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Discussione: Mozart

  1. #1
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    Predefinito Mozart

    Un film dei primi anni '60, tratto da un libro di una scrittirice molto inj voga allora, Françoise Sagan, era intilolato "le piace Brahms?" Io invece chiedo vi piace Mozart? E che cosa vi piace di più? E perché?
    Non bisogna mai farsi ricattare dalla stupidità altrui.
    (Umberto Eco)

  2. #2
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    Predefinito Re: Mozart

    Che Mozart sia stato un bambino prodigio è un fatto arcinonoto, ma e ancora poco chiamarlo così. Wolfgang infatti non era semplicemente un esecutore di musiche altrui, come ce ne sono stati e ce ne sono tanti, ma era un perfetto compositore, diciamo meglio “creatore” di musica prima ancora di aver compiuto i sei anni (si tratta di un grazioso minuetto per clavicembalo), a otto componeva la sua prima sinfonia, contrassegnata con il numero di catalogoverso la metà dell'Ottocento op. K 16, preceduta da altre composizioni più brevi sacre e profane, (secondo la catalogazione cronologica fatta da Ludwig von Koecheld, la cui K iniziale del cognome accompagna la numerazione di tutte le creazioni musicale di Mozart.) Nel 1769, a tredici anni scriverà la sua prima opera per il palcoscenico, “la finta semplice” Op. K 51, tratta da una commedia rimaneggiata di Goldoni.

    Il piccolo era venuto alla luce a Salisbugo alle otto della sera del 27 gennaio 1756, nel musicalissimo segno dell' Acquario. Questa notizia così precisa, data dal padre ad un amico, fa la felicità degli astrologi che solitamente hanno problemi con gli orari di nascita dei personaggi famosi che non siano contemporanei. Che Wolfi, come lo chiamavano in famiglia, fosse un bimbo speciale se ne erano accorti tutti in famiglia, fin dalle primissire lezioni, verso i quattro anni, per imparare a suonare il clavicembalo, ma anche il violino, impartitegli dal severo padre Leopold a sua volta compositore e maestro di musica (che il figlioletto supererà ben presto in originalità e abilità di scrittura), ma già a tre anni il piccolo batteva sui tasti del clavicembalo cercando una qualche melodia. Il piccolo Mozart aveva quella dote che in musica si chiama “orecchio assoluto”, cioè la capacità di distinguere immediatamente all'ascolto l'altezza dei suoni, qualità assasi rara posseduta da pochissimi musicisti. Anche la sua memoria musicale apparve subito prodigiosa.Il bambino era infatti in grado di riprodurre al clavicembalo pezzi appena ascoltati, senza sbagliarne una nota. Per le sue straordinarie capacità Mozart fu soprannominato “l'orecchio di Dio”. Tra le cose curiose che lo riguardano, sappiamo che a Wolfgang mancava quasi del tutto il lobo di un'orecchio, una malformazione congenita che veniva nascosta da una parrucca un po' più scesa sulle orecchie. Riguardo al suo carattere, pare che il giovane Mozart avesse una specie di abitudine compulsiva a dire parolacce senza ragione, per il puro gusto di proferirle, detta “coprolalia”, il che ci risulta da alcune lettere che egli spediva alla sorella Maria Anna quando era in giro per l'Europa col padre, strano vizio che forse potrebbe essere spiegato con l'educazione eccessivamente severa e repressiva impartitagli da un padre troppo severo. Tale comportamento, a volte accompagnato da tic nervosi (di cui non abbiamo però notizie per Wolfi) è classificata come sindrome di La Tourette e pare che ne fossero affetti anche Voltaire e Pietro Il Grande. Tuttavia nel caso di Mozart il linguaggio sboccato potrebbe derivare da una eredità materna, più che della sindrome di La Tourette vera e propria, dato che è acclarato che la madre fosse molto poco controllata nel suo esprimersi, si trattò quindi più che altro di ambiente familiare. La signora Mozart infatti si riferiva al marito Leopold, gratificandolo dell'appellativo di "merda secca"...

    Anche la sorella Maria Anna, detta Nannerl era molto dotata per la musica, tanto che i due fratellini si esibivano spesso insieme, ma forse non aveva quella scintilla di genio che brillava in Wolfi. Tuttavia alcuni criitici musicali pensano che anche la signorina Mozart avrebbe poturo avere uguale talento del fratello, ma che essendo femmina non le fu dato di ricevere la stessa attenzione, e non si tratta di pure illazioni poiché lo stesso Wolfgang teneva in grande considerazione i suoi giudizi e le faceva leggere le partiture dei suoi lavori prima di farle eseguire. Inoltre lui stesso loda alcune sue composizioni. Maria Anna divenne una eccellente pianista e insegnante di pianoforte, ma essendo donna si sposò e si dedicò soltanto alla famiglia, anche se dopo la morte del fratello contribuì a diffonderne le opere e aiutò i biografi a chiarire molti aspetti della biografia mozartiana.

    Forse approfittanndo della presunta sindrome di La Tourette, il cinema ci ha presentato alcuni decenni fa una biografia di Mozart per la regia di Milos Forman, con innumerevoli licenze che non rendono giustizia al grande salisburghese, ma chi non ne conosce bene le vicissitudini reali è portato ad immaginare Wolfgang come un o sciocchino dalla parrucca spettinata, messa di traverso, che rideva incongruamente e combinava marachelle insieme alla sorella, nascondendosi sotto i tavolo dei salotti patrizi dove i due si esibivano... Presentare Mozart come un ragazzino scemo è stata una vera carognata! E poi anche altre vicende della vita di Mozart sono state malamente travisate. Quel Mozart sullo schermo non era il vero Mozart, ma Mozart secondo Milos Forman, che è tutta un'altra cosa... evidentemente.

    Ma ciò che, conoscendo la sua tormentata biografia, ci meraviglia di più è la compostezza della maggior parte della sua musica, delle sue sinfonie e concerti che fanno pensare a meravigliosi paesaggi, a spazi aperti, ad un accordo perfetto fra natura e spirito umano nei suoi più svariati stati d'animo, musiche pervase volte dal una sottile malinconia o da un indefinito rimpianto, che subito si stempera in dolcezze maliziose. Uno spirito turbato non poteva con epire simili meraviglie? Eppure le vicissitudine della vita di questa grandissimo della musica furono tutt'altro che semplici, sempre in giro per l'Europa fin dalla più tenera età, esibito dal padre come un fenomeno da baraccone, o una macchina per far soldi, Di una salute cagionevole che lo porterà a morire giovane, spesso in difficoltà finanziarie, non adeguatamente valorizzato dai suoi mecenati... Una vita che potremmo chiamare complicata e che solo nell'ultimo, e più fecondo decennio. ebbe i riconoscimenti che meritava.

    Quanto ancora ci avrebbe potuto donare del suo genio se la morte non lo avesse colto a soli trentacinque anni?... Di quali meraviglie un fato crudele ci ha privati? Ma ciò che più ci commuove è quel suo Requiem, suo ultimo capolavoro, che ci prende alle viscere nella sua inusitata potenza e drammaticità che sembra presentire il grande passo angoscioso verso l'ignoto finale. Ma preferiamo immaginare che la sua musica più serena aleggiasse su di lui, in quella triste giornata di pioggia dei primi di dicembre 1791, intorno al suo feretro accompagnato dalle poche persone che ne piansero la scomparsa prematura. I dolori, le difficiltà e le delusioni era finite e lo spirito di Wolfi era tornato già fra quegli angeli che avevano forse ispitato la sua musica.
    Ultima modifica di Xenia888; 19-09-14 alle 23:42
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    (Umberto Eco)

  3. #3
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    Predefinito Re: Mozart

    Riproviamoci.
    La Repubblica l'ho rispettata, ma non sono stato rispettato.
    Restauriamo la Monarchia.
    Voglio tornare a casa e se non ci fosse più una casa, beh la ricostruiremo.

 

 

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