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  1. #1111
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    In Padania bisogna solo lavorare e tacere?
    19 MARZO 2023 OPINIONI LETTURA 1 MIN

    di Raffaele Piccoli – Il 15 ottobre 2022 a Biassono era rinata una speranza, o meglio, si era accesa una luce nel profondo buio politico che attanaglia la Padania.

    Sono trascorsi 5 mesi, la speranza che allora ci aveva fatto lasciare quell’incontro con un sorriso oggi si è dissolta. Non ne voglio a Gianni Fava, avrà avuto le sue ragioni. Questo però dimostra, ancora una volta, come il nord sia orfano. Orfano di idee e di guida.

    Qualcuno in questi giorni ha scritto che l’utopia secessionista gridata sul pratone di Pontida o in Riva Sette Martiri a Venezia, era solo frustrazione. Frustrazione per il fallimento.

    Per il fallimento di una classe dirigente leghista incapace di coniugare idee con programmi e proposta politica. Fallimento di persone che avevano visto nelle poltrone di Montecitorio, Palazzo Madama o Palazzo Chigi, non uno strumento ma un fine.

    Le idee c’erano e anche molto ben definite. La mente finissima del prof. Miglio le aveva declinate con precisione al forum di Assago nel dicembre 1993. Una confederazione italiana composta da tre repubbliche autonome, a loro volta federali, e dalle regioni attuali a statuto speciale. Una pietra miliare. Serviva un’assemblea costituente o una bicamerale seria. Non si è voluto.

    Sono trascorsi 30 anni di vuoto propositivo assoluto, da cui è emerso il Salvini nazionale, con gli obiettivi del ponte sullo stretto, dell’alta velocità in Calabria, dei migranti e della misera autonomia differenziata.

    Di questione settentrionale non se ne parla più, non interessa, non porta consenso. I residui fiscali che ancora si riescono a produrre in queste laboriose ma sfortunate regioni Padane devono continuare a scorrere.

    A nessuno sfugge la veemenza con cui tutti, sindacati, associazioni, enti locali del centro e del sud osteggiano la misera autonomia differenziata di Calderoli, che altro non è se non un pallido decentramento, la proposta di un partito nazionalista di destra parte di un governo di destra. Il parlamento lavorerà per svuotarla di significato.

    E dal nord? Silenzio. A differenza del sud il nord non ha difensori ma detrattori. In fondo la storia ormai insegna che in Padania bisogna lavorare e tacere.

    Raffaele Piccoli

    Grande Nord Ferrara

    https://www.lanuovapadania.it/opinio...rare-e-tacere/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  2. #1112
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Risposta alla domanda del titolo.
    SI
    I Padani vogliono così.
    Questo e solo questo.
    E altro non meritano.

  3. #1113
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Dopo l’inciampo di Biassono occorre rialzarsi
    22 MARZO 2023 OPINIONI LETTURA 1 MIN

    di Roberto Gremmo – Condivido appieno le amare e sconsolate riflessioni di Raffaele Piccoli per l’amara paralisi seguita all’entusiasmante incontro di Biassono, che aveva acceso anche in un vecchio irriducibile ultra settantenne come me la speranza che nascesse un nuovo soggetto politico contrario al nazionalismo centralista, guerrafondaio e imperialista di tutti i partiti italiani (https://www.lanuovapadania.it/opinioni/in-padania-bisogna-solo-lavorare-e-tacere/).

    Ho l’amaro in gola anch’io, ma di defezioni, cadreghinismi, stupidità e infiltrazioni di sabotatori ne ho visti talmente tanti e non mi stupisco che al momento del dunque i sogni si siano spenti già all’alba.

    Bisogna far tesoro anche di queste tristi esperienze, ma guardare avanti.

    Sabato prossimo organizzato dalla “Fondazione federalista per l’Europa dei Popoli” si terrà a Torino un primo incontro di studio e riflessione sulle travagliate ma comunque battagliere vicende dell’autonomismo subalpino, il primo a manifestarsi al Nord fuori dalle regioni a statuto speciale.

    Vuol essere un’occasione per riflettere e cominciare a contarsi.

    Perché dopo gli inciampi seguiti a Biassono, bisogna rialzarsi.

    https://www.lanuovapadania.it/opinio...rre-rialzarsi/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  4. #1114
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Come previsto
    Spiace per chi si era illuso.

  5. #1115
    Blut und Boden
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    Come previsto
    Spiace per chi si era illuso.
    Eh sì ...
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  6. #1116
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Lega, espulso Tiramani. Ed è subito polemica
    22 MARZO 2023 PIEMONTE LETTURA 1 MIN

    “Con la presente si informa che il comitato di disciplina e garanzia del movimento Lega Salvini Premier, nella giornata di mercoledì 22 marzo, ha espulso il socio militante Paolo Tiramani: da questo momento quest’ultimo non fa più parte del movimento stesso”. Così, in una nota, Enrico Montani, commissario provinciale della Lega Salvini Vercelli, subentrato nel settembre scorso a Tiramani come coordinatore territoriale del Carroccio. Tiramani, ex deputato della Lega ed ex sindaco di Borgosesia, su Facebook commenta così: “Non avendo io rinnovato la tessera nel 2023 non capisco a cosa si riferisca il Montani. Resta l’amarezza – dice – per aver dato tutto me stesso per oltre vent’anni ad un partito che in questi ultimi mesi mi ha trattato come un corpo estraneo senza una vera motivazione se non quella, arcinota, di una presunta antipatia personale di Riccardo Molinari nei miei confronti. Leggerò le motivazioni e mi tutelerò nelle sedi opportune. Paradossalmente mi avete dato lo stimolo, per riprendere una passione che avevo al momento accantonato. Non so quando e come ma qualche cosa farò”.

    https://www.lanuovapadania.it/piemon...bito-polemica/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  7. #1117
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Autonomismo piemontese, sabato 25 marzo dibattito a Torino con Gremmo e la Fondazione federalista per l’Europa dei popoli
    12 MARZO 2023 PIEMONTE LETTURA 1 MIN

    di Giorgio Giorcelli – L’autonomismo piemontese rialza la testa attorno a Roberto Gremmo.

    E’ previsto per sabato 25 marzo un importante e qualificato convegno di storia dell’autonomismo in Piemonte organizzato dalla “Fondazione Federalista per l’Europa dei Popoli” presieduta da Mario Borghezio che vedrà Gremmo fra i relatori con il giornalista e storico Giovanni Polli.

    L’incontro e’ molto importante anche per verificare quanti credono ancora nel vero federalismo in un Piemonte da troppo tempo inerte.

    L’appuntamento è a Torino dalle ore 17,30 nella sala conferenze dell’Editore Nino Aragno in via Corte d’Appello 14.

    Chi desidera altre informazioni o annunciare la partecipazione può telefonare al numero 0161921300 in orario d’ufficio.

    https://www.lanuovapadania.it/piemon...pa-dei-popoli/
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  8. #1118
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Potevano riunirsi alla bocciofila.

  9. #1119
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    Lega, espulso Tiramani. Ed è subito polemica
    22 MARZO 2023 PIEMONTE LETTURA 1 MIN

    “Con la presente si informa che il comitato di disciplina e garanzia del movimento Lega Salvini Premier, nella giornata di mercoledì 22 marzo, ha espulso il socio militante Paolo Tiramani: da questo momento quest’ultimo non fa più parte del movimento stesso”. Così, in una nota, Enrico Montani, commissario provinciale della Lega Salvini Vercelli, subentrato nel settembre scorso a Tiramani come coordinatore territoriale del Carroccio. Tiramani, ex deputato della Lega ed ex sindaco di Borgosesia, su Facebook commenta così: “Non avendo io rinnovato la tessera nel 2023 non capisco a cosa si riferisca il Montani. Resta l’amarezza – dice – per aver dato tutto me stesso per oltre vent’anni ad un partito che in questi ultimi mesi mi ha trattato come un corpo estraneo senza una vera motivazione se non quella, arcinota, di una presunta antipatia personale di Riccardo Molinari nei miei confronti. Leggerò le motivazioni e mi tutelerò nelle sedi opportune. Paradossalmente mi avete dato lo stimolo, per riprendere una passione che avevo al momento accantonato. Non so quando e come ma qualche cosa farò”.

    https://www.lanuovapadania.it/piemon...bito-polemica/
    Non ha ancora capito quale fortuna gli sia capitata.

  10. #1120
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    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Ma non “basta” attuare l’articolo 132 della Costituzione? La macroregione padana con 22 milioni di persone esiste già
    25 MARZO 2023 OPINIONI LETTURA 1 MIN

    di Raffaele Piccoli – Il dibattito di questi giorni, per una rinascita Padana, ripreso da Roberto Gremmo presenta interessanti spunti che invitano ad una riflessione attenta.

    Gli elementi indispensabili ad un qualsiasi progetto, a mio avviso, devono essere almeno tre. Idea, soggetto politico, leadership.

    Diventa complesso addentrarsi in aspetti specifici. E’ bene premettere che qualsiasi progetto autonomista che voglia avere una minima possibilità di successo deve fare i conti con la necessità di una radicale modifica della costituzione. Quindi maggioranze parlamentari assolute, doppie letture, referendum popolare. Percorso difficile.

    L’art. 132 della Costituzione, così come modificato dalla riforma del 2001, prevede la possibilità di fusione tra regioni. Necessita la richiesta di tanti comuni che rappresentino almeno un terzo dei residenti nelle regioni interessate. La proposta viene approvata con legge costituzionale sentiti i consigli regionali. Questo potrebbe essere lo strumento per la macroregione del Nord.

    E’ evidente che diventa più difficile per un parlamento opporsi ad una richiesta popolare così numerosa. Il percorso sembra facilitato.

    Non è azzardato prevedere che le realtà del centro e del sud, dopo l’esempio Padano non tarderebbero a seguirne il percorso. In effetti qualche timido tentativo si è già visto in passato tra Toscana Umbria e Marche. L’ex governatore campano Caldoro, lo aveva proposto per le regioni del sud peninsulare.

    Una Macroregione Padana, (22 milioni di abitanti) che parla con una sola voce avrebbe sia con Roma che con Bruxelles un potere contrattuale enorme. Per puro esempio immaginiamo i fondi PNRR completamente svincolati dai ministeri romani e gestiti dalle nostre realtà locali più virtuose.

    Altro elemento trainante del progetto è rappresentato dal soggetto politico. In Padania non mancano le sigle autonomiste presenti quasi ovunque. Una realtà cosi nutrita e composita rappresenta una sicura risorsa di idee e proposte ma non è massa critica. L’esperienza verticistica fallimentare della fu Lega Nord, non può e non deve essere ripetuta. Il soggetto chiamato ad attuare un progetto tanto ambizioso dovrà essere democratico e pluralista, limitando la partecipazione del movimento alle competizioni elettorali locali (Regioni e comuni).

    Infine la leadership, l’identikit non è importante. L’uomo o la donna che assumeranno questa responsabilità dovranno avere serietà e credibilità, non serve altro.

    Queste note non sono e non vogliono essere esaustive. Rappresentano a mio avviso, un esempio, seppur limitato, di come potrebbe essere l’opera di un movimento nato, per stimolare la crescita di un’idea per una forma possibile di federalismo in Italia.

    Raffaele Piccoli

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