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  1. #41
    x il Socialismo Mondiale
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    Predefinito Re: differenze progressisti, anarchici e marxisti

    Gli attuali socialdemocratici non sanno neanche che cosa sia il socialismo (come la maggior parte dei leninisti e affini).
    Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
    Che cos'è il Socialismo

  2. #42
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: differenze progressisti, anarchici e marxisti

    Citazione Originariamente Scritto da Gian_Maria Visualizza Messaggio
    (come la maggior parte dei leninisti e affini).
    Sì, come no!

  3. #43
    x il Socialismo Mondiale
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    Predefinito Re: differenze progressisti, anarchici e marxisti

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    Sì, come no!
    Se frequenti alcuni di loro (soprattutto militanti di partito), prova a chiedergli che cos'è il comunismo (per me, come per Marx, socialismo è sinonimo di comunismo).
    Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
    Che cos'è il Socialismo

  4. #44
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: differenze progressisti, anarchici e marxisti

    Citazione Originariamente Scritto da Gian_Maria Visualizza Messaggio
    Se frequenti alcuni di loro (soprattutto militanti di partito), prova a chiedergli che cos'è il comunismo (per me, come per Marx, socialismo è sinonimo di comunismo).
    L'interpretazione leninista non può essere ignorata. Certo, se vuoi il comunismo di Neanderthal è un altro discorso .

  5. #45
    x il Socialismo Mondiale
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    Predefinito Re: differenze progressisti, anarchici e marxisti

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    L'interpretazione leninista non può essere ignorata.
    Certo, soprattutto perché è stata fallimentare dovunque.

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    Certo, se vuoi il comunismo di Neanderthal è un altro discorso .
    In che senso?
    Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
    Che cos'è il Socialismo

  6. #46
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    Predefinito Re: differenze progressisti, anarchici e marxisti

    Citazione Originariamente Scritto da MaIn Visualizza Messaggio
    propongo questa discussione.
    differenze progressisti, anarchici e marxisti
    Domanda imprecisa, che si presta ad ogni interpretazione polemica come appunto si vede.
    E quando non si parte col passo giusto non si arriva da nessuna parte.
    Il solo studio serio del marxismo richiede uno sforzo che quasi mai si vede su questo forum. Lo stesso si potrebbe dire dell'anarchismo.

    Riprovare, Maln.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  7. #47
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    Predefinito Re: differenze progressisti, anarchici e marxisti

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Domanda imprecisa, che si presta ad ogni interpretazione polemica come appunto si vede.
    E quando non si parte col passo giusto non si arriva da nessuna parte.
    Il solo studio serio del marxismo richiede uno sforzo che quasi mai si vede su questo forum. Lo stesso si potrebbe dire dell'anarchismo.

    Riprovare, Maln.

    a me la discussione sta piacendo ma magari per te e per altri è poco forbita.
    puoi farci vedere tu come impostare uno studio serio del marxismo e dell'anarchismo

  8. #48
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    Predefinito Re: differenze progressisti, anarchici e marxisti

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    Io giudico un gruppo politico da quello che i suoi omologhi novecenteschi hanno fatto. Se devo scegliere tra chi ha costruito esperienze durature (i comunisti) e chi comuni autogestite della durata di una settimana (anarcume), preferisco di gran lunga i primi.
    Benissimo, peccato però che le "esperienze durature" fossero del tutto simili ai calvari precedenti (lo stesso discorso potrebbe valere anche per le "comuni" citate, seppure da prospettive diverse), inoltre la longevità non è per forza sinonimo di qualità.
    Al di là di questo, sinché si rimane nell'illibato regno della teoria, ci si può concedere il lusso di scegliere un'utopia personale che mirabilmente incarni ogni capriccio metafisico, mentre quando si parano dinnanzi a noi urgenze concrete, l' esigenza di pratiche efficaci diviene la linea guida saliente.

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    A parte che su questo punto sei già stato smentito.
    Davvero? Quindi una manciata di inchieste (in dieci- quindici anni!) che, a voler essere generosi, si contano con le dita di una mano, la maggior parte delle quali prive di reali conseguenze sul piano giuridico, a fronte di una spaventosa mole di provvedimenti penali di varia entità e natura, dalla denuncia alla cella di isolamento, costituirebbero l'elemento valido per una smentita?
    Tre fatterelli in tre lustri contro una spropositata serie di misure giudiziarie?
    Comunque la pianta del marxismo-leninismo sarebbe temibile se supportata dalle masse. L'anaLchismo è funzionale in tutto e per tutto ai disegni del capitale. Che fanno questi? Creano comuni e spazi autogestiti? Basta darli due manganellate e tutto finisce lì.
    Nessuno si spertica in elogi per quei piccoli tentativi, deboli e precari come sono, né esistono illusi (per lo meno non io) convinti che siano i prodromi della rivoluzione; nondimeno certe pratiche consentono di tirare qualche sospiro di sollievo, a prescindere dalla loro efficacia sul piano politico (della quale, come ben sai, non mi è mai importato nulla).
    Puoi studiare tutti i tomi marxisti del globo terraqueo, ma il giorno successivo il cartellino e il mutuo saranno sempre in agguato.
    Questo perché, e sarà la milionesima volta che lo ripeto, gli anti-socialisti che rispondono al nome di libertari (bakuniniani ma pure "marxisti") , non vogliono l'esercito né la conquista dello stato. Per questo un padrone preferisce chi perde del tempo con le fantasticherie anarcoidi piuttosto che una persona pronta a studiare Marx e Lenin.
    Al padrone non interessa né uno né l'altro, tanto troverà sempre qualcuno disposto a lavorare, anche e soprattutto tra le fila degli agguerriti leninisti.

    Detto molto in breve e senza star qui a raccontarci tante favole sul mito, la narrazione, le metafisiche e argomenti a te tanto cari.
    A dire il vero la questione del mito è centrale anche in questo caso: ciò che potrebbe essere un comune interesse, al pari della filatelia, diviene, attraverso i simboli e il narrato, il catalizzatore del processo di sublimazione di tutte le pulsioni e le istanze liberatrici, le quali vengono così incanalate e soffocate in una sorta di ritualità o sogno semi-collettivo (dico "semi" giacché in questo caso il narrato, data la sua natura controversa, specie per il portato storico che l'accompagna, è appannaggio di pochi iniziati).
    Il leninista (il militante in generale), partito da un interesse di tipo storico o filosofico, approda all'esegesi dei sacri testi, al conforto del sogno sociale rivoluzionario, consolatio programmatica e panacea per tutti i tormenti.
    Si assiste, così, ad una sorta di sdoppiamento che coinvolge il piano del desiderio, ormai completamente confluito nella proiezione consolatoria del mito, e quello fattuale, inalterato nel suo spietato iterarsi.
    Insomma: tante parole d'ordine dure, di stretta derivazione onirica, in mezzo ad esistenze che si consumano nella stessa maniera delle altre.
    "Una salus victis, nullam sperare salutem"

  9. #49
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: differenze progressisti, anarchici e marxisti

    Citazione Originariamente Scritto da Egomet Visualizza Messaggio
    Benissimo, peccato però che le "esperienze durature" fossero del tutto simili ai calvari precedenti (lo stesso discorso potrebbe valere anche per le "comuni" citate, seppure da prospettive diverse), inoltre la longevità non è per forza sinonimo di qualità.
    Al di là di questo, sinché si rimane nell'illibato regno della teoria, ci si può concedere il lusso di scegliere un'utopia personale che mirabilmente incarni ogni capriccio metafisico, mentre quando si parano dinnanzi a noi urgenze concrete, l' esigenza di pratiche efficaci diviene la linea guida saliente.



    A dire il vero la questione del mito è centrale anche in questo caso: ciò che potrebbe essere un comune interesse, al pari della filatelia, diviene, attraverso i simboli e il narrato, il catalizzatore del processo di sublimazione di tutte le pulsioni e le istanze liberatrici, le quali vengono così incanalate e soffocate in una sorta di ritualità o sogno semi-collettivo (dico "semi" giacché in questo caso il narrato, data la sua natura controversa, specie per il portato storico che l'accompagna, è appannaggio di pochi iniziati).
    Il leninista (il militante in generale), partito da un interesse di tipo storico o filosofico, approda all'esegesi dei sacri testi, al conforto del sogno sociale rivoluzionario, consolatio programmatica e panacea per tutti i tormenti.
    Si assiste, così, ad una sorta di sdoppiamento che coinvolge il piano del desiderio, ormai completamente confluito nella proiezione consolatoria del mito, e quello fattuale, inalterato nel suo spietato iterarsi.
    Insomma: tante parole d'ordine dure, di stretta derivazione onirica, in mezzo ad esistenze che si consumano nella stessa maniera delle altre.
    Ma quali "calvari precedenti"! Ecco perché l'anarchismo genera mostri: perché getta merda a spruzzo sull'UNICA esperienza socialista organizzata e durata oltre le due settimane! Agli USA faceva paura il KGB, mica gli anarco-individualisti o i bakuniniani di 'sta cippa!


    Ma hai presente quante volte hanno rotto i coglioni ai Carc, al PMLI, piuttosto che al Campo Anti-imperialista? Quest'ultimo, anni addietro, era considerato dalla sbirraglia come covo di terroristi. Quindi zitto e mosca, per favore! Comunque nemmeno tale parametro basta per valutare il potenziale rivoluzionario di un movimento. Altrimenti cosa dovrebbero dire i militanti di CPI o Forza Nuova?? Sono finiti pure loro in galera, eppure non mi sembra che mettano in discussione le fondamenta del sistema produttivo capitalistico.




    Bravo! Ora sei contento? Vai a dirlo a chi proviene dall'ex URSS. Vai a dirlo a chi aveva casa e lavoro garantiti mentre oggi si ritrova nel tuo occidente individualista a dover raccattare cibo nella monnezza.


    E piantala una volta per tutte con 'sta boria stirneriana. Lo vuoi capire o no che anche tu sei sottomesso a un mito e a una narrazione?


    A interventi di questo tipo non risponderò più. Te l'ho già spiegato come stanno le cose, ma ti ostini a voler sfoderare il tuo
    armamentario di frasi fatte.
    Ultima modifica di LupoSciolto°; 22-09-14 alle 06:28

  10. #50
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    Predefinito Re: differenze progressisti, anarchici e marxisti

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    Ma quali "calvari precedenti"! Ecco perché l'anarchismo genera mostri: perché getta merda a spruzzo sull'UNICA esperienza socialista organizzata e durata oltre le due settimane! Agli USA faceva paura il KGB, mica gli anarco-individualisti o i bakuniniani di 'sta cippa!
    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    Infatti negli USA mai nessuno anarchico è stato condannato a morte, i martiri di Chicago o Sacco e Vanzetti sono invenzioni giornalistiche. Negli USA non c'è mai stato nemmeno un movimento forte e radicale in favore delle 8 ore lavorative e non c'è mai stato l' Anarchist_Exclusion_Act.

    p.s Ragà. LS è un provocatore che non sa nemmeno di cosa parla, quindi quanto dice prendetelo per quello che è...

    Ma hai presente quante volte hanno rotto i coglioni ai Carc, al PMLI, piuttosto che al Campo Anti-imperialista? Quest'ultimo, anni addietro, era considerato dalla sbirraglia come covo di terroristi. Quindi zitto e mosca, per favore! Comunque nemmeno tale parametro basta per valutare il potenziale rivoluzionario di un movimento. Altrimenti cosa dovrebbero dire i militanti di CPI o Forza Nuova?? Sono finiti pure loro in galera, eppure non mi sembra che mettano in discussione le fondamenta del sistema produttivo capitalistico.
    Gli unici a cui non rompono i coglioni sono i comunitaristi. Come mai?

 

 
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