Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
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    Predefinito Cosa fanno nel resto d'Europa riguardo l'immigrazione i miti della sinistra?

    Immigrati/Cosa fanno nel resto d’Europa

    Italiani, cattiva gente? Ma quando mai. In tema d’immigrazione, l’Italia è più tollerante degli altri Paesi europei. La linea delle porte chiuse riguarda essenzialmente un certo tipo d’immigrazione, quella illegale o scarsamente qualificata, verso la quale già da anni i nostri partner nella Ue hanno scelto una linea di fermezza.



    Spagna. La Guardia Civil difende in armi le frontiere dagli assalti degli irregolari. Le enclave di Ceuta e Melilla sono state circondate da muraglie di filo spinato. Le coste maghrebine e sahariane sono di fatto impermeabilizzate grazie all’estensione dei sistemi di vigilanza radar in tutti i punti sensibili e il pattugliamento navale congiunto tra le Canarie e l’Africa (con appoggio di unità italiane). E così, dopo la sanatoria 2005 con la quale il governo ha accolto 600mila irregolari, Zapatero ha innescato la marcia indietro e dimezzato i nuovi arrivi di clandestini. Ciononostante, i centri d’accoglienza sono al collasso. Il ministro dell’Interno, Rubalcaba, lo scorso febbraio ha dichiarato che “non si può essere lassisti con l’immigrazione illegale, altrimenti non c’è modo di fermarla”, e il collega del Lavoro, Corbacho: “Occorre che gli immigrati arrivino con un contratto di lavoro”. In quattro anni di prima legislatura Zapatero, le espulsioni sono state 370mila, più di quante ne aveva decise Aznar. A volte, gli scontri alla frontiera sono mortali.


    Germania. L’immigrazione illegale costituisce reato ed è punibile con il carcere fino a 3 anni. La nuova legge del 2005 prevede che gli stranieri che svolgono lavori qualificati possano essere assunti solo in assenza di tedeschi interessati allo stesso posto, hanno la precedenza rispetto ai lavoratori generici e diritto a soggiorni più lunghi. Inoltre, per ottenere il permesso a tempo indeterminato bisogna superare un esame dell’Ufficio per la tutela della Costituzione. Chi rifiuta i corsi di lingua tedesca ha il 10 per cento in meno dei sussidi sociali. Infine, i clandestini “detenuti” nei centri di permanenza possono rimanerci fino a un anno e mezzo (rispetto ai due mesi previsti in Italia).


    Francia. La legge 2003 introdotta dall’allora titolare dell’Interno, Nicolas Sarkozy, prevede una rigida regolamentazione degli ingressi. La detenzione in attesa di espulsione è passata da 12 a 32 giorni. E a dispetto dei clamori suscitati in Italia da proposte analoghe, chiunque chieda visti o permessi di soggiorno deve sottoporsi alla schedatura di impronte digitali e dati biometrici. La “carta di residenza” viene concessa dopo cinque anni, e soltanto se si dimostra di conoscere il francese e le nozioni fondamentali della Repubblica. Il soggiorno illegale è un reato per il quale è previsto il carcere fino a un anno. La Francia, nel 2008, ha espulso 7mila cittadini romeni.


    Gran Bretagna. Vige dal 2006 un sistema a punti che favorisce l’ingresso di lavoratori qualificati e scoraggia quello di manodopera non qualificata. Si tiene conto di parametri come l’età, l’istruzione, la disponibilità economica, la conoscenza dell’inglese… In ogni caso, è obbligatorio per tutti coloro che chiedono il visto esibire il certificato di sponsorizzazione da parte di un datore di lavoro o di una scuola. I clandestini rinchiusi nei centri di permanenza temporanea rischiano di restarci per tutta la vita. Per la legge hanno commesso un reato, e possono essere condannati fino a 6 mesi di carcere. Di fatto, se non si riesce a espellerli la loro detenzione diventa un ergastolo.

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: Cosa fanno nel resto d'Europa riguardo l'immigrazione i miti della sinis

    Nessuna novità. L'Italia è il ventre molle dell'Europa e per questo i negri vengono tutti qui a scatenarsi, se lo possono permettere.

  3. #3
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    Predefinito Riferimento: Cosa fanno nel resto d'Europa riguardo l'immigrazione i miti della sinis

    Citazione Originariamente Scritto da merello Visualizza Messaggio
    Immigrati/Cosa fanno nel resto d’Europa

    Italiani, cattiva gente? Ma quando mai. In tema d’immigrazione, l’Italia è più tollerante degli altri Paesi europei. La linea delle porte chiuse riguarda essenzialmente un certo tipo d’immigrazione, quella illegale o scarsamente qualificata, verso la quale già da anni i nostri partner nella Ue hanno scelto una linea di fermezza.



    Spagna. La Guardia Civil difende in armi le frontiere dagli assalti degli irregolari. Le enclave di Ceuta e Melilla sono state circondate da muraglie di filo spinato. Le coste maghrebine e sahariane sono di fatto impermeabilizzate grazie all’estensione dei sistemi di vigilanza radar in tutti i punti sensibili e il pattugliamento navale congiunto tra le Canarie e l’Africa (con appoggio di unità italiane). E così, dopo la sanatoria 2005 con la quale il governo ha accolto 600mila irregolari, Zapatero ha innescato la marcia indietro e dimezzato i nuovi arrivi di clandestini. Ciononostante, i centri d’accoglienza sono al collasso. Il ministro dell’Interno, Rubalcaba, lo scorso febbraio ha dichiarato che “non si può essere lassisti con l’immigrazione illegale, altrimenti non c’è modo di fermarla”, e il collega del Lavoro, Corbacho: “Occorre che gli immigrati arrivino con un contratto di lavoro”. In quattro anni di prima legislatura Zapatero, le espulsioni sono state 370mila, più di quante ne aveva decise Aznar. A volte, gli scontri alla frontiera sono mortali.


    Germania. L’immigrazione illegale costituisce reato ed è punibile con il carcere fino a 3 anni. La nuova legge del 2005 prevede che gli stranieri che svolgono lavori qualificati possano essere assunti solo in assenza di tedeschi interessati allo stesso posto, hanno la precedenza rispetto ai lavoratori generici e diritto a soggiorni più lunghi. Inoltre, per ottenere il permesso a tempo indeterminato bisogna superare un esame dell’Ufficio per la tutela della Costituzione. Chi rifiuta i corsi di lingua tedesca ha il 10 per cento in meno dei sussidi sociali. Infine, i clandestini “detenuti” nei centri di permanenza possono rimanerci fino a un anno e mezzo (rispetto ai due mesi previsti in Italia).


    Francia. La legge 2003 introdotta dall’allora titolare dell’Interno, Nicolas Sarkozy, prevede una rigida regolamentazione degli ingressi. La detenzione in attesa di espulsione è passata da 12 a 32 giorni. E a dispetto dei clamori suscitati in Italia da proposte analoghe, chiunque chieda visti o permessi di soggiorno deve sottoporsi alla schedatura di impronte digitali e dati biometrici. La “carta di residenza” viene concessa dopo cinque anni, e soltanto se si dimostra di conoscere il francese e le nozioni fondamentali della Repubblica. Il soggiorno illegale è un reato per il quale è previsto il carcere fino a un anno. La Francia, nel 2008, ha espulso 7mila cittadini romeni.


    Gran Bretagna. Vige dal 2006 un sistema a punti che favorisce l’ingresso di lavoratori qualificati e scoraggia quello di manodopera non qualificata. Si tiene conto di parametri come l’età, l’istruzione, la disponibilità economica, la conoscenza dell’inglese… In ogni caso, è obbligatorio per tutti coloro che chiedono il visto esibire il certificato di sponsorizzazione da parte di un datore di lavoro o di una scuola. I clandestini rinchiusi nei centri di permanenza temporanea rischiano di restarci per tutta la vita. Per la legge hanno commesso un reato, e possono essere condannati fino a 6 mesi di carcere. Di fatto, se non si riesce a espellerli la loro detenzione diventa un ergastolo.
    E' possibile avere la fonte di questo saggio di diritto comparato?

  4. #4
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    Predefinito Riferimento: Cosa fanno nel resto d'Europa riguardo l'immigrazione i miti della sinis

    già definire i migranti i "miti della sinistra" denota una certa demenza nel porre la questione

  5. #5
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    Predefinito Riferimento: Cosa fanno nel resto d'Europa riguardo l'immigrazione i miti della sinis

    Citazione Originariamente Scritto da Kronos Visualizza Messaggio
    già definire i migranti i "miti della sinistra" denota una certa demenza nel porre la questione
    Leggi con attenzione il titolo: forse capisci chi e' il soggetto. repapelle:

  6. #6
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    Predefinito Riferimento: Cosa fanno nel resto d'Europa riguardo l'immigrazione i miti della sinis

    Citazione Originariamente Scritto da merello Visualizza Messaggio
    Immigrati/Cosa fanno nel resto d’Europa

    Italiani, cattiva gente? Ma quando mai. In tema d’immigrazione, l’Italia è più tollerante degli altri Paesi europei. La linea delle porte chiuse riguarda essenzialmente un certo tipo d’immigrazione, quella illegale o scarsamente qualificata, verso la quale già da anni i nostri partner nella Ue hanno scelto una linea di fermezza.



    Spagna. La Guardia Civil difende in armi le frontiere dagli assalti degli irregolari. Le enclave di Ceuta e Melilla sono state circondate da muraglie di filo spinato. Le coste maghrebine e sahariane sono di fatto impermeabilizzate grazie all’estensione dei sistemi di vigilanza radar in tutti i punti sensibili e il pattugliamento navale congiunto tra le Canarie e l’Africa (con appoggio di unità italiane). E così, dopo la sanatoria 2005 con la quale il governo ha accolto 600mila irregolari, Zapatero ha innescato la marcia indietro e dimezzato i nuovi arrivi di clandestini. Ciononostante, i centri d’accoglienza sono al collasso. Il ministro dell’Interno, Rubalcaba, lo scorso febbraio ha dichiarato che “non si può essere lassisti con l’immigrazione illegale, altrimenti non c’è modo di fermarla”, e il collega del Lavoro, Corbacho: “Occorre che gli immigrati arrivino con un contratto di lavoro”. In quattro anni di prima legislatura Zapatero, le espulsioni sono state 370mila, più di quante ne aveva decise Aznar. A volte, gli scontri alla frontiera sono mortali.


    Germania. L’immigrazione illegale costituisce reato ed è punibile con il carcere fino a 3 anni. La nuova legge del 2005 prevede che gli stranieri che svolgono lavori qualificati possano essere assunti solo in assenza di tedeschi interessati allo stesso posto, hanno la precedenza rispetto ai lavoratori generici e diritto a soggiorni più lunghi. Inoltre, per ottenere il permesso a tempo indeterminato bisogna superare un esame dell’Ufficio per la tutela della Costituzione. Chi rifiuta i corsi di lingua tedesca ha il 10 per cento in meno dei sussidi sociali. Infine, i clandestini “detenuti” nei centri di permanenza possono rimanerci fino a un anno e mezzo (rispetto ai due mesi previsti in Italia).


    Francia. La legge 2003 introdotta dall’allora titolare dell’Interno, Nicolas Sarkozy, prevede una rigida regolamentazione degli ingressi. La detenzione in attesa di espulsione è passata da 12 a 32 giorni. E a dispetto dei clamori suscitati in Italia da proposte analoghe, chiunque chieda visti o permessi di soggiorno deve sottoporsi alla schedatura di impronte digitali e dati biometrici. La “carta di residenza” viene concessa dopo cinque anni, e soltanto se si dimostra di conoscere il francese e le nozioni fondamentali della Repubblica. Il soggiorno illegale è un reato per il quale è previsto il carcere fino a un anno. La Francia, nel 2008, ha espulso 7mila cittadini romeni.


    Gran Bretagna. Vige dal 2006 un sistema a punti che favorisce l’ingresso di lavoratori qualificati e scoraggia quello di manodopera non qualificata. Si tiene conto di parametri come l’età, l’istruzione, la disponibilità economica, la conoscenza dell’inglese… In ogni caso, è obbligatorio per tutti coloro che chiedono il visto esibire il certificato di sponsorizzazione da parte di un datore di lavoro o di una scuola. I clandestini rinchiusi nei centri di permanenza temporanea rischiano di restarci per tutta la vita. Per la legge hanno commesso un reato, e possono essere condannati fino a 6 mesi di carcere. Di fatto, se non si riesce a espellerli la loro detenzione diventa un ergastolo.
    Volevo aprire una analoga discussione perchè, se non altro, sarebbe ora di prendere atto che siamo in una società globale dove esiste la possibilità di sapere cosa accade altrove. E così con facilità si scopre che altrove sono sempre estremamente più rigidi di noi.
    Ed è alquanto fastidioso scoprire come da noi ogni cosa diventi 'pericolosa, regime, razzista', mentre altrove nessuno si sogna nemmeno di porsi il problema.

  7. #7
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    Predefinito Riferimento: Cosa fanno nel resto d'Europa riguardo l'immigrazione i miti della sinis

    Citazione Originariamente Scritto da merello Visualizza Messaggio
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    Spagna. La Guardia Civil difende in armi le frontiere dagli assalti degli irregolari. Le enclave di Ceuta e Melilla sono state circondate da muraglie di filo spinato. Le coste maghrebine e sahariane sono di fatto impermeabilizzate grazie all’estensione dei sistemi di vigilanza radar in tutti i punti sensibili e il pattugliamento navale congiunto tra le Canarie e l’Africa (con appoggio di unità italiane). E così, dopo la sanatoria 2005 con la quale il governo ha accolto 600mila irregolari, Zapatero ha innescato la marcia indietro e dimezzato i nuovi arrivi di clandestini. Ciononostante, i centri d’accoglienza sono al collasso. Il ministro dell’Interno, Rubalcaba, lo scorso febbraio ha dichiarato che “non si può essere lassisti con l’immigrazione illegale, altrimenti non c’è modo di fermarla”, e il collega del Lavoro, Corbacho: “Occorre che gli immigrati arrivino con un contratto di lavoro”. In quattro anni di prima legislatura Zapatero, le espulsioni sono state 370mila, più di quante ne aveva decise Aznar. A volte, gli scontri alla frontiera sono mortali.


    Germania. L’immigrazione illegale costituisce reato ed è punibile con il carcere fino a 3 anni. La nuova legge del 2005 prevede che gli stranieri che svolgono lavori qualificati possano essere assunti solo in assenza di tedeschi interessati allo stesso posto, hanno la precedenza rispetto ai lavoratori generici e diritto a soggiorni più lunghi. Inoltre, per ottenere il permesso a tempo indeterminato bisogna superare un esame dell’Ufficio per la tutela della Costituzione. Chi rifiuta i corsi di lingua tedesca ha il 10 per cento in meno dei sussidi sociali. Infine, i clandestini “detenuti” nei centri di permanenza possono rimanerci fino a un anno e mezzo (rispetto ai due mesi previsti in Italia).


    Francia. La legge 2003 introdotta dall’allora titolare dell’Interno, Nicolas Sarkozy, prevede una rigida regolamentazione degli ingressi. La detenzione in attesa di espulsione è passata da 12 a 32 giorni. E a dispetto dei clamori suscitati in Italia da proposte analoghe, chiunque chieda visti o permessi di soggiorno deve sottoporsi alla schedatura di impronte digitali e dati biometrici. La “carta di residenza” viene concessa dopo cinque anni, e soltanto se si dimostra di conoscere il francese e le nozioni fondamentali della Repubblica. Il soggiorno illegale è un reato per il quale è previsto il carcere fino a un anno. La Francia, nel 2008, ha espulso 7mila cittadini romeni.


    Gran Bretagna. Vige dal 2006 un sistema a punti che favorisce l’ingresso di lavoratori qualificati e scoraggia quello di manodopera non qualificata. Si tiene conto di parametri come l’età, l’istruzione, la disponibilità economica, la conoscenza dell’inglese… In ogni caso, è obbligatorio per tutti coloro che chiedono il visto esibire il certificato di sponsorizzazione da parte di un datore di lavoro o di una scuola. I clandestini rinchiusi nei centri di permanenza temporanea rischiano di restarci per tutta la vita. Per la legge hanno commesso un reato, e possono essere condannati fino a 6 mesi di carcere. Di fatto, se non si riesce a espellerli la loro detenzione diventa un ergastolo.
    E' quello che propongo da tempo.
    A quando questo governo farà finalmente una legge che contrasti efficacemente l'immigrazione clandestina?

    E con ciò non deve essere negato il diritto di asilo quando il rifugiato mette piede sul suolo italiano, che comprende navi e aeromobili.

  8. #8
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    Predefinito Riferimento: Cosa fanno nel resto d'Europa riguardo l'immigrazione i miti della sinis

    non è un problema di sx, dx su e giu. In parte approvo il respingimento dei barconi, ma non è la soluzione alla radice. Gli accordi di cui si vanta di aver firmato berlusconi, in realtà non sono rispettati dall'altro contraente (vedi libia) che non si impegna a stroncare la criminalità evocata dal premier. Del grottesco ha il fatto che berlusconi consideri criminali, proprio coloro che stanno sopra i barconi e non coloro che riscuotono e latitano in Libia sulla loro pelle. Perciò il problema è di Gheddafi in questo senso. Il nostro problema è un altro, ovvero che l'Onu, l'Ue e compagnia bella non riescono a capire che siamo una zona in cui ci sono fortissimi flussi migratori. A noi appare palese questo fatto, alle istituzioni internazionali purtroppo no e non finora non hanno fatto assolutamente niente per venirci incontro.
    Antifascista, cattolico-democratico, contrario al principio "destro" di "limite e conservazione" e sostenitore del principio di "non appagamento", dunque, di centrosinistra!

 

 

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