Il presidente del consiglio Renzi, nell’intervista concessa al direttore di Tempi Luigi Amicone, cita la categoria dei “soliti noti”. Il premier Renzi, nell’intervista che*apparirà integralmente sul numero del settimanale in edicola settimana prossima (in anteprima al Meeting Cl, *parla della necessità* di togliere “il paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito. Questa è la rivoluzione culturale che serve all’Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova”.
Renzi nell’intervista si dice soddisfatto dell’operato dell’esecutivo*che ha cominciato “a rispondere alle difficoltà economiche delle famiglie”. Torna sul bonus degli 80 euro:*“Vedo che ancora c’è chi ritiene che gli 80 euro mensili e per sempre a 11 milioni di persone non siano utili. Così come chi dice che tagliare l’Irap del 10 per cento alle imprese è troppo poco. Il solito vizio italiano. Certo, si può sempre fare di più, ma noi siamo i primi ad aver fatto il più imponente taglio strutturale delle tasse e la più grande operazione di redistribuzione della ricchezza da decenni e che sarà confermata anche nei prossimi anni. E spero allargata”.
Qui Renzi introduce il concetto dei “soliti noti”. Occorre “passare dalla logica del piagnisteo a quella della proposta. E toglierebbe il paese dalle mani dei soliti noti”.
Scritto da: Giuseppe Spadaro
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