"Quante persone ci sono in questa strada, un centinaio? Quante sono le persone intelligenti, sette, otto? Bene, io lavoro per le altre novantadue" Phineas Taylor Barnum
UE, mondo, futuro Michio Kaku:
https://www.youtube.com/watch?v=7NPC47qMJVg
COmunque chi vuole fare l'autarca lo faccia pure, ma semplicemente non rompa i cicisbei alla gente normale che vuole il miglior rapporto qualità prezzo sul mercato.
Sono convinto oramai da tempo che buona parte della favola del made in Italy è una bufala.
Un prodotto di qualità, veramente di qualità non teme mercato o giochetti.
E di vera quaità ce n'è poca evidentemente.
"Quante persone ci sono in questa strada, un centinaio? Quante sono le persone intelligenti, sette, otto? Bene, io lavoro per le altre novantadue" Phineas Taylor Barnum
UE, mondo, futuro Michio Kaku:
https://www.youtube.com/watch?v=7NPC47qMJVg
Che le materie prime vengano dall'estero non è un problema, almeno riguardo a certe categorie di prodotti. Discorso a parte ovviamente per tutti quei settori (come l'alimentare) dove se la materia prima non è italiana, il prodotto non può altro che essere un falso. Lì però il discorso è diverso, non si tratta di aziende che delocalizzano e poi usano il brand, ma di contraffazione.
Per molti altri settori invece, noi siamo (o eravamo) maestri nel prodotto finale, al di là della provenienza della materia prima. (E se anche non fossimo più dei "maestri", una cosa è certa: all'estero il Made in Italy tira sempre e comunque, visto che le esportazioni sono l'unica voce con il segno più da 15 anni a questa parte).
Ma questo prodotto finale DEVE essere fatto (e assemblato) in Italia, che poi la manodopera non sia italiana da 7 generazioni non vuol dire niente; ci sono operai ed artigiani stranieri che vivono in Italia e lavorano (e pensano e si comportano) come i "migliori" italiani (quando hanno avuto dei buoni maestri), e vale anche il discorso contrario. Non deve essere necessariamente fatto da italiani, ma IN ITALIA. Si tratta di proteggere il territorio italiano (l'unica vera risorsa che ci è rimasta), un livello minimo di protezione da cui tutti trarrebbero vantaggio, per primi quegli stessi italiani (da 7 o più generazioni) che si lamentano dei lavoratori stranieri.
Per i leghisti più appassionati, come per i nostalgici della lotta di classe, si tratta di capire un concetto: l'unico modo per proteggere il lavoratore italiano, è quello di garantire non il lavoratore ma il LAVORO in Italia.
I prodotti made in italy hanno ancora un marchio di garanzia di qualita' e di controllo sulla salute.
Con le eccezioni del caso.
Se i minus habens vogliono nutrirsi di passata di pomodori fatta vnire dalla Cina alla diossina, ben venga
ce li togliamo cosi' di torno;
se i minus habens vogliono acquistare le luminarie fatte in Cina che si infiammano...benissimo..un bel incendio dell'albero di natale ( sempre che lo facciano ancora...Loro sono piu' portati a festeggiare l'haid o il Yom Kippur) e qualche altro migliaio si spera passi a miglior vita.
Chiedete e comperate itagliano....quando potete..ovunque voi siate!!!!
Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
Stupri, attentati, invasione, fallimenti, disoccupazione, emergenza sociale, denatalita',violenza verbale , suicidi, omicidi....
Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
Stupri, attentati, invasione, fallimenti, disoccupazione, emergenza sociale, denatalita',violenza verbale , suicidi, omicidi....
Scusami, non vorrei polemizzare, ma solo per informazione . non si tratta di falsi, ma di operazioni consentite dalla legge. Faccio due esempi per capirci bene :
il succo di pomodoro per fare gli spaghetti normalmente veniva prodotto da ... con sede in ...usabdo pomodoro pelato San marzano o Pachino o Roma o altro pomodoro, coltivato in ...... ed era tutto scritto sull'etichetta.
Oggi arriva un container da 20 feet (6 metri) con 140 quintali di sugo di pomodoro proveniente dala Cina, scaricato a Palermo, consegnato a Lecce o a Pavia o a Brescia, inscatolato ed etichettato come (esempio) Succo di pomodoro "Italia in Tavola", made in Italy, prodotto da (il nome di chi lo ha solo messo nel barattolo)..... ed è tutto perfettamente in regola.
Lo stesso vale per i succhi di frutta, per il formaggio grattugiato sotto vuoto, per la frutta sciroppata o l'aglio.
Arriva un altro container dal Pakista con stoffa tagliata per camicie, colletti e polsini, senza alcuna cucitura. In Italia attacco i polsini e i colletti alle camicie. E ci scrivo Made in Italy, tutto perfettamente in regola.
Tanto per chiarezza e senza violare nessuna norma vigente.
Per mia scelta di vita non rispondo a persone idiote, in mala fede, ottuse o volgari, omminicchi e provocatori, presuntuosi e gente senza palle, bugiardi, millantatori, incapaci e psicolabili.
Io non auspico che il lavoro in Italia venga fatto da stranieri, ma non difendo il lavoratore italiano sul territorio italiano solo perchè italiano; se il polacco lavora come e meglio dell'italiano, e si comporta come e meglio del suo collega italiano, per me, quel polacco (sia chiaro, non tutti i polacchi), è più italiano del suo collega italiano.
L'appartenenza ad un territorio non può essere un diritto acquisito solo sulla carta.
Generazioni di italiani emigrati in USA sono diventati americani a tutti gli effetti, ma col diventare americani non hanno smesso di essere italiani.
C'è una cittadinanza che ti deriva dalla nascita, ed una che deriva da dove decidi di metterti in gioco tu. I due territori possono coincidere, oppure no.
E comunque, pregiudizi etnici a parte, ogni azienda italiana che delocalizza crea danno a tutti, lavoratori italiani e stranieri di quell'azienda, e a tutto l'indotto. Oltre che, tra le altre cose, abituare il cliente estero a pagare di meno per un prodotto che crede essere italiano, ma che italiano non è. Perchè non è prodotto IN Italia, da italiani, e da lavoratori stranieri che lavorano seguendo il modo di fare le cose IN Italia.
E se anche volessimo parlare di come difendere gli italiani veri e propri, l'unico modo è quello di tutelare il territorio italiano (inteso come spazio fisico e culturale) prima dell'individuo italiano. Non c'è argine che tenga alla migrazione dei popoli e ai processi di integrazione culturale, non si tratta di essere "buoni", ma di sano realismo.
Sono perfettamente d'accordo con te, infatti ho accennato, per altri versi, a quella vasta schiera di imprenditori furbacchioni (spesso e volentieri aderenti a confindustria e confcommercio, oltretutto) che con un piccolo passaggio (l'assemblaggio, o anche solo qualche ufficio o qualche cavillo burocratico), riescono ad ottenere il marchio in modo perfettamente legale, secondo la normativa europea.
Per questo stesso motivo dicevo che questo governo dovrebbe occuparsene, ovviamente portando la questione in consiglio europeo.
Comunque, io non mi riferisco tanto ai prodotti importati e consumati in Italia (anche se è un discorso altrettanto serio), ma al brand che esportiamo nel mondo.
Perchè a pesare per svariati miliardi sulla bilancia commerciale è quello che il resto del mondo acquista dall'Italia, e perchè questo influisce in modo diretto sulla capacità produttiva e occupazionale del paese, come viene rilevato dallo studio di Mediobanca; mentre ciò che accade qui (per quanto neanche a me vada a genio di mangiare la polpa cinese di pomodori e cani frullati "Bella Italia"), impatta relativamente poco da un punto di vista squisitamente numerico, nel senso delle cifre che sono in ballo.
Chinasky....parti bene, almeno per me, e poi mi scivoli sulla banana del ius solii e ius sanguis....
Sei per l'immigrazione allogena.....bene e' una tua opinione...ma siamo su fronti opposti.
Ultima modifica di animal; 09-08-14 alle 16:29
Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
Stupri, attentati, invasione, fallimenti, disoccupazione, emergenza sociale, denatalita',violenza verbale , suicidi, omicidi....