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  1. #11
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    Predefinito Re: EUROGENDFOR : polizia con licenza di UCCIDERE




    ecco a cosa serve e a chi serve la gendarmeria criminale europea.
    Per i minus habens che non capiscono il francese chiedano la traduzione ai loro padroni di brusselle
    Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
    Stupri, attentati, invasione, fallimenti, disoccupazione, emergenza sociale, denatalita',violenza verbale , suicidi, omicidi....

  2. #12
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    Predefinito Re: EUROGENDFOR : polizia con licenza di UCCIDERE

    I comunisti italiani più estremisti, qualche anno fa, dicevano che la polizia è il braccio armato della dittatura capitalista...

    Oggi i no-euro dicono che è il braccio armato della dittatura europea...

    Fumano gli stessi prodotti?!
    Ultima modifica di TEBELARUS; 10-08-14 alle 20:50
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  3. #13
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    Predefinito Re: EUROGENDFOR : polizia con licenza di UCCIDERE

    Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
    Stupri, attentati, invasione, fallimenti, disoccupazione, emergenza sociale, denatalita',violenza verbale , suicidi, omicidi....

  4. #14
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    Predefinito Re: EUROGENDFOR : polizia con licenza di UCCIDERE

    Citazione Originariamente Scritto da animal Visualizza Messaggio

    AH AH AH!
    AH AH AH!
    AH AH AH!



    Che raffica di stronzate, ti prego continua!
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  5. #15
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    Predefinito Re: EUROGENDFOR : polizia con licenza di UCCIDERE

    L’EVOLUZIONE DEI ROBOT 3

    I robot sono diventati molto evoluti e la gene non sa nulla. Sotto il nostro naso stano preparando eserciti interi di queste creature. La gente, quando li vede cosi, si comuove nella loro ignoranza. Ma come? Vi comuove una macchina che parla e non vi comuove la vita di merda che fanno miliardi di animali che vengono maltrattate, assassinate nel nome delo stomaco e quale NO SONO MACCHINE.??
    Cosa pensate di queste “macchine” umane che non sentono, non vedono e non capiscono nulla a parte gli ordini che ricevono dai assassini che li comandono?
    Probabbilmente il corpo si polizia mondiale porta questo tipo di divisa per dei motivi moto chiari che non sono visti dai orbi d’oggi. Questa starna e orrenda divisa è indossata:1) perche ci dobbiamo abituare con questo tipo di vestito di represione2 )perche solo quando hai il viso nascosto hai il coraggio di assassinare a sangue freddo le persone che gridano a mani vuote l’inguistizia e il male3) perche quando sarà il caso, gli assassini umani che operano in questi organi di represione possono essere sostituiti facilmente con dei robot “umani” molto performanti. Robocoop vi dice qualcosa? E tanto tempo da quando ci hanno abbituato con questo tipo di giustiziario, no?Qundo vi svegliate?
    Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
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  6. #16
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    Predefinito Re: EUROGENDFOR : polizia con licenza di UCCIDERE

    Ritorniamo ad occuparci del nostro, anzi vostro futuro e quindi, tra un troll e l'altro
    FIAT LUX su quello che vi a$petta!!!!


    Grecia. Carcere per coloro che non sono d’accordo con le normative UE!

    Carcere chi resiste, si oppone, o semplicemente non è d’accordo sulla politica estera … UE

    Il governo greco ha approvato un emendamento in base al quale ogni persona che si opponga o esprima disaccordo con la politica estera dell’Unione Europea sarà punito con una pena detentiva fino a due anni.
    Articolo 458 A: “Violazioni alla normativa UE”
    Nel corso dell’assemblea, i membri di Nuova Democrazia e il PASOK hanno adottato un articolo (458 A) che stipula che ogni persona che si opponga alla politica estera della Comunità europea o di un paese che ne faccia parte, è punibile con la reclusione fino a due anni.
    Non credo che un altro articolo della costituzione greca ne abbia tradito lo spirito come questa iniquità!
    Δελαστίκ /diGeorge Delastik
    traduzione di Giuditta (tuttouno.blogspot)

    L’altro giorno i membri di Nuova Democrazia e il PASOK hanno votato un vergognoso emendamento, la fine delle proteste contro l’”Euro Dolo”: chiunque sia in disaccordo con la politica estera della UE sarà sbattuto in galera!
    No, questo non è uno scherzo di cattivo gusto!
    Da Giovedi 24 ottobre, nel codice penale alla Grecia è stato aggiunto l’articolo 458A intitolato “Violazioni alla normativa UE” in base al quale è punito con la reclusione fino a due anni chi critica le sanzioni contro i paesi, le organizzazioni o le persone della UE …!
    Incredibile, oltraggioso, ma purtroppo del tutto vero.
    La feroce reazione del parlamentare del KKE, che ha evidenziato l’atteggiamento vergognoso del governo, attraverso gli altri radicali, che hanno reagito al dibattito su questa modifica ripugnante, che rende più ampiamente visibile, i “re nudi”, Samaras e Venizelos.
    La Nuova Democrazia e il Pasok non hanno impedito di votare a favore del nuovo governo “germanofilo” in parlamento. Ma hanno costretto il governo ad abbandonare altri emendamenti, al fine di nascondere il tentativo di sterminio, con la reclusione, di qualsiasi greco che osi resistere alle decisioni dell’UE nei confronti dei paesi o organizzazioni che seguono la linea del Quarto Reich tedesco ed i vassalli della UE!
    Syriza e indipendenti erano contro l’emendamento del governo e hanno votato contro.
    E’ davvero spregevole l’atteggiamento di Samaras e di Venizelos. E ‘ovvio che questo articolo del codice penale dovrebbe essere abrogata immediatamente dal prossimo governo della Grecia, anche se naturalmente dovrà essere un governo non germanofilo come l’attuale governo PASOK-ND (ΝΔ-ΠΑΣΟΚ).
    L’emendamento originale presentato dalle due parti (oltre a cercare di confondere le acque, compreso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per coprire il fine dell’annientamento degli oppositori del loro interesse comunitario) è stato il seguente:
    “Ogni persona che violi intenzionalmente sanzioni o misure restrittive nei confronti degli Stati o enti, organismi o persone fisiche o giuridiche con le decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o di regolamenti comunitari, è punito con la reclusione per almeno sei mesi, salvo altra disposizione e contenuta pena più grave. Le disposizioni del comma precedente si applicano quando tali atti non sono punibili secondo le leggi del paese in cui perpetrato “!
    Alla fine hanno rimosso completamente la menzione dell’ONU e hanno cambiato il minimo di sei mesi di reclusione con un massimo di due anni di reclusione e spietatamente hanno votato.
    [ ... ]
    Non si dovrà, in nessun caso, applicare la legge di Samaras e Venizelos!
    Il portavoce del Partito Comunista, Thanassis Pafilis, ha detto in Parlamento:
    “L’insubordinazione e la disobbedienza sono un imperativo. E ‘dovere di ogni uomo che vuole il progresso della società e non può essere subordinato alla logica di entrare nello stampo di una certa umanità, é dovere dell’intera Europa di opporsi all’applicazione dell’articolo votato dal PASOK-ND”
    Fonti:


    Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
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  7. #17
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    Predefinito Re: EUROGENDFOR : polizia con licenza di UCCIDERE

    sempre in tema di prossimi arresti e incarcerazioni di cittadini ecco cosa si prepara in itaglia:
    A PROPOSITO DI “NEGAZIONISMO”

    By admin / 24 giugno, 2014 /

    DI



    FRANCO CARDINI



    La Commissione Giustizia del Senato ha approvato il 17 giugno scorso il disegno di legge S 54, “modifica all’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n.654”, presentato il 15 marzo (primi firmatari Silvana Amati e Lucio Malan). Il testo, che dovrà ora venir discusso in aula senatoriale (relatrice Rosaria Capacchione), prevede l’introduzione del reato di negazionismo che sarebbe punibile con reclusione fino a tre anni e con multa fino a 100.000 euro. Se venisse trasformato in legge, esso comporterebbe addirittura la modifica dell’articolo 414 del codice penale.
    Il testo ora approvato dalla Commissione Giustizia si diffonde sui modi attraverso i quali sarebbe possibile commettere tale reato attraverso qualunque forma – le telematiche comprese – di propaganda e di diffusione di “idee” (sic) fondate “sulla superiorità o sull’odio razziale, etnico o religioso”.
    Il quadro è molto ampio, riguarda profondamente anche questioni attuali dolorosamente vive nello scenario internazionale ma non è chiaro su un punto: che cosa significhi “negazionismo”. Stando al testo, incorrerebbe appunto in tale reato chi si rendesse responsabile di “apologia, negazione, minimizzazione dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra”, per definire i quali ovviamente si rinvia al testo degli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della corte penale internazionale. Ora, quel che non si capisce è in che modo, in quali circostanze, con quali limiti e attraverso quali strumenti sarebbe possibile individuare non tanto l’apologia o la negazione tout court, quanto la “minimizzazione” di quei crimini: e quindi, soprattutto, l’accertamento che essi siano o siano stati effettivamente tali, e commessi con le caratteristiche di estensione e di gravità che il testo ritiene con ogni evidenza come già definitivamente, irreversibilmente accertati. Ad esempio, sarebbe in futuro denunziabile e magari condannabile alla luce di quel testo, una volta trasformato in legge dello stato, chi sollevasse dubbi o eccezioni a proposito delle atrocità commesse nel carcere irakeno di Abu Ghraib o in quello (statunitense, ancorché in territorio cubano) di Guantanamo?
    Il punto reale è un altro. Purtroppo, nel nostro o in altri paesi, la polemica sul cosiddetto “revisionismo storico” e quindi sul “negazionismo” (a torto o a ragione considerato l’estremizzazione del revisionismo) ha finito negli ultimi anni con il riguardare esclusivamente la questione della Shoah. Quel “dovere della memoria” del quale tanto si è parlato ha finito con l’associarsi al principio dell’unicità (e irrepetibilità?) del crimine dello sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, e al carattere totalizzante e sistematico di esso (almeno nelle intenzioni di chi lo programmò e lo perpetrò) al punto da giungere in un certo senso all’esatto opposto di quella che ara, almeno per molti, la sua primitiva ispirazione. La Shoah ha finito con il campeggiare come il crimine per eccellenza, da ricordare non già come esempio e modello di tutti gli altri, ma in sostituzione ad essi: tanto che, in Francia, se si è voluto che il “dovere della memoria” riguardasse anche lo sterminio degli armeni compiuto dai turchi tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, si è dovuto ricorrere a un’apposita legge. In questo contesto, chiunque negasse (o minimizzasse) che sia esistito nella storia un genocidio dei native Americans, o dei tasmaniani, o dei tutsi – per tacere i massacri commessi nei secoli passati – non si renderebbe reo di “negazionismo”. Esso riguarda, anche nella generale sensibilità della pubblica opinione, soltanto chi in vario modo e con veri argomenti eccepisce sul carattere e le intenzioni del “programma del Wannsee” o sui “campi di sterminio” nazisti. E le legislazioni vigenti in vari paesi europei vanno appunto in tal senso.
    La questione è resa delicata dal rischio che si finisca con il porre per legge dei limiti alla liberà non solo d’espressione, ma anche d’informazione e di ricerca. Quell’attività criminosa ch’è stata globalmente definita come “negazione, giustificazione, banalizzazione” del genocidio o dei crimini di guerra o di quelli contro l’umanità è stata, nella pratica concreta, individuata in un’eterogenea a costellazione di dichiarazioni e di scritti che vanno dalla banale o demenziale apologia oppure dalla volgare e ingiustificata menzogna assolutrice dei crimini nazisti fino a scritti contestati e contestabili ma non trascurabili né indegni (al contrario!) di confutazione, fino a saggi di notevole valore euristico e documentario che possono anche essere – e magari si è anche provato che lo sono – pieni di lacune, d’inesattezze, di errori, perfino (in qualche caso) di menzogne: e che nonostante ciò sono frutto della libertà di ricerca e di un impegno effettivamente erudito se non addirittura scientifico. Sappiamo tutti ad esempio che un indiretto “ridimensionamento” (che peraltro nulla ha tolto sul piano qualitativo all’enormità del crimine oggetto della ricerca) è provenuto addirittura dal contributo di studiosi di ebrei israeliani quali Norman G. Finkelstein con il suo celebre L’industria dell’olocausto (tr.it. Rizzoli 2002). E’ chiaro che – a dispetto di quel che certi media hanno tentato di fare – non si può far d’ogni erba un fascio associando studiosi seri come Ernst Nolte a personaggi dagli aspetti caratteriali curiosi ma che hanno pur dato prova di grosso spessore scientifico quali David Irving o a poligrafi che appaiono caratterizzati da una certa monomanìa ma che pure hanno raccolto dati analiticamente parlando non sempre trascurabili, quali un Robert Faurisson, o infine a volgari e maldestri apologeti neonazisti di quelli che infestano le più varie reti di telecomunicazione.
    Non esiste fatto storico che possa per legge venir stabilito come perfettamente e definitivamente ricostruito; nessuno a proposito del quale la ricerca possa venir vietata o limitata. Tantomeno si può sancire per legge una “verità storica” dichiarando criminale qualunque studio che ad essa apporti complementi o variazioni o correzioni. Per il resto – dalla menzogna alla calunnia – esistono nel nostro paese leggi che puniscono l’apologia di reato e di fascismo e che sono abbastanza rigorose ed efficaci per mettere a tacere qualunque volgare tentativo di offuscare la verità. Non abbiamo alcun bisogno di una legge che rigorosamente dichiara reato qualcosa che poi non è in grado nemmeno di fumosamente descrivere e circoscrivere. E’ evidente che non si può sancire sul piano giuridico quel che, sul piano storico, è ancora – e deve restare – oggetto di ricerca e di discussione. Sulla Shoah molti problemi restano aperti: primi fra tutti, il numero e la qualità delle vittime effettive dei massacri intenzionalmente tali (da distinguere dai morti per fame, per malattia, in seguito a vari incidenti o eventi bellici, oppure magari uccisi sì ma non in quanto membri di un gruppo che si era pianificato di distruggere in quanto tale); i metodi e le risorse che permisero i massacri, i loro costi, la loro provenienza; infine l’effettiva pianificazione intenzionale, la documentazione che la comprova e le problematiche ad essa relative. Può essere doloroso e addirittura ripugnante questa macabra computisteria: ma a stabilire i caratteri qualitativi e quantitativi del delitto essa è necessaria. Non la si può sostituire con dati imprecisi o non comprovati, bensì arbitrariamente fissati per legge.
    Tralascio qui altri argomenti: come quelli dell’opportunità tattica. Non m’interessano le obiezioni di quanti sono contrari alla legge sul negazionismo in quanto temono che una sua applicazione trasformerebbe eventuali condannati in “vittime” o in “martiri” della libertà di pensiero. Ritengo sia inutile sottolineare che una legge del genere potrebbe costituire un pericoloso “precedente” per qualunque futura legge repressiva della liberà di pensiero. Questi due ordini di considerazioni possono avere il loro peso nello sconsigliare l’adozione della legge di cui stiamo parlando: ma non li ritengo primari.
    Il centro della questione sta altrove. Esso risiede nel fatto che il “dovere della memoria” (ch’è anche, e soprattutto, un diritto) non sopporta né eccezione né limitazione alcuna. Quanto allo storico, egli ha il dovere di ricostruire il passato utilizzando gli strumenti e i metodi scientificamente più idonei e aggiornati. E per questo sa bene che la “verità” in esso insita, e che in sé e per sé non può mai essere se non uguale a se stessa, è suscettibile di mutare d’aspetto: non solo in quanto il progresso nei metodi d’indagine è in grado di eliminare o almeno di ridurre gli errori d’interpretazione, ma anche in quanto mutano le prospettive di chi tale passato consideri. Ecco perché qualunque forma di moralismo va espunta dalla ricerca storica: la quale ciò nonostante trova la sua forte, specifica moralità proprio nel rispetto scrupoloso e spregiudicato della verità che dal rinnovamento della ricerca dinamicamente emerge e che non può venir coartata e ingabbiata da istanze ideologiche o eticheggianti di sorta.
    Alle soglie dell’età moderna, l’Occidente ha gradualmente rinunziato a dare un senso all’universo e alla vita. Questa rinunzia era il prezzo da pagare per costruire una società che potesse fare a meno di Dio: il prezzo del processo di laicizzazione. Ma la rinunzia a conferire un senso all’universo e alla vita comportava la necessità di ancorarsi a qualcos’altro: l’Occidente moderno ha perciò dovuto dare un senso deterministico alla storia, ha dovuto convincersi ch’essa avesse un telos, un fine, uno scopo.
    Il crollo delle ideologie ha perfezionato il processo di laicizzazione dell’Occidente: o, se si preferisce, ne ha scoperto definitivamente il non-senso, l’implausibilità. La scoperta che la storia non ha alcun senso, che non va da nessuna parte, che non coincide con alcuna affermazione di verità morali, che non procede verso il bene guidata da alcuna forza immanentisticamente e intrinsecamente ad essa connaturata, comporta un “disincanto” che non tutti sono in grado di accettare. Non lo accettano, soprattutto, gli ésprits forts laicisti, quelli che agevolmente avevano rinunziato a Dio per sostituirgli le divinità moderne dell’ideologia e del senso positivo del progresso e della storia. L’historically correctness che ha inventato i vari fantasmi del “revisionismo” ha attinto all’angoscia scaturita dalla perdita delle beate certezze ideologiche e storico-deterministiche. E’ l’ultimo baluardo d’una teologia laicista dura a morire, anche perché serve ancora, attualmente, da alibi per le nuove forme d’imperialismo tecnologico ed economico-finanziario dei padroni dell’Occidente, le multinazionali che gestiscono la globalizzazione e amano rivestire la loro logica di profitto dei nobili abiti dell’umanitarismo. Che la gestione dei profitti e dei consumi giovi all’intera umanità è l’ultimo residuo del dogma storico-deterministico: chi rivisitando la storia propone letture del passato diverse da quelle storicizzate e tranquillizzanti già collaudate può mettere in discussione anche il futuro. Ecco perché – pensano gli attuali signori della terra – è necessario demonizzarlo. La caccia ai fantasmi “negazionisti” fa parte di questo disegno.
    Franco Cardini Fonte: Franco Cardini



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  8. #18
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    Predefinito Re: EUROGENDFOR : polizia con licenza di UCCIDERE

    "LA EUROGENDFOR E' SOLAMENTE UNA POLIZIA TEDESCA COME LA GESTAPO NAZISTA!!!!!11"!!! - disse il qualunquista antieuropesita.

    "Ehm..in realtà nella Eurogendfor fanno parte 7 paesi dell'Unione Europea di cui pure la Romania, ma non la Germania"

    Riassunto della discussione.
    Chi crede nell’Europa sarà contento se si farà ogni tanto un passo avanti e mezzo passo indietro. La democrazia, ha il passo della lumaca. - Günter Grass


  9. #19
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    Predefinito Re: EUROGENDFOR : polizia con licenza di UCCIDERE

    BOOM-SCCHOC-CAOS!1!

    Un eroico paladino della libbbertà ha sgamato, tramite hackker, la licenza di uccidere dell'Eurogendfor, conservata nel pc della Merkel!!1!!11

    aNCHE sEPTIMUS COINVOLTO!!1!


    Diffondere per tutti i canali della VERA INFORMAZZIONE LIBBERA!!



    Con la presente lettera e con il potere conferitoci dal Sommo Reptilus,

    C O N C E D I A M O

    regolare licenza di uccidere, o minimo di manganellare a tutta manetta, in tutta Europa, ai illustrissimi sigg.lavoratori dell'Eurogendfor e al nostro illustr.aggente drone (con microchip) SEPTIMUS.

    Tale autorizzazione dovrà rimanere topp secret, specialmente fare attenzione al movimento no-euro, amante del poppolo, e abilissimo investigatore dei nostri complotti.

    Canigattì, 30 febbraio 2005.

    Firmato:

    Clubbe Bidderberg
    Angy Merkel
    Euro Moneta
    Family Rotchild
    Massoni United
    Lucy Fero
    C.i.a.
    Ultima modifica di TEBELARUS; 12-08-14 alle 00:44
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  10. #20
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    Predefinito Re: EUROGENDFOR : polizia con licenza di UCCIDERE

    Citazione Originariamente Scritto da SEPTIMUS Visualizza Messaggio
    BOOM-SCCHOC-CAOS!1!

    Un eroico paladino della libbbertà ha sgamato, tramite hackker, la licenza di uccidere dell'Eurogendfor, conservata nel pc della Merkel!!1!!11

    aNCHE sEPTIMUS COINVOLTO!!1!


    Diffondere per tutti i canali della VERA INFORMAZZIONE LIBBERA!!


    Firmato: Euro Moneta ahahhahaha
    Chi crede nell’Europa sarà contento se si farà ogni tanto un passo avanti e mezzo passo indietro. La democrazia, ha il passo della lumaca. - Günter Grass


 

 
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