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  1. #41
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    Predefinito Re: Fabris o della perfezione

    Citazione Originariamente Scritto da amerigodumini Visualizza Messaggio
    si ma proprio le porcellane le ho sempre avute in uggia come i centrini e i ninnoli in genere
    Capodimonte una porcellana da re


    Posted on ottobre 30th, by Marco in Scopri l'antiquariato.








    Grazie al matrimonio della nipote di Augusto il Forte, fondatore della manifattura tedesca di Meissen (leggi il nostro approfondimento), con il re di Napoli Carlo di Borbone (1738) ha inizio l’avventura delle porcellane di Capodimonte: nella dote erano compresi vasi, figurine e servizi da tavola prodotti in Germania e destinati ad affascinare la corte borbonica.
    Se la materia base della prima porcellana europea stava nel caolino della Sassonia, la porcellana di Capodimonte si basava sull’argilla bianca di un paesino della Calabria. Nonostante la stretta parentela, infatti, la corte di Dresda non rivelò alcun dettaglio tecnico a quella napoletana, che si dovette organizzare diversamente. Livio e Gaetano Schepers, padre e figlio, furono incaricati di esplorare il regno saggiandone i terreni, al fine di trovare quello più adatto allo scopo. Nel 1743 Gaetano Schepers ottenne dall’argilla di Fuscaldo (Cosenza) una porcellana a pasta tenera (quella cinese e quella di Meissen erano a pasta dura), candida e traslucida, sulla quale la vernice assumeva l’aspetto morbido del velluto. Sempre nello stesso anno, nel parco della reggia di Capodimonte, furono costruiti gli edifici della nuova manifattura. Alla direzione delle attività furono chiamati il pittore Giovanni Caselli e il modellatore Giuseppe Gricci.


    La Real Fabbrica di Capodimonte


    In pochi anni la produzione di porcellane di Capodimonte crebbe intensamente: la Real Fabbrica di Capodimonte doveva soddisfare, infatti, le richieste della corte e del libero mercato. La fama di Capodimonte è legata soprattutto alle celebri statuette ispirate ai personaggi della Commedia dell’Arte e al salottino cinese che fino al 1865 era nella reggia di Portici (ora a Capodimonte): un delizioso ambiente interamente realizzato in porcellana con decorazioni all’orientale, compresi i lampadari.Quando Carlo di Borbone divenne re di Spagna decise che la preziosa manifattura doveva seguirlo a Madrid. Nell’ottobre 1759 tre vascelli portarono ad Alicante maestranze, attrezzature e tutto l’occorrente per proseguire anche in terra iberica la fortunata produzione di porcellane. Nacque così la Manifattura del Buen Retiro, attiva sino all’occupazione francese e poi distrutta: la qualità delle porcellane prodotte a Madrid non raggiunse mai la qualità di quelle di Capodimonte, nonostante i modelli e le maestranze fossero le stesse.


    La Real Fabbrica Ferdinandea

    Il nuovo re Ferdinando IV, disobbedendo al divieto del padre Carlo, nel 1771 fondò la RealFabbrica Ferdinandea, con sede prima a Portici, poi al Palazzo Reale in città, richiamando le poche maestranze rimaste. Scopo dell’iniziativa era proseguire la produzione di porcellane nel solco della tradizione nata a Capodimonte, all’inizio ripetendo stancamente forme e modelli ancora rococò sotto la guida di Tommaso Perez, mentre dal 1779 si affermò il gusto neoclassico, con Domenico Venuti e lo scultore Filippo Tagliolini. Negli stessi anni fu stabilita anche una vera Scuola d’Arte e vennero prodotti sfarzosi servizi da tavola e vasellame ispirato alle forme degli oggetti rinvenuti a Ercolano e Pompei. All’epoca dell’occupazione francese, nel 1807, la manifattura fu ceduta a Jean Poulard Prad, che si impegnò nella produzione in stile Impero, più consono all’epoca. La manifattura sopravvive con scarsi risultati fino al 1830 circa, mentre dall’Unità d’Italia si moltiplicano sul territorio fabbriche (Mollica, Cacciapuoti, Mosca, Campagna) dedite alla produzione di gruppi plastici stereotipati che ancora oggi sono noti in tutto il mondo come “Capodimonte”.


    Riconoscere una porcellana di Capodimonte

    Le prime imitazioni delle porcellane di Capodimonte risalgono alla metà dell’Ottocento, ma sono riconoscibili dal peso eccessivo o dalla decorazione imprecisa e sovrabbondante; inoltre spesso si definiscono “Capodimonte” anche gli oggetti della nuova fabbrica nata nel 1771.
    Il marchio delle porcellane di Capodimonte (e del Buen Retiro) solitamente è il giglio borbonico stilizzato in viola o azzurro, mentre una N maiuscola (o le iniziali del re RF) sormontata da una corona indica la Manifattura Ferdinandea. Gli aspetti da osservare sono: la pasta (grana fine, molto bianca e ricoperta da una patina estremamente brillante, simile all’avorio), le forme (accuratamente modellate e con decori floreali).


    Quanto vale una porcellana di Capodimonte

    Il mercato è interessato alle opere del primo periodo di Capodimonte, modellate da Giuseppe Gricci, che possono toccare anche i 50-70mila euro; negli ultimi anni la produzione della Manifattura Ferdinandea è stata rivalutata, sia per quanto riguarda le figure che il vasellame. Nella scorsa primavera ha fatto scalpore l’asta della collezione Barilla, organizzata da Sotheby’s a Londra: una figura di soldato modellata da Gricci è stata venduta per l’equivalente di oltre 36mila euro.

    http://www.ntq-data.com/it/capodimon...ana-da-re.html
    Ultima modifica di Florian; 21-08-14 alle 12:51
    SADNESS IS REBELLION

  2. #42
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    Predefinito Re: Fabris o della perfezione

    Citazione Originariamente Scritto da John Orr Visualizza Messaggio
    Un grande artigiano Florian, come solo gli Italiani lo sono e hanno potuto esserlo. Quello che mai riusciranno ad essere gli stronzi tedeschi che invece sono abili disciplinati esecutori.

    Veramente bravo e pignolo, elegante nei dettagli e nelle forme.

    Il tuo odio antitedesco ti porta a dire delle emerite cavolate:


    Germania, tesori di porcellana

    Flaminia Giurato - 12/09/2007
    La bellissima città di Dresda festeggia i cento anni del famoso Fürstenzug, il murale di porcellana lungo102 metri che orna una delle pareti esterne del palazzo reale. Non meno importante è la mostra di porcellane ospitate al Castello di Charlottenburg di Berlino.
    Una delle tante tradizioni tedesche affonda le proprie radici nella produzione di porcellana, che vanta nobili origini, con prestigiose manifatture che rifornivano in passato la nobiltà di gran parte dell’Europa. Si narra come il principe sassone Augusto sognasse grandiosi tesori, ma non erano solo diamanti, brillanti, ori ed argenti, bensì anche la delicata e bianca porcellana, dipinta da squisite decorazioni, che inizialmente importava da Giappone e Cina, ma che in seguito riuscì a produrre con la prima fabbrica di faenze nella Hauptstrasse di Dresda.

    Ancora oggi diversi marchi di produzione tedeschi, come Rosenthal, sono diffusi in tutto il mondo, ma è la città di Dresda, quest’anno, che cattura l’attenzione: ha infatti compiuto cento anni il murale di porcellana più grande del mondo, che orna una delle pareti esterne dell’ex residenza reale. Il famoso Fürstenzug, lungo 102 metri, è composto da 24.600 mattonelle dipinte e raffigura un lungo corteo a cavallo di re, principi, nobili, artisti, scienziati, soldati, artigiani e contadini che narrano la storia della dinastia locale, quella del casato di Wettin.

    Creato secondo il progetto del Professore dell’arte Wihlelm Walther, è sicuramente una delle attrattive della bella città: in origine al suo posto compariva un dipinto murale del 1876, sostituito poi con la più resistente porcellana. Anche nella fisionomia di Dresda la porcellana svolge un ruolo importante, come per le vetrine dei negozi situati nell’Hotel Hilton, dove sono esposte le porcellane provenienti dalla manifattura di Meissen, oppure in quelle situate nella Rähnitzgasse, prodotte dalla manifattura di Dresda.

    Il secondo più grande murale eseguito in porcellana di Meissen adorna dal gennaio del 2002 il grande atrio in stile floreale della stazione di Dresda Neustadt, a sua volta costruita nel 1901: su una superficie di 90 metri quadrati vengono rappresentati i più bei castelli della Sassonia. Non meno importante dello spettacolare capolavoro celebrato a Dresda è la mostra di porcellane ospitata nella magica cornice del Castello di Charlottenburg a Berlino, dove fino al 4 novembre vi si potranno ammirare porcellane del primo Ottocento appartenute alle maggiori case reali europee.

    Un’altra storica fabbrica di porcellana è quella di Fürstenberg, che grazie al Duca von Braunschweig, suo fondatore, rese la città famosa in tutto il mondo. Le manifatture nacquero nell’antica fortezza di Welfenburg, che domina dall'alto la vallata del Weser: le storiche mura del castello ora sono divenute monumento protetto, dove è possibile vivere un'esperienza unica nel mondo dell'oro bianco. Nel museo sono esposti pezzi straordinari e dal valore inestimabile, espressione della cultura del buon gusto e della raffinatezza, a testimonianza degli splendori del passato.

    Germania, tesori di porcellana



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  3. #43
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    Predefinito Re: Fabris o della perfezione

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Il tuo odio antitedesco ti porta a dire delle emerite cavolate:


    Germania, tesori di porcellana


    Flaminia Giurato - 12/09/2007
    La bellissima città di Dresda festeggia i cento anni del famoso Fürstenzug, il murale di porcellana lungo102 metri che orna una delle pareti esterne del palazzo reale. Non meno importante è la mostra di porcellane ospitate al Castello di Charlottenburg di Berlino.
    Una delle tante tradizioni tedesche affonda le proprie radici nella produzione di porcellana, che vanta nobili origini, con prestigiose manifatture che rifornivano in passato la nobiltà di gran parte dell’Europa. Si narra come il principe sassone Augusto sognasse grandiosi tesori, ma non erano solo diamanti, brillanti, ori ed argenti, bensì anche la delicata e bianca porcellana, dipinta da squisite decorazioni, che inizialmente importava da Giappone e Cina, ma che in seguito riuscì a produrre con la prima fabbrica di faenze nella Hauptstrasse di Dresda.

    Ancora oggi diversi marchi di produzione tedeschi, come Rosenthal, sono diffusi in tutto il mondo, ma è la città di Dresda, quest’anno, che cattura l’attenzione: ha infatti compiuto cento anni il murale di porcellana più grande del mondo, che orna una delle pareti esterne dell’ex residenza reale. Il famoso Fürstenzug, lungo 102 metri, è composto da 24.600 mattonelle dipinte e raffigura un lungo corteo a cavallo di re, principi, nobili, artisti, scienziati, soldati, artigiani e contadini che narrano la storia della dinastia locale, quella del casato di Wettin.

    Creato secondo il progetto del Professore dell’arte Wihlelm Walther, è sicuramente una delle attrattive della bella città: in origine al suo posto compariva un dipinto murale del 1876, sostituito poi con la più resistente porcellana. Anche nella fisionomia di Dresda la porcellana svolge un ruolo importante, come per le vetrine dei negozi situati nell’Hotel Hilton, dove sono esposte le porcellane provenienti dalla manifattura di Meissen, oppure in quelle situate nella Rähnitzgasse, prodotte dalla manifattura di Dresda.

    Il secondo più grande murale eseguito in porcellana di Meissen adorna dal gennaio del 2002 il grande atrio in stile floreale della stazione di Dresda Neustadt, a sua volta costruita nel 1901: su una superficie di 90 metri quadrati vengono rappresentati i più bei castelli della Sassonia. Non meno importante dello spettacolare capolavoro celebrato a Dresda è la mostra di porcellane ospitata nella magica cornice del Castello di Charlottenburg a Berlino, dove fino al 4 novembre vi si potranno ammirare porcellane del primo Ottocento appartenute alle maggiori case reali europee.

    Un’altra storica fabbrica di porcellana è quella di Fürstenberg, che grazie al Duca von Braunschweig, suo fondatore, rese la città famosa in tutto il mondo. Le manifatture nacquero nell’antica fortezza di Welfenburg, che domina dall'alto la vallata del Weser: le storiche mura del castello ora sono divenute monumento protetto, dove è possibile vivere un'esperienza unica nel mondo dell'oro bianco. Nel museo sono esposti pezzi straordinari e dal valore inestimabile, espressione della cultura del buon gusto e della raffinatezza, a testimonianza degli splendori del passato.

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    E' in Italia che ci sono gli artigiani migliori. In Germania ci sono gli operai migliori, bravi e obbedienti, ordinati e fedeli. Inutile che ci provi, tu stesso hai rotto i coglioni per decine di post sul tuo Frabris. E mo che ti ho detto che è tra i migliori rompi il cazzo con i sudici germanici.
    Tu ne cede malis, sed contra audentior ito, quam tua te Fortuna sinet.


  4. #44
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    Predefinito Re: Fabris o della perfezione

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    ma solo io lo trovo pacchianissimo? (niente contro il kitsch ma qui c'è pure la pretenziosità)

    Citazione Originariamente Scritto da amerigodumini Visualizza Messaggio
    eh ma vabbè le porcellane dell'epoca il gusto era quello

    Lui è il gatto e io la volpe, siamo in società... di noi, ti puoi fidar...
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  5. #45
    .
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    Predefinito Re: Fabris o della perfezione

    roba che trovi nelle case delle vecchie zie

  6. #46
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    Predefinito Re: Fabris o della perfezione

    Citazione Originariamente Scritto da Orco Bisorco Visualizza Messaggio
    roba che trovi nelle case delle vecchie zie
    Io vado a cercarle nei mercatini, ma mi devo accontentare...
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  7. #47
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    Predefinito Re: Fabris o della perfezione

    avevo una cosa simile in casa, anche se non so se fosse di buona fattura o meno, in ogni caso è andata in frantumi

  8. #48
    Cacciaguida
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    Predefinito Re: Fabris o della perfezione

    Citazione Originariamente Scritto da john orr Visualizza Messaggio
    e' in italia che ci sono gli artigiani migliori. In germania ci sono gli operai migliori, bravi e obbedienti, ordinati e fedeli. Inutile che ci provi, tu stesso hai rotto i coglioni per decine di post sul tuo frabris. E mo che ti ho detto che è tra i migliori rompi il cazzo con i sudici germanici.
    :d

  9. #49
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    Predefinito Re: Fabris o della perfezione

    io mangio solo su piatti di ceramica rigorosamente deruta.
    ...vivono tutte ancora le isole madri di Eroi
    ogni anno rifioriscono...


  10. #50
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    Predefinito Re: Fabris o della perfezione

    Io mangio la pizza rigorosamente con origano, pomodorini mini e olive del mio oliveto. Su cartone.
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