il tema dei diritti umani e civili dovrebbe essere fondante di ogni movimento che si dica socialista o di sinistra, ma non è una prerogativa esclusiva di questi movimenti, il capitalismo è individualista e quindi è normale che partiti di destra o centrosinistra che si rifanno al capitalismo (magari a un "capitalismo buono") li portino avanti in quanto diritti individuali di ogni consumatore. tuttavia mi sembra che tra i movimenti di estrema sinistra si stia sviluppando una sorta di snobismo verso questi temi, ho sentito gente che si definisce comunista dire che il matrimonio gay non è altro che una "pretesa borghese"; che il matrimonio sia o meno un'istituzione borghese, o che il testamento biologico sia una roba da radicali poco importa, non si tratta di privilegi che pochi esercitano su molti, vietare il matrimonio gay marca una differenza tra eterosessuali e omosessuali, l'imposizione delle cure mediche è un privilegio che viene conferito ad un'istituzione religiosa sulla pelle dei malati per rafforzare politicamente quell'istituzione.
Peraltro quando fusaro parla con sufficienza del cambio di sesso forse ignora che questo è riconosciuto dallo stato italiano da diversi decenni ormai, non vorrei che vedendo che il vento tira verso destra si cerchi di accalappiare quell'elettorato facendo concessioni di stampo cattomoralista o tradizionalista; poi è ovvio che la lotta alla precarietà, alla disoccupazione, al neoschiavismo sono più pressanti rispetto al matrimonio gay, ma se si vuole realizzare una società in cui tutti siano uguali non si possono gettare delle basi strizzando l'occhio ad omofobi e conservatori.