SUL VOTO DI PREFERENZA: AI BENPENSANTI DELL'ITALIA NOSTRA
1934(04/08/2014)


I benpensanti hanno 'na garanzia
col voto di preferenza ai candidati
senza preferenza restan fissati
sui ladri della democrazia.


In effetti pensano molto bene
ma pur quei che razzolano male,
molto diffusi lungo lo stivale,
mettono alla democrazia le catene.


Un aspirante alla candidatura
già si muove intorno a “conoscenze”
una volta ottenuta l'investitura


incomincia la campagna elettorale
e per farla ci voglion le “finanze”
la caccia al voto diventa corale.


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I cacciatori di voti sono un gruppetto
che prendon la questione di petto
e si avvalgono pure di amici
e di amici degli amici pure in bici.


Il punto è natura e cultura
del gruppetto pro candidatura.


In Italia di norma son variopinte:
amici e parenti son stabili piante;
ci son gruppi d'affari dette lobby;
c'è pure una cultura mafiosa
in Italia dal Nord a Sud diffusa...


Poi ognun di lor vuole il tornaconto
e per gli amici tolleriamo il conto
ma se si tratta di lobby e mafiosi
gli interessi del popolo sono lesi,


con buona pace dei sopra “fissati”
è meno peggio averli nominati.




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