Pagina 113 di 119 PrimaPrima ... 1363103112113114 ... UltimaUltima
Risultati da 1,121 a 1,130 di 1181
  1. #1121
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Padania e Costituzione. Teoria e pratica politica
    28 MARZO 2023 OPINIONI LETTURA 1 MIN

    di Cuore Verde – Accolgo certamente con favore la “provocazione” di Raffaele Piccoli (https://www.lanuovapadania.it/opinioni/ma-non-basta-attuare-larticolo-132-della-costituzione-la-macroregione-padana-con-22-milioni-di-persone-esiste-gia/) riguardo alla possibilità di creare una “macroregione” secondo quanto previsto dall’art. 132 Costituzione. E’ certamente positivo che, almeno in linea di principio, sia possibile delineare e configurare nuove realtà territoriali all’interno dei confini dello stato italiano. Bisogna tuttavia rilevare che, nel caso specifico, il meccanismo costituzionale non è certo quello della democrazia diretta poiché la relativa azione politica è riservata, su tre livelli, esclusivamente agli organi politici. Consigli comunali, consigli regionali e parlamento.

    L’art. 132 infatti recita testualmente: “Si può con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione d’abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse”.

    In questo caso, la “raccolte firme”, ovvero, l’iniziativa popolare, non avrebbe nessun valore come invece previsto dall’art. 75 della Costituzione per il referendum abrogativo. Certo, nel caso molto ipotetico che i tre livelli politici fossero perfettamente allineati, la proposta di accorpamento regionale dovrebbe essere approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse. Personalmente, prima degli aspetti giuridici ed economicisti tipo “fatturato” e “residuo fiscale”, mi interessa rilevare l’aspetto culturale nel senso più ampio del termine. In questo senso, mi domando perché i due presidenti di regione “leghisti storici”, in tutti questi anni, non abbiano mai proposto, ad esempio, l’introduzione nelle scuole dello studio della lingua e della storia lombarda e veneta.

    E mi domando ancora perché gli stessi presidenti di regione perché non abbiano mai proposto un coordinamento delle regioni del Nord. Aspettano forse che Roma conceda la cosiddetta autonomia? Nel frattempo, i patriottici fratelli d’Italia “invadono” la Padania. Purtroppo, il Nord padano non dispone in questo momento di una sua forte rappresentanza politica e, nel frainteso gioco della logica di contrapposizione del potere romano, si è affidato all’unico partito che, con coerenza, in questi anni, è sempre stato formalmente all’opposizione. Un partito, tuttavia, con una forte visione centralista la cui leader recentemente ha affermato “Criticate ferocemente il governo, me, le scelte che facciamo, i provvedimenti, le nostre eventuali mancanze ma, vi prego, fermatevi un secondo prima di danneggiare l’Italia, perché questo fa la differenza”. Insomma invita, con legittima coerenza, dal suo punto di vista, a non esprimere un sentimento anti-italiano. Un patriottismo di governo. Una netta demarcazione culturale. Io, invece, per essere coerente con le mie idee, non capisco che cosa dovrebbe farsene la Padania del “presidenzialismo” romano. Milano, Genova, Venezia, Torino e Bologna non sono in grado di governarsi come le grandi città europee?

    https://www.lanuovapadania.it/opinio...tica-politica/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  2. #1122
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Il tramonto di Biassono, il risveglio di Torino
    1 APRILE 2023 CRONACA LETTURA 1 MIN

    di Giorgio Giorcelli – C’ero anch’io a Biassono al convegno lumbard prima delle elezioni ed ho voluto essere presente anche sabato scorso a Torino all’incontro organizzato dalla Fondazione federalista per l’Europa dei Popoli.

    Entrambi gli eventi, il primo più politico e l’altro storico e culturale, hanno visto la presenza di vecchi leghisti, giovani entusiasti, gente che avrebbe voglia di fare e impegnarsi, persone serie e riflessive, molti impegnati in una riflessione critica del passato autonomista.

    Come sia andata a finire dopo Biassono lo sappiamo tutti. Invece di dar seguito coerentemente ad un progetto politico ed organizzativi nuovi tutti assieme, ciascuno ha guardato il proprio ombelico, ha cercato il suo spazio e Salvini ha avuto campo libero per la sua svolta nazionalista.

    Poi, dopo il fallimento elettorale, i militanti più noti che avrebbero almeno dovuto fare un bilancio e non deludere tutti quelli che speravano in una ripresa sono spariti.

    A Torino e’ stato un successo. La sala conteneva a fatica un centinaio di persone; i superstiti dell’affondamento di Union Piemonteisa, con Borghezio i pochi rimasti di Piemont Autonomista, diversi dirigenti di seconda fila della Lega (compresi consiglieri comunali in carica ed il capogruppo d’ un importante capoluogo) ma soprattutto molti giovani che cercano nel federalismo un nuovo progetto ideale.

    In particolare, mi ha colpito l’insistente richiesta all’anziano Roberto Gremmo di non lasciare cadere l’occasione e il freddo distacco mostrato verso l’euro parlamentare della Lega mentre parlava.

    Finito l’incontro ho percepito, come a Biassono, una gran voglia di militanza.

    Mi chiedo adesso se per l’ennesima volta tutto finirà in niente o nella corsa personale, ciascun per se’. Sarebbe davvero un tradimento.

    https://www.lanuovapadania.it/cronac...lio-di-torino/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #1123
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    MA E’ DAVVERO COSI DIFFICILE DA REALIZZARE LA MACROREGIONE PADANA?
    4 APRILE 2023 CRONACA LETTURA 2 MIN

    di Raffaele Piccoli – Il dibattito che si è aperto sulla realizzazione della macroregione Padana, deve essere meglio esaminato, anche per comprendere i motivi profondi del costante fallimento di tutte le iniziative proposte dalla Lega per un riassetto dello Stato in senso federale.

    Cuore verde in un suo recente articolo, metteva giustamente in risalto le difficoltà di carattere politico, elettorale, e parlamentare che nascono per l’attuazione dell’articolo 132 della Costituzione italiana. In particolare segnalava la difficoltà di mettere “in fila” i tre diversi livelli indispensabili per giungere al successo del progetto di una fusione tra Regioni.

    Come sappiamo l’art. 132, prevede la necessità di un voto favorevole di tanti consigli comunali che rappresentino almeno 1/3 del comuni delle regioni interessate alla fusione, oltre all’assenso dei consigli regionali, più una legge costituzionale del parlamento

    Sulla base di queste regole, non mi sembra difficile dimostrare cosa si sarebbe potuto ottenere, con un minimo di volontà politica. Nell’ottobre 2017 un referendum indetto in Lombardia e Veneto, allo scopo di ottenere tutte o quasi le materie che la costituzione assegna alle regioni, ha avuto un esito plebiscitario. Importante al punto che l’Emilia-Romagna guidata dalla sinistra si vide costretta a chiedere anch’essa maggiori autonomie dopo un voto unanime del Consiglio Regionale. Risultato nel complesso inaspettato e strabiliante.

    A questo primo successo, fecero seguito nel febbraio 2018 accordi sottoscritti tra le Regioni richiedenti e il Governo Gentiloni. Detti accordi erano sostanzialmente finalizzati alla concretizzazione delle richieste dei cittadini Lombardi e Veneti e del Consiglio Regionale Emiliano.

    E’ importante ricordare questi passaggi solo per dimostrare come la volontà dei territori possa superare le resistenze del sistema e dei partiti (leggi PD). In quella fase politica appena descritta, non sarebbe stato troppo complicato aggiungere al quesito referendario una ulteriore scheda che autorizzava i governatori a cercare ampie collaborazioni con le regioni affini per territorio e per interessi, il tutto finalizzato alla creazione di una realtà macro regionale in grado di meglio interpretare e difendere gli interessi comuni. Ovviamente questa nuova realtà avrebbe dovuto, seguendo il principio della sussidiarietà, iniziare anche un processo di riorganizzazione al proprio interno, secondo le necessità locali..

    In ogni caso, non può sfuggire la forza contrattuale che le tre regioni economicamente più importanti d’Italia, se ben coalizzate avrebbero potuto esercitare nei confronti dello stato centrale..

    Appare evidente che in un contesto di questo tipo, un parlamento pur a trazione meridionale avrebbe avuto difficoltà ad opporsi ad un processo di riorganizzazione proveniente da una base numerosa ed autorevole.

    Tutto questo mette in evidenza, laddove ancora ce ne fosse bisogno, che i problemi per la Padania non nascano solo dai limiti costituzionali o dalla resistenza al cambiamento da parte del parlamento romano, ma soprattutto dalla incapacità dimostrata dalla Lega a lavorare efficacemente per il nord.

    Un’ultima considerazione sul voto espresso in Padania a favore di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni. Chi sostiene che l’elettore Padano si sia orientato a votare la destra nazionalista commette un grave errore. Il cittadino padano comprende che l’interesse dei nostri territori non è correttamente tutelato dal potere centrale. Tutti sanno che regioni come il Veneto, la Lombardia e la stessa Emilia-Romagna avrebbero necessità, per prosperare, di amplissime autonomie.

    Chi votava Lega, non ha di colpo cambiato idea pensando che la destra sia la soluzione ai problemi. Questo elettore non si sente rappresentato, e attende astenendosi dal voto. Attende che qualcuno sia in grado di fare proposte serie per riprendere un discorso di autonomia, da troppo tempo abbandonato.

    Raffaele Piccoli

    https://www.lanuovapadania.it/cronac...egione-padana/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  4. #1124
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    La Padania, un esempio di rimozione della cultura. Come se i barbari non fossero mai esistiti…
    5 APRILE 2023 CRONACA LETTURA 2 MIN

    “Una sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma da 5.000 euro a 100.000 euro”. E’ quanto rischierà – secondo una proposta di legge presentata a Montecitorio dall’esponente di FdI, Fabio Rampelli, con la firma di una ventina di deputati del suo partito – chi continuerà a macchiarsi di “forestierismo” linguistico, ovvero ad utilizzare termini non della lingua italiana innanzitutto nella pubblica amministrazione.
    https://www.repubblica.it/politica/2023/03/31/news/lingua_italiana_pdl_fdi_multe_forestierismi-394415199/?ref=RHLF-BG-I394438434-P4-S3-T1

    I “patrioti” dei Fratelli d’Italia, coerentemente, non perdono occasione per “marcare il territorio”. Una battaglia culturale. In pratica, imporre l’asserita “italianità”. A questo fervente patriottismo tricolore, come al solito, nelle ignave terre padane, non emerge alcuna iniziativa identitaria. La mia solita nota polemica: perché in tutti questi anni, i due presidenti di regione “leghisti storici” non hanno mai proposto l’introduzione nelle scuole dello studio della lingua e della storia veneta e lombarda? Per i “patrioti” invece esiste solo la cultura e la lingua “italiana”. Ideologia culturale.

    Qualcuno, giustamente, si chiede perché dopo l’incontro di Biassono non vi siano state proposte concrete per un nuovo progetto politico padano. Il “Comitato Nord”, poi, è sembrato poco più che una misteriosa meteora. Appare certamente improbabile che nella Lega tricolore di Salvini possa tornare a sventolare la bandiera con il Sole delle Alpi. Leggo che il recente convegno di Torino sull’autonomismo ha suscitato un discreto interesse risollevando sopiste speranze per una rinascita politica padanista. Queste esperienze, con sfumature diverse, comunque dimostrano che in una “base”, magari ristretta ma molto motivata, esiste ancora un forte entusiasmo riguardo ad una idea, seppur un po’ astratta, di Padania.

    Personalmente, ritengo che la questione culturale sia fondamentale. Non si può vagare senza avere una meta precisa. E non bisogna confondere gli strumenti amministrativi come il decentramento, la ripartizione del residuo fiscale e l’autonomia differenziata, con l’obiettivo politico principale, la Padania.

    A proposito della specifica identità “longobarda” contrapposta a quella “romana”, lo storico medievalista Stefano Gasparri in “I LONGOBARDI, I ROMANI E L’IDENTITÀ NAZIONALE ITALIANA” (https://dialnet.unirioja.es/descarga/articulo/2547842.pdf ) rileva che “Proprio quest’ultima questione, in realtà, avrebbe potuto chiamare in causa il medioevo, anzi l’alto medioevo, giacché l’affacciarsi prepotente sulla scena politica italiana degli anno novanta del XX secolo di un movimento regionale e indipendentista quale la Lega nord – radicato soprattutto in Lombardia e in Veneto – avrebbe potuto portare, da parte di questo stesso movimento, alla ricerca di tradizioni storiche atte a giustificare le pretese politiche dell’oggi, fondandole in un passato diverso da quello nazionale. Quest’ultimo aveva ed ha ancora oggi un carattere di insistita continuità rispetto all’eredità di Roma; ed è tanto forte, questo carattere romano del passato e dell’identità nazionale dell’Italia, da aver superato, indenne nella sostanza, la pesante strumentalizzazione che di tale eredità aveva fatto il fascismo, che gli aveva caricato addosso il pesante fardello di un presunto retaggio ‘imperiale’. In contrapposizione all’Italia ‘romana’, un movimento politico che aveva le sue basi prime nella pianura padana – la cui parte centrale si chiama Lombardia – avrebbe potuto rivendicare un’origine barbarica, ‘longobarda’. Non è stato così se non in minima parte, e certo questo è avvenuto anche per le debolezze culturali di tale movimento, che è partito alla ricerca di improbabili radici celtiche dei cosiddetti ‘popoli del nord’ dell’Italia.”

    Dal mio punto di vista, si tratta di una vera e propria schizofrenia collettiva che impedisce alla maggior parte dei padani di riconoscere le propria identità storica e culturale perché, come evidenzia ancora Stefano Gasparri, “in un certo senso si può dire che in Italia l’età barbarica è come se non fosse mai esistita”. La scuola ha certamente contribuito a questo oblio e all’imposizione unilaterale di improbabili miti storici e culturali “italiani”. Eppure, l’Europa moderna nasce proprio dall’esperienza dei regni “romano-barbarici” fondati da popoli quali Franchi, Sassoni e Visigoti. Noi, invece, in senso molto ampio, “figli dei Longobardi”, non abbiamo coscienza della nostra identità. Un vero e proprio caso di “cancel culture” nei confronti dei popoli padani.

    https://www.lanuovapadania.it/cronac...-mai-esistiti/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  5. #1125
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  6. #1126
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Friuli, perché non è la vittoria degli autonomisti
    5 APRILE 2023 FRIULI VG LETTURA 1 MIN

    di Roberto Gremmo – Stravincono i nazionalisti ma rappresentano solo un trenta per cento dei Friulani e dei Giuliani; va bene in seggi il Patto per l’autonomia ma in una coalizione partitica e infine, sta fuori per una manciata di voti la lista contestatrice di Tripoli.

    Che i governativi siano stati premiati dai pochi che vanno a votare non c’è’ da stupirsi e il loro successo conferma che il potere, per chi e’ pratico, non logora chi ce l’ha.

    Malgrado i peana dei grossi centri d’informazione, non si e’ visto l’agognato effetto Schlein, la presunta novità collettiva giovanilista e si conferma l’assoluta inconsistenza dei calendiani-renziani storti e malcontenti.

    Esce rafforzata la rete di amministratori locali del Patto per l’Autonomia ma intruppata in una coalizione sbilanciata a Sinistra oltre che egemonizzata dal Pd e dunque difficilmente potrà esprimere una politica davvero alternativa.

    La vera beffa, che ripropone un dramma già visto, e’ l’esclusione per una manciata di voti (molti annullati nei seggi ?) di Insieme liberi che avrebbe rappresentato una vera e decisa opposizione portando in sede istituzionale la voce di un disagio sociale crescente.

    Il consolidamento della Lega rende sempre più difficile l’emersione di un dissenso nordista, perché la compagine del Capitano potrà ancora contrabbandare la sua equivoca doppia identità nazional-centralista e contemporaneamente localista e territorialista.

    Se in breve tempo non si saprà pensare ad una identità chiara, presentare proposte nuove, raccogliere le forze ed emarginare i disgregatori, una forza nordista non esisterà più.

    E finiremo tutti colonizzati e spremuti come limoni. Vogliamo questo?

    https://www.lanuovapadania.it/friuli...i-autonomisti/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  7. #1127
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,322
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,925
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    non bisogna confondere gli strumenti amministrativi come il decentramento, la ripartizione del residuo fiscale e l’autonomia differenziata, con l’obiettivo politico principale, la Padania

  8. #1128
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,322
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,925
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Ma che c'azzecca Cattaneo con l'Enel se non per interessi di partito?

  9. #1129
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Archiviata l'inchiesta sui fondi russi.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  10. #1130
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,322
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,925
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Problemi vecchi e nuovi nella lega

    Bello essere al governo!

 

 
Pagina 113 di 119 PrimaPrima ... 1363103112113114 ... UltimaUltima

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito