Grazie Tommaso.
https://forum.termometropolitico.it/.../blog1222.html
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SADNESS IS REBELLION
Nonostante poco a poco si sono evidenziati limiti anche imbarazzanti sia nella sua conoscenza della teoria politica che nel suo approccio generale delle questioni – l'insopportabile va e vieni tra il conservatorismo sentimentale e il peggiore dolorismo sinistroso, o la puerile adesione in astratto all'animo nazionale della culona, per fare solo due esempi
Cosa ci sto a fare qui?
L'ansia, l'indecisione, l'incapacità di trovare autonomamente un posto nel mondo mi hanno accompagnato fin da bambino. Sicuramente trent'anni fa non avrei mai pensato di trovarmi accanto a studiosi di scienze politiche o di filosofia, io che di politica o di filosofia non ho mai aperto un libro ai tempi della scuola. La mia vita è stata un passaggio tra una sliding door e un'altra. Ogni qualvolta sembravo realizzare qualcosa ho lasciato quella cosa a metà e sono passato ad altro. Illudendomi di trovare me stesso in un altro luogo, in un'altra forma. Ma sperando nel profondo che l'onere della scelta spettasse ad un altro, che io trovassi in un altro, finalmente, i miei desideri e le mie ragioni. Quando a tradirmi sono state le persone sono andato alla ricerca di un ideale che desse ragione delle mie inquietudini e delle mie sconfitte. Ma questo ideale non poteva essere il comunismo. Dato che le persone in cui avevo riposto invano la mia fiducia erano comuniste. O, come si chiamavano allora, "anarchiche". Io col comunismo e con l'anarchismo non c'entro niente. Così come non c'entro con gli anni ottanta, l'individualismo, lo yuppismo, il sabato sera.
Ricordo di aver vissuto una vera e propria crisi esistenziale durante i primi anni ottanta. Il mio mondo ingialliva. I bambini non si vestivano più da cowboy ma volevano la spada di Guerre Stellari. I ragazzi sognavano avventure da Top Gun, iniziava a farsi largo il mito dell'imprenditore di successo, il denaro smise di essere una condizione naturale per divenire un hobby, uno scopo della vita. Bisognava avere. Avere la ragazza. Avere il motorino. Poi avere il capello gommato, la camicia rosa e le scarpe Timberland. Tutto ciò era straordinariamente lontano da me. Per non morire dovevo fuggire in un altrove. In un buco oscuro dove ci si potesse nascondere da quegli spiriti rapaci. Trovai su una rivista musicale l'immagine di un ragazzo truccato e vestito di nero. Come sentirsi a lutto e far diventare il lutto un estetismo. Vedersi rifiutati e ostentare il dolore e la non appartenenza attraverso la maschera del negativo. Il male, la morte, l'inferno, l'orrore.
SADNESS IS REBELLION
Ecco un'altra vittima dei devastanti anni '80, in cui nel mondo giovanile gli sfigati erano al top e quelli che erano un tantino più profondi di una pozzanghera si sentivano tutti fuori posto
Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile
Sfigati in senso intellettivo, pieni di figa perchè ostentavano soldi. Ostentazione che oggi a distanza di trent'anni appare per quello che è: rozza volgare e buzzurra; un osso infilato nel naso è più raffinato
Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile
«The world is less explainable than we would like to admit» Jeff Jarvis
«Io non capisco come si possa passare davanti a un albero e non essere felici di vederlo» - Fëdor Dostoevskij