Nella stragrande maggioranza dei casi, i meridionali che lavorano nel settore pubblico iniziano la propria carriera al Nord: così, pieni di entusiasmo per aver conquistato l'ambito posto di lavoro, pieni di voglia di fare, danno il meglio di sé. Poi, col tempo, sopraggiunge la stanchezza di vivere in un posto che, benché migliore da tanti punti di vista, non è sentito come casa propria; si sente il peso dei sacrifici affrontati... e, una volta ottenuto finalmente il trasferimento vicino a casa, molti ritengono di aver "già dato": si afflosciano, inseriti in un ambiente di lavoro differente, non avendo mai fatto l'esperienza di lavorare al Sud, finiscono per perdere la motivazione e tirano avanti, quotidianamente, solo per arrivare alla fine della giornata.
Non è, naturalmente, una regola generale, però conosco tantissimi casi del genere, e ho avuto tanti insegnanti che magnificavano le scuole di Mantova, Treviso, Pinerolo in cui avevano lavorato... e finivano per non insegnare altro, perché "lì è tutta un'altra cosa, qui non si può fare niente".