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    Predefinito La nobilta' italiana?? Gran parte di origine nordica!!

    Gli Antiochia sono una famiglia di origine imperiale, il cui capostipite fu Federico di Antiochia figlio naturale di Federico II, appartenenti al ramo dinastico degli Hohenstaufen in Svevia, una regione storica della Germania.

    Quella degli Acquaviva è stata una famiglia nobile, una delle sette grandi case del Regno di Napoli.[1] Tra i loro titoli si annoverano quelli di: duchi di Atri e conti di San Flaviano (di Giulia dal 1481); poi anche conti di Conversano e conti, poi duchi di Nardò, per un ramo, e conti e poi principi di Caserta per l'altro.
    Da alcune ipotesi se ne affiancano altre che assegnano alla famiglia origini nell'area del ducato di Spoleto longobardo, tra l'Umbria e la parte meridionale delle Marche.

    I Barile sono una famiglia di origine longobarda, La Famiglia Barile trae le proprie origini da Biella. Vedi blasonario subalpino Discendono dai conti dei Marsi.
    Nel 910, Linduno, nipote di Carlo Magno, convola a nozze con Doda dei conti dei Marsi, dai quali nasce Berardo detto Francesco, il capostipite dei feudatari di Barile.
    Barile era anche il castello della famiglia eponima sito in provincia dell'Aquila.
    Nel 1180, Tommaso, feudatario di Barile, secondo la legge longobarda dell'epoca che consentiva di cambiare il proprio cognome col nome del feudo, cambia il proprio cognome in Barile.

    I Borrello (o Borello) furono una famiglia comitale di origine franca discendente dei conti dei Marsi, o, secondo altri, dai conti di Valva, protagonista delle vicende storiche, culturali, politiche ed economiche dell'Abruzzo, Molise, Calabria e della Sicilia, a partire dall'X secolo.

    I Camponeschi furono una nobile famiglia che per lungo tempo durante il basso medioevo resse le sorti della città dell'Aquila[1]. Originaria della vicina località di San Vittorino, secondo la genealogia ricostruita da Giuseppe Rivera [2], venne insignita, grazie alla sua accresciuta potenza nel contado aquilano, sin dalla metà del Trecento da Luigi d'Ungheria, discendente da un ramo dei Capetingi, un casato franco di origine germanica.

    La famiglia Cantelmo (o Cantelmi) è una delle storiche casate nobiliari d'Italia. Acquistarono i primi privilegi feudali in Italia nel 1269, quando Giacomo Cantelmo, a seguito di Carlo I d'Angiò (facente parte della dinastia capetingia) nella conquista del Regno di Napoli (1266) ottenne territori in Abruzzo e in Terra di Lavoro. In seguito Carlo II, nel 1284, nominò costui giustiziere dell'Abruzzo Citeriore.

    I Carabba (o Carrabba) sono un antico e storico casato di presunta origine araba stabilitosi tra Lanciano e Paglieta sin dal XV secolo.

    I conti dei Marsi sono una delle famiglie più importanti abruzzesi e detentrici del piccolo stato della Contea dei Marsi di fatto indipendente tra il 936 e il 1143.
    Si ritiene discendessero da una popolazione di stirpe franca che si stabilì in Abruzzo tra la fine del IX secolo ed l'inizio del X: loro stessi affermavano di aver avuto origine dalla progenie di Berardo I, nipote di Carlo Magno

    La famiglia d'Aquino è una delle storiche casate nobiliari d'Italia. Sebbene vivesse jure Francorum, come attesta Benedetto Croce, era tuttavia di sangue longobardo, in quanto proveniente da Rodoaldo, che era stato gastaldo di Aquino al tempo dei duchi di Benevento. I d'Aquino furono annoverati tra le sette grandi casate del Regno di Napoli [1]. Tra i suoi membri più illustri la famiglia annovera il celebre San Tommaso d'Aquino.

    I D'Avalos rappresentarono una delle famiglie più importanti del Regno di Napoli. Arrivarono dalla Spagna nella penisola italiana i fratelli Inigo, Alfonso e Rodrigo, figli di Ruy Lopez d'Avalos, conte di Ribadeo, al seguito di Alfonso V d'Aragona.

    La famiglia Melatino è una famiglia nobile di origine longobarda la quale prende il nome dal castello di Melatino presso Teramo residenza di questa famiglia dal XIII secolo.

    I Ruffo di Calabria sono una delle famiglie della nobiltà italiana più antiche e blasonate e un tempo furono annoverati tra le sette grandi casate del Regno di Napoli. Paola, regina madre dei Belgi e figlia di Fulco Ruffo di Calabria, ne è una discendente.
    L'ipotesi normanna è certamente quella più plausibile, infatti personaggi dal cognome Ruffus, o Rufus si trovano nell'XI e nel XII secolo, cioè nel periodo durante il quale i Ruffo sono per la prima volta storicamente attestati in Calabria, sia in Inghilterra che in Sicilia e nell'Italia meridionale. Va comunque notato che questa teoria potrebbe coesistere con la precedente, senza escluderla, ipotizzando un'origine normanno-bizantina della famiglia, mercenari vareghi e normanni sono infatti presenti a Costantinopoli fin dal IX secolo.

    I de Luna d'Aragona sono un'antica casata dell'alta nobiltà spagnola, «una delle otto grandi casate del Regno d'Aragona», imparentatasi più volte con i sovrani di quel reame.

    I Distilo sono un'antica famiglia calabrese.
    Le prime attestazioni della presenza di questa famiglia risalgono al tempo di Ruggero I d'Altavilla, quando a Mileto, capitale normanna, fra i cavalieri che circondavano lo stesso Ruggero I di Sicilia, è presente il capostipite Rogerio de Stilo. Le origini normanne sono testimoniate da una pergamena del 1096 in cui il Conte di Calabria e Sicilia Ruggero I effettua una donazione di famiglie di villani “in territorio Styli” a San Bruno di Colonia, fondatore dell’ordine certosino. Fra i testimoni dell’atto compare, assieme alla moglie del Conte, ad alcuni figli dello stesso e ad altri cavalieri e prelati, Rogerio de Stilo.

    Falluca è il nome italianizzato della nobile famiglia normanna Faloch o Falloc o Falluch che si insediò nell'Italia meridionale nell'XI secolo e divenne feudataria di un territorio nei pressi di Catanzaro, in Calabria, comprendente anche Rocca Falluca, un borgo che da loro prese il nome.

    I Giffone sono una famiglia nobile della Calabria, al servizio dei Sovrani aragonesi. Lo stemma della famiglia, scaccato di argento e di nero di sei file, con la fascia di rosso attraversante sul tutto, titolo Patrizi di Tropea.
    Secondo una settecentesca storia della famiglia, la più antica menzione di un personaggio con questo cognome risalirebbe ad un documento del 1091 stilato da Guaimaro "de Jefuno", figlio del duca longobardo di Sorrento Guido. Suo discendente sarebbe stato Guglielmo "de Gifono", figlio di Arnaldo, citato in un elenco di baroni del regno nel 1180, sotto Guglielmo II di Sicilia.

    I Della Torre (o Torriani o De la Turre in latino medievale) furono una famiglia della nobiltà italiana che dominò la Lombardia e larga parte dell'Italia Settentrionale tra il XII e XIV secolo, possedevano la Signoria di Milano, prima di venire estromessi dai Visconti. Erano membri del partito guelfo. Nel corso dei secoli, diversi rami della famiglia hanno acquisito numerosi titoli nobiliari: furono baroni, conti, marchesi e anche duchi e principi. Numerosi esponenti inoltre sono stati insigniti di svariati titoli legati ad ordini cavallereschi.
    Antica famiglia dell'aristocrazia milanese, di Milano Porta Nuova, secondo la tradizione di ceppo franco discendente della famiglia imperiale di Carlo Magno, era stata infeudata dall'arcidiocesi di Milano di vasti territori che arrivavano sino al Canton Ticino, il cui corpo principale era la contea di Valsassina con al centro il borgo fortificato di Primaluna.

    Suardi è una nobile famiglia bergamasca, di origine longobarda.
    Di fazione ghibellina, si scontrò ripetutamente con altre famiglie bergamasche di opposta fazione, quali i Colleoni ed i Rivola, alternando periodi di pace a periodi di scontri, ma accrescendo sempre le proprie ricchezze e potere.

    La famiglia Colleoni era anch'essa di stirpe Longobarda.

    I Casalodi o Casaloldi o Casaloldo o conti di Casaloldo costituiscono un ramo di una nobile famiglia di età medievale e di antica origine, dotata di titolo comitale, stanziata patrimonialmente nel territorio al confine fra le attuali province di Brescia, Mantova, Verona e Cremona, ed attestata dal secolo X al XV: gli Ugoni-Longhi.
    Per molti versi, secondo alcuni antichi cronisti e storici come il bresciano Malvezzi, i conti di Casaloldo, che trassero il nome dal castello omonimo[3] dei quali molto probabilmente erano possessori, rappresentano il ramo più importante e potente tra i conti rurali stanziati nel territorio tra Brescia e Mantova - anche se questa è forse un’esagerazione dovuta alla notorietà data ai Casaloldo da Dante -, denominati nel complesso Ugoni e Longhi, antica e nobile stirpe di probabile lontana origine germanica, in particolare alemanna.

    I Borbone sono una delle più importanti ed antiche case regnanti in Europa. Di origine francese, la famiglia è un ramo cadetto dell'antichissima dinastia dei Capetingi, che in seguito all'estinzione degli altri rami ereditò il trono di Francia nel 1589.

    I Gisulfidi sono un antichissima famiglia longobarda, documentata fin dal VI sec. d.C., ma discendendente dall'antica e mitica famiglia dei Grausi, ottenne il Ducato del Friuli (568 ca.), prima di passare poi a governare quello di Benevento (642-758). Successivamente ottenne anche la corona del Regno Longobardo d'Italia per un breve periodo (662-672). Nei secoli successivi un ramo di questa famiglia godè nobiltà in Benevento, dove furono attestati fin dal XII sec. (come ricordarono gli storici Falcone e Della Vipera) e dove usarono il cognome Grimaldo (e Grimaldi) per ricordare la discendenza dai più famosi re longobardi. Si estisero poi nel secolo XVII.

    Aliprandi, famiglia di origine Longobarda.

    Sebregondi, famiglia di origine Longobarda.

    Gli Aquinino sono una famiglia di origine longobarda, discendente dai gastaldi di Aquino, che possedettero ininterrottamente, tra i secc. IX e XIII, i territori di Aquino, Pontecorvo e la Val Comino. Gli Aquinati erano legati alla più ortodossa concezione longobarda della nobiltà.

    Raniero: Antica ed illustre famiglia di Perugia, che ha per capostipite Uberto, vissuto circa nel 970 e che alcuni vollero discendessero dai marchesi di Monferrato mentre vari documenti proverebbero la sua origine sassone.

    Rota: da Rotharit, nome dell'ultimo duca longobardo di Bergamo, hroth, "gloria" e hari, "esercito".
    dalla quale il suo patronimico ha dato vita alla Stirpe più numerosa del Bergamasco.

    Suardi: da Siavardus, a sua volta dal nome longobardo Sigward, "guardia vittoriosa". I Suardi sono la famiglia più nobile di Bergamo, di Tradizione ghibellina, contrapposta agli avversari storici, i guelfi Colleoni, generati dai Ghisalberti.

    Vassalli-Vavassori: questi due cognomi, legati al mondo del feudalesimo germanico, sono tipici del Bergamasco e denotano quindi l'ingente germanizzazione attuata dall'aristocrazia nordica nella città di Berghem (forse Bergheim coi Longobardi) e nel Bergomatum Ager (Austria Longobarda).

    Fonti:
    Categoria:Famiglie normanne in Italia meridionale - Wikipedia
    Categoria:Famiglie italiane - Wikipedia
    Altro......

    Avendo fatto questa breve ricerca, mi è venuto in mente lo scritto di Gauna riguardante tali tematiche, tralasciando l'elogio che ne fa di continuo: "E’ un vero peccato, in questo senso, il non poter rintracciare il testo di Francesco Manfredini del 1875 : uno studio sul carattere germanico della rinascenza che anche da parte nostra sembra introvabile! Ed occorrerebbe un’attenta lettura di Ludwig Woltmann (1871-1907), ne abbiamo qualche eco da libelli del primo, e "ripudiato", Evola ( sui quali noi ci formammo e che servirono, più che altro, ai fascisti per ingraziarsi l’alleato germanico - verso il quale, in realtà provavano una latina diffidenza purtroppo non ricambiata - durante l’ultimo conflitto) : "Particolare carattere di stravaganza (Sic !) hanno le tesi contenute nelle due opere di Woltmann I Germani in Italia e I Germani in Francia. L’idea centrale è la solita : per tutti i popoli "il loro valore di civiltà dipende dalla quantità di razza bionda che essi contengono".Vien ricordata la razza dei biondi Eraclidi, venuti a Sparta dal Nord. Vien ricordata la testimonianza del Tacito, circa la decadenza romana iniziatasi con la penuria di uomini biondi . Ma soprattutto si fa un’analisi volta a mostrare che la Rinascenza è un fatto di razza, è assai meno il risultato di una riscoperta dell’antichità classica che non della trasfusione di sangue germanico in una sostanza altrimenti infeconda ; sì che tutte le famiglie nobili di tutte le maggiori città italiane e francesi, tutti i nomi degli esponenti più rappresentativi della civiltà italiana e francese sarebbero di origine germanica".

    Cosa è L'italia attuale per voi?? ma sopratutto, chi sono i veri italiani secondo voi??
    Se partiamo dal fatto che gran parte della nobiltà di questa penisola abbia origini nordiche, da nord a sud, sarebbe corretta l'idea di un italianita (attuale) che derivi appunto da dinastie teutoniche.
    Quando la nobiltà medioevale iniziò il suo declino (almeno per quanto riguarda l'Italia), molte di queste famiglie allogene divennero parte della borghesia (commercianti, artigiani, agricoltori/allevatori, imprenditori), specialmente nella parte centro settentrionale.

    Ma chi sono dunque i veri italiani?? sono i popoli pre romani che abitarono questa penisola, furono forse le antiche popolazioni greche/romane?? furono i popoli gilanici pre indoeuropei??
    Il termine "italiano" e "italianità" al giorno d'oggi viene al quanto usato e fin troppo abusato per meglio dire, se gran parte dei padani sono in effetti allogeni, la stessa identica varrebbe anche per gran parte dei meridionali, senza tener conto che i meridionali pensano (INGIUSTAMENTE) di discendere dagli antichi popoli partenopei, facendo tralasciare appositamente l'abbondante influsso di sangue nordico che scorre nelle loro vene.

    Ma poi, se discendiamo in gran maggioranza dai nordici, per quale motivo esistono moltissime differenze fisiche/antropologiche all'interno del popolo stesso??
    L'unica cosa certa, è che gran parte della nobiltà di questa penisola discenda realmente da dinastie nordiche, a seguito delle invasioni barbariche ed il crollo definitifo dell'impero italico, ultimo grande reggente delle civilitas mediterraneum.

  2. #2
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    Predefinito Re: La nobilta' italiana?? Gran parte di origine nordica!!

    L'unica cosa certa è che la nobiltà come titolo onorifico non esiste più in Italia e quella intesa come antica ascendenza di sangue ci accomuna tutti all'Australopithecus afarensis che si è diffuso dall'Etiopia in tutto il mondo, quindi totalmente di origine meridionale in Italia mentre è di origine nordica per chi vive sotto l'Equatore.

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    Predefinito Re: La nobilta' italiana?? Gran parte di origine nordica!!

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio
    L'unica cosa certa è che la nobiltà come titolo onorifico non esiste più in Italia e quella intesa come antica ascendenza di sangue ci accomuna tutti all'Australopithecus afarensis che si è diffuso dall'Etiopia in tutto il mondo, quindi totalmente di origine meridionale in Italia mentre è di origine nordica per chi vive sotto l'Equatore.
    Io questi tecnicismi sull'origine dei primati non la conosco molto bene, mi limito ad andare alla ricerca di fatti storici pienamente documentati e accertati.
    La nobiltà non esiste più per svariate ragioni socio-politiche e cambiamenti avvenuti tra l'inizio della rivoluzione francese e la fine della seconda guerra mondiale.
    L'Europa, dopo tali avvenimenti, scelse di riorganizzarsi, facendo prevalere molto di più il sistema statale-governativo, dando molto più potere ad un certo tipo di nazionalismo su base "democratica".
    La nascita degli stati odierni in Europa, è sempre da ricollocarsi all'interno delle derivazioni barbariche (regni romano/barbarici e regni teutonici sparsi su tutta Europa).
    Il fatto che la nobiltà qui in Italia non sia più cosi forte, non significa affatto che essa non abbia contribuito al processo di colonizzazione su questa penisola, anche etnica ovviamente.

    La chiesa fece la sua parte in questo, con la cristianizzazione, vinse la battaglia più importante, ovvero, quella della lingua latina, facendo scomparire usanze e tradizioni che non appartenevano a tali terre, il progresso e l'industrialismo misero definitivamente fine al mondo medioevale, almeno in parte...!!


    Comunque, sta di fatto che io non cercherei di negare il cambiamento di sangue nuovo (nordico), specialmente nel centro sud di questa penisola, avvenuto appunto nel medioevo e con la nascita di potenti dinastie nordiche sul suolo Italiano.
    Io penso che gran parte dell'attuale stratificazione nordica in Italia, risieda appunto nella borghesia, a seguito della decadenza di taluni titoli nobiliari.
    Ultima modifica di GILANICO; 08-08-14 alle 23:50

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    Predefinito Re: La nobilta' italiana?? Gran parte di origine nordica!!

    Sono scomparsi i titoli nobiliari, ma gran parte delle famiglie che portano tali cognomi esistono ancora, da nord - centro e sud.

  5. #5
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    Predefinito Re: La nobilta' italiana?? Gran parte di origine nordica!!

    ALTRE FAMIGLIE NOBILI DI DISCENDENZA GERMANICA/NORDICA IN ITALIA:

    La Casa d'Asburgo (o Absburgo, italianizzazione dal tedesco Habsburg o Hapsburg), è una delle più importanti ed antiche case regnanti in Europa. I suoi membri sono stati reggenti in Austria come duchi (1282-1453), arciduchi (1453-1804) e imperatori (1804-1919); re di Spagna (1516-1700); re di Portogallo (1580-1640); e per molti secoli imperatori del Sacro Romano Impero (dal 1273 al 1291 e dal 1298 al 1308 e infine, quasi ininterrottamente, dal 1438 fino al 1806).
    La questione delle origini della dinastia è assai controversa, poiché, data la sua antichità, si perde nella notte dei tempi e una sua sicura ricostruzione è difficoltosa. Purtuttavia, ponendo come ormai certo capostipite il Conte di Alsazia Guntram il Ricco, i suoi più sicuri antenati sono considerati gli Eticonidi, un illustre famiglia franca.

    I Crivelli furono una delle più potenti famiglie nobiliari del milanese durante il Medioevo, elevati fino al titolo di marchesi. La famiglia Crivelli diede al mondo, personaggi di grande cultura.
    Una leggenda fa derivare questo cognome dall'epoca romana, quando una vestale sarebbe stata accusata ingiustamente di aver trasgredito il voto di castità e per questo condannata a morte. Ella avrebbe chiesto, come prova della sua purità, di poter trasportare dell'acqua del Tevere in un crivello senza farla cadere. Avendo concluso la prova con un miracoloso successo, venne riscattata e, dopo aver sposato Caio Cornelio Scipione, trasmise il cognome Cribellum ai successori. A questa leggendaria origine si accosta quella relativamente più realistica che fa discendere la famiglia da Meroveo, capostipite dei Merovingi.

    I da Barbiano (dal XV sec. Barbiano di Belgioioso) sono una famiglia nobile dell'Italia settentrionale attestata dal Medioevo.
    La famiglia è considerata di discendendenza carolingia e fu imparentata con i signori di Imola, Carrara, Faenza e Ravenna.
    Alcuni storiografi fanno risalire l'origine della famigla ad un Vestro, nobile cavaliere romano vissuto all'epoca di Giulio Cesare ed alleato con Pompeo.
    Più certe sono le radici di epoca longobarda, quando un Eberardo, figlio del re Desiderio, ricevette il titolo conte di Cunio, Barbiano e Lugo, con tutte le prerogative della sovranità.

    La famiglia Landriani (o da Landriano) è uno dei casati più illustri e antichi della nobiltà milanese. Questa famiglia fu molto potente fin dal secolo XI ed è presente nella Matricola Nobilium Familiarum Mediolani rogata nel 1277 da Ottone Visconti.
    Lo storico Paolo Morigi nel suo libro Historia dell'antichità di Milano (Venezia, 1592) e dopo di lui Francesco Sansovino nel suo libro Origini e fatti delle famiglie illustri d'Italia (Venezia, 1670) delineano le principali vicende riguardanti la famiglia Landriani. Entrambi fanno discendere i Landriani dalla Germania in tempi antichi, cioè poco dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente.

    Obertenghi è la dinastia di origine longobarda che prende avvio da Oberto I (Otbert o Odebertus), marchese di Milano, conte di Luni e reggente della Marca che nel X secolo da lui prese nome; un territorio che comprende la Lombardia (con la Svizzera Italiana e Novara), l'Emilia con Bologna esclusa (poi si aggiunse anche Ferrara) parte del Piemonte (l'Oltregiogo con Tortona, Novi Ligure, Ovada e la val Bormida) e parte della Liguria e della Toscana, dal Genovesato fino alla Lunigiana e alla Garfagnana, e poi indirettamente anche la Corsica e parte della Sardegna.
    Le origini della famiglia risalgono, secondo le fonti più antiche, a Bonifacio, nobile franco, primo marchese di Toscana.

    I Valenti furono un'antica e nobile famiglia mantovana di origini longobarde che si trasferì a Mantova già nel XIV secolo.

    Albergotti è una illustre famiglia italiana, tuttora fiorente e divisa in un ramo marchionale e in uno baronale.
    Può forse essere considerata la più grande famiglia aretina per il ruolo avuto nella vita politica, religiosa e militare della città. Insieme ai Bostoli e ai Camajani, gli Albergotti si posero a capo della fazione guelfa, mentre altre grandi famiglie di origine feudale, tra cui gli Ubertini (vedi Guglielmino degli Ubertini) e i Tarlati (vedi Guido Tarlati), sostenevano la parte ghibellina.
    Antichissima famiglia di origine germanica, si stabilì ad Arezzo con Tebaldo Albergotti, primo personaggio della famiglia storicamente attestato, (anno 870). In seguito gli Albergotti divennero signori di numerosi castelli, tra cui quelli di Toppole in Casentino, di Argiano e di Castelnuovo, mentre numerosi sono i dottori, i giudici e i consiglieri della Repubblica che provennero da questa famiglia.

    Quella degli Albizi o Albizzi (il nome si pronuncia sdrucciolo, Àlbizzi) era un'antica famiglia fiorentina. Poiché derivante dal nome "Albizzo" (e non Albizio"), sarebbe più corretto scriverlo con due "z", sebbene sia molto diffusa la versione a una zeta, come ad esempio nei cartelli stradali della via fiorentina Borgo Albizi, il suo capostipite sarebbe un certo Raimondino, di origine tedesca.

    I Marescotti, o più anticamente Mariscotti, furono un'antica famiglia bolognese di fede ghibellina, con rami a Siena, Roma, Firenze, e in Francia.
    Secondo la leggenda le origini dei Marescotti risalgono a Mario Scoto (Marius Scotus) nato in Galloway nel sud ovest della Scozia nell'VIII secolo. Nell'anno 773 re Carlo Magno inizio una campagna militare contro i Longobardi in Italia, perché rei di non aver rispettato il patto, imposto loro da Pipino il Breve, di cedere parte del loro territorio agli stati della chiesa. Chiese aiuto al re di Dalriada (Scozia occidentale) Eochaid IV. Questi incaricò suo cugino Guglielmo, conte di Douglas, a reclutare e condurre in Francia una brigata di 4000 uomini, ciò che egli fece. Ma successivamente dovendo ritornare a Galloway a governare il clan di famiglia, lascio il comando della brigata a suo fratello minore Marius, che i contemporanei definivano coraggioso, alto, forte e di barba rossiccia.

    Gli Obizzi furono un'importante famiglia italiana di origine francese con discendenze in diverse città dell'Italia centro-settentrionale, tra cui Lucca, Ferrara, e Padova. In quest'ultima città alla famiglia è stata dedicata una strada del centro storico, nei pressi del Duomo.
    Gli Obizzi devono la loro presenza in Italia a Obicio I, capitano presso l'imperatore Enrico II il Santo nel 1007. Originario della Borgogna.

    I Candia furono un antica famiglia nobile Longobarda da cui l'arcivescovo Anselmo d'Aosta ne era un discendente (padre Longobardo e madre Burgunda, anch'essa di origini nobili).

    La famiglia Boncompagni è una casa principesca e papale originaria di Assisi.
    Il primo documento che attesta un titolo nobiliare risale al 1133, quando Rodolfo Boncompagni, discendente di nobili sassoni, fu nominato signore di Assisi dall'imperatore Lotario II.

    Caetani, o Gaetani o Cajetani, è un'antica famiglia nobiliare che svolse un ruolo importante nell'antica Repubblica Marinara di Pisa, a Roma, nello Stato Pontificio e nel Regno delle Due Sicilie. È ricordata come una delle sette famiglie (fare) dei longobardi pisani.
    Antica famiglia di origine Gota che secondo la tradizione familiare discenderebbe dai duchi di Gaeta. La tradizione attribuisce a questa famiglia papa Gelasio II morto nel 1119 nell'abbazia di Cluny, ma la genealogia documentata della famiglia inizia con il XII secolo. Solo a partire da questo periodo storico sono infatti documentati rami distinti a Pisa, a Roma, a Anagni, a Napoli, forse tutti discendenti da un unico ceppo.

    Anguillara: Della Nobilità dell'Italia di Francesco Zazzera; Giovanni Battista Gargano & Lucrezio Nucci In Napoli : per Gio. Batttista Gargano, & Lucretio Nucci, 1615.
    I conti “ longobardi “ Alberto e Pietro Castelli di Terni già Vico nome da Vico Vecchia loro proprietà nella Vallenera, dopo l’acquisto del lago Cimino, i Vico nel 1051 circa si imparentarono con Berardo signore di Sutri normanno dopo il matrimonio conte d’Anguillara, era prassi prendere il nome del feudo, nel 1058 circa con il fratello Pietro di Vico fondarono il castello di Canepina. " Nobili di Terni protetti dall'imperatore prima e da Matilde di Canossa dopo. Consanguinei dei Canossa e dell'Antipapa Clemente III " ri-nominati prefetti di Roma da Federico Barbarossa.

    La famiglia Cantelmo (o Cantelmi) è una delle storiche casate nobiliari d'Italia. Acquistarono i primi privilegi feudali in Italia nel 1269, quando Giacomo Cantelmo, a seguito di Carlo I d'Angiò nella conquista del Regno di Napoli (1266) ottenne territori in Abruzzo e in Terra di Lavoro. In seguito Carlo II, nel 1284, nominò costui giustiziere dell'Abruzzo Citeriore.
    Una ricostruzione genealogica del XVII secolo vuole che la famiglia si originò da Everardo, il quale fu l'ultimo figlio del re scozzese di Duncano, dal quale discendono i membri della famiglia degli Stuart. Un ramo della famiglia degli Stuart si sarebbe stabilito in Italia prendendo il nome dal loro primo feudo francese.

    Gli Ottaviani furono un'antichissima e potente famiglia romana, detta anche dei Crescenzi Ottaviani, annoverata fra le "famiglie baronali romane".
    Agli inizi dell'anno 1000 Giovanni dei Crescenzi Ottaviani era Conte di Sabina: egli era discendente dal longobardo Giuseppe (de Civitate Reatina che fu "vassus domini Imperatoris" nell'870), nipote di Ottaviano e di Rogata figlia di Crescenzio Nomentano, ed è chiamato "dominus" poi "regulus" (cioè piccolo re, dato il potere quasi indipendente dal governo papale) di Palombara (ora Palombara Sabina).

    I Pamphili (o Pamphilj) furono una famiglia nobile di Roma di origine umbra, strettamente intrecciata nella politica pontificia del XVI e XVII secolo.
    La famiglia è originaria di Gubbio. Le sue radici si fanno risalire ad un certo Amanzio vissuto nel IX secolo e sceso in Italia al seguito di Carlo Magno. Nel 1461 si trasferirono a Roma con Jacopo e Francesco, i quali divennero ben presto tanto ricchi e potenti da ottenere il titolo di Conti del Sacro Romano Impero dall'Imperatore Federico III.

    I Prefetti di Vico sono una famiglia germanica stabilitasi a Roma dal X secolo.
    Ottennero dall'Imperatore il titolo di "Praefecti urbis", che i membri di questa famiglia si trasmisero ereditariamente di padre in figlio fino al 1435, anno in cui l'ultimo dei Prefetti venne sbaragliato nella Battaglia di Vetralla dal cardinal Giovanni Vitelleschi.
    Il titolo di Prefetti gli deriva dalla carica, mentre l'apposizione di Vico è dovuta al fatto che questa famiglia si stanziò attorno al Lago di Vico, bacino lacustre a nord di Roma in provincia di Viterbo.

    La Famiglia Tuccimei è un'antica famiglia originaria di Sezze e trasferita a Roma nel XVIII secolo annoverata tra le grandi famiglie di Roma e ha avuto tra i suoi membri diverse importanti personalità. La famiglia è stata riconosciuta come nobile di Sezze (mf) dalla Consulta araldica all'epoca del regno d'Italia e dal Sovrano Militare Ordine di Malta nell'ammissione con prove nobiliari di Augusto Guglielmo, Antonio e Gastone Tuccimei.
    Secondo un’antica tradizione, riportata anche da Claudio Rendina in Le Grandi Famiglie di Roma, i Tuccimei erano discendenti di quel Federico Tutijmei (Federico di Tuccio di Meo) che, al seguito del Barbarossa, era venuto in Italia, stabilendosi nel velletrano.

    La famiglia Savelli (o Sabelli) era una nobile famiglia, protagonista della storia romana dal medioevo all'estizione del ramo principale (5 marzo 1712). Ebbero la carica di Maresciallo di Santa Romana Chiesa e custode perpetuo del Conclave, ereditaria dal 1352 con il privilegio della giurisdizione sulla Corte o Tribunale che da loro prese nome.
    Le origini della famiglia si perdono nella leggenda e, secondo alcuni genealogisti, erano dei Savelli i papi Benedetto II e Gregorio II, vissuti tra il VII e l'VIII secolo. Tuttavia, solo Eugenio II appartenne certamente a questa famiglia, che giunse a Roma nel IX secolo probabilmente dalla Germania.

    La famiglia Annibaldi (o degli Annibaldi o Annibaldeschi) rappresenta una nobile casata baronale romana da far risalire, nel VIII sec, al Conte Anwaldus ed è, come i Conti e la casata da Ceccano, di origine germanica.


    La Famiglia Curti è nota in Italia come un antichissimo e nobile casato lombardo, ma secondo le antiche Cronache (richiamate da G. Corti nel suo saggio "Famiglia Curti" in Giornale Araldico Genealogico, cfr. Bibliografia) ebbe origini francesi risalenti all' XI secolo, simili a quelle di altre famiglie italiane provenienti d'oltralpe, come i Canova, i Capitani di Scalve, gli Orelli e gli Stampa.
    Secondo le Cronache dell'alto medioevo (citate da G. Corti nel suo già ricordato saggio) un nobile francese di nome Pietro Curti avendo dato in sposa la sorella Isabella (cugina della Regina Costanza nonché sua damigella di corte) a Viviano Chiaromonte Conte di Lorena, incorse nell'ira del Re di Francia Roberto il Pio (972-1031, associato al trono dal padre Ugo Capeto nell'anno 987, aveva sposato in terze nozze Costanza di Arles nel 1003), che si opponeva a tale unione.

    Cavriani è una famiglia aristocratica italiana di Mantova. Era scesa dalla Germania intorno al 1000 e già nell'XI secolo era fiorente e ricca. Capostipite fu Pietro Cavriani (XIII secolo).

    Gli Altan (talvolta anche Althan) furono una famiglia aristocratica friulana.
    La tradizione individua il capostipite di questo nobile casato in Antonio Althan, il quale, nel 1295, giunse dalla Germania in Friuli al seguito del patriarca di Aquileia Raimondo della Torre, in qualità di suo consigliere. Uno dei successori del della Torre, il patriarca Marquardo di Randeck, in ricompensa dei servigi prestati, investì il detto Antonio e i suoi successori della giurisdizione del castello di San Vito al Tagliamento, nonché di alcune ville del contado circostante.

    I di Prata furono una nobile famiglia friulana, la dinastia dei Prata assunse rilevanza nell'ambito della storia del Friuli solamente dopo l'anno 1000; nonostante ciò essa poteva vantare delle origini ben più antiche, risalenti a qualche importante famiglia della nobiltà germanica.

    ----------------------------------

    Di queste famiglie nobili penso che ce ne siano un infinità qui in Italia, ma per molte di esse, la irreperibilità di tali documenti storici, non permette certo di poter arrivare ad una certezza, appunto perché difficili da provare.
    Ultima modifica di GILANICO; 10-08-14 alle 07:41

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    Predefinito Re: La nobilta' italiana?? Gran parte di origine nordica!!

    La famiglia Aceto è una famiglia di discendenza normanna, il cui ramo siciliano è di stirpe ducale, discendente da Ruggero I di Sicilia. Hanno come capostipite un Roberto conte di Aucense (moderna Eu nella Senna Marittima) e una figlia di Ruggiero di nome Matilde. Padre di Roberto fu un Guglielmo cavaliere normanno e conte anch'egli. Roberto in un diploma di Ruggiero datato 1093 è citato da lui come suo genero (Rogerii Comitis Gener), anche altri due diplomi affermano ciò, uno di essi è una donazione alla chiesa di Patti datato 1085.

    I Culchebret (o Colchebret, Conclubet, Concublet, Conclubet di Arena) furono una famiglia normanna molto potente e influente nelle vicende storiche, culturali, politiche ed economiche dell'Italia meridionale e della Sicilia, a partire dall'XI secolo.
    Di origine normanna, giunti in Italia al seguito degli Altavilla, i Culchebret (o Conclubet di Arena) furono tra le famiglie normanne più importanti vicine a Ruggero I, insieme ai de Luci, ai Borrello, ai Mortain, e agli Avenel

    Gli Altavilla (in francese Hauteville) sono stati una delle famiglie normanne più importanti e influenti, protagonista delle vicende storiche dell'Italia meridionale e della Sicilia.

    I de Luci (o Luce, in inglese e francese de Lucy) furono una famiglia normanna molto potente e influente nelle vicende storiche, culturali, politiche ed economiche della Sicilia e della Calabria dall'XI all'XIII secolo, e dell'Inghilterra, dall'XI secolo all'XIV secolo.
    I de Luci furono conti di Butera, conti di Paternò, signori di Petterana, ed ebbero vari possedimenti tra la Sicilia e la Calabria.
    Di origine normanna, giunti in Sicilia al seguito degli Altavilla in occasione della conquista dell'isola, i de Luci furono tra le famiglie normanne più importanti vicine a Ruggero I, insieme ai Culchebret, ai Mortain, agli Avenel, e ai «normannizzati» Borrello di origine franca.

    I de Marresio, Marresio o Marrese sono una famiglia nobile di origine normanna.
    Ebbero il feudo di Maruggio da Ruggero II d'Altavilla e si stanziarono in Taranto. Nel 1100 circa, permisero ai Templari di fondare nel loro feudo di Maruggio un domus templare.

    I Gravina sono un'importante famiglia aristocratica di origine normanna il cui ramo italiano è di stirpe ducale, discendente da Rollone, primo duca di Normandia e progenitore, attraverso Guglielmo il Conquistatore, di svariate dinastie reali, anche attualmente regnanti, ad esempio l'attuale famiglia regnante inglese.
    Il capostipite in Italia fu Silvano signore del castello e del feudo di Gravina in Puglia, da cui prese il cognome. Fu figlio di Crispino, signore di Arnes. L'appartenenza della famiglia alla stirpe reale è confermata da Martino I di Sicilia, il quale, in virtù di un giudizio del XV secolo, con suo diploma del 20 novembre 1405 inviato a Catania concedette a Giacomo, capostipite dei Gravina di Sicilia, la sepoltura nel pantheon reale per sé e per tutti i discendenti. In questo diploma è citato Gilberto, che si distinse nella Prima crociata combattendo assieme ai suoi parenti Boemondo I d'Antiochia e Tancredi d'Altavilla. Il casato si indebolì a seguito del dominio Angioino perdendo molte terre e rendite, restando fedele agli Aragonesi. Vista la fedeltà dimostrata Filippo V concesse ad un Giovanni il titolo di Grande di Spagna.
    Complessivamente la famiglia possedette 9 principati, 5 ducati, 7 marchesati, 3 contee ed oltre 24 baronie.
    Arma: Troncato, al 1° d’azzurro, a due bande d’oro, accompagnate nel punto sinistro del capo da una stella a dieci raggi d’argento; nel 2° d’azzurro, alla banda scaccata d’argento e di rosso.Cimiero: l’uccello gaipa di bianco. Motto: Spero.

    I Landolina sono una famiglia normanna discendente da un antico conte d'Alsazia, Guntram il Ricco, possibile progenitore della Casa d'Asburgo.

    I Malcovenant (o Malconvenant) furono una famiglia normanna arrivata nell'XI secolo in Sicilia.
    I Malcovenant, originari di Coutances oggi comune francese nel dipartimento della Manica nella regione della Bassa Normandia, giunsero in Sicilia con la conquista normanna dell'isola.
    I Malcovenant in Sicilia furono signori di Calatrasi, Bisacquino, Racalmuto e Cellario.

    I Palizzi (anche citati come Palici e Palizzolo) furono una famiglia molto potente della Sicilia del XIV secolo. Di origina normanna, ricoprirono diverse cariche fra cui capitani giustizieri, membri delle compagnie dei Bianchi di Monte San Giuliano e di Catania, della Pace di Palermo, dell'ordine Gerosolimitano. Durante i regni di Pietro II d'Aragona (1337-1242) e di Ludovico suo figlio (1342-1355), i Palizzi guidarono con i Chiaramonte la fazione Latina che si opponeva a quella dei Catalani.
    Il celebre genealogista del XVII secolo, Filadelfo Mugnos, nel suo Teatro Genologico delle Famiglie nobili, titolate, feudatarie, riporta l’inizio della Famiglia con un Riccardo che fu condottiero della cavalleria del Duca Roberto il Guiscardo cioè l'Astuto, (Hauteville, 1015 ca. - Cefalonia, 17 luglio 1085) nella conquista normanna della Sicilia: “cacciati i Mori da Caltagirone a Militello e sgombrato quinci il territorio de' laghi Palici, i di lui figli per immortalarne la fama da' detti laghi presero il cognome”.

    I Rosso, Rossi o Russo sono una famiglia nobile (normanna) siciliana discendente dal casato reale degli Altavilla.

    Gli Attoni di Canossa furono una potente famiglia feudale di stirpe longobarda che, a partire dai primi decenni del X secolo, si insediò nelle valli dell'Appennino reggiano.
    L'importanza del casato dei Canossa fu strettamente legata alla posizione del territorio di cui furono i signori, poiché proprio su di esso, fino a tutto il XII secolo, si confrontarono e si scontrarono i protagonisti della lotta per le investiture: il Papato e l'Impero.
    Le origini della dinastia dei Canossa iniziano con Sigifredo, conte longobardo che, nei primi decenni del X secolo a causa della manifesta ostilità dell'Impero nei confronti di ogni tipo di autonomia locale, decise di lasciare la città di Lucca per insediarsi nelle vicinanze di Parma.
    Qui, a Vilianum, cominciò ad affermarsi il potere della Famiglia su entrambe le rive del Po: per l'aumento dei territori posseduti, per l'accorta politica matrimoniale attuata e per il consolidarsi dei legami di amicizia sia con il Papato che con l'Impero.
    I Canossa riuscirono anche ad inserirsi perfettamente nel sistema che procurava cariche ecclesiastiche: ulteriori fonti di ricchezze che si andavano ad aggiungere a quelle che già possedevano.

    I Rangoni furono una consorteria nobiliare di parte guelfa, originaria di Modena. Nel corso del XII-XIII secolo fornirono diversi podestà alla città guelfe dell'Italia Settentrionale. A partire dal XIV secolo gli esponenti del casato iniziarono a militare come capitani di ventura divenendo poi condottieri operanti a livello europeo nel XV e XVI secolo.
    Capostipite della casata Rangoni, secondo lo storico Crollalanza sarebbe stato tale Gherardo, un milites al servizio di Matilde di Canossa nel 1092, il cui figlio Guglielmo si mise al servizio (ca. 1130-1145) del vescovo di Modena (Dodone o Ribaldo?), divenendo uno dei suoi capitanei ed ottenendo così alcuni feudi tra i quali la rocca di Chignano.
    Si sarebbe trattato di una consorteria di milites originari della Germani, operativi, nel corso del XII secolo tra il Piacentino ed il Modenese.

    Casa Savoia è una dinastia reale europea attestata sin dalla fine del X secolo nel territorio del Regno di Borgogna, dove venne infeudata della Contea di Savoia, eretta in Ducato nel XV secolo. Nello stesso secolo, estintasi la linea legittima dei Lusignano, ottenne la Corona titolare dei regni crociati di Cipro, Gerusalemme e Armenia, con il conseguente aumento di prestigio presso le corti europee.
    I pochi documenti che riguardano le origini di Casa Savoia sono soggetti a varie interpretazioni e dall'epoca di Amedeo VIII (XV secolo), fino al XIX secolo vennero sempre escogitati criteri di giustificazione di tipo politico, con l'avallo di genealogisti compiacenti. In un primo tempo fu necessario giustificare il titolo ducale ottenuto appunto da Amedeo VIII nel 1416: si trovò quindi uno scrittore - il cronista medioevale Jean d'Ormeville, vissuto nel XV secolo - che fece discendere la casa di Savoia dall'imperatore Ottone II di Sassonia.
    Nel secolo successivo, invece, gli interessi politici della dinastia erano collegati alla sua posizione in seno all'impero e si trovarono altri studiosi (G. Botero, G. Monod e soprattutto Guichenon) che, pur mantenendo la tradizione sassone, fecero risalire le origini della famiglia addirittura a Vitichindo, lo strenuo difensore dell'indipendenza dei Sassoni contro Carlo Magno.
    Una delle più antiche cronache riguardanti i Savoia è dovuta a Giovanni d'Orville (Jean d'Ormeville) soprannominato Cabaret. Questi, per incarico di Amedeo VIII che, come altri regnanti dell'epoca, si sforzava di recuperare antenati illustri, lavorò tra il 1400 e il 1420 circa ed è a lui che si deve l’ipotesi più suggestiva e romantica sull'origine di Umberto I Biancamano.
    Stando all’Orville, il Biancamano (ritenuto il primo capostipite della dinastia) era figlio di un certo nobile Beroldo di Sassonia, nipote di Ottone II di Sassonia, quindi, il bisnonno di Biancamano altri non era che l'imperatore Ottone I il Grande. La madre era Caterina di Schiren o di Baviera.

    La Famiglia Cavour, alla quale apparteneva Camillo Benso conte di Cavour, fa risalire le sue origini certe ai Benso, banchieri attivi nel Medioevo a Chieri. La linea genealogica principale della famiglia si estinse nel XVIII secolo, ma nel secolo precedente il ramo da cui sarebbe nato Camillo aveva acquistato il marchesato della cittadina di Cavour, dando così iniziò alla linea nobiliare dei Benso di Cavour.
    I Benso probabilmente arrivarono in Italia al seguito di Federico Barbarossa. Certamente nel tardo Medioevo erano attivi come banchieri e commercianti nella provincia di Chieri. In quella zona, che apparteneva al Ducato di Savoia, tale Goffredo Benso commerciava con il Brasile già dal 1542. Successivamente la famiglia si trasferì a Torino dove assunse cariche a corte. Il primo nobile della casata fu Carlo Ottavio Benso che fu nominato conte di Santena, località dove costruì il palazzo nobiliare tuttora esistente. Morì nel 1724 e nel 1753 la linea genealogica maschile che aveva anche ottenuto il titolo di conti di Albugnano si estinse.

    I Vialardi sono una famiglia piemontese di origine longobarda, noti dalla fine del XI secolo. Di fiera parte ghibellina, ebbero signorie, sia in Italia che in Francia, tutte derivate dalle tre linee principali (Verrone, Villanova Monferrato e Sandigliano), con le consignorie di Cerreto Castello, Quaregna (XII secolo), Candelo, Occhieppo, Mosso, Ysangarda, Villanova Biellese, Salussola (XIV secolo), Beatino, Borriana, Vettigné (XV secolo), Stroppiana, Cellamonte (XVI secolo), Gorbio, Frassinetto, Colcavagno (XVII secolo), Castellamonte, Lessolo (XVIII secolo).
    La prima attestazione della famiglia risale a un "Vulardi", che nel 1031 (o 1032) è citato come teste in un atto della Cancelleria della Corte reale di Borgogna circa la dotazione dell'abbazia di Talloires. Tradizionalmente, da Vulardi discende Casa Vialardi e dal conte Uberto, Biancamano nel tardivo Obituario latino di Hautecombe (1342), la dinastia di Casa Savoia. Discendente di Vulardi fu Wid, figlio di Vialardi e Plusbella, nato intorno al 1090: al suo nome fu associato il soprannome alto-tedesco all hart ed egli divenne dunque noto come Wid-all-hart (Guido il Forte, Guido il Crudele), successivamente latinizzato in Widalardo. Un'identica traslazione linguistica si riscontra nel nome della madre, plus bella, latinizzazione di un soprannome diventato d'uso a scapito di un nome alto-tedesco perduto nelle avvisaglie di una Chiesa in progressione. I Necrologi Eusebiani riportano la morte della madre Plusbella e dei suoi fratelli Manfredo e Lantelmo, che morirono dunque nel territorio di Vercelli, mentre il padre e il terzo fratello, Umberto, non sono menzionati in quanto la loro morte dovette avvenire fuori dal territorio vercellese.

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    Predefinito Re: La nobilta' italiana?? Gran parte di origine nordica!!

    I Manfredi erano un nobile casato di origine germanica che esercitò la signoria sulla città di Faenza dal 1313 al 1501. Essi furono tra i protagonisti di tutte le guerre che sconvolsero la Romagna nel basso medioevo tenendo generalmente la bandiera guelfa, che li condusse ad un'eterna rivalità con la ghibellina Forlì e l'altra potente famiglia degli Accarisi.

    I Braschi di Serri Provenienti da Sarsina, ebbero come capostipite il duca dei Longobardi e di Benevento Liutprando. Questo ramo produsse Pio VI, e si estinse nel 1799, alla morte dello stesso papa. Il nome tuttavia continuò con Luigi Braschi-Onesti, che ebbe discendenza, e con Romoaldo Braschi-Onesti, cardinale. Questi, figli di Giulia sorella di Pio VI e del marchese Gerolamo Onesti di Cesena, furono adottati dal papa e nominati suoi eredi.
    Luigi Braschi-Onesti, duca di Nemi, fu, insieme all'illustre zio, il committente di Palazzo Braschi in Roma.

    I da Polenta (o Polentani) furono una nobile famiglia italiana. Da Polenta deriva dal castello di Polenta, presso Bertinoro, da essa tenuto in enfiteusi. Il casato ebbe la signoria di Ravenna dal 1275 al 1441.
    Secondo la tradizione, la famiglia Da Polenta ha remote origini germaniche. La famiglia, consanguinea della casata Geremia (o Geremei) di Bologna, ebbe come capostipite Geremia duca di Colonia, che dalla Germania discese in Italia, stabilendosi in Bologna nel 715. Da questo duca germanico di nome Geremia, discesero le seguenti famiglie della stirpe dei Franchi: Geremia o Geremei, Da Polenta, Maffei, ed altre ancora che dimorarono in Bologna. Nel X secolo Sergio degli Onesti duca di Ravenna, un discendente di Geremia duca di Colonia, governava in Romagna. I discendenti di questo duca, dedussero il proprio nome a Polenta (Appennino forlivese), nel castello in cui regnarono.

    I Garibaldi furono un'importante famiglia ligure, l'esponente più conosciuto è Giuseppe Garibaldi, l'eroe dei due mondi.
    La Val Graveglia, che abbraccia tutto il territorio del Comune di Ne, si ritiene la “culla dei Garibaldi”. Intere frazioni sono intrecciate di famiglie che hanno il cognome Garibaldi. Garibaldi, anche nella variante Giribaldi, sono presenti anche a Imperia.
    Il cognome Garibaldi sembra abbia origine ligure, deriva dal nome longobardo Garibaldus, dal germanico Haribald, ( che significa audace con la lancia) italianizzato in Garibaldo, Garibaldi, Gariboldo.
    Alcune leggende fanno risalire la famiglia a un certo Gardebaldo conquistatore tedesco in Lombardia, o dal Longobardo Garibaldo duca di Torino o a Paolo di Garibaldo uomo d'armi e capitano delle genti di Borgolungo, oggi Chiavari.

    Leggenda:
    Una leggenda rimanda direttamente l'origine della famiglia Garibaldi al sovrano longobardo Garibaldo, che regnò per pochi mesi nel 671. Nella Historia Langobardorum, Paolo Diacono racconta che Garibaldo dopo essere succeduto fanciullo al padre Grimoaldo fu detronizzato da Pertarito e cacciato da Pavia. Gli storici (come Charles Le Beau, Claude Fleury e Ludovico Antonio Muratori) non aggiunsero altre informazioni al riguardo.

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    Predefinito Re: La nobilta' italiana?? Gran parte di origine nordica!!

    Maffei:

    Antica casata di nobili origini germaniche della stirpe dei Franchi. La famiglia Maffei era consanguinea della famiglia Geremia o Geremei di Bologna e aveva come antico avo Jeremias o Geremia duca di Colonia nell'antica Renania Settentrionale-Vestfalia. Questo duca Jeremias nel 715 d.C. dal nord della Germania discese in Italia, probabilmente si fermò in Verona, dove si presume ebbe origine il casato dei Maffei, si suppone da un suo discendente di nome Matthäus, per poi stabilirsi in Bologna. A metà del IX sec. d.C. si ha notizia di vari membri della famiglia in Toscana, dove si propagò ampiamente, distinguendosi in armi, lettere, religione, arte, ecc. Ai Maffei originari della Germania e presenti nel Regno di Sicilia, Rogero II di Sicilia nel 1130 d.C. concesse loro vari feudi in questo Regno. Nel 1274 d.C. i Maffei ancora presenti in Bologna, a causa delle lotte fra guelfi e ghibellini dovettero abbandonare la città per rifugiarsi in Verona, dove ebbero alte cariche, e furono fra le famiglie nobili più in evidenza della città veneta. Nel XIII sec. d.C. furono presenti in Bergamo, dando origine al ramo dei Maffeis della Lombardia.

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    Predefinito Re: La nobilta' italiana?? Gran parte di origine nordica!!

    La famiglia Doria, o più correttamente D'Oria, originaria di Genova, è una delle famiglie nobiliari più importanti della storia d'Italia. Gli storici ed i documenti custoditi a Genova nell'Abbazia di San Matteo, tradizionalmente chiesa gentilizia della famiglia, ne fanno risalire la nascita all'anno 941.
    I Doria trarrebbero le loro origini da un Arduino Visconte di Narbona forse originario della famiglia franca degli Arduinici, il quale passando da Genova per andare crociato a Gerusalemme si ammalò gravemente, ospitato in casa di una vedova della famiglia De Volta, curato si innamorò di una delle sue due figlie, Orietta, detta Oria la quale ebbe infine un figlio: Ansaldo che, dal nome della madre, fu detto figlio d'Oria: i nomi con cui i genovesi ne indicarono i figli e poi i discendenti sono: Auriae e D'Oria. Questo genitivo dopo il nome di battesimo è appunto la forma che usarono gli annalisti del Comune per indicare i singoli personaggi della casata; mentre per indicarli collettivamente, come clan, scrissero illi de Auria: quelli di Oria, ovvero i D'Oria.


    Grillo:

    Famiglia consolare genovese.
    I genealogisti indicano la famiglia come proveniente dalla Germania in persona di Gianifero Conte del Sacro Romano Impero stabilitosi in Genova nel 798. Gli storici documentano il radicamento della stirpe viscontile in Genova nel corso del XII secolo: fu fatta pace tra i Grillo ed i Vento nel 1180 dopo furibonde lotte durate decenni.

    Trinci:

    La casata dei Trinci è stata una famiglia nobiliare originaria dell'Umbria e di stirpe longobarda, discendente da un ramo cadetto dei Monaldeschi.
    Il capostipite della famiglia fu un certo Corrado (m. ca 1250), soprannominato Trincia (all'origine del nome della famiglia), capitano delle milizia vissuto nel XIII sec. a Foligno e discendente da Monaldo Monaldeschi, conte longobardo di Nocera Umbra (m. post 995). Egli fu dapprima ghibellino, militando come capitano dei Duchi di Spoleto Rainaldo e Bertoldo di Urslingen, ma in un secondo momento divenne capitano di parte guelfa in Foligno, distinguendosi come principale capitano delle milizie di Papa Gregorio IX.

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    Predefinito Re: La nobilta' italiana?? Gran parte di origine nordica!!

    Baglioni: Le prime testimonianze della dinastia, in documenti ufficiali del comune di Perugia, risalgono al XIII secolo. La loro provenienza è incerta, ma vengono indicati, dal Maturanzio e dall'antica tradizione popolare, tra le famiglie di nobile stirpe militare di origine germanica che scesero in Italia al seguito dell'imperatore Federico I Barbarossa. Secondo questo filone storiografico il capostipite della dinastia, Ludovico Oddo Baglioni, già duca di Svevia e cugino del Barbarossa, venne insignito dal sovrano del vicariato di Perugia a Cagli, nel ducato di Urbino.
    Ultima modifica di GILANICO; 10-09-14 alle 18:22

 

 
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