Originariamente Scritto da
Frescobaldi
L'ex premier durissimo contro il presidente del Consiglio: "Il Pd non è suo: ora non c'è una segreteria ma un gruppo di persone fiduciarie. Anche Berlusconi era malato di annuncite". E sui Marò: "Vicenda che ci umilia, spero in maggiore impegno Ue". Renziani all'attacco
BOLOGNA - Bordate contro il Governo: "I risultati per ora non sono stati soddisfacenti". Contro Renzi: "Un partito non può essere il movimento del premier, che si circonda di persone fiduciarie". E, più in generale, contro l'azione dell'esecutivo e le tante promesse di questi mesi: "Anche Berlusconi soffriva di annuncite". Massimo D'Alema sceglie Bologna e la Festa nazionale dell'Unità per attaccare il presidente del Consiglio e segretario del Pd Matteo Renzi. Parole molto dure che non risparmiano l'ex sindaco di Firenze in nessuno dei sue due ruoli.
Azioni non soddisfacenti. "Il Governo compie indubbiamente degli sforzi. Poi i risultati, sicuramente, per ora non sono stati soddisfacenti" ha detto D'Alema, rispondendo ai giornalisti. Riguardo alle risposte alla crisi, infatti, l'ex premier in precedenza aveva spiegato che "in questo momento la maggiore preoccupazione deve essere la situazione economica e sociale del Paese" e - aveva aggiunto - il Governo "bisogna che reagisca in modo energico. Adesso vediamo quando arriveranno i provvedimenti, in particolare la manovra entro ottobre". Per l'ex premier a quel punto "comprenderemo meglio quale sono le risposte, cercando di andare alla sostanza dei problemi perchè mi pare che i cittadini attendono risposte sostanziali".
"L'annuncite? Ne soffriva Berlusconi". E' forse l'accusa più dura di D'Alema. Cioè quel paragone tra Renzi e Berlusconi che riecheggia tra gli stand delle Festa dell'Unità. Cosa pensa della "annuncite" che Matteo Renzi intende scongiurare a colpi di "fact checking", chiedono i cronisti? D'Alema osserva che quel vocabolo "non è un neologismo". "L'Italia - è la stoccata dell'ex premier - ne ha sofferto moltissimo: nel corso dei governi di Berlusconi era un'attività costante".
"Un partito non è il movimento del premier". D'Alema non ha risparmiato attacchi all'attuale presidente del Consiglio: "Io credo nel ruolo dei partiti, credo che un partito non possa essere il movimento del premier. I partiti dovrebbero avere una loro vita democratica, dei loro organismi dirigenti, sostanzialmente il Pd in questo momento non ha una segreteria, ma un gruppo di persone che sono fiduciarie del presidente del consiglio. In questo modo il partito finisce per avere una vita molto stentata". "Il consenso è importantissimo, ma i partiti sono delle comunità di persone che durano nel tempo, al di là - rileva D'Alema - del consenso che possono avere in un'elezione e, magari, un pò meno in quella successiva". E ancora: "Il consenso è sempre di più un dato fluttuante e proprio per questo - osserva ancora - occorre una struttura organizzata, una comunità che discute, che si confronta insieme sui problemi".
Marò, una vicenda che ci umilia. D'Alema parla anche di politica estera (ruolo che, in passato, ha ricoperto come ministro). E in particolare parla dei Marò. La vicenda che riguarda i due militari è "dolorosa per le persone coinvolte, per le famiglie e anche umiliante per il nostro Paese". "Speriamo - ha detto D'Alema - si trovi presto una soluzione positiva, si sta trascinando da troppo tempo e dovrebbe risolversi attraverso una stringente trattativa con l'India che consenta di riportare in Italia questi due militari. Dobbiamo aspettarci un impegno maggiore dell'Ue e spero che questo ci sarà, c'è stato anche in passato ma più a livello di dichiarazioni che di impegno concreto".
E i renziani vanno all'attacco. Renziani del Pd all'attacco dopo le frasi di D'Alema. "Rinnova rinnova la sua storica avversione per gli elettori - dice ha affermato la parlamentare europea
Isabella De Monte. Erano bellissimi i partiti che perdevano le elezioni ma avevano un leader maximo". "Caro Massimo - ha fatto eco
Ernesto Carbone - se i governi di centrosinistra avessero fatto la metà di queste cose probabilmente la storia di questo Paese e del nostro partito sarebbe stata molto diversa."D'Alema parla male, ça va sans dire, del governo Renzi e del Pd. Forse pensa ancora alle recenti nomine in Europa..." ha tagliato corto su Twitter il senatore Pd Andrea Marcucci.
D'Alema a Renzi: "Risultati del governo non sono soddisfacenti" - Repubblica.it