Pagina 3 di 14 PrimaPrima ... 23413 ... UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 136
  1. #21
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    26,851
     Likes dati
    906
     Like avuti
    2,652
    Mentioned
    32 Post(s)
    Tagged
    5 Thread(s)

    Predefinito Re: Francia, nasce il nuovo governo

    Citazione Originariamente Scritto da pedro Visualizza Messaggio
    grazie a dio non c'e' quella disponibilita'!

    pensavo a fassina, per dirne uno, che chiede politiche monetarie piu' "aggressive". mi pare di aver letto qualcosa di un economista francese ieri sul sito della bbc, ma non trovo piu' l'articolo.
    Tu vedi soluzioni migliori di quella monetaria al problema del debito pubblico?
    Perché l'unico tipo di rapporto che riusciva a concepire era di tipo feudale. Non aveva la minima idea di cosa fosse il cameratismo al quale anelava l'anima. (E. M. Forster)



  2. #22
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Pavia
    Messaggi
    29,103
     Likes dati
    1,026
     Like avuti
    1,452
    Mentioned
    29 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)

    Predefinito Re: Francia, nasce il nuovo governo

    Citazione Originariamente Scritto da Monsieur Visualizza Messaggio
    Tu vedi soluzioni migliori di quella monetaria al problema del debito pubblico?
    Ci sarebbe quella messa in atto da tutti i Paesi che hanno visto il debito calare, come il Belgio o la Germania, recentemente, crescere e avere un deficit bassisimo o non esistente. O ci rassegniamo che non sia possibile, così senza avere neanche provato?
    Against all odds

  3. #23
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    26,851
     Likes dati
    906
     Like avuti
    2,652
    Mentioned
    32 Post(s)
    Tagged
    5 Thread(s)

    Predefinito Re: Francia, nasce il nuovo governo

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    Ci sarebbe quella messa in atto da tutti i Paesi che hanno visto il debito calare, come il Belgio o la Germania, recentemente, crescere e avere un deficit bassisimo o non esistente. O ci rassegniamo che non sia possibile, così senza avere neanche provato?
    Immagino tu mi stia prendendo in giro. La Germania è al massimo storico di debito pubblico e non cresce più. Malgrado una bilancia commerciale notoriamente colpevolmente assai sbilanciata.

    Vediamo di fare un po' di informazione
    In due mosse Berlino ha dato scacco ai partner latini usando la nascita dell’euro e i parametri di Maastricht. E’ del tutto falso che la forza dei tedeschi sia nell’export verso gli Stati che stanno vivendo una fase di espansione. I surplus commerciali sono cresciuti prima che cominciasse la grande crisi, soprattutto grazie alla moneta unica. Dal 1999 al 2007 l'import tedesco di merci italiane è volutamente calato in tutti i settori produttivi. Dal 2008 in poi Berlino è riuscita inoltre a finanziare a basso costo i propri crescenti disavanzi a scapito dei Paesi mediterranei. L’esposizione della Germania verso l’estero è cresciuta di 345 miliardi. E l’Italia passava per sorvegliata speciale. Nonostante i sacrifici fatti dalle famiglie italiane la Ue non è ancora soddisfatta.


    Euro, così la Germania ha fregato l'Europa
    L’Italia ha oggi un assoluto bisogno di un governo stabile e credibile che ci guidi fuori dalla crisi ma che, soprattutto, sappia finalmente imporsi a Bruxelles per contestare i parametri europei. Parametri che certificano le presunte virtù e manchevolezze dei vari Paesi: parametri rigidi, niente affatto rigorosi sul piano metodologico ed in gran parte anacronistici, che si sono dimostrati sul campo vantaggiosi solo per la Germania e il Nord Europa a tutto svantaggio dell’Italia e dei Paesi dell’Europa Latina.

    Nel 1998, prima che cominciasse l’era dell’euro, la Germania era la «malata d’Europa», col Pil che cresceva molto meno di quello italiano. Le famiglie tedesche, dopo la riunificazione delle due Germanie, erano super-indebitate. La ricchezza finanziaria netta delle famiglie tedesche era di appena 1.796 miliardi di euro contro i 2.229 miliardi delle famiglie italiane. Il debito pubblico tedesco del 1998, se espresso in percentuale della ricchezza finanziaria netta delle famiglie anziché del Pil, era di gran lunga più elevato (66%) di quello italiano (56%). Il rapporto debito pubblico/Pil è stupido almeno quanto i parametri di Maastricht ed in questi ultimi anni è servito a nascondere la reale sostenibilità dei debiti di molti Paesi ed a metterne in croce altri, in particolare l’Italia, eterna pecora nera ben al di là dei propri demeriti.

    LA CRESCITA
    Sempre nel 1998, la posizione finanziaria netta internazionale della Germania (cioè lo stock di attività nette private e pubbliche verso l’estero) non era affatto quella del «gran creditore» che Berlino è oggi, ma una cifra molto modesta, pari allo 0,4% del Pil. Nello stesso anno, la bilancia commerciale della Germania era in attivo per 64 miliardi di euro, il più alto surplus dell’Ue. Ma anche la bilancia italiana lo era, per 24 miliardi, il che ci poneva al secondo posto. Tuttavia, se all’Italia del 1998 ciò poteva anche bastare, l’attivo con l’estero di allora non permetteva a Berlino di navigare nell’oro, visto l’alto debito pubblico e privato tedesco, la domanda interna asfittica ed un tasso di disoccupazione al 10,2%. Poi tutto improvvisamente è cambiato. E’ iniziata l’era dell’euro e dei parametri di Maastricht, che la Germania ha interpretato totalmente a proprio beneficio, usando l’uno e gli altri strumentalmente per accrescere la sua forza (talvolta non rispettando sfacciatamente i secondi come nel quinquennio 2001-2005, quando il deficit statale tedesco rimase costantemente sopra il 3% del Pil). Descriveremo nel seguito le due mosse micidiali con cui la Germania ha dato scacco matto all’Europa Latina, ed in particolare all’Italia.

    Cominciamo, innanzitutto, ad esaminare ciò che è accaduto nel periodo 1999-2007. La vulgata a cui quasi tutti hanno creduto – e che in Italia abbiamo bevuto più di tutti gli altri - è che le riforme di inizio Millennio abbiano reso grande la Germania. Certo, le riforme, a cominciare da quella del mercato del lavoro, hanno contribuito a rilanciare l’economia tedesca, ma in confronto all’euro esse hanno giocato un ruolo minimo. Ciò che ha reso davvero ricca e creditrice la Germania verso l’estero, mettendola nelle condizioni di dettare oggi legge in Europa, è stato l’euro, non le riforme e tantomeno la crescita del Pil. C’è una cifra chiave che spiega il dominio attuale della Germania: tra il 1999 e il 2012 il surplus bilaterale commerciale cumulato di Berlino con i 5 principali Paesi del Sud Europa (Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Grecia) è ammontato a circa 840 miliardi di euro. E’ grazie a questo bottino che la posizione finanziaria netta sull’estero della Germania è cresciuta sino a toccare nel 2012 il 41,5% del Pil. Inoltre, grazie al surplus con questi Paesi la Germania ha potuto sopportare il rincaro della bolletta energetica quasi senza accorgersene.
    Un altro pilastro della vulgata che ci è stata propinata in tutte le salse è che la forza della Germania dipenda dalla sua capacità di vendere ai Bric e che sarebbe proprio questa la prova più evidente della competitività di Berlino. Ma la realtà è ben diversa. Nel 2007, infatti, la Germania aveva un deficit commerciale verso i Bric di 15 miliardi di euro ed un surplus verso i Paesi del Sud Europa di 84 miliardi (grazie all’euro, naturalmente)! Nel 2012 la bilancia tedesca con i Bric è finalmente diventata attiva per 13 miliardi ma quella con i Pse resta di gran lunga maggiore, nonostante l’austerità, pari a 56 miliardi.
    I surplus tedeschi con i Pse sono cresciuti soprattutto prima della crisi mondiale scoppiata nel 2008, cioè dal 1999 al 2007, quando il tasso di cambio fisso dell’euro ha aiutato notevolmente le esportazioni tedesche in una fase di protratto aumento della domanda estera. Per di più, in tale periodo la Germania ha anche fortemente ridotto l’import di beni tradizionali pregiati dai Pse sostituendoli opportunisticamente con prodotti a basso costo provenienti dalla Cina. Una manovra perfetta, quasi da tattica militare, naturalmente sempre a discapito dei Pse. Infatti, mentre la grande industria tedesca vendeva incontrastata le proprie auto di lusso ai Pse approfittando del cambio fisso dell’euro, la grande distribuzione germanica lucrava anch’essa il massimo profitto proponendo ai tedeschi, stremati dai debiti e dai bassi salari imposti dalle riforme, beni di consumo importati dalla Cina, avvantaggiandosi, in questo caso, del rafforzamento dell’euro sullo yuan. E non è un caso che per difendere i suoi importatori la Germania si sia sempre opposta all’etichettatura di origine obbligatoria sui prodotti provenienti dai Paesi extra-Ue.

    I NUMERI
    Ecco alcune cifre in sintesi (che l’opinione pubblica, e non solo tedesca, non conosce): dal 1999 al 2007 le importazioni di auto dei «generosi» Pse dalla Germania sono aumentate di 20 miliardi di euro, quelle di farmaci di 3,4 miliardi e quelle di apparecchi elettrici di 5,3 miliardi. Ma intanto le «ingrate» importazioni tedesche di abbigliamento dai Pse diminuivano di 1,1 miliardi (con un calo di 750 milioni dalla sola Italia); quelle di prodotti tessili di 731 milioni (-362 milioni dall’Italia); quelle di calzature di 624 milioni (-302 milioni dall’Italia); quelle di mobili di 383 milioni (-302 milioni dall’Italia). Nello stesso periodo le importazioni tedesche di abbigliamento dalla Cina sono cresciute di 3,3 miliardi, quelle di prodotti tessili di 662 milioni, quelle di calzature di 664 milioni e quelle di mobili di 817 milioni, solo per fare alcuni esempi.

    Qualcuno dirà: «È la globalizzazione, bellezza!» Niente affatto. Solo la Germania nell’Eurozona si è comportata così sfacciatamente verso i partner e soprattutto verso l’Italia. Infatti, dal 1999 al 2007 l’import francese di abbigliamento dall’Italia è cresciuto di 453 milioni di euro, quello spagnolo di 679 milioni e persino quello greco di 246 milioni! L’import francese di calzature dall’Italia è aumentato nello stesso periodo di 257 milioni; quello francese di mobili di 317 milioni, quello spagnolo di 254 milioni, quello portoghese di 31. E così via.
    Appena nato l’euro, la solidarietà dei tedeschi verso i PSE è evidentemente finita subito dove cominciava il loro portafoglio. E ben prima che esplodesse il problema del debito sovrano greco.
    (1/continua)



    Quel debito tedesco che nessuno vede

    Non paga di aver drenato immense risorse dal Sud Europa grazie all’euro dal 1999 al 2007 (si veda la nostra prima puntata), la Germania è riuscita anche a farsi finanziare a basso costo il proprio crescente debito pubblico durante l’attuale crisi. E ciò è avvenuto di nuovo soprattutto con flussi di denaro sottratti ai Paesi mediterranei e principalmente all’Italia. Vediamo come. Nel 2008, quando fallì la Lehman Brothers, il debito pubblico tedesco espresso in percentuale della ricchezza finanziaria netta delle famiglie (60%) era ancora assai superiore a quello dell’Italia (55%). Inoltre, nonostante il boom dell’export favorito dal tasso di cambio fisso dell’euro, il PIL tedesco era cresciuto molto poco dall’inizio del Millennio, con una domanda interna decisamente più fiacca di quella italiana. Sempre a fine 2008 la ricchezza finanziaria netta delle famiglie italiane (2.946 miliardi di euro) era ancora notevolmente più alta di quella delle famiglie tedesche (2.770 miliardi), che pure sono numericamente molte di più di quelle italiane. E, a differenza delle banche italiane, le banche tedesche erano piene zeppe di titoli “tossici” americani. Il che avrebbe portato a salvataggi dolorosissimi, che hanno contribuito in modo determinante a far aumentare il debito pubblico della Germania di 287 miliardi di euro dal 2009 al 2010! Quando nel 2010 scoppiò la crisi del debito pubblico greco che presto avrebbe contagiato anche Irlanda e Portogallo, c’erano molte ragioni perché fosse la Germania, più che l’Italia, ad avere paura del futuro. Infatti, le banche tedesche, secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali, a fine settembre 2010 avevano esposizioni consolidate in Grecia per 40 miliardi di euro, in Irlanda per 154 e in Portogallo per 40, mentre quelle italiane ne avevano per meno di 5 miliardi in Grecia e in Portogallo e per soli 16 in Irlanda.

    CONTI DI ROMA IN ORDINE
    Nel 2011 l’Italia aveva sicuramente un presidente del Consiglio poco apprezzato all’estero, Berlusconi, ma un ministro dell’Economia, Tremonti, che a giudizio della stessa stampa internazionale aveva tenuto in ordine i conti pubblici durante la crisi. Prova ne è che a fine 2010 l’Italia poteva vantare il miglior bilancio statale primario dell’Eurozona, pari al +0,1% del PIL, dopo quello dell’Estonia (+0,3%), mentre la Germania era al -1,6%, la Francia al -4,7%, la Grecia al -4,9%, il Portogallo al -7%, la Spagna al -7,7% e l’Irlanda al -27,5%. In più, il debito pubblico italiano figurava tra quelli cresciuti di meno in termini monetari tra il 2008 e il 2010: +180 miliardi di euro. Più di tutti era però cresciuto il debito pubblico tedesco, di ben 405 miliardi! Davvero un pessimo biglietto da visita per la signora Merkel.
    Ma ad aiutare la Germania e gli altri nuovi debitori (di qua e di là dell’Atlantico) a togliere le castagne dal fuoco c’era l’Italia, pronta come un agnello sacrificale su un vassoio d’argento. Complice la crisi del Governo Berlusconi, la cui credibilità toccò il fondo al G-20 di Cannes, l’Italia nel 2011 divenne l’epicentro universalmente percepito della crisi dell’euro e il Paese per eccellenza “too big to fail” da additare al mondo come la possibile causa di un eventuale naufragio della moneta unica. Tutto ciò in base al più classico dei parametri consacrati dagli accordi di Maastricht: il rapporto debito pubblico/PIL. Parametro che non potrebbe essere più stupido, se applicato all’Italia, visto che nel 2010 il nostro debito pubblico in percentuale della ricchezza finanziaria netta delle famiglie, che è l’unica vera garanzia di stabilità finanziaria di una economia, era sì salito un po’, ma solo al 66%, cioè allo stesso livello della Germania, mentre la Spagna era balzata all’81%, l’Irlanda al 122% e la Grecia al 259%!

    LA RICCHEZZA FINANZIARIA
    A fine 2010, nonostante la crisi economica, l’Italia poteva ancora vantare una ricchezza finanziaria netta delle famiglie pari al 181% del PIL, contro il 125% della Germania, il 138% della Francia, il 76% della Spagna e il 57% della Grecia. Indipendentemente dai nostri oggettivi demeriti e dalla debolezza del Governo, è indubbio che nel 2011 fece comodo a molte altre economie che l’Italia entrasse nell’occhio del ciclone e che il nostro spread andasse alle stelle. Infatti, giusto o sbagliato che fosse, gli investitori internazionali abbandonarono rapidamente il nostro debito pubblico (che fino a quel momento aveva sempre garantito ottimi tassi di interesse e regolari pagamenti degli stessi), per andare a finanziare i debiti dei nuovi Paesi in affanno, in primo luogo la Germania stessa. Ma la più sorprendente cifra di cui non si discute, perché imbarazzerebbe molto la Germania, è che dal 2008 al 2012 i debiti pubblici esteri di 20 Paesi UE censiti dall’Eurostat, Italia esclusa, sono cresciuti complessivamente di 1.084 miliardi di euro, mentre il debito pubblico estero italiano è aumentato nello stesso periodo di soli 24 miliardi. Per contro, il debito pubblico estero tedesco è cresciuto nei quattro anni considerati di ben 345 miliardi, finanziato con comodi tassi di interesse ai minimi storici. In particolare, tra il 2010 e il 2012 il debito pubblico estero tedesco è salito di 120 miliardi di euro mentre quello italiano è diminuito di 104 miliardi. La seconda mossa con cui la Germania ha dato scacco matto al Sud Europa, dopo aver accumulato dal 1999 al 2012 un gigantesco surplus commerciale con quest’ultima grazie al tasso di cambio fisso dell’euro, è stata dunque quella di aver costruito mediaticamente il mito dell’Europa meridionale super-indebitata, incardinata su un’Italia perennemente “sorvegliata speciale”. In tal modo Berlino ha potuto più facilmente attrarre gli investitori verso il proprio debito pubblico e finanziare la sua crescente spesa pubblica “keynesiana”.

    LE RICHIESTE DI BRUXELLES
    Gli italiani hanno fatto sacrifici immensi durante questa crisi. Lo prova il fatto che la ricchezza finanziaria netta delle nostre famiglie, pur rimanendo tra le più alte al mondo, è scesa dal 2008 al 2012 da 2.946 a 2.787 miliardi di euro, mentre quella dei tedeschi – che pensano di essersi “dissanguati” per il Sud Europa – è invece cresciuta da 2.770 a 3.373 miliardi. Nonostante i “compiti a casa” che abbiamo eseguito, il commissario Rehn non pare però soddisfatto e vuole ora bocciare la nostra Legge di stabilità sulla base di qualche punto decimale di deficit/PIL e di debito/PIL in più. E’ tempo di spiegare a Bruxelles che il debito pubblico italiano, espresso in percentuale della ricchezza finanziaria netta delle famiglie, sta già diminuendo dal 2012 e continuerà a farlo anche nel 2013-14 indipendentemente dalle negative vicende del nostro PIL, tramortito dall’austerità che la stessa UE ci ha imposto. Inoltre, va spiegato a chiare lettere alla Germania che l’Italia ha un avanzo statale primario migliore del suo e che ha contribuito a salvare Grecia, Portogallo e Irlanda con un debito pubblico aggiuntivo che è stato finanziato esclusivamente dagli italiani stessi. La Germania che attinge denaro dal Sud Europa (ma si sente “vittima”), che contesta Draghi, che si oppone agli eurobond e non vuole che la vigilanza bancaria europea ficchi il naso nelle sue scassate banche locali va finalmente messa di fronte alle sue responsabilità e alla sua totale mancanza di solidarietà.
    Euro, così la Germania ha fregato l'Europa. Quel debito tedesco che nessuno vede


    Nonostante le condizioni economiche e finanziarie fossero favorevoli, nel 2012 il debito pubblico tedesco è salito al record di 2.166 miliardi di euro, l'81,9% del Pil. Lo ha reso noto la Bundesbank, specificando che rispetto al 2011 il debito è aumentato dell'1,5%, in gran parte per l'impegno tedesco nei meccanismi di stabilità europei.
    Riguardo l'Italia, alla fine del 2012 il debito pubblico era momentaneamente tornato sotto quota 2.000 miliardi, attestandosi precisamente a 1.988 miliardi.
    Germania, record del debito pubblico: tocca i 2.166 miliardi (81,9% del Pil) - Il Sole 24 ORE
    Perché l'unico tipo di rapporto che riusciva a concepire era di tipo feudale. Non aveva la minima idea di cosa fosse il cameratismo al quale anelava l'anima. (E. M. Forster)



  4. #24
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    26,851
     Likes dati
    906
     Like avuti
    2,652
    Mentioned
    32 Post(s)
    Tagged
    5 Thread(s)

    Predefinito Re: Francia, nasce il nuovo governo

    Quanto al Belgio, il debito era diminuito prima della crisi, non certo in presenza della crisi.
    Al contrario, dal 2010 al 2013 il Belgio ha sempre avuto un deficit nettamente superiore al 3%.
    Perché l'unico tipo di rapporto che riusciva a concepire era di tipo feudale. Non aveva la minima idea di cosa fosse il cameratismo al quale anelava l'anima. (E. M. Forster)



  5. #25
    Eroe Faustiano
    Data Registrazione
    22 Aug 2012
    Messaggi
    32,221
     Likes dati
    5,631
     Like avuti
    18,070
    Mentioned
    2554 Post(s)
    Tagged
    36 Thread(s)

    Predefinito Re: Francia, nasce il nuovo governo

    quando l'italia aveva la bilancia commerciale attiva il debito cresceva, quindi non mi sembra che il debito pubblico e la bilancia commerciale siano necessariamente collegati, altrimenti mi aspetterei il debito pubblico inglese costantemente sopra a quello italiano e quello americano peggio ancora. il debito pubblico giapponese dovrebbe essere pari a 0.

    molto piu' semplicemente la germania e' gestita bene, con un attenzione maniacale a certi parametri, mentre in italia siamo convinti che il debito pubblico arricchisce tutti o perche' c'e' il moltiplicatore keynesiano o perche' ci sono le teorie di barnard o entrambi o altre ipotesi fantasiose. (che poi se fosse vera una sola delle due, il rapporto debito/pil dovrebbe essere minimo perche' il debito degli anni 70-80 avrebbe dovuto produrre una ricchezza che manco il petrolio saudita)

    Ma la più sorprendente cifra di cui non si discute, perché imbarazzerebbe molto la Germania, è che dal 2008 al 2012 i debiti pubblici esteri di 20 Paesi UE censiti dall’Eurostat, Italia esclusa, sono cresciuti complessivamente di 1.084 miliardi di euro, mentre il debito pubblico estero italiano è aumentato nello stesso periodo di soli 24 miliardi. Per contro, il debito pubblico estero tedesco è cresciuto nei quattro anni considerati di ben 345 miliardi, finanziato con comodi tassi di interesse ai minimi storici.
    il fatto che in italia si possa usare questo argomento contro la germania da' la cifra del dibattito, perche' qui le cose sono due:
    1) o gli investitori stranieri sono come me, che non presterei mai un euro al governo italiano senza o uno spread adeguato o garanzie di terzi (vedi BCE);
    2) o c'e' il complotto giudaico dei nani giudaici che mette l'italia nel ciclone (cosi', perche' agli gnomi ebrei piace far di queste cose) e poi i tedeschi ci guadagnano (forse perche' anche i tedeschi sono un po' nani e un po' giudaici).

  6. #26
    Populista
    Data Registrazione
    24 Sep 2010
    Messaggi
    5,649
     Likes dati
    1,140
     Like avuti
    2,101
    Mentioned
    138 Post(s)
    Tagged
    41 Thread(s)

    Predefinito Re: Francia, nasce il nuovo governo

    Citazione Originariamente Scritto da pedro Visualizza Messaggio
    il fatto che in italia si possa usare questo argomento contro la germania da' la cifra del dibattito, perche' qui le cose sono due:
    1) o gli investitori stranieri sono come me, che non presterei mai un euro al governo italiano senza o uno spread adeguato o garanzie di terzi (vedi BCE);
    2) o c'e' il complotto giudaico dei nani giudaici che mette l'italia nel ciclone (cosi', perche' agli gnomi ebrei piace far di queste cose) e poi i tedeschi ci guadagnano (forse perche' anche i tedeschi sono un po' nani e un po' giudaici).
    Intanto non ci indebitiamo adesso che i tassi sono bassi (e quando ci indebitiamo?) e la deflazione rivaluta i debiti, anche quello tedesco.

  7. #27
    Eroe Faustiano
    Data Registrazione
    22 Aug 2012
    Messaggi
    32,221
     Likes dati
    5,631
     Like avuti
    18,070
    Mentioned
    2554 Post(s)
    Tagged
    36 Thread(s)

    Predefinito Re: Francia, nasce il nuovo governo

    Citazione Originariamente Scritto da Alepk Visualizza Messaggio
    Intanto non ci indebitiamo adesso che i tassi sono bassi (e quando ci indebitiamo?) e la deflazione rivaluta i debiti, anche quello tedesco.
    innanzitutto non l'ha ordinato il medico di indebitarsi e se pure fosse una necessita', mi sembra che il 130% del PIL sia gia' piu' che sufficiente. vogliamo svalutare il debito con l'inflazione? poi pero' non ci si deve lamentare se si svalutano anche i risparmi e i salari (come e' successo nel regno unito negli ultimi 6-7 anni), pur di permettere al governo di non licenziare uno statale e di non tagliare un euro (e finche' usano le mie tasse per finanziare il DAMS, la scala di milano e per dare 150.000 euro al mese al prefetto macchietta di perugia, che non vengano a dirmi che non sanno dove tagliare).
    comunque mi sembra che le ultime dichiarazioni di draghi siano abbastanza chiare: la politica monetaria non fa i miracoli e ci sono paesi che devono fare delle riforme. ovviamente le pessime classi politiche che non vogliono fare nessuna riforma e non sono disarmate come quella greca, cioe' quella italiana e quella francese, diffondono questa mitologia.

  8. #28
    Immigrato
    Data Registrazione
    08 Sep 2010
    Messaggi
    8,758
     Likes dati
    7,242
     Like avuti
    3,832
    Mentioned
    293 Post(s)
    Tagged
    59 Thread(s)

    Predefinito Re: Francia, nasce il nuovo governo

    Citazione Originariamente Scritto da Monsieur Visualizza Messaggio
    Tu vedi soluzioni migliori di quella monetaria al problema del debito pubblico?
    quindi la soluzione al debito pubblico è fare piú debito? Minchia...
    Citazione Originariamente Scritto da pedro Visualizza Messaggio
    innanzitutto non l'ha ordinato il medico di indebitarsi e se pure fosse una necessita', mi sembra che il 130% del PIL sia gia' piu' che sufficiente. vogliamo svalutare il debito con l'inflazione? poi pero' non ci si deve lamentare se si svalutano anche i risparmi e i salari (come e' successo nel regno unito negli ultimi 6-7 anni), pur di permettere al governo di non licenziare uno statale e di non tagliare un euro (e finche' usano le mie tasse per finanziare il DAMS, la scala di milano e per dare 150.000 euro al mese al prefetto macchietta di perugia, che non vengano a dirmi che non sanno dove tagliare).
    comunque mi sembra che le ultime dichiarazioni di draghi siano abbastanza chiare: la politica monetaria non fa i miracoli e ci sono paesi che devono fare delle riforme. ovviamente le pessime classi politiche che non vogliono fare nessuna riforma e non sono disarmate come quella greca, cioe' quella italiana e quella francese, diffondono questa mitologia.
    Il problema è sempre quello: cosa vuol dire cambiare le politiche di austerity? A me pare che siamo ancora pieni di enti locali indebitati, costi differenziati da usl a usl, municipalizzate fallite, banche in mano alla politica (tramite le fondazioni), gente super pagata per non fare un cazzo (vogliamo parlare dei magistrati che prendono aspettative o doppi incarichi con conseguenti 2-3 stipendi a vita?), burocrazia da terzo mondo e la pressione fiscale più alta al mondo....davvero non si può far niente riguardo a questo prima di gridare all'austerity?

  9. #29
    Populista
    Data Registrazione
    24 Sep 2010
    Messaggi
    5,649
     Likes dati
    1,140
     Like avuti
    2,101
    Mentioned
    138 Post(s)
    Tagged
    41 Thread(s)

    Predefinito Re: Francia, nasce il nuovo governo

    Un conto sono gli sprechi. Tutti sono contro gli sprechi, grazie tante. Un conto è la crisi di domanda interna che sta uccidendo l'economia, infatti siamo addirittura in deflazione. Servono politiche espansive altrimenti il 130% può solo peggiorare, come sapete meglio di me in deflazione i debiti si rivalutano, il pil cala e quindi diminuisce pure il denominatore.
    I numeri parlano chiaro. Poi se uno pensa che lo stato fa schifo o non serve per definizione lo può dire senza vergognarsi, eh.
    The reason that the invisible hand often seems invisible is that it is often not there - Joseph Stiglitz

  10. #30
    Eroe Faustiano
    Data Registrazione
    22 Aug 2012
    Messaggi
    32,221
     Likes dati
    5,631
     Like avuti
    18,070
    Mentioned
    2554 Post(s)
    Tagged
    36 Thread(s)

    Predefinito Re: Francia, nasce il nuovo governo

    Citazione Originariamente Scritto da Alepk Visualizza Messaggio
    Un conto sono gli sprechi. Tutti sono contro gli sprechi, grazie tante. Un conto è la crisi di domanda interna che sta uccidendo l'economia, infatti siamo addirittura in deflazione. Servono politiche espansive altrimenti il 130% può solo peggiorare, come sapete meglio di me in deflazione i debiti si rivalutano, il pil cala e quindi diminuisce pure il denominatore.
    I numeri parlano chiaro. Poi se uno pensa che lo stato fa schifo o non serve per definizione lo può dire senza vergognarsi, eh.
    quindi risolviamo la crisi di domanda interna aumentando i salari degli statali e facendo debito pubblico? oppure facendo investimenti pubblici, che sarebbe a dire andare da razzi e mastella e chiedergli "secondo voi, questi soldi che abbiamo preso dall'economia privata perche' e' inefficiente, come li investiamo in maniera oculata?"

    i numeri non parlano chiaro e non dicono proprio niente riguardo il fanta-moltiplicatore degli investimenti pubblici, che se esistesse avrebbe fatto decuplicare il PIL dal 70 al 91.

 

 
Pagina 3 di 14 PrimaPrima ... 23413 ... UltimaUltima

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito