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Disco verde per il ddl Senato: il voto finale è finalmente arrivato. Come auspicato qualche settimana fa dal ministro Boschi, il ddl di riforma del Senato a suo nome oggi, 8 agosto, è arrivato al voto finale, dopo la lunga battaglia sugli emendamenti. Dopo i
lavori di ieri, il voto è arrivato attorno alle 12:15. I voti favorevoli sono stati 183, 4 gli astenuti e nessun contrario, stante la decisione di Lega, M5S e dissidenti di Forza Italia e PD di abbandonare l’Aula e non partecipare al voto finale.
L’ordine dei lavori: dichiarazioni di voto, ciascuna per 10 minuti e dichiarazioni di voto in dissenso dai gruppi per tre minuti a testa.*Il clima è più disteso rispetto alla tensione raggiunta nelle scorse settimane.*Dopo la verifica del numero legale e il voto sul processo verbale, sono iniziate le dichiarazioni di voto, in un emiciclo che si è rapidamente svuotato.
M5S, Lega a Gruppo misto non parteciperanno al voto finale -*Nessun senatore di M5S sta assistendo alle fasi iniziali delle dichiarazioni di voto finali sul ddl riforme e hanno fatto sapere che non parteciperanno al voto finale. Sui banchi del governo i ministri delle Riforme, Maria Elena Boschi, e dell’Istruzione, Stefania Giannini.*La Lega Nord non parteciperà al voto finale sul ddl costituzionale sulle Riforme. Lo annuncia il capogruppo della Lega Nord al Senato Gian Marco Centinaio: “Non possiamo essere complici di chi sta affossando questo paese” ha detto in Aula. Anche i senatori del gruppo misto non parteciperanno al voto finale.
Chiti gira per il Senato con dei foglietti – Vannino Chiti, tra i più critici sulla riforma, porta al suo capogruppo Luigi Zanda un manifestino in bianco e nero, che Zanda guarda con attenzione e poi ripiega, dalle tribune si leggono in testa i nomi «Chiti, Civati, Mineo», e qualche riga sotto a caratteri cubitali «Vergogna». Chiti ha portato al presidente del Senato Pietro Grasso un altro foglietto, forse di contenuto analogo a quello dato a Zanda.
Finocchiaro “Nuovo Senato innovativo e forte” – “Il nuovo Senato delle Autonomie non è un senaticchio, ma un organo innovativo e di grande rilievo nell’ordinamento costituzionale. Ne esce un Senato forte». Così Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama e relatrice con Roberto Calderoli del Ddl costituzionale che sarà approvato oggi, in un’intervista al Sole 24 Ore.
Scritto da: Giuseppe Spadaro
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