Il caso dell’Irlanda
Armati con queste idee di "mercantilismo" e "crescita che crea miseria", possiamo dare uno sguardo all’"allievo modello". Il grafico sottostante mostra perché la Triade della CE, l’FMI e il governo tedesco hanno reso l’Irlanda l’allievo modello appunto. Mentre i famosi PIGS famosi (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) continuano languire in stagnazione o si immergono nel declino, il PIL irlandese è aumentato del 1,4% nel 2011 e dell’1% nel 2012. Non eccezionale, ma sembra buono rispetto alla recessione. Più importante ideologicamente, la Triade ci assicura che questa crescita dimostra che "l’austerità funziona". Essa mostra ai PIGS la scia luminosa del recupero.In caso non l’abbiate capito, la strada della ripresa è la seguente: l’austerità fa scendere i salari, riducendo i costi di produzione. La riduzione dei costi si traduce in un aumento di competitività delle esportazioni, e la crescita delle esportazioni ringiovanisce l’economia nel suo complesso. La crescita ringiovanita riduce il deficit di bilancio, aumentando il gettito fiscale che può essere utilizzato per pagare i creditori stranieri. Se i residenti nei PIGS mostrassero la stessa disciplina degli irlandesi, la crisi dell’euro sarebbe presto finita.Descrivere tale sequenza come un "nonsense" è un complimento. Si tratta di un’ideologia volgare. Immaginate per un momento la Grecia, l’Italia, il Portogallo e la Spagna passare da deficit commerciali a surplus. Quali paesi fornibbero gli oltre 200 miliardi di dollari di importazioni necessarie per realizzare questo cambiamento? Non certo la Germania con la sua politica di crescita notoriamente efficace trainata dalle esportazioni (mercantilista), né la Francia che sta intraprendendo la stessa politica. E di certo non il Regno Unito, che nel 2012 ha avuto un deficit commerciale di oltre $160 miliardi e un governo di destra impegnato a ridurlo. La denuncia di questa ideologia non sarebbe completa, senza indicare i destinatari del surplus di esportazioni irlandesi, le grandi banche europee che detengono il debito dell’Isola di Smeraldo.
Anche se per qualche miracolo apparisse all’orizzonte un mega-importatore (pensiamo alla Cina), il percorso irlandese ancora rappresenterebbe una strada per la miseria. Il grafico qui sotto mostra tre tendenze economiche dal 2001. La disoccupazione è aumentata costantemente dopo il 2007 nella terra dei primi della classe, con una crescita economica senza inversione di tendenza. Questo tasso di disoccupazione è andato di pari passo con un aumento delle esportazioni pro capite, da meno di sei mila dollari pro capite nel 2007 a oltre 11.000 nel 2011-2012 (misurato sull’asse verticale di destra).Mentre le esportazioni pro capite sono aumentate, il reddito nazionale domestico pro-capite, il reddito nazionale totale meno il surplus commerciale, è diminuito, da $35.000 nel 2007 a $25.000 nel 2012, con un calo di un terzo. Il reddito nazionale pro capite è diminuito in entrambi gli anni di crescita positiva del PIL. Questa spaventosa ridistribuzione degli irlandesi verso l’1% dell’Europa, alias surplus commerciale, non è stata il risultato della riduzione dei costi del lavoro a causa dell’austerità. Da oltre venti anni l’Irlanda ha registrato un continuo avanzo commerciale annuale senza "costi inferiori" di austerità. Sotto l’austerità, le importazioni in Irlanda sono crollate a causa del calo dei redditi del 99%.
Questo è quello che Bhagwati chiama "crescita che crea miseria" in tempo reale, il trasferimento all’estero di quasi un terzo del reddito nazionale. L’allievo modello non ha superato il test di una società decente, per proteggere il benessere del suo popolo. E se la questione non salta fuori dalla pagina, date un’occhiata al diagramma finale. L’asse verticale misura il surplus di esportazioni pro-capite dell’Irlanda, e quello orizzontale misura il reddito nazionale pro capite (PIL meno il surplus delle esportazioni). Dal 2001 al 2004, più esportazioni a persona andavano di pari passo con più reddito nazionale a persona. Poi è arrivata la brutta notizia, più esportazioni, ma rimane meno alla popolazione irlandese per consumare e investire.L’Irlanda può pure essere la prima della classe, ma per il bene del 99% il suo governo ha bisogno di trovare diversi insegnanti e forse abbandonare la scuola.
Irlanda: un esempio di austerità che funziona. Allievo modello dell?Europa?