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Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
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    Predefinito x Troll: gerarchia e aristocrazia

    Caro Troll, continuiamo qui la discussione che è stata chiusa nella sezione Comunismo e Comunita'.

    rispondo al tuo ultimo post:

    Bè, un conto è considerare (o non considerare) gli altri per i propri interessi, un altro è intendere la necessità sadiana di schiacciarli sotto il tuo giogo. L'utilitarista persegue i suoi interessi, possibilmente, come diceva Chamfort, senza fare male nè a sè ne agli altri.

    comunque, l'aristocratizzazione delle masse era una prerogativa importante in Nietzsche, ma la sua aspirazione era che fosse l'arte il mezzo con cui arrivare a questo fine. La civiltà europea doveva essere rifondata seguendo il modello greco e lo disse pure a Wagner (citando la musica come primaria delle fonti artistiche).
    Ultima modifica di Lèon Kochnitzky; 03-08-14 alle 13:42
    "Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
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    Je m'exalte, je degresse encore... Je vous ai reperdu mon histoire... Non! Non!
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  2. #2
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    Predefinito Re: x Troll: gerarchia e aristocrazia

    Citazione Originariamente Scritto da John Rochester Visualizza Messaggio

    Bè, un conto è considerare (o non considerare) gli altri per i propri interessi, un altro è intendere la necessità sadiana di schiacciarli sotto il tuo giogo. L'utilitarista persegue i suoi interessi, possibilmente, come diceva Chamfort, senza fare male nè a sè ne agli altri.
    Questa è una falsità che discende dall'illusione che vi siano azioni neutrali che non fanno nè il male nè il bene di qualcuno.
    In realtà ogni "non fare" è sempre un attivo "fare" e poiché le azioni che si possono compiere sono limitate,ognuna di esse che non va a vantaggio dell'altro e sempre un suo deliberato danneggiamento.
    Per dirla con un esempio:Se io non salvo qualcuno da una catastrofe naturale,non sono stato neutrale nei suoi confronti ma l'ho ucciso.
    Ultima modifica di Nitens; 18-09-14 alle 11:15

  3. #3
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    Predefinito Re: x Troll: gerarchia e aristocrazia

    Ma non esiste l'altro.
    Esistono tanti altri con necessità diverse e anche contrastanti tra loro.
    E' piuttosto facile che quel che faccio a vantaggio dell'altro 1 possa risultare svantaggio per l'altro 2 o 3 o 1000.

    Quindi se non faccio nulla vado a svantaggio di qualcuno, se faccio qualunque cosa vado ancora a svantaggio di qualcuno. A sto punto tanto vale fare quel che mi pare.
    Religione, Patria, Famiglia e Autogestione dei Mezzi di Produzione.

  4. #4
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    Predefinito Re: x Troll: gerarchia e aristocrazia

    Citazione Originariamente Scritto da John Rochester Visualizza Messaggio
    comunque, l'aristocratizzazione delle masse era una prerogativa importante in Nietzsche, ma la sua aspirazione era che fosse l'arte il mezzo con cui arrivare a questo fine. La civiltà europea doveva essere rifondata seguendo il modello greco e lo disse pure a Wagner (citando la musica come primaria delle fonti artistiche).
    "La questione operaia. ‑ La stupidità, in fondo la degenerazione degli istinti che è causa di ogni stupidità, sta nel fatto che esista una questione operaia. Di certe cose non sifa questione: primo imperativo dell'istinto. Non riesco assolutamente a prevedere cosa si voglia fare dell'operaio europeo, dopo aver fatto di lui un problema. Egli si trova troppo bene per non chiedere via via sempre di più, con sempre maggiore impudenza. Egli ha infine, a suo vantaggio il grande numero. Non esiste più alcuna speranza che una specie di uomo umile e modesta, sul tipo cinese, si sviluppi qui in classe sociale: e questo sarebbe stato ragionevole, questo sarebbe stato addirittura una necessità. Che cosa si è fatto invece? ‑ Si è fatto di tutto per distruggere in germe ogni premessa del genere, ‑ con la più irresponsabile spensieratezza si sono completamente distrutti gli istinti in virtù dei quali un operaio diventa possibile come classe, diventa possibile a se stesso. Si è fatto l'operaio abile alla leva, gli si è dato il diritto di associazione, il diritto di voto: perché stupirsi se l'operaio già oggi sente la sua esistenza come uno stato di bisogno (in termini morali, come una ingiustizia ‑)? Ma che cosa si vuole? torniamo a chiedere. Se si vuole uno scopo, allora bisogna volere anche i mezzi: se si vogliono degli schiavi, si è pazzi a educarli da padroni."

    "Die Arbeiter-Frage. - Die Dummheit, im Grunde die Instinkt-Entartung, welche heute die Ursache aller Dummheiten ist, liegt darin, dass es eine Arbeiter-Frage giebt. Über gewisse Dinge fragt man nicht: erster Imperativ des Instinktes. — Ich sehe durchaus nicht ab, was man mit dem europäischen Arbeiter machen will, nachdem man erst eine Frage aus ihm gemacht hat. Er befindet sich viel zu gut, um nicht Schritt für Schritt mehr zu fragen, unbescheidner zu fragen. Er hat zuletzt die grosse Zahl für sich. Die Hoffnung ist vollkommen vorüber, dass hier sich eine bescheidene und selbstgenügsame Art Mensch, ein Typus Chinese zum Stande herausbilde: und dies hätte Vernunft gehabt, dies wäre geradezu eine Nothwendigkeit gewesen. Was hat man gethan? - Alles, um auch die Voraussetzung dazu im Keime zu vernichten, — man hat die Instinkte, vermöge deren ein Arbeiter als Stand möglich, sich selbermöglich wird, durch die unverantwortlichste Gedankenlosigkeit in Grund und Boden zerstört. Man hat den Arbeiter militärtüchtig gemacht, man hat ihm das Coalitions-Recht, das politische Stimmrecht gegeben: was Wunder, wenn der Arbeiter seine Existenz heute bereits als Nothstand (moralisch ausgedrückt als Unrecht -) empfindet? Aber was will man? nochmals gefragt. Will man einen Zweck, muss man auch die Mittel wollen: will man Sklaven, so ist man ein Narr, wenn man sie zu Herrn erzieht."


    (Crepuscolo degli idoli, §40)

  5. #5
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    Predefinito Re: x Troll: gerarchia e aristocrazia

    Citazione Originariamente Scritto da Nitens Visualizza Messaggio
    Questa è una falsità che discende dall'illusione che vi siano azioni neutrali che non fanno nè il male nè il bene di qualcuno.
    In realtà ogni "non fare" è sempre un attivo "fare" e poiché le azioni che si possono compiere sono limitate,ognuna di esse che non va a vantaggio dell'altro e sempre un suo deliberato danneggiamento.
    Per dirla con un esempio:Se io non salvo qualcuno da una catastrofe naturale,non sono stato neutrale nei suoi confronti ma l'ho ucciso.
    potresti andare a sfamare gli affamati e dissetare i dissetati invece sei a badare ai fatti tuoi da bravo genocida; a questo punto genocidio per genocidio si è comunque in peccato mortale e tanto vale genocidare sul serio

  6. #6
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    Predefinito Re: x Troll: gerarchia e aristocrazia

    quella morale degli schiavi descritta da Nietzsche non è quella che ritiene l'uomo impoverito destinato ad essere dominato, semmai l'uomo che si assoggetta a una morale che lo tiene in catene. E' la sua volonta'.
    Ultima modifica di Lèon Kochnitzky; 07-10-14 alle 12:30
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  7. #7
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    Predefinito Re: x Troll: gerarchia e aristocrazia

    Chiedo il permesso per un breve intervento.

  8. #8
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    Predefinito Re: x Troll: gerarchia e aristocrazia

    Citazione Originariamente Scritto da John Rochester Visualizza Messaggio
    quella morale degli schiavi descritta da Nietzsche non è quella che ritiene l'uomo impoverito destinato ad essere dominato, semmai l'uomo che si assoggetta a una morale che lo tiene in catene. E' la sua volonta'.
    ma infatti la morale degli schiavi non è mica quella che incatena gli schiavi, è quella che in funzione dell'utilità dei deboli condanna i "malvagi" che i deboli temono (e in effetti subire la malvagità va contro il loro interesse utilitario, così la bollano come "malvagità" da evitare)

    "L'occhio dello schiavo non guarda con favore alle virtù del potente: egli è scettico e diffidente, egli ha la raffinatezza della diffidenza contro tutto ciò che di «buono», venga da loro onorato ‑, egli vorrebbe persuadersi che la stessa felicità tra loro non sia genuina. Al contrario vengono illuminate e messe in evidenza le qualità che servono ad alleviare l'esistenza ai sofferenti: vengono onorati qui la pietà, la mano cortese e pronta a soccorrere, ii calore del cuore, la pazienza, lo zelo, l'umiltà, la gentilezza ‑, poiché queste sono, qui, le qualità più utili e quasi gli unici strumenti per sopportare il peso dell'esistenza. La morale degli schiavi è essenzialmente una morale utilitaria. Questo è il focolaio dal quale si è originato il famoso contrasto «buono» e «malvagio»: ‑ nella malvagità si sente la potenza e il pericolo, una certa spaventosità, raffinatezza e forza, che non permettono al disprezzo di nascere. Secondo la morale degli schiavi dunque il «malvagio» suscita timore; secondo la morale dei signori è proprio il «buono» che suscita e vuoi suscitare timore, mentre l'uomo «cattivo» è considerato spregevole. La contrapposizione giunge al culmine quando, secondo le conseguenze della morale degli schiavi, questa morale stende infine anche sui «buoni» un velo di disprezzo ‑per quanto leggero e benevolo esso sia ‑, poiché il «buono», nel pensiero degli schiavi, deve essere in ogni caso l'uomo non pericoloso: egli è bonario, facile da ingannare, forse un po' stupido, un bonhomme. Ovunque la morale degli schiavi giunga a prevalere, la lingua mostra la tendenza ad avvicinare l'una all'altra le parole «buono» e «stupido»." (Al di là del bene e del male)
    Ultima modifica di Troll; 07-10-14 alle 17:34

  9. #9
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    Predefinito Re: x Troll: gerarchia e aristocrazia

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    Ultima modifica di paterfamilias; 12-10-14 alle 11:37

  10. #10
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    Predefinito Re: x Troll: gerarchia e aristocrazia

    Citazione Originariamente Scritto da Perseo Visualizza Messaggio
    Ma non esiste l'altro.
    Esistono tanti altri con necessità diverse e anche contrastanti tra loro.
    E' piuttosto facile che quel che faccio a vantaggio dell'altro 1 possa risultare svantaggio per l'altro 2 o 3 o 1000.

    Quindi se non faccio nulla vado a svantaggio di qualcuno, se faccio qualunque cosa vado ancora a svantaggio di qualcuno. A sto punto tanto vale fare quel che mi pare.
    Beh anche se non conosciamo totalmente la concatenazione degli effetti di ciò che facciamo,non significa che sia tutto indeterminato.Intanto anche se io scelgo di lasciar morire di fame milioni di persone,posso sempre chiamare l'ambulanza per il tizio morente sacrificando i miei 3 minuti in più di batteria.1milione di morti è sempre meglio di 1 milione di morti +1 ucciso dall'omissione di soccorso.Poi certo è possibile che il tizio che salvi poi diventi un grande genocida,ma è anche possibile che non lo diventi.

 

 

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