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Discussione: Sulla forbice di Hume

  1. #1
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    Predefinito Sulla forbice di Hume

    Un commentatore (che ringrazio) ha portato la mia attenzione sulla differenza tra descrizione e prescrizione, chiedendo se la matematica sia descrittiva invece di prescrittiva. Come in tutte le questioni, le cose vanno prese alla radice, e la domanda posta mi concede l’occasione di trattare sulla forbice di Hume, al quale risale non la distinzione, ma la separazione tra descrizione e prescrizione.
    La prima regola in tali questioni è inquadrare l’ottica in cui sorgono e la loro cornice di senso. L’idea di Hume è che tra dire “le cose sono in tal maniera” e “le cose dovrebbero essere in tale maniera” c’è un abisso incolmabile, come c’è tra mera fattualità e valore morale. Ora, qui come altrove, Hume non si comprende se non si accettano del tutto le sue teorie filosofiche di fondo, di stampo nominalistico. Se togliamo quest’ultimo, la teoria humeana è solo un gioco di parole, per giunta intorbidito dalla surrettizia riduzione della morale ai valori morali, come è evidente dal fatto che si usa esclusivamente il termine “valore” in riferimento alla morale, cosa che ha una chiara impronta soggettiva. Senza prendere la questione troppo alla larga, va fatto notare che questa critica non ha alcun senso in un’ottica metafisica, e l’esposizione di quest’ultima farà capire cosa intendo.
    Nella metafisica classica, ogni ente, ogni oggetto, ogni cosa dell’universo ha un’essenza, unquid grazie al quale esso è ciò che è attualmente. Ogni ente qui e adesso possiede un’essenza, altrimenti non sarebbe un qualcosa di determinato....

    continua
    "Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson


    "Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.

  2. #2
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    Predefinito Re: Sulla forbice di Hume

    Citazione Originariamente Scritto da Cuordy Visualizza Messaggio
    Nella metafisica classica, ogni ente, ogni oggetto, ogni cosa dell’universo ha un’essenza, unquid grazie al quale esso è ciò che è attualmente. Ogni ente qui e adesso possiede un’essenza, altrimenti non sarebbe un qualcosa di determinato....
    Il punto è: tale assunzione ha un senso reale o è solo un assunto senza attinenza con i fatti ?

    Perché la scienza moderna pare disegnare un mondo che non preveda alcuna "essenza".
    Sapere aude!

    Per apprezzare lo splendore occorre a volte un lungo apprendistato, ma il premio è la pura bellezza.

  3. #3
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    Predefinito Re: Sulla forbice di Hume

    Le "essenze" comuni a più di un ente e che dovrebbero distinguere una categoria dall'altra sono una cretinata senza senso,ma anche se esistessero:
    1)Visto che determinano le qualità di una cosa,quella cosa a rigor di logica non dovrebbe poter mai andare contro la propria essenza e quindi l'essenza non potrebbe mai essere la base della morale poiché se lo fosse non vi sarebbe più distinzione fra giusto e sbagliato,essendo ogni cosa sempre conforme all'essenza e quindi sempre giusta.
    2)Anche se si riuscisse a superare la difficoltà del punto 1,rimarrebbe completamente inesplicabile sulla base della mera constatazione dell'essenza di qualcosa,il perché sia giusto seguire l'essenza e non andare contro di essa.

    Noto comunque che l'autore del blog linkato ha il vizio di far cominciare i suoi ragionamenti da premesse indimostrate,in questo caso dall'esistenza delle essenze.Tipica ripugnante disonestà intellettuale cattolica.

  4. #4
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    Predefinito Re: Sulla forbice di Hume

    Citazione Originariamente Scritto da Cuordy Visualizza Messaggio
    Un commentatore (che ringrazio) ha portato la mia attenzione sulla differenza tra descrizione e prescrizione, chiedendo se la matematica sia descrittiva invece di prescrittiva. Come in tutte le questioni, le cose vanno prese alla radice, e la domanda posta mi concede l’occasione di trattare sulla forbice di Hume, al quale risale non la distinzione, ma la separazione tra descrizione e prescrizione.
    La prima regola in tali questioni è inquadrare l’ottica in cui sorgono e la loro cornice di senso. L’idea di Hume è che tra dire “le cose sono in tal maniera” e “le cose dovrebbero essere in tale maniera” c’è un abisso incolmabile, come c’è tra mera fattualità e valore morale. Ora, qui come altrove, Hume non si comprende se non si accettano del tutto le sue teorie filosofiche di fondo, di stampo nominalistico. Se togliamo quest’ultimo, la teoria humeana è solo un gioco di parole, per giunta intorbidito dalla surrettizia riduzione della morale ai valori morali, come è evidente dal fatto che si usa esclusivamente il termine “valore” in riferimento alla morale, cosa che ha una chiara impronta soggettiva. Senza prendere la questione troppo alla larga, va fatto notare che questa critica non ha alcun senso in un’ottica metafisica, e l’esposizione di quest’ultima farà capire cosa intendo.
    Nella metafisica classica, ogni ente, ogni oggetto, ogni cosa dell’universo ha un’essenza, unquid grazie al quale esso è ciò che è attualmente. Ogni ente qui e adesso possiede un’essenza, altrimenti non sarebbe un qualcosa di determinato....

    continua
    L'errore di Hume sta nell'aver concepito come originaria e irriducibile la dualità tra proposizioni descrittive e prescrittive. In verità, poiché pensare è giudicare, è inevitabile che OGNI proposizione sia descrittiva (sia cioè un dire "le cose stanno così e non così", passibile di verità o falsità). Questo non significa che la distinzione tra proposizioni descrittive e prescrittive sia inesistente, ma che essa è interna all'orizzonte delle proposizioni descrittive (e ribadisco che trattasi di "orizzonte" e non di "insieme" in senso logico-matematico, a meno di non voler pregiudizialmente restringere l'ambito proposizionale a categorie quantitative). La proposizione "Non si deve uccidere" implica la descrizione di uno stato di fatto, di una situazione (quella per la quale è vietato uccidere). Certamente si tratta di un fatto diverso (immateriale) rispetto a quello descritto dalla proposizione "Caio uccide un uomo". Ma questo tutt'al più testimonia unicamente la riduttiva concezione (categoriale, non trascendentale) che Hume possedeva delle proposizioni descrittive: e tutto ciò lo si deve alla sua comprensione empiristica della realtà, da cui consegue una comprensione fisica, materialistica del pensiero (dell'atto stesso del descrivere) il cui raggio d'azione è arbitrariamente circoscritto ad ambiti particolari o a speciali categorie.
    Ultima modifica di Platone; 19-09-14 alle 11:56
    Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.

  5. #5
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    Predefinito Re: Sulla forbice di Hume

    "non si deve" "però si può" "sì ma non si deve" "ah beh allora se non si deve eviteremo di farlo, ci mancherebbe"

  6. #6
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    Predefinito Re: Sulla forbice di Hume

    Citazione Originariamente Scritto da Platone Visualizza Messaggio
    La proposizione "Non si deve uccidere" implica la descrizione di uno stato di fatto, di una situazione (quella per la quale è vietato uccidere). Certamente si tratta di un fatto diverso (immateriale) rispetto a quello descritto dalla proposizione "Caio uccide un uomo".
    che sia fattualmente in vigore un divieto non significa ancora che si debba obbedire anziché sfidare
    Ultima modifica di Troll; 22-09-14 alle 15:14

  7. #7
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    Predefinito Re: Sulla forbice di Hume

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    che sia fattualmente in vigore un divieto non significa ancora che si debba obbedire anziché sfidare
    La morale è un accordo tra uomini, nulla quindi obbliga all'obbedienza se non l'accordo volontario o la forza.
    Sapere aude!

    Per apprezzare lo splendore occorre a volte un lungo apprendistato, ma il premio è la pura bellezza.

  8. #8
    Il Sogno Di Una Cosa
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    Predefinito Re: Sulla forbice di Hume

    Citazione Originariamente Scritto da Aladar Visualizza Messaggio
    La morale è un accordo tra uomini, nulla quindi obbliga all'obbedienza se non l'accordo volontario o la forza.
    perché, se il divieto fosse posto da un soggetto divino questo farebbe forse aleggiare un "dovere" nell'universo? al limite pene terribili rendono consigliabile conformarsi

  9. #9
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    Predefinito Re: Sulla forbice di Hume

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    perché, se il divieto fosse posto da un soggetto divino questo farebbe forse aleggiare un "dovere" nell'universo? al limite pene terribili rendono consigliabile conformarsi
    Non contemplo nemmeno l'ipotesi essendo ateo.
    Sapere aude!

    Per apprezzare lo splendore occorre a volte un lungo apprendistato, ma il premio è la pura bellezza.

  10. #10
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    Predefinito Re: Sulla forbice di Hume

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    che sia fattualmente in vigore un divieto non significa ancora che si debba obbedire anziché sfidare
    Questa è una tautologia, sulla quale non vi è niente da eccepire.
    Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.

 

 
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