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  1. #1
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    Predefinito LE AVIAZIONI MILITARI DEL VICINO E DEL MEDIO ORIENTE

    IRAN

    Cominciamo dal "terribile nemico", secondo le regole della buona creanza.

    E iniziamo ricordando di come tutto o quasi debba la Repubblica Islamica all' Impero dello Shah, anche a distanza di trent'anni.
    "Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"


    IL DISPUTATOR CORTESE

    Possono tenersi il loro paradiso.
    Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.

  2. #2
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    Predefinito Rif: LE AVIAZIONI MILITARI DEL VICINO E DEL MEDIO ORIENTE

    Non era passato molto tempo dall'arrivo dei primi jet e lo Shah già si apprestava a fare molto passi in avanti verso la creazione, beninteso con il beneplacito degli anglo-americani, di una vera potenza regionale, che avesse il suo punto di forza nel controllo aereo e navale della regione del Golfo.
    A partire dai tardi anni '60 l'avazione imperiale dell'Iran (IIAF) acquistò forsennatamente prodotti americani ed europei, tecniche e moduli addestrativi allo scopo di rendere concreto nel minore tempo possibile il sogno di potenza di Reza Ciro.

    I programmi che seguirono furono attuati in parte, ma fecero spicccare un balzo secolare in avanti all'Iran. E si può dire senza timore di smentita che le conquiste raggiunte nel campo aereonautico dall'Iran lo salvarono dal disastro nella successiva fase di guerra con l'Iraq, dopo la caduta dello Shah.

    Nonostante l'oggettiva difficoltà di mantenere l'efficienza bellica dopo la Rivoluzione, bastarono a fermare l'esercito irakeno, che era potente e capace di montare una offensiva corazzata ben pianificata, anche se molto malamente appoggiata dall'Aeronautica.

    Ma questo, agli inizi degli anni '70 era ancora là da venire.

    Anzitutto, l'Iran si premurò di dotarsi di basi aeree di grandi dimensioni e capacità.

    Questo fu fatto per vari motivi: l'efficacia degli attacchi israeliani sui campi d'aviazione arabi era uno di questi, con la chiusura di molti campi d'aviazione e una ecatombe di MiG, di cui rimanevano solo gli scintillanti scheletri d'alluminio.
    La distesa che punteggiava le piste di volo e le piazzole, al centro di una macchia nerofumo, dopo che l'Operazione Moked aveva avuto successo nell'annichilire la forza combinata delle aviazioni arabe nell'arco di una mattina di forsennato lavoro, ammaestrò l'Aviazione Iraniana ad evitare il confronto diretto con Israele e a cercare la via dello sviluppo e della pianificazione.
    Il tutto avvicinandosi agli USA, e cercando di soffiare a Tel Aviv il ruolo di alleato principale degli Stati Uniti nella regione medio-orientale.

    Lo Shah non intendeva ritrovarsi con le basi distrutte e gli aerei senza protezione sui parcheggi, quindi diede ordine di costruire basi grandi a sufficienza da proteggere gli aerei e garantirne l'operatività nonostante eventuali attacchi aerei nemici.
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  3. #3
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    Predefinito Rif: LE AVIAZIONI MILITARI DEL VICINO E DEL MEDIO ORIENTE

    Dopo diversi scontri anche cruenti in seno alla casta militare imperiale, prevalse l'idea di dotare il paese di una grande forza aerea tattica, la cui raison d'etre fosse essere impostata come forza 'd'appoggio' per eventuali aviazioni al fianco dell' alleato USA.

    Non bisogna dimenticare che l'Iran confinava con l'URSS ed era obbligato a tenere fino a a 25 divisioni schierate sul confine, anche se non era certo il Caucaso il teatro d'operazioni dove i sovietici concentravano le loro migliori forze.

    Per poter usufruire velocemente dell'appoggio statunitense in caso di guerra con l'URSS, la Persia di Palhavi si dotò di una logistica molto superiore a quella strettamente necessaria.

    Il risultato fu sufficiente ad ospitare fino a circa 3000 aerei, diverse volte quelli in possesso della IIAF, in modo da pareggiare con l'accoglienza veloce e concreta dei rinforzi alleati la diminuzione di autonomia operativa individuale dell'IIAF.

    Non solo questo, ma la dotazione di armi era ritenuta anch'essa estremamente importante per combattere in un conflitto che si riteneva vicino inevitabile e sicuramente lungo con Israele, specie dopo le esperienze della Guerra del Kippur.

    Così gli iraniani si dotarono di grandi riserve di armi, e in aggiunta, di parti di ricambio.

    La cosa era talmente vera, che ancora diversi anni dopo l'inizio della guerra con l'Iraq l'Iran combatteva utilizzando bombe comprate negli anni '70, le cui scorte non si erano ancora esaurite.

    Eppure nel 1973, dopo appena 5 giorni di guerra, Israele dichiarò che aveva quasi finito le scorte di armamenti (con la conseguente organizzazione di un enorme ponte aereo americano per portare gli aiuti necessari), e lo stesso accadde agli arabi, nonostante gli enormi stock di armamenti accumulati, che previsti per una guerra di mesi, andarono esaurendosi dopo pochi giorni.

    La guerra moderna, insomma, bruciava molte più risorse di quanto pianificato, almeno se si passava da una guerra a bassa intensità o 'd'attrito' ad una ad alta intensità.

    Ma questo non fu vero per l'Iran, grazie alla furia accumulatrice dello shah, che sembra chiedesse ogni settimana nuovi acquisti di armi aeree, facendo la gioia dei grossisti del settore in tutto il mondo.
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    Predefinito Rif: LE AVIAZIONI MILITARI DEL VICINO E DEL MEDIO ORIENTE



    Lo Shah nel 1966.
    Ultima modifica di occidentale; 01-06-10 alle 23:08
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    Predefinito Rif: LE AVIAZIONI MILITARI DEL VICINO E DEL MEDIO ORIENTE

    L'Iran si dotò inoltre di una rete radar molto articolata e ramificata, cercando di ovviare al fatto che le dimensioni della nazione e la sua natura montagnosa rendevano praticamente impossibile controllare continuativamente lo spazio aereo, almeno contro bersagli a bassa quota.

    Le armi ordinate furono un quantitativo enorme per ogni standard, anche maggiori di quelle richieste dagli israeliani.

    Dal 1967 in poi l'IIAF spiccò il balzo verso il suo sogno di potenza, abbandonando F84 e F86 in favore degli F4 Phantom, ovvero di quanto allora di meglio avesse da offrire il mondo occidentale in termini di cacciabombardiere multiruolo.
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    Predefinito Rif: LE AVIAZIONI MILITARI DEL VICINO E DEL MEDIO ORIENTE


    Uno dei primi F4D arrivati in Iran.
    Ultima modifica di occidentale; 01-06-10 alle 23:33
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    Predefinito Rif: LE AVIAZIONI MILITARI DEL VICINO E DEL MEDIO ORIENTE

    La Forza Aerea Imperiale dell'Iran fu la principale operatrice del Phantom almeno sino alla caduta dello Shah.

    Vennero ordinati due batch di F4D nel 1967-68, per complessivi 32 apparecchi, tutti dotati di pezzi di ricambio in abbondanza.

    Gli F4D furono impegati con larghezza di schieramento e di sortite contro gli sconfinamenti dei MiG 25 sovietici in molteplici occasioni. I Foxbat venivano infatti lanciati spesso a sondare la preparazione e la combat readiness dell'IIAF, ritenuta una incognita di crescente pericolosità dai comandi della V-VS sovietica.
    I reparti iraniani riuscivano a rintuzzare le puntate sovietiche, ma i MiG 25 si sottraevano all'ingaggio con regolarità irritante, grazie alla loro superiore velocità.

    Il primo impiego in combattimento fu nel 1975.
    Una decina di F4D fu inviata a sostenere le forze armate del Sultano dell'Oman, minacciate dai ribelli interni. Uno dei jet impiegati venne perso in azione, probabilmente in seguito al fuoco di terra del nemico.
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    Predefinito Rif: LE AVIAZIONI MILITARI DEL VICINO E DEL MEDIO ORIENTE

    Soddisfatto della resa del Phantom, il governo iraniano ordinò 208 F4E e 32 RF-4E dalla MC Donnell nei primi 5 anni del decenni successivo.

    Le prime consegne furono effettuate nel 1971.

    Tra il 1971 e il 1979 vennero consegnati 177 F4E e otto vennero prestati e poi restituiti all' USAF.
    Altri 16 Phantom arrivati all'IIAF erano invece RF-4E.

    I rimanenti 31 F4E e 16 RF4E vennero invece bloccati dall'embargo proclamato dagli USA il 28 Febbraio 1979 in seguito alla caduta dello Shah.

    All'epoca della fine dell'Impero, l'Iran aveva in linea 223 Phantom.
    Contrariamente a quanto stimavano i media e le cancellerie dell'Occidente ireparti equipaggiati con i Phantom riuscirono a mantenere la loro efficienza e la loro disponibilità al combattimento, a dispetto delle purghe imposte da governo "rivoluzionario" e della fuga di molto del personale, scoraggiato e impaurito dalle persecuzioni subite.

    Malfunzionamenti, sabotaggi, problemi di ogni tipo afflissero le forze aeree della Repubblica Iraniana nascente ridussero le missioni addestrative senza però limitare di fatto la preparazione complessiva e senza inficiare di fatto la combat readiness della forza aerea.
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    Predefinito Rif: LE AVIAZIONI MILITARI DEL VICINO E DEL MEDIO ORIENTE

    Comunque l'arrivo dei Phantom aveva cambiato a favore dell'Iran la situazione dell'equilibrio del potere nella regione. Nei primi anni '70 diverse volte le squadre aeree iraniane avevano dato prova di forza in occasione di scontri di confine con le forze sovietiche e iraqene.
    Nel 1976 ad esempio, grazie all'utilizzo dei missili aria terra AGM-65 Maverick quattro F4E dispersero una formazione corazzata iraqena che aveva sconfinato in Persia.

    Numerosi, ben equipaggiati, ben armati.....gli spookies iraniani divennero la spada della forza aerea di gran lunga migliore del Medio Oriente, almeno dopo quella Israeliana.

    Naturalmente, dopo la caduta dello Shah, la situazione cambiò in maniera drammatica.
    La proclamazione dell'embargo precluse all'Iran l'accesso alle parti di ricambio necessarie all'efficienza operativa.

    Questo e le purghe successive all'insediamento di Khomeini e alla proclamazione della Repubblica Islamica dell'Iran e della sua forza aerea (IRIAF) indebolirono per anni la posizione geopolitica dell'Iran, riportandolo indietro di decenni nel settore aereo.
    Ultima modifica di occidentale; 02-06-10 alle 07:42
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    Formazione di F4E della IIAF-1975
    Ultima modifica di occidentale; 02-06-10 alle 08:16
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