Gli Antiochia sono una famiglia di origine imperiale, il cui capostipite fu Federico di Antiochia figlio naturale di Federico II, appartenenti al ramo dinastico degli Hohenstaufen in Svevia, una regione storica della Germania.
Quella degli Acquaviva è stata una famiglia nobile, una delle sette grandi case del Regno di Napoli.[1] Tra i loro titoli si annoverano quelli di: duchi di Atri e conti di San Flaviano (di Giulia dal 1481); poi anche conti di Conversano e conti, poi duchi di Nardò, per un ramo, e conti e poi principi di Caserta per l'altro.
Da alcune ipotesi se ne affiancano altre che assegnano alla famiglia origini nell'area del ducato di Spoleto longobardo, tra l'Umbria e la parte meridionale delle Marche.
I Barile sono una famiglia di origine longobarda, La Famiglia Barile trae le proprie origini da Biella. Vedi blasonario subalpino Discendono dai conti dei Marsi.
Nel 910, Linduno, nipote di Carlo Magno, convola a nozze con Doda dei conti dei Marsi, dai quali nasce Berardo detto Francesco, il capostipite dei feudatari di Barile.
Barile era anche il castello della famiglia eponima sito in provincia dell'Aquila.
Nel 1180, Tommaso, feudatario di Barile, secondo la legge longobarda dell'epoca che consentiva di cambiare il proprio cognome col nome del feudo, cambia il proprio cognome in Barile.
I Borrello (o Borello) furono una famiglia comitale di origine franca discendente dei conti dei Marsi, o, secondo altri, dai conti di Valva, protagonista delle vicende storiche, culturali, politiche ed economiche dell'Abruzzo, Molise, Calabria e della Sicilia, a partire dall'X secolo.
I Camponeschi furono una nobile famiglia che per lungo tempo durante il basso medioevo resse le sorti della città dell'Aquila[1]. Originaria della vicina località di San Vittorino, secondo la genealogia ricostruita da Giuseppe Rivera [2], venne insignita, grazie alla sua accresciuta potenza nel contado aquilano, sin dalla metà del Trecento da Luigi d'Ungheria, discendente da un ramo dei Capetingi, un casato franco di origine germanica.
La famiglia Cantelmo (o Cantelmi) è una delle storiche casate nobiliari d'Italia. Acquistarono i primi privilegi feudali in Italia nel 1269, quando Giacomo Cantelmo, a seguito di Carlo I d'Angiò (facente parte della dinastia capetingia) nella conquista del Regno di Napoli (1266) ottenne territori in Abruzzo e in Terra di Lavoro. In seguito Carlo II, nel 1284, nominò costui giustiziere dell'Abruzzo Citeriore.
I Carabba (o Carrabba) sono un antico e storico casato di presunta origine araba stabilitosi tra Lanciano e Paglieta sin dal XV secolo.
I conti dei Marsi sono una delle famiglie più importanti abruzzesi e detentrici del piccolo stato della Contea dei Marsi di fatto indipendente tra il 936 e il 1143.
Si ritiene discendessero da una popolazione di stirpe franca che si stabilì in Abruzzo tra la fine del IX secolo ed l'inizio del X: loro stessi affermavano di aver avuto origine dalla progenie di Berardo I, nipote di Carlo Magno
La famiglia d'Aquino è una delle storiche casate nobiliari d'Italia. Sebbene vivesse jure Francorum, come attesta Benedetto Croce, era tuttavia di sangue longobardo, in quanto proveniente da Rodoaldo, che era stato gastaldo di Aquino al tempo dei duchi di Benevento. I d'Aquino furono annoverati tra le sette grandi casate del Regno di Napoli [1]. Tra i suoi membri più illustri la famiglia annovera il celebre San Tommaso d'Aquino.
I D'Avalos rappresentarono una delle famiglie più importanti del Regno di Napoli. Arrivarono dalla Spagna nella penisola italiana i fratelli Inigo, Alfonso e Rodrigo, figli di Ruy Lopez d'Avalos, conte di Ribadeo, al seguito di Alfonso V d'Aragona.
La famiglia Melatino è una famiglia nobile di origine longobarda la quale prende il nome dal castello di Melatino presso Teramo residenza di questa famiglia dal XIII secolo.
I Ruffo di Calabria sono una delle famiglie della nobiltà italiana più antiche e blasonate e un tempo furono annoverati tra le sette grandi casate del Regno di Napoli. Paola, regina madre dei Belgi e figlia di Fulco Ruffo di Calabria, ne è una discendente.
L'ipotesi normanna è certamente quella più plausibile, infatti personaggi dal cognome Ruffus, o Rufus si trovano nell'XI e nel XII secolo, cioè nel periodo durante il quale i Ruffo sono per la prima volta storicamente attestati in Calabria, sia in Inghilterra che in Sicilia e nell'Italia meridionale. Va comunque notato che questa teoria potrebbe coesistere con la precedente, senza escluderla, ipotizzando un'origine normanno-bizantina della famiglia, mercenari vareghi e normanni sono infatti presenti a Costantinopoli fin dal IX secolo.
I de Luna d'Aragona sono un'antica casata dell'alta nobiltà spagnola, «una delle otto grandi casate del Regno d'Aragona», imparentatasi più volte con i sovrani di quel reame.
I Distilo sono un'antica famiglia calabrese.
Le prime attestazioni della presenza di questa famiglia risalgono al tempo di Ruggero I d'Altavilla, quando a Mileto, capitale normanna, fra i cavalieri che circondavano lo stesso Ruggero I di Sicilia, è presente il capostipite Rogerio de Stilo. Le origini normanne sono testimoniate da una pergamena del 1096 in cui il Conte di Calabria e Sicilia Ruggero I effettua una donazione di famiglie di villani “in territorio Styli” a San Bruno di Colonia, fondatore dell’ordine certosino. Fra i testimoni dell’atto compare, assieme alla moglie del Conte, ad alcuni figli dello stesso e ad altri cavalieri e prelati, Rogerio de Stilo.
Falluca è il nome italianizzato della nobile famiglia normanna Faloch o Falloc o Falluch che si insediò nell'Italia meridionale nell'XI secolo e divenne feudataria di un territorio nei pressi di Catanzaro, in Calabria, comprendente anche Rocca Falluca, un borgo che da loro prese il nome.
I Giffone sono una famiglia nobile della Calabria, al servizio dei Sovrani aragonesi. Lo stemma della famiglia, scaccato di argento e di nero di sei file, con la fascia di rosso attraversante sul tutto, titolo Patrizi di Tropea.
Secondo una settecentesca storia della famiglia, la più antica menzione di un personaggio con questo cognome risalirebbe ad un documento del 1091 stilato da Guaimaro "de Jefuno", figlio del duca longobardo di Sorrento Guido. Suo discendente sarebbe stato Guglielmo "de Gifono", figlio di Arnaldo, citato in un elenco di baroni del regno nel 1180, sotto Guglielmo II di Sicilia.
I Della Torre (o Torriani o De la Turre in latino medievale) furono una famiglia della nobiltà italiana che dominò la Lombardia e larga parte dell'Italia Settentrionale tra il XII e XIV secolo, possedevano la Signoria di Milano, prima di venire estromessi dai Visconti. Erano membri del partito guelfo. Nel corso dei secoli, diversi rami della famiglia hanno acquisito numerosi titoli nobiliari: furono baroni, conti, marchesi e anche duchi e principi. Numerosi esponenti inoltre sono stati insigniti di svariati titoli legati ad ordini cavallereschi.
Antica famiglia dell'aristocrazia milanese, di Milano Porta Nuova, secondo la tradizione di ceppo franco discendente della famiglia imperiale di Carlo Magno, era stata infeudata dall'arcidiocesi di Milano di vasti territori che arrivavano sino al Canton Ticino, il cui corpo principale era la contea di Valsassina con al centro il borgo fortificato di Primaluna.
Suardi è una nobile famiglia bergamasca, di origine longobarda.
Di fazione ghibellina, si scontrò ripetutamente con altre famiglie bergamasche di opposta fazione, quali i Colleoni ed i Rivola, alternando periodi di pace a periodi di scontri, ma accrescendo sempre le proprie ricchezze e potere.
La famiglia Colleoni era anch'essa di stirpe Longobarda.
I Casalodi o Casaloldi o Casaloldo o conti di Casaloldo costituiscono un ramo di una nobile famiglia di età medievale e di antica origine, dotata di titolo comitale, stanziata patrimonialmente nel territorio al confine fra le attuali province di Brescia, Mantova, Verona e Cremona, ed attestata dal secolo X al XV: gli Ugoni-Longhi.
Per molti versi, secondo alcuni antichi cronisti e storici come il bresciano Malvezzi, i conti di Casaloldo, che trassero il nome dal castello omonimo[3] dei quali molto probabilmente erano possessori, rappresentano il ramo più importante e potente tra i conti rurali stanziati nel territorio tra Brescia e Mantova - anche se questa è forse un’esagerazione dovuta alla notorietà data ai Casaloldo da Dante -, denominati nel complesso Ugoni e Longhi, antica e nobile stirpe di probabile lontana origine germanica, in particolare alemanna.
I Borbone sono una delle più importanti ed antiche case regnanti in Europa. Di origine francese, la famiglia è un ramo cadetto dell'antichissima dinastia dei Capetingi, che in seguito all'estinzione degli altri rami ereditò il trono di Francia nel 1589.
I Gisulfidi sono un antichissima famiglia longobarda, documentata fin dal VI sec. d.C., ma discendendente dall'antica e mitica famiglia dei Grausi, ottenne il Ducato del Friuli (568 ca.), prima di passare poi a governare quello di Benevento (642-758). Successivamente ottenne anche la corona del Regno Longobardo d'Italia per un breve periodo (662-672). Nei secoli successivi un ramo di questa famiglia godè nobiltà in Benevento, dove furono attestati fin dal XII sec. (come ricordarono gli storici Falcone e Della Vipera) e dove usarono il cognome Grimaldo (e Grimaldi) per ricordare la discendenza dai più famosi re longobardi. Si estisero poi nel secolo XVII.
Aliprandi, famiglia di origine Longobarda.
Sebregondi, famiglia di origine Longobarda.
Gli Aquinino sono una famiglia di origine longobarda, discendente dai gastaldi di Aquino, che possedettero ininterrottamente, tra i secc. IX e XIII, i territori di Aquino, Pontecorvo e la Val Comino. Gli Aquinati erano legati alla più ortodossa concezione longobarda della nobiltà.
Raniero: Antica ed illustre famiglia di Perugia, che ha per capostipite Uberto, vissuto circa nel 970 e che alcuni vollero discendessero dai marchesi di Monferrato mentre vari documenti proverebbero la sua origine sassone.
Rota: da Rotharit, nome dell'ultimo duca longobardo di Bergamo, hroth, "gloria" e hari, "esercito".
dalla quale il suo patronimico ha dato vita alla Stirpe più numerosa del Bergamasco.
Suardi: da Siavardus, a sua volta dal nome longobardo Sigward, "guardia vittoriosa". I Suardi sono la famiglia più nobile di Bergamo, di Tradizione ghibellina, contrapposta agli avversari storici, i guelfi Colleoni, generati dai Ghisalberti.
Vassalli-Vavassori: questi due cognomi, legati al mondo del feudalesimo germanico, sono tipici del Bergamasco e denotano quindi l'ingente germanizzazione attuata dall'aristocrazia nordica nella città di Berghem (forse Bergheim coi Longobardi) e nel Bergomatum Ager (Austria Longobarda).
Fonti:
Categoria:Famiglie normanne in Italia meridionale - Wikipedia
Categoria:Famiglie italiane - Wikipedia
Altro......
Avendo fatto questa breve ricerca, mi è venuto in mente lo scritto di Gauna riguardante tali tematiche, tralasciando l'elogio che ne fa di continuo: "E’ un vero peccato, in questo senso, il non poter rintracciare il testo di Francesco Manfredini del 1875 : uno studio sul carattere germanico della rinascenza che anche da parte nostra sembra introvabile! Ed occorrerebbe un’attenta lettura di Ludwig Woltmann (1871-1907), ne abbiamo qualche eco da libelli del primo, e "ripudiato", Evola ( sui quali noi ci formammo e che servirono, più che altro, ai fascisti per ingraziarsi l’alleato germanico - verso il quale, in realtà provavano una latina diffidenza purtroppo non ricambiata - durante l’ultimo conflitto) : "Particolare carattere di stravaganza (Sic !) hanno le tesi contenute nelle due opere di Woltmann I Germani in Italia e I Germani in Francia. L’idea centrale è la solita : per tutti i popoli "il loro valore di civiltà dipende dalla quantità di razza bionda che essi contengono".Vien ricordata la razza dei biondi Eraclidi, venuti a Sparta dal Nord. Vien ricordata la testimonianza del Tacito, circa la decadenza romana iniziatasi con la penuria di uomini biondi . Ma soprattutto si fa un’analisi volta a mostrare che la Rinascenza è un fatto di razza, è assai meno il risultato di una riscoperta dell’antichità classica che non della trasfusione di sangue germanico in una sostanza altrimenti infeconda ; sì che tutte le famiglie nobili di tutte le maggiori città italiane e francesi, tutti i nomi degli esponenti più rappresentativi della civiltà italiana e francese sarebbero di origine germanica".
Cosa è L'italia attuale per voi?? ma sopratutto, chi sono i veri italiani secondo voi??
Se partiamo dal fatto che gran parte della nobiltà di questa penisola abbia origini nordiche, da nord a sud, sarebbe corretta l'idea di un italianita (attuale) che derivi appunto da dinastie teutoniche.
Quando la nobiltà medioevale iniziò il suo declino (almeno per quanto riguarda l'Italia), molte di queste famiglie allogene divennero parte della borghesia (commercianti, artigiani, agricoltori/allevatori, imprenditori), specialmente nella parte centro settentrionale.
Ma chi sono dunque i veri italiani?? sono i popoli pre romani che abitarono questa penisola, furono forse le antiche popolazioni greche/romane?? furono i popoli gilanici pre indoeuropei??
Il termine "italiano" e "italianità" al giorno d'oggi viene al quanto usato e fin troppo abusato per meglio dire, se gran parte dei padani sono in effetti allogeni, la stessa identica varrebbe anche per gran parte dei meridionali, senza tener conto che i meridionali pensano (INGIUSTAMENTE) di discendere dagli antichi popoli partenopei, facendo tralasciare appositamente l'abbondante influsso di sangue nordico che scorre nelle loro vene.
Ma poi, se discendiamo in gran maggioranza dai nordici, per quale motivo esistono moltissime differenze fisiche/antropologiche all'interno del popolo stesso??
L'unica cosa certa, è che gran parte della nobiltà di questa penisola discenda realmente da dinastie nordiche, a seguito delle invasioni barbariche ed il crollo definitifo dell'impero italico, ultimo grande reggente delle civilitas mediterraneum.