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Discussione: Discorso di Putin

  1. #71
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    Predefinito Re: Discorso di Putin

    Il problema tuo è che credi che qui si odino gli omosessuali o che non si possa provare attrazione per un maschio della specie humana, quando invece , inerentemente all'approccio sessuale , si sta parlando di comportamenti giust'appunto, ossia di ogni cosa che il diritto regola , e se vai a pensare alle cose scritte , beh, non hai ben presente cosa sia il diritto.
    In carcere tutti sanno molto bene quale sia il comportamento formale da compiersi per dire.

    Tecnicamente, però, nella tua visione di naturalità, lo stesso uccidere ( poco importa che giustificatamente o meno ) è del tutto naturale. Quindi?

    Tralasciando il discorso sulla logica, dove ribadisci un'ovvietà per non ammettere il tuo errore, il succo del discorso verteva semplicemente sulla condanna dell'omosessualità convenzionale ( il che implica COMUNQUE SIA ragioni per farla ) che solo l'ingegneria sociale attuale sta mano a mano scalfendo , condanna che però NOI , QUI, abbiamo puramente verso il suo aspetto sociale e giuridico, non in sé per quanto riguarda il gusto ( d'altronde, ricorda, l'omosessualità nasce ed è una cosa di destra ) quantunque il promuovere l'omosessualismo non possa accadere senza la femminilizzazione del maschile, come è , sotto ai nostri occhi, che tu lo ammetta o meno.

    Gli altri discorsi lasciamoli perdere e visto che tu vuoi sempre ritornare all'etologia, io ho scritto che i moduli comportamentali ed ugualmente la dominanza spiegano a sufficienza il presunto omosessualismo animale, il che non significa che non possano esistere animali omosessuali, probabilmente, ma che questa espansione o diffusione, ciò che spinge a dichiarare tale certi comportamenti è solo preconcettualità opportunistica.
    Ultima modifica di ...II...; 18-09-14 alle 16:57

  2. #72
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    Predefinito Re: Discorso di Putin

    In ogni caso gli animali cagano e poi infilano il muso nella merda e il fatto che sia naturale non mi sembra un buon motivo per imitarli.

  3. #73
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    Predefinito Re: Discorso di Putin

    Citazione Originariamente Scritto da TheMeroving Visualizza Messaggio
    Qual'è l'"essenza ontologica" della natura riguardo l'accoppiamento? L'accoppiamento è esclusivamente funzionale alla riproduzione, mi risponderai. Ma da cosa lo desumi ? Non dall'osservazione del ciclo naturale della vita animale sulla terra perché altrimenti scadresti nel vituperato "fenomenologico". Quindi da cosa lo desumi?
    Inoltre anche l'omosessualità è una condizione puramente accidentale a meno che tu non sostenga che essere omosessuali è una libera scelta di vita.
    Inoltre vi sono coppie sterili per cui la sterilità è certamente intrinseca e perenne. Penso ad esempio alle donne isterectomia atte. Ad esse, se il criterio è esclusivamente la intrinseca incapacità riproduttiva, andrebbe coerentemente negato il diritto al matrimonio.


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    Ecco che cosa si intende per natura in senso ontologico: "Per chiarire la questione bisogna considerare il concetto di natura. Il termine natura deriva da nascere. Perciò prima si usò per indicare la generazione, la nascita o riproduzione dei viventi: natura vale così quasi "nascitura". Poi il termine fu usato per indicare il principio della generazione. Successivamente passò a indicare qualunque principio intrinseco di mutazione, perché il principio della generazione è intrinseco nei viventi: in questo senso il Filosofo definisce la natura "principio del moto immanente al soggetto essenzialmente e non accidentalmente". Ora, tale principio è o la forma o la materia. A volte, perciò natura si dice la forma, a volte invece la materia. Inoltre, poiché il termine della generazione naturale è costituito nella cosa generata dalla sua "essenza specifica, indicata dalla sua definizione", si chiama natura la stessa essenza specifica. Sotto tale aspetto Boezio ne dà questa definizione: "È natura la differenza specifica che informa ciascuna cosa", che cioè completa la definizione della sua specie. Noi ora dunque parliamo della natura in quanto significa l'essenza o la quiddità della specie" (San Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae IIIª q. 2 a. 1 co.).
    Possiamo citare Cornelio Fabro: "[...] natura è l'essenza intesa come il tutto che esiste e opera". Oppure Aristotele, che vede nella natura "il principio primo per sé intrinseco di moto e quiete" (si tenga presente che non s'intende il moto nel senso della fisica moderna, ma il passaggio dalla potenza all'atto).
    Questo non significa prescindere dall'osservazione dei fenomeni e quindi della realtà empirica. "La funzione propria dell'intelletto è di astrarre dai dati sensibili le nozioni, o concetti, che formano gli oggetti stessi della nostra conoscenza. Ciò che caratterizza la noetica tomista è il potere, che essa attribuisce all'intelletto, di formare i principi primi della conoscenza. Questi sono in numero di due: la nozione d'essere nell'ordine delle apprensioni semplici e il principio di contraddizione nell'ordine dei giudizi. Questi stessi principi sono delle nozioni astratte del sensibile. Se l'intelletto pensa l'essere, significa che in effetti tutto ciò che l'intelletto conosce è. Se l'intelletto giudica che una cosa non può essere affermata, al tempo stesso e nella stessa relazione, come se stessa e come il suo contrario, vuol dire che in effetti una cosa non può essere altra cosa rispetto a quello che è. La necessità dell'essere e le sue leggi in quanto essere non sono invenzioni dell'intelletto, sono delle conoscenze, ma l'intelletto le legge immediatamente nelle cose grazie al potere della propria luce. Per comprendere l'essere così concepito in generale, bisogna che, per mezzo dei sensi, l'intelletto si formi le molteplici nozioni degli esseri particolari dati nell'esperienza sensibile e che ne unisca i concetti attraverso i giudizi. Questi giudizi si ordinano in seguito in serie costruite secondo le regole di quella che chiamiamo la logca. E' sempre l'intelletto che agisce in queste operazioni così complesse ma, finché illumina così i diversi momenti di queste lunghe catene, o piuttosto finché li forma, l'intelletto ricorre a ciò che San Tommaso chiama "una sorta di movimento ed operazione intellettuale discorsiva". Questo movimento dell'intelletto, la cui luce si muove in qualche modo come il raggio di un proiettore che, semplice ed immutabile in sé, illumina successivamente molteplici oggetti, è la ragione" - diceva Gilson.
    Fatta questa precisazione "gnoseologica", andiamo a vedere che cosa s'intenda per le legge naturale (perché è questa che viola apertamente chi commette un peccato di sodomia): "[...] i precetti della legge naturale stanno alla ragione pratica, come i primi principi dimostrativi stanno alla ragione speculativa: poiché gli uni e gli altri sono principi per sé noti. Ora, una cosa può essere per sé nota in due maniere: primo per se stessa; secondo, rispetto a noi. È nota per se stessa infatti qualsiasi proposizione in cui il predicato rientra nella nozione del soggetto: tuttavia per chi ignora la definizione del soggetto tale proposizione non è per sé nota. La proposizione, p. es., l'uomo è un essere ragionevole, è per sé nota nella sua natura, poiché chi dice uomo dice essere ragionevole: ma per chi ignora che cosa è l'uomo codesta proposizione non è per sé nota. Ecco perché, come nota Boezio, alcune formule, o proposizioni sono universalmente note a tutti; e son quelle i cui termini sono da tutti conosciuti. P. es.: Il tutto è sempre maggiore della parte; Cose uguali ad una terza sono uguali tra loro. Ci sono invece delle proposizioni che sono per sé note ai soli sapienti, i quali ne capiscono i termini: per chi capisce, p. es., che un angelo non è un corpo, è per sé noto che non si trova circoscritto in un luogo; ma ciò non è evidente a un ignorante, il quale non lo capisce.
    Ora, tra le cose universalmente conosciute c'è un certo ordine. Infatti la prima cosa che si presenta alla conoscenza è l'ente, la cui nozione è inclusa in tutto ciò che si apprende. Perciò il primo principio indimostrabile è che l'affermazione e la negazione sono incompatibili; poiché si fonda sulla nozione di ente e di non ente. E su tale principio si fondano tutti gli altri, come nota Aristotele. Ebbene, come l'ente è la cosa assolutamente prima nella conoscenza, così il bene è la prima nella cognizione della ragione pratica, ordinata all'operazione: poiché ogni agente agisce per un fine, il quale ha sempre ragione di bene. Perciò il primo principio della ragione pratica si fonda sulla nozione di bene, essendo il bene ciò che tutti gli esseri desiderano. Ecco, dunque, il primo precetto della legge: Il bene è da farsi e da cercarsi, il male è da evitarsi. E su di esso sono fondati tutti gli altri precetti della legge naturale; cosicché tutte le altre cose da fare o da evitare appartengono alla legge di natura, in quanto la ragione pratica le conosce naturalmente come beni umani.
    Ma tutte le cose verso le quali l'uomo ha un'inclinazione naturale la ragione le apprende come buone, e quindi da farsi, e le contrarie le apprende come cattive e da evitarsi; perché il bene si presenta come un fine da raggiungere, il male come cosa contraria. Perciò l'ordine dei precetti della legge naturale segue l'ordine delle inclinazioni naturali. Infatti prima di tutto troviamo nell'uomo l'inclinazione a quel bene di natura, che ha in comune con tutte le sostanze: cioè in quanto ogni sostanza tende per natura alla conservazione del proprio essere. E in forza di questa inclinazione appartiene alla legge naturale tutto ciò che giova a conservare la vita umana, e ne impedisce la distruzione. - Secondo, troviamo nell'uomo l'inclinazione verso cose più specifiche, per la natura che ha in comune con gli altri animali. E da questo lato appartengono alla legge naturale "le cose che la natura ha insegnato a tutti gli animali", p. es., l'unione del maschio con la femmina, la cura dei piccoli, e altre cose consimili. - Terzo, troviamo nell'uomo un'inclinazione verso il bene che è conforme alla natura della ragione, e che è propriamente umano: l'inclinazione naturale, p. es., a conoscere la verità su Dio, e a vivere in società. E da questo lato appartengono alla legge naturale le cose riguardanti codesta inclinazione: vale a dire la fuga dell'ignoranza, il rispetto di coloro con i quali si deve convivere, e altre cose del genere" (Summa Theologiae Iª-IIae q. 94 a. 2 co.).
    Qual è quindi la finalità, la "natura", dell'atto unitivo tra uomo e donna?
    "[...] l'ordine della ragione esige che tutto sia ben ordinato al proprio fine. Perciò non è peccato che l'uomo si serva di determinate cose per il loro fine, nella misura e nell'ordine conveniente, purché il fine sia qualcosa di veramente buono. Ma come è un vero bene la conservazione della vita fisica di un individuo, così è un bene superiore la conservazione della specie umana. E come alla conservazione dell'individuo è ordinato l'uso dei cibi, così alla conservazione di tutto il genere umano è ordinato l'uso dei piaceri venerei; secondo le parole di S. Agostino: "Ciò che è il cibo per la conservazione dell'individuo, lo è la copula per la conservazione della specie". Perciò come si può usare dei cibi senza peccato, se si fa nella misura che si richiede alla salute del corpo, così anche l'uso dei piaceri venerei può essere senza peccato, se si fa nella debita maniera, come è richiesto dal fine della generazione umana" (Summa Th. IIª-IIae, q. 153 a. 2 co.).
    Risulta evidente, stante ciò, per quale motivo non si possa considerare "naturale" l'atto omosessuale: il rapporto sessuale tra due persone dello stesso sesso non può essere ordinato al fine proprio dell'atto sessuale per un'impossibilità fisica ed ontologica.

    L'omosessualità è una libera scelta? Sull'origine dell'omosessualità la scienza non ha ancora saputo dare risposte unanimi e certe. L'unica cosa che possiamo escludere, ad oggi, è che vi sia la dimostrazione chiara e scientifica che si nasca omosessuali sulla base di una predispozione genetica. In ogni caso, questo non influisce minimamente sulla valutazione morale dell'atto stesso.
    La sterilità è una condizione accidentale della natura umana, universalmente considerato. Lo so bene che vi sono casi di donne la cui sterilità è purtroppo incurabile. Ma si tratta appunto di casi, che, come tali, rientrano nel contingente. Non è la norma per una donna o per un uomo essere sterili. E non è la norma per un rapporto sessuale tra uomo e donna essere non essere potenzialmente fertile. Nel caso di un rapporto tra due persone del medesimo sesso, invece, sì. Senza eccezioni.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  4. #74
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    Predefinito Re: Discorso di Putin

    Citazione Originariamente Scritto da TheMeroving Visualizza Messaggio
    E infatti ritorna l'antico nostro tema della soggettività. Le definizioni lo sono. Se per naturale intendo comune a tutti gli animali, allora l'omosessualità è naturale perchè comune a molte specie. Se per naturale intendo il comportamento umano dettato dall'intelletto dono della natura, l'omosessualità in quanto atto della volontà umana è un atto naturale. Quindi "ndo te giri te giri te lo piji in saccoccia"


    La soluzione infatti è nella logica stessa.


    Quindi delle due l'una. O quando vai al cesso lo fai perchè ragioni intensamente su quello che devi fare, o defecare è un atto innaturale in quanto "non mediato dalla ragione". La prossima volta che vai in bagno torna a farmi sapere la risposta.



    La volontà come fa a scegliere se non "esamina i criteri". Per esaminare i criteri occorrerebbe possedere la ragione. Però un ente dotato di ragione è un essere consapevole. Quindi la volontà sarebbe dotata di consapevolezza in quanto ente pensante. Se lo dici tu.. Inoltre rilevo che l'uomo può scegliere di compiere un atto innaturale reprimendo l'omosessualità. Sembri partire quindi dal presupposto che l'omosessualità è naturale. Buono a sapersi.

    Vero. Cosi come è propenso all'omosessualità. Se cosi non fosse l'omosessualità non esisterebbe.[/QUOTE]

    Ma poi il problema non è che s'inculino, nessuno vuole il regime estremista per cui li vengono a prendere in casa attraverse le delazioni del vicino che li sente scopare, molto semplicemente s'inculino in piena tranquillità al chiuso delle loro quattro mura, ma perchè devono sposarsi? Adottare figli? Perchè questo fastidioso capriccio? Perchè gli orrendi gay pride e pagliacciate simili? Perchè io datore di lavoro non ho il diritto di licenziarli? Perchè l'esercito e lo stato devono assumerli? Che s'inculino al chiuso delle loro case, che facciano il cazzo che gli pare, ma IN PRIVATO! I froci sono sempre esistiti, e mai smetteranno di esistere e sono stati più o meno sempre tollerati nella loro esistenza, purchè non si facessero notare.

    "You should be aware, Fräulein, that there are some people in this world, some irredeemable louts, for whom the means do not require an end. I speak, of course, of myself."

  5. #75
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    Predefinito Re: Discorso di Putin

    Trovo sofistico elucubrarne, giacchè lo snodo è l'ostentazione, come in tutti gli anfratti dello scibile umano. Il frocio spogliato dell'ostentazione (sia essa esercitata attraverso carnevalate, sia essa esercitata tramite aneliti di concepimenti/adozioni pop) è un tizio che-sta-lì. Ergo l'omosessualità diviene pietra di scambio morale solamente in funzione dei cagamenti di cazzo. Atteggiamento per nulla virtuoso.
    Come nel golfo d'Alaska dove due oceani si incontrano, ma non si mischiano.
    "Preferisco stare in fondo ad un abisso senza cielo, piuttosto che vedere te, cielo di luce, macchiato di nuvole lente."

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  6. #76
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    Predefinito Re: Discorso di Putin

    Citazione Originariamente Scritto da Ethnos Visualizza Messaggio
    Trovo sofistico elucubrarne, giacchè lo snodo è l'ostentazione, come in tutti gli anfratti dello scibile umano. Il frocio spogliato dell'ostentazione (sia essa esercitata attraverso carnevalate, sia essa esercitata tramite aneliti di concepimenti/adozioni pop) è un tizio che-sta-lì. Ergo l'omosessualità diviene pietra di scambio morale solamente in funzione dei cagamenti di cazzo. Atteggiamento per nulla virtuoso.

    Il succo del discorso è che quanno uno sfroceggia e je reagiscono , nessuno deve fiatà ( ogni cosa ha la sua proporzione )

  7. #77
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    Predefinito Re: Discorso di Putin

    Citazione Originariamente Scritto da ...II... Visualizza Messaggio
    Il succo del discorso è che quanno uno sfroceggia e je reagiscono , nessuno deve fiatà ( ogni cosa ha la sua proporzione )
    Il cosiddetto "dare di zaccagna".

    Adoro il dono della sintesi.
    Ultima modifica di Ethnos; 24-09-14 alle 12:24
    Come nel golfo d'Alaska dove due oceani si incontrano, ma non si mischiano.
    "Preferisco stare in fondo ad un abisso senza cielo, piuttosto che vedere te, cielo di luce, macchiato di nuvole lente."

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  8. #78
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    Predefinito Re: Discorso di Putin

    Citazione Originariamente Scritto da Ethnos Visualizza Messaggio
    Il cosiddetto "dare di zaccagna".

    Adoro il dono della sintesi.
    Dici i fatti de cortello? Fuori luogo...

    Ma la cosa è semplice semplice. Er danneggiato nun sò forse io che me ritrovo sto schifo davanti e si se accollà puro, o crea dissidi vari che se ponno immagginà, daje sotto me r minimo , e si nun se ferma corcallo è d'obbligo.
    Sarà che la gente ormai s'è abbituata a pijallo ar culo pé metafora, già che c'è vò provà com'è suino in drentro ar culo.

  9. #79
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    Predefinito Re: Discorso di Putin

    Hai proprio ragione: Roma è piena de froci.
    Come nel golfo d'Alaska dove due oceani si incontrano, ma non si mischiano.
    "Preferisco stare in fondo ad un abisso senza cielo, piuttosto che vedere te, cielo di luce, macchiato di nuvole lente."

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  10. #80
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    Predefinito Re: Discorso di Putin

    Citazione Originariamente Scritto da Ethnos Visualizza Messaggio
    Hai proprio ragione: Roma è piena de froci.
    La differenza è che ad avecceli è pure normale, sò quelli d'importazione che fanno problema...

 

 
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