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  1. #261
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Beh! Adesso ci sono solo elezioni locali, mica nazziunali.
    Sporchi, lerci e falsi fino al midollo.
    A cominciare dal mio ... amico che tentava di infinocchiare con la cul...tura.
    Mavaff....!
    Ultima modifica di ventunsettembre; 13-03-15 alle 11:48
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  2. #262
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    alludi a Gioventù Italiana del Littorio ? (acronimo)

  3. #263
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    SALVINI: LA LEGA NON HA ABBANDONATO L?INDIPENDENZA DELLA PADANIA - Rischio Calcolato

    di REDAZIONE

    Matteo Salvini ha rivendicato che la sua Lega Nord non ha abbandonato i temi del federalismo e dell’indipendenza della Padania. “Stiamo lavorando ad una grossa iniziativa con Gilberto Oneto per la prossima primavera sull’indipendenza della Padania e l’autonomia dei territori”, ha affermato il segretario federale della Lega Nord, sollecitato da una domanda sul tema da un ascoltatore di Radio Padania.



    “Il problema e’ come arrivare al riconoscimento dell’autonomia ed a quello che Miglio riteneva la valorizzazione delle diversita': devo avere i numeri”, ha proseguito, “Renzi sta facendo l’esatto contrario ma noi ci stiamo preparando ad andare al governo ed a rivoltare tutto”. (Agi)

    Un vero pezzo di merda.
    I nostri peggiori nemici.
    I veri traditori del Nord.
    Autonomia spacciata per indipendenza sfruttando il nome di chi non può più sputar loro in faccia.
    Che non hanno mai finito il loro sporco lavoro.
    E non mi sono sbagliato su certe persone, come si vede.
    Che il nostro Dio strafulmini questa gente!
    Infatti Miglio affermava che l'autonomia è la tomba dell'indipendenza.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  4. #264
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    ONETO: IL PARTITO DI SALVINI NON È PIÙ LA LEGA NORD - Rischio Calcolato

    di REDAZIONE

    La trasformazione della Lega Nord di Matteo Salvini da movimento federalista, autonomista e secessionista a formazione “nazionalista lepeniana” costituisce una metamorfosi politica?Formiche.net ha rivolto l’interrogativo a Gilberto Oneto, architetto e scrittore supporter dell’indipendentismo della regione padano-alpina oltre che amico personale e collaboratore di Gianfranco Miglio, fondatore di MiglioVerde, oltre che editorialista in un recente passato del Giornale e di Libero.
    Come giudica le evoluzioni del Carroccio?
    Rientrano in un sostanziale tatticismo coerente con una tradizione di “cambiamenti” che non hanno fatto il bene del partito. Ma gli hanno permesso di sopravvivere in presenza di una leadership come quella di Umberto Bossi, che non accettava schemi né programmatici né ideologici in grado di limitare il suo strapotere personale. La principale preoccupazione del nuovo segretario delle “camicie verdi”, cui hanno lasciato in mano un cerino che si stava spegnendo, è stata di salvare la Lega Nord dall’estinzione. Lo ha fatto con coraggio e con qualche comprensibile compromesso ideologico.
    Vi è un punto particolarmente fragile nel programma di Salvini?
    La scomparsa quasi totale, come ha già evidenziato Giancarlo Pagliarini, dei temi federalisti e autonomisti. Il Carroccio è un movimento federalista, autonomista e indipendentista. Il primo articolo del suo statuto parla di indipendenza della Padania. Una grossa fetta dei suoi quadri e la totalità dei suoi militanti è indipendentista. Il miracolo che le ha permesso di superare ogni ostacolo e sciagura è questa sua differenza rispetto a tutte le altre forze politiche. Dietro c’è un’idea magari rudimentale ma fortissima.
    Quale?
    La voglia di libertà, di indipendenza, di differenza. L’aspirazione a staccarsi da uno Stato ladro e sempre più estraneo. Fattori che conferiscono alla Lega una energia sconosciuta a ogni altro partito in tempi di completa evaporazione ideologica. Matteo Salvini, cresciuto in tale clima, lo sa benissimo e non può rischiare di distruggere un patrimonio del genere.
    Il fallimento delle promesse autonomiste del Carroccio ha trovato sbocco in un rapporto privilegiato con le destre populiste e nazionaliste radicate soprattutto nelle regioni centro-meridionali?
    Tutto ciò è anche il risultato dello sciagurato comportamento delle sinistre italiane che, caso quasi unico al mondo, sono nazionaliste e centraliste. Nella gran parte del pianeta i movimenti indipendentisti hanno matrice progressista. In Italia la sinistra è stata per lungo tempo autonomista. Ma oggi ha dimenticato un secolo di esperienze. Lo sciagurato connubio della Lega con la destra risale al 1994. Per mancanza di alternative, e per carenze proprie, ci è ricascata nel 2001.
    Non pensa che un’alleanza del genere rappresenti un atto di realismo politico?
    È un matrimonio contro natura che si poteva leggere anche in termini fisici nella manifestazione promossa a Piazza del Popolo la scorsa settimana. Da una parte quelli che Alexander Solgenitsin chiamava “i mille colori delle libertà”, dall’altra il tricolore su fondo nero.
    Nel conflitto tra Matteo Salvini e Flavio Tosi chi è il vero leghista?
    Le scelte del leader del Carroccio possono essere giudicate incoerenti. Ma il primo cittadino di Verona cosa c’entra con la Lega? Non so come finirà la vicenda, ma il divorzio da Tosi non potrà che far del bene al partito. Porterà chiarezza e contribuirà a risolvere l’ambiguità di certe paturnie nazionaliste e italianiste.
    Ma con le proposte di Salvini è possibile costruire un centro-destra unitario e competitivo?
    Il segretario del Carroccio ha sempre affermato che sarebbe stato disposto a tornare ad allearsi con la destra se questa avesse accettato il suo programma. Oggi il senior partner è lui, perché ha i numeri e le idee. Purtroppo dal suo programma ha espunto il federalismo e la vera riforma dello Stato, che avrebbero costretto le destre a una scelta di campo più chiara. Far finta di stare assieme per risolvere i problemi dell’Italia presenta un’ambiguità di fondo: il problema è l’Italia.
    L’egemonia della Lega nel centro-destra espone al rischio che Matteo Renzi governerà per molto tempo ancora?
    E cosa cambia? Che differenza c’è fra questa sinistra democristiana, illiberale, statalista, tassatrice e mondialista rispetto alla destra democristiana, illiberale, statalista, tassatrice e mondialista? Renzi, Alfano, Monti, Berlusconi, Tremonti, Napolitano, Prodi e tutti gli altri sono espressione della stessa oppressione. La sola speranza di salvezza generale è lo smantellamento dello Stato italiano. Poco importa chi lo governa.

    Ci mancava il parere chiarificatore dell'Aviarberto.
    Nel senso che è ancora pericoloso.
    Per i polli.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  5. #265
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    E cosa cambia? Che differenza c’è fra questa sinistra democristiana, illiberale, statalista, tassatrice e mondialista rispetto alla destra democristiana, illiberale, statalista, tassatrice e mondialista? Renzi, Alfano, Monti, Berlusconi, Tremonti, Napolitano, Prodi e tutti gli altri sono espressione della stessa oppressione. La sola speranza di salvezza generale è lo smantellamento dello Stato italiano. Poco importa chi lo governa.
    Ecco caro Gilberto .... rassegnati, metti una pietra tombale sopra la lega, come abbiamo fatto noi (chi prima e chi dopo)

  6. #266
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Non rinuncia allo stipendio.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  7. #267
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    quei sette od otto rimbambiti miei conoscenti che ancora sono tesserati lega sono convinti che Salvini menta spudoratamente a fin di bene, per poi sfoderare gli artigli una volta avuta la maggioranza.
    ma sono rimbambiti, poverini. Gilberto non lo è ancora. (o lo è diventato ?)
    la cosa mi spiace particolarmente perché è stato lui a farmi entrare in lega, quella volta.

  8. #268
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Non ti crucciare.
    Tutti ci abbiamo sperato.
    Per questo Roma ci ha messo il tappo.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  9. #269
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    UDIENZA PRELIMINARE A GENOVA DEL PROCESSO A BOSSI, BELSITO E ALTRI

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    20 marzo - GENOVA - Si e' aperta stamani a Genova l'udienza preliminare del processo a carico dell'ex segretario della Lega Nord, Umberto Bossi e dell'ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito per una presunta truffa ai danni dello Stato stimata intorno ai 40 milioni di euro, denaro che era stato destinato all'attivita' della partito e che sarebbe stato utilizzato illecitamente dagli indagati. Per la presunta truffa sui rimborsi elettorali ai danni dello Stato da circa 40 milioni e' stato chiesto il rinvio a giudizio anche di altri tre componenti del comitato di controllo di secondo livello del Carroccio: Stefano Aldovisi, Diego Sanavio e Antonio Turci.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  10. #270
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Parla il parroco che battezzò Matteo Salvini: “Sua nonna era napoletana”
    Nel corpo di Matteo Salvini scorre sangue napoletano, o meglio, maranese. Ad affermarlo è don Michele Betrò, il parroco che battezzò il piccolo Matteo quando aveva soltanto sei mesi, all’interno della chiesa di santo Stefano Maggiore a Milano, lo stesso edificio dove l’acqua benedetta bagnò la testa del Caravaggio, il grandissimo artista del ‘600 che ha lavorato con proficuità anche nel capoluogo partenopeo.
    Padre Michele, un vecchietto di 82 anni con gli occhi vivaci e la vitalità di un ragazzino al primo anno di liceo, ricorda con affetto Giuseppina, nata a Marano di Napoli e nonna materna del segretario federale della Lega Nord. Parla di una donna pia, mite, molto devota all’Immacolata e che fece di tutto per trovare un prete campano che battezzasse il suo nipotino, perché voleva che costui avesse una sorta di legame spirituale con la sua terra d’origine. Quel sacerdote si trovava proprio nella chiesa di Santo Stefano Maggiore, e lui diede il primo sacramento al bambino il 30 Settembre 1973, come mostra la copia del certificato di battesimo che don Michele porta con sé. Padre Michele, nato a Nola, adesso si trova temporaneamente al Seminario Arcivescovile di Napoli, il luogo dove si formano coloro che vogliono prendere i voti e cominciare una carriera ecclesiastica.
    Se don Michele ricorda di aver battezzato Matteo Salvini è proprio per la particolarità del “caso”, dunque è merito di quella nonna che girò mezza Milano per trovare il prete con il requisito speciale:
    “Quando sentii per la prima volta in televisione il nome di Matteo ebbi l’impressione che non mi fosse nuovo, ma non ci pensai che qualche minuto, nulla di più. Con il tempo, però, la sua presenza sugli schermi è aumentata parecchio, e il collegamento mi è sopravvenuto quando l’ho visto indossare la felpa con la scritta MILANO. A quel punto ho ripensato al mio periodo milanese, mi è venuta in mente quella signora così dolce e, chiedendo la cortesia di poter fare una ricerca negli archivi a un seminarista, sono venuto in possesso di una copia del suo certificato di battesimo“.
    Parla il parroco che battezzò Matteo Salvini: ?Sua nonna era napoletana?



    Notizia assai verosimile.......ma pubblicata il primo di aprile.....

 

 
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