Ennesima giornata infruttuosa in Parlamento per l’elezione dei membri della Consulta;*nonostante la diatriba si protragga da giorni, non è ancora stato trovato l’accordo politico sui nomi dei due nuovi giudici della Corte Costituzionale, e gli schieramenti politici sembrano lontani da un’intesa.*Né Luciano Violante, né Donato Bruno infatti sono ancora riusciti a raggiungere quota 570 voti in parlamento, necessari al raggiungimento della quota di 3/5 necessaria per raggiungere il quorum richiesto dalla Costituzione, fermandosi rispettivamente a quota 526 e 544.*La causa del mancato accordo potrebbe essere anche attribuita ai malumori che serpeggiano in casa PD, dove sarebbe stata mal digerito il nome di Luigi Vitali, indicato come candidato all’elezione per il Csm. Per i democratici infatti il coinvolgimento di Vitali in alcuni provvedimenti giudiziari renderebbe inopportuna la sua candidatura al vertice dell’autogoverno dei Giudici. Sono mancati quindi anche i 515 voti necessari per l’elezione dei due membri laici Csm.*Nel frattempo il Movimento 5 stelle lancia la propria provocazione rifiutandosi di entrare nella cabina allestita per il voto segreto e scrivendo visibilmente il voto sulla scheda, ponendosi così in violazione del regolamento del parlamento.*A tal proposito, lamenta Dario Ginefra del PD una violazione dei dettami costituzionali e della libertà di voto.*“Se verrà confermato il voto palese dei parlamentari M5s per mezzo fotografico, oltre a trovarci di fronte ad una palese violazione del regolamento, ci troveremmo al cospetto di una forma inaccettabile di controllo del voto”.*A stretto giro in un post intitolato Violante, un maggiordomo alla Consulta si fa sentire Beppe Grillo sul suo blog. “In questo momento in parlamento è in corso un ricatto. Ci hanno proposto uno scambio di voti: se non voteremo Violante alla Corte Costituzionale, non appoggeranno il nostro candidato”.
CONSULTA, MINISTRO ORLANDO “FARE PRESTO” – “C’è preoccupazione” per l’impasse sul voto dei membri di Csm e Consulta. “Alcuni dei provvedimenti assunti” con la riforme del governo “comportano un aumento del lavoro del Csm e il fatto che l’elezione si trascini rischia di portare una situazione preoccupante: auspico che la vicenda si chiuda rapidamente”. Così il guardasigilli Andrea Orlando intervistato da Rtl.
Riccardo Bravin

Scritto da: Francesco Di Matteo
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