Originariamente Scritto da
Manfr
Onorevoli colleghi,
Nello scusarmi per essere stato così lontano dai lavori parlamentari, a causa del combinarsi di (tuttora inevasi
) impegni lavorativi e non, vado oggi finalmente a presentare le linee guida del progetto "Libro Bianco sull'Interesse Nazionale dell'Italia" a cui sto "lavorando".
Storicamente, la politica estera italiana ha seguito una serie di direttrici abbastanza chiare, da rintracciare nella ricerca di un ruolo all'interno del "Concerto delle Potenze" nelle sue varie incarnazioni, per ottenere il riconoscimento dello status a cui agognava, e nel tentativo di guadagnare un ruolo dominante o cruciale nei teatri dei Balcani e del Mediterraneo, meridionale e orientale. A questa naturale vocazione geopolitica si è aggiunta, grazie all'opera di Enrico Mattei, Giulio Andreotti, Aldo Moro, Bettino Craxi, Romano Prodi, Silvio Berlusconi, anche una vocazione aggiuntiva, a fare da ponte da mondi e civiltà: tra il mondo occidentale e la civiltà russa, tra le ragioni di Israele e quelle del mondo arabo, tra le ragioni occidentali e quelle iraniane.
Va inoltre considerato il ruolo "storico" da noi acquisito in Africa, che si va caricando di nuovi significati di fronte all'operazione Mare Nostrum e al nostro ruolo nell'emergenza umanitaria costante.
Più ampiamente, una riflessione sull'interesse nazionale dell'Italia non può prescindere dal riflettere sul ruolo che il nostro Paese gioca all'interno del sistema difensivo e presto economico atlantico, e sul nostro futuro come membri dell'Unione Europea: nel coro di posizioni discordanti che dibattono sul ruolo dell'Unione e della moneta unica nella crisi europea recente, il fattore su cui quasi tutti come Italiani ci ritroviamo è la necessità di maggiore flessibilità e di un quadro di regole più ispirato al controllo popolare che a quello tecnico-burocratico. C'è inoltre la necessità di una riflessione a tutto tondo su come il nostro Paese intenda approcciarsi alle sfide emergenti dell'ordine economico e politico mondiale, dall'ascesa della Cina e dei BRICS alla recrudescenza pesante del terrorismo islamista, sotto forma di milizie armate e ben equipaggiate.
In questi ultimi vent'anni, dal crollo dei partiti strutturati e del vecchio sistema geopolitico a blocchi contrapposti, la nostra politica estera e di difesa, pur mantenendosi sostanzialmente nel solco di questa linea, ha scontato una carenza di continuità negli Esecutivi e un livello di crescente deteriorazione della nostra capacità di agire e della qualità dei nostri policy-makers, oltre a una crescente ristrettezza di bilanci: la cooperazione internazionale ne è uscita falcidiata, piombando allo 0,16 del PIL, mentre il nostro settore della Difesa galleggia da anni in una serie di acquisti più o meno imposti dall'esterno, nel quadro di una disorganizzazione caratterizzata da elevate sacche di inefficienza e spreco. Il nostro Paese ha tentato di supplire alla perdita di autorevolezza dei propri governi, e al crescente "vincolo esterno" cui era sottoposto, partecipando nello spirito della "guerra di Crimea" a tutte le operazioni militari che gli passassero sotto gli occhi nel nome del multilateralismo umanitario: in molti casi, questa partecipazione è stata utile e benefica per il nostro Paese come per il Paese coinvolto, ma in molti altri l'Italia si è fatta carico di costi che non erano "utili" al nostro interesse nazionale, trascurando teatri di maggiore impellenza.
Nella consapevolezza che difficilmente la politica estera e di difesa può essere proficuamente affrontata come "discussione da bar", questo Ministero intende comunque cercare di smuovere nelle coscienze almeno virtuali la necessità di una riflessione a tutto tondo su questi temi: prima di tracciare le linee di una rinnovata politica estera e di difesa, che caratterizzi questo Governo ma che sia spendibile all'esterno come consigli di policy, il tema cardine da affrontare è "dove deve andare, e perchè, questo Paese nella sua proiezione all'esterno ?" . Quali sono gli interessi, permanenti e transitori, dell'Italia nel mondo ?
Per affrontare questo tema, l'approccio che intendiamo adottare sarà il seguente :
-Pubblicazione, da questo Ministero, di una prima serie di indirizzi di politica estera e di difesa complessivi, e loro pre-approvazione dal Consiglio dei Ministri ;
-Redazione di un documento per punti, che verrà sottoposto ai forum tematici e generalisti di settore, cercando di animare la discussione sul tema (1° Settembre - 1° Ottobre) ;
-Esercizio di stesura partecipata di emendamenti da parte degli utenti al documento presentato dal Governo ;
-A partire dagli spunti di discussione pubblica, finalizzazione del documento finale e sua presentazione al Consiglio dei Ministri e al Parlamento per l'approvazione definitiva; in sede di Camera, il Ministro presenterà a fianco del documento anche gli emendamenti emersi dal dibattito, senza necessità che vengano condivisi dal Governo o dal Ministro medesimo, per sottoporli alla pubblica discussione.
Nostro interesse è suscitare la più ampia partecipazione in merito al tema di quale ruolo possa e debba giocare, oggi e nel futuro, il nostro Paese nel mondo: abbiamo fiducia che l'intelligenza collettiva dei forumisti possa suggerire idee interessanti e utili.
Vi ringrazio.