Ovviamente il linguaggio adoperato nell'articolo è VERGOGNOSO e degno di un raymonnezza o di un matteox2 il supersionista. Ma cosa pretendere dal giornalaccio di De Maledetti?
Tuttavia è possibile capire che i comunisti stanno con Assad.
Ovviamente il linguaggio adoperato nell'articolo è VERGOGNOSO e degno di un raymonnezza o di un matteox2 il supersionista. Ma cosa pretendere dal giornalaccio di De Maledetti?
Tuttavia è possibile capire che i comunisti stanno con Assad.
Appurato che il Baath siriano collabora con il Partito Comunista, ogni calunnia e falsità che il soggetto che ho ignore scriverà, ebbene, sarà da considerare una provocazione di infimo livello.
W ASSAD
W IL PARTITO BAATH
W IL SOCIALISMO
Al provocatore Lupo sciolta e al suoi degni compari piace la repressione dei compagni comunisti:
Kayla è un intellettuale marxista palestinese di 57 anni, impegnato nella resistenza contro ml’occupazione israeliana, ha scontato più di otto anni nelle carceri di Hafez Assad, il predecessore dell’attuale rais siriano. Contrario all’uso della violenza, Kayla si oppone fermamente alle interferenze straniere in Siria e condanna senza mezzi termini quelle forze che, come il Consiglio Nazionale Siriano, agiscono all’estero e collaborano con i regimi arabi reazionari, come le petromonarchie del Golfo. Dopo essere stato nuovamente arrestato lo scorso 24 aprile, Kayla è stato espulso il 14 maggio dal Paese.
Leggere quest'articolo su cosa pensano i veri comunisti:
http://it.internationalism.org/node/1100
1980: Nell’ambito della sua repressione feroce contro i dissidenti di sinistra, nel 1980 il regime di Hafez al Assad arrestò centinaia di attivisti sia del Partito d’Azione Comunista che del Partito comunista siriano, nel tentativo di soffocare le ultime voci di dissenso dopo che aveva schiacciato la Fratellanza Musulmana.
Hilal, Partito Baath: La classe operaia siriana fondamentale nella vittoria
da sana.sy
Intervenendo al Consiglio Generale della Federazione dei sindacati dei lavoratori, il Segretario Regionale del partito Arabo Socialista Baath, Hilal Hilal, ha dichiarato che la classe operaia in Siria, ha compiuto sacrifici e sforzi tali durante la crisi, da diventare, a fianco dell’esercito e delle forze armate, essenziale nella vittoria e nell’affrontare la cospirazione che ha colpito il paese.
Il compagno Hilal ha sottolineato il ruolo dei lavoratori nel ritorno alla vita normale in diversi settori, lontani dal guadagnare introiti personali.
Ha ribadito che la forza dei lavoratori siriani ha dimostrato a tutto il mondo il loro impegno per il paese e la loro fedeltà alla leadership del presidente Bashar al-Assad.
Hilal, infine, ha precisato che la Siria, nonostante la guerra universale lanciata contro di essa, non rinuncerà alla resistenza e resterà il suo grande sforzo per affrontare l’entità sionista usurpatrice.
[Traduzione dal francese per ALBAinformazione di Francesco Guadagni]
FONTE: Hilal, Partito Baath: La classe operaia siriana fondamentale nella vittoria |
Ultima modifica di LupoSciolto°; 30-08-14 alle 11:31
Lupo sciolto si nutre della retorica propagandistica, ma ciò non basta per negare l'evidenza del suo carattere anticomunista.
Lupo sciolto ama i siriani perchè hanno spesso dimostrato di avere posizioni anti-palestinesi?
Ultima modifica di King Z.; 31-08-14 alle 13:51
Assad nemico dei palestinesi.
Per quanto Assad abbia optato per una modesta vittoria 88,7 % per il suo terzo mandato, l’ultimo sondaggio del Pew Research Center’s Global Attitudes Project ribadisce che l’auto-designatosi liberatore della Palestina continua ad essere decisamente respinto dai Palestinesi in Palestina. L’indagine ha rilevato che l’83 % dei Palestinesi sotto occupazione si dichiara nei confronti di Bashar Al Assad “sfavorevole”, con il 65 % che si dichiara “molto sfavorevole”.
L’indagine conferma il disprezzo prevalente verso Assad, ribadendo ciò che le indagini degli anni precedenti avevano già indicato.
Qualcuno potrebbe considerare sospetto il sondaggio Pew. Essi sono liberi di rivisitare i dati dei sondaggi del Palestinian Center for Policy and Survey Research, che arrivano alla stessa conclusione. Ci saranno anche coloro che cercheranno di suggerire che condividono il disprezzo palestinese per Assad, ma che lui continua ad essere il minore dei mali e deve rimanere sul suo trono. I Palestinesi sotto occupazione non sono d’accordo. La stessa indagine ha rilevato che il 72 % dei Palestinesi in Palestina pensa che Bashar al Assad dovrebbe dimettersi, mostrando così il loro rifiuto di adottare la logica sbagliata del “male minore” e le conclusioni spesso fuorvianti a cui porta.
Le persone sono libere di cogliere o meno le indicazioni politiche che provengono dai Palestinesi. Ma farebbero bene, in primo luogo, ad accertarsi di aver compreso pienamente l’opinione palestinese.