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  1. #11
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    Predefinito Re: Ecco chi sono i "pacifisti" che hanno mandato in Siria le due "cooperanti" rapite

    Dici come alcuni "partigiani rossi " hanno fatto dopo la guerra ?

    No non mi sporco le mani come un volgare delinquente, magari nascondendomi dietro un ideologia consenziente, grazie.
    Ultima modifica di furioso2013; 10-08-14 alle 08:34

  2. #12
    Pro Feudalia Iura Factio
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    Predefinito Re: Ecco chi sono i "pacifisti" che hanno mandato in Siria le due "cooperanti" rapite

    Ricopio dal topic pirlacchione

    Vanessa, Greta e il bene dei siriani ? Un giaciglio per la notte - Blog - Repubblica.it

    Da leggere.

    Oltre che sprovvedute, sono anche dannose nei confronti delle ong 'vere'.

  3. #13
    Gianicolo, 1849
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    Predefinito Re: Ecco chi sono i "pacifisti" che hanno mandato in Siria le due "cooperanti" rapite

    Citazione Originariamente Scritto da Il Paese di Bengodi Visualizza Messaggio




    Comunque se il nostro chiacchierone vuole andare a combattere gli conviene sbrigarsi, i suoi fratelli del califfato saranno felici di averlo al loro fianco.


    Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
    Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.

  4. #14
    ___La Causa del Popolo___
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    Predefinito Re: Ecco chi sono i "pacifisti" che hanno mandato in Siria le due "cooperanti" rapite

    A chi importa? - Stato & Potenza

    A chi importa?

    I terroristi anti-Assad hanno rapito, forse ucciso, due volontarie, loro fiancheggiatrici Le due, tali Vanessa Marzullo, e Greta Ramelli, forse in cerca di avventure romantiche (o di altro tipo) si sono unite ai rivoltosi sul libro paga degli Usa (che al contempo danno a intendere di voler scaricare i loro compari “irakeni”).
    Gli stessi terroristi le hanno rapite, forse anche uccise. Si è fatto molto rumore attorno a questa vicenda, ma vi confesseremo che a noi importa poco della loro sorte. Loro hanno scelto di parteggiare per dei terroristi. Vi sono video e foto in cui i loro compari squartano e mozzano teste, a donne, bambini, civili o militari. Fulgidi esempi del tipo di civiltà a cui si ispirano, roba da far apparire Gengis Khan una personcina a modo. Di sicuro saremo accusati di cinismo e di insensibilità (di mancanza di quella sensibilità malata che porta a strillare se una Femen si prende una frustata da un cosacco, ma a sorridere di fronte ai massacri compiuti a Odessa e in tutto il Donbass, a opera dei soldati di Kiev e dei nazi-atlantici di Pravy Sektor) perché non scriviamo #bringbackourgirls, perché non versiamo lacrime sulla loro sorte. Ce ne faremo una ragione. Innanzitutto cominciamo col puntare il dito contro le università, e le scuole, vere fucine di idioti semi-kolti che pensano di conoscere il mondo, gli eventi, e l’ubicazione geografica del Bene e del Male, magari perché l’hanno letto in uno dei libri con cui l’istruzione di massa imbriglia le menti delle persone. Oppure perché c’era scritto su uno dei quotidiani icona dei radical chic. Poi parliamo anche delle ONG, dei volontari, di tutta quella consorteria di persone, la stragrande maggioranza delle quali è capacissima di passare davanti a un propri connazionale costretto a frugare nell’immondizia per sfamare i propri figli, ma che va in Africa o in Asia, ad aiutare i poveri disperati, e a portare la luce della civiltà, della scienza, o del cristianesimo-atlantico. Idee espresse, palesemente o meno, dalla gran parte di questa gente, e che tra l’altro dovrebbero puzzare di neocolonialismo e di veteroimperialismo lontano un miglio. Purtroppo le narici dei più sono state rese insensibili da anni di fetore “sinistro”, fetore emanato da quelle cloache che sono i centri sociali, ma anche dalla gran parte della sinistra “moderata”. Gente che accusava l’Urss di imperialismo per l’intervento in Afghanistan (provocato dall’azione sotterranea americana) adesso tace di fronte all’imperialismo americano. Oppure parla, ma, come nella favola di quello che gridava sempre “al lupo, al lupo!” adesso al lupo non ci crede più nessuno. Parliamo poi del fatto che tali volontari, quando anche non siano agenti dei Servizi, ci tengono a far sapere al mondo quanto siano bravi, e quanto siano umili, facendosi fotografare assieme a bambini africani o mediorientali. Ovviamente tantissime persone si strapperebbero i capelli e schiumerebbero di rabbia, nell’udire una critica del genere, nei confronti di gente così generosa. Ce ne faremo una ragione. Adesso occupiamoci del rapporto di causa-effetto, cioè di una parolina che è ormai di fatto, se non di nome, bandita dal mondo occidentale. La parolina magica è “responsabilità.” Una persona è responsabile quando è consapevole dell’effetto (quanto meno di quello non troppo lontano nel tempo e non troppo indiretto) delle proprie azioni, e si regola di conseguenza. Affideremmo qualcosa, o qualcuno, a una persona così sciocca da versarsi dell’acido muriatico addosso perché magari ha finito il sapone? Ovviamente no. Verseremmo lacrime per lui? Ovviamente no: diremmo che se l’è cercata. Perché allora dovremmo versare lacrime per qualcuno che è stato così idiota da mettersi nelle mani di taglia-gole, di stupratori, di uccisori seriali, anche di donne e bambini? Perché dovremmo anche solo versare un riscatto, per salvarle? Avessimo fondi illimitati, d’accordo, anche se le ragazze comunque dovrebbero scontare in qualche modo il danno causato. Ma il nostro è un Paese che sta lasciando suicidare migliaia di persone perché non è capace di imporre alle banche, e agli enti di riscossione, uno stop ai pignoramenti. Che non è in grado di garantire neppure il livello minimo di sussistenza a circa 10 milioni di connazionali. Un Paese che ha creato gli esodati, e che getta le persone in mezzo alla strada, ponendo loro la scelta tra l’andare in galera per aver rubato una scatoletta di tonno con cui sfamare i propri figli, oppure emigrare, e fare lo schiavo in qualche sordido locale americano o inglese. Se dovessero essere ancora vive, il Governo, così indifferente alle sorti di lavoratori (a parte i super privilegiati di Alitalia) e disoccupati, caccerà la bellezza di svariati milioni di euro, pur di salvarle. Quante famiglie bisognose camperebbero con tale somma? Quanti padri di famiglia rinuncerebbero a spararsi, a darsi fuoco, o a impiccarsi, se dessimo loro una piccola parte di quel denaro? E questo basandoci sulla versione addomesticata dei fatti, cioè quella che vede nelle due ragazze nient’altro che delle ragazze volenterose, coraggiose, anche se un po’ ingenue. In realtà sappiamo come queste due abbiano attivamente appoggiato i terroristi anti-Assad, gli stessi che hanno lanciato il gas nervino sulla popolazione, per poi cercare di dare la colpa al presidente siriano (e in parte ci sono riusciti, perché vi sono orde di imbecilli, le cui uniche fonti di informazione sono i media main stream, che ci credono). Sappiamo che erano consapevoli dell’amore per i terroristi “siriani” per decapitazioni, crocifissioni, e squartamenti vari. Sappiamo che erano consapevoli del fatto che i loro “eroi” non siano altro che degli assassini, che non distinguono tra civili e militari, tra donne, uomini e bambini, e che trattano le minoranze come carne da macello. Sappiamo che loro, e gente senza scrupoli come loro, ha fornito legittimazione morale ai terroristi, e ha contribuito a infamare il legittimo Governo siriano, il quale è stato sin troppo generoso, graziando diversi sedicenti ribelli (made in Cia). Proveremmo pietà per un fiancheggiatore della mafia, ucciso dai mafiosi? No, parleremmo di regolamento di conti interno alla mafia, e forse ci sfregheremmo anche le mani, perché se non altro ce ne sarebbe uno di meno al mondo. Dovremmo quindi provare pietà per delle fiancheggiatrici del terrorismo islamista? Per le complici morali degli sgozzamenti dei cristiani, il massacro delle donne, le fucilazioni dei soldati siriani? Dovremmo addirittura pagare per salvare la vita di tali fiancheggiatrici e complici morali degli islamisti pluriomicidi? Dovremmo pagare milioni per salvare tali persone, quando non siamo disposti a dare 1000 euro per salvare un giovane disoccupato, o un padre di famiglia a cui pignorano tutto per un debito di poche centinaia di euro? Al massimo si potrebbe pagare il riscatto, e poi farglielo ripagare, mettendole (e con loro anche chi le ha condotte dai terroristi, e tutti quelli che le hanno incoraggiate) a lavorare sul serio, trattenendo metà del loro stipendio ogni mese, come risarcimento. C’è solo un problema: il lavoro manca anche per chi lo vorrebbe per mantenere la famiglia, figuriamoci per due che erano così benestanti da poter passare il tempo a farsi “selfie” con la bandiera dei terroristi. Possiamo stare tranquilli però: le nostre sono solo parole al vento. Se sono ancora vive, il Governo le salverà a suon di quattrini, e le riporterà in Italia, tra gli applausi di orde di giornalisti e “intellettuali” privi di dignità, e ce le ritroveremo in TV a reti unificate per chissà quanto tempo. Sembreremo cinici, ma a questo punto, alle grida disperate che paventano la morte di quelle due, noi rispondiamo così: «A chi importa?»
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

  5. #15
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    Predefinito Re: Ecco chi sono i "pacifisti" che hanno mandato in Siria le due "cooperanti" rapite

    Finte eroine & martiri reali - Stato & Potenza

    Pubblicato il: 10 agosto, 2014
    Opinioni

    Finte eroine & martiri reali

    Il Gran Muftì di Siria, Ahmad Badradin Hasun. Il suo unico figlio è stato assassinato dai terroristi celebrati e ammirati dalle due cosiddette ‘cooperanti’ bergamasche.

    Delle due ‘cooperanti’ beragmasche ‘scomparse’ (scomparse?), finite forse prigioniere, forse altro, dei terroristi taqfiristi, spesso crimimali comuni e psicopatici integralisti fatti uscire da prigioni di massima sicurezza di Arabia Saudita, Pakistan, Iraq e Libia, non me ne frega alcunché. Hanno supportato militarmente (tramite un’iniziativa ‘umanitaria’ che ha il crisma della scampagnata tra ‘amici’), il terrore e l’orrore che martirizza la Repubblica Araba Siriana da più di tre anni. Tre anni di orrori infiniti celebrati e festeggiati dalle due ‘cooperanti’ che esultavano per le ‘azioni vittoriose‘ delle organizzazioni terroristiche infiltrate in Siria dai più oscurantisti regimi mediorientali, dove le donne non possono neanche andare in bicicletta, altro che ‘cooperare’. Costoro si sono infiltrate in Siria per gli stessi canali e dagli stessi soggetti spionistico-militari che hanno sponsorizzato la ‘guerra per procura’ in Siria, e per più di una volta. La Farnesina si attiva per salvarle? No! S’è attivata quando ha fatto da sponda a queste e altre associazioni che supportano, militarmente, il terrorismo che tormenta il popolo siriano.
    Ritornando alle due ‘cooperanti’, pronte ad accogliere in Italia i familiari dei terroristi islamisti sconfitti in Siria (vera ragione dell’operazione ‘Mare Nostrum‘), non vanno ricordate, ma obliate, come preteso dai loro familiari. Infatti qui ricordo invece le donne di Siria che combattono, e di cui non poche sono cadute, per difendere la loro Terra, la loro Storia, le loro famiglie. Al contrario delle turiste da guerra, ignoranti e ottuse, queste donne sanno per cosa combattono. Nura al-Hayaq (Syrian Girl), martire

    Marwat Said, martire

    Lina Murzi, martire

    Yara Abbas, martire

    Runde Ali Johnny, martire

    Tigrid Hamdan, martire

    Ramadan al-Buti, maggiore studioso del Corano nel mondo arabo, siriano, a 90 anni è stato assassinato dai terroristi su ordine dello sceicco taqfirita e fratello mussulmano al-Qaradawi. Al-Qaradawi tiene regolari sermoni su al-Jazeera, rete TV propagandista del Qatar, partner commerciale e tecnico della RAI.

    La RAI, infatti, ha svolto un’infida, meschina e sordida propaganda anti-siriana, ed è per questo che non ha mai fatto vedere il vero volto della Repubblica Araba di Siria, come questo:
    Miliziane del partito Baath




    Per la RAI, i mass media e le ONG italiane (tutte), assassinare civili favorevoli al governo legittimo di Damasco, non solo è un atto commendevole, ma anche ‘umanitario’, e quindi auspicabile.

    Alessandro Lattanzio
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