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  1. #51
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    Predefinito Re: la plebe napoletana si ribella. E io sto con la plebe

    Citazione Originariamente Scritto da Il Mite Visualizza Messaggio
    Facciamo così: vado a casa e appena possibile posto una bibliografia minima sul diritto romano e la common law. Va bene così?
    bravo, diventerai davvero ferrato in materia.
    ad esempio capirai come sono idioti quegli intellettualini italiani che auspicano un intervento legislativo in materia di internet ahahahahahah da ridere !
    ecco se studierai bene il concetto di jus (preferisco usare la "j" dei glossatori medievali) capirai perchè questi intellettualini sono idioti a richiedere un intervento legislativo dello sctato taliano ..... la cosctituzziona del comma 15 della legge bis quater ..... et cetera della nostra gloriosa cosctituzziona

  2. #52
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    Predefinito Re: la plebe napoletana si ribella. E io comincio a sognare

    Citazione Originariamente Scritto da uqbar Visualizza Messaggio
    ma lascia perdere le lauree, io mi vergogno a dire che ho studiato all'università degli studi dello stato del cazzo.
    l'università degli studi dello sctato: così la chiamano.
    un tempo invece era UNIVERSITA' DEGLI STUDENTI e NON degli studi.
    a te sembrerà una cosetta da niente .... e invece la differenza ti fa capire perchè le università umanistiche italiane sono una cagata pazzesca ...
    perchè?
    proprio perchè da UNIVERSITA' DEGLI STUDENTI che erano un tempo sono poi diventate UNIVERSITA' DEGLI STUDI dello scctato taliano del cazzo.
    ma ti rendi conto dell'idiozia?
    L'Università degli Studi di Napoli, fondata da Federico II nel 1224, è stata la prima università statale al mondo, oltre che l'unica del Regno di Napoli, e ha costituito un modello esportato ovunque con successo.
    Quando dici "un tempo", a che epoca ti riferisci, in particolare?

  3. #53
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    Predefinito Re: la plebe napoletana si ribella. E io sto con la plebe

    Citazione Originariamente Scritto da Vanvitelli Visualizza Messaggio
    Sono stato io a tirare in ballo il termine "legalità"... e me ne scuso, essendo stato evidentemente un po' superficiale.
    Vorrei far notare però una cosa: le persone che girano senza assicurazione, se ne infischiano delle regole (va bene la parola regole?) e non distinguono tra i loro desideri e i loro diritti, rappresentano una fetta dell'elettorato non indifferente in certe zone. E, forti di questo, fanno pressioni sui politici locali che periodicamente riescono a inserirne un certo numero in uffici e servizi pubblici: è da qui che vengono una serie di problemi e di arrabbiature quotidiane, con pubblici dipendenti incompetenti e che fanno i loro comodi durante l'orario di lavoro. Quelli che non raggiungono questo obiettivo, poverini, sono chiaramente "costretti" a delinquere.
    Io non vedo cosa ci sia da compatire in tutto questo, né accetto di essere accomunato a simili modi di vivere: nella mia famiglia c'è stato il tempo della fame, e si è risposto emigrando, accettando i lavori più umili, stringendo la cinghia; non dico che andava tutto bene, ma quando una persona si guarda allo specchio, negli occhi, per verificare in che condizioni si trovano la propria dignità e il proprio onore, non esistono piemontesi né banchieri: esiste solo la propria coscienza, che nessuno può toglierci né, ahimé, ci può dare.
    Oggi gira voce che i tempi siano cambiati, che il mondo è di chi sa prenderselo, e che chi si "arrangia" fa più che bene, dato che è naturale che ognuno rubi dove può: il potente, sulle spalle del popolo e il meschino su chi, più meschino di lui, gli capita a tiro. Se accettare tutto questo è considerato doverosa rivoluzione, accomodatevi, ma non si pretenda che chi vuole vivere in maniera onesta e ordinata (ce ne sono, anche se si vedono poco) si accodi in nome di chissà quali alti principi.
    caro Vanvitelli tutto giusto quello che dici ..... in teoria.
    se poi nella pratica coloro che comandano e impongono le regole (e cioè il potere cosiddetto costituito dello sctato taliano che a napoli ha dei rappresentanti del tipo giggino a purpetta, per intenderci) sono più delinquenti e fetenti di quei ragazzacci delle periferie degradate di napoli allora a mio modesto avviso quai ragazzacci sono fin troppo pacifici!
    anzi è proprio perchè sono stati fino ad oggi fin troppo pacifici che ci ritroviamo nella merda.
    è proprio perchpè la plebe delinquenziale (da non confondere coi camorristi) è rimasta troppo pacifica che a Napoli si è formata una classe cosiddetta media (a cui apparteniamo io e te) che è una delle più squallide al mondo ... è per intenderci quella degli insegnanti col culo al caldo, degli impegati pubblici in malattia quando gioca la nazziunala .. quella dei benpensanti, quella che sta col culo al caldo, all'ombra ro ssctato taliano ...
    a Napoli cambieranno le cose quando quei ragazzi che girano col motorino senza assicurazione e senza speranza si ribelleranno, prenderanno il bastone e ci spaccheranno la testa a noi della classe media.
    l'energia antica di Napoli sta tutta in quei ragazzi.
    noi della classe media invece rappresentiamo lo squallore della decadenza meridionale
    in questo - l'avrai capito - sono molto pasoliniano

  4. #54
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    Predefinito Re: la plebe napoletana si ribella. E io comincio a sognare

    Citazione Originariamente Scritto da Vanvitelli Visualizza Messaggio
    L'Università degli Studi di Napoli, fondata da Federico II nel 1224, è stata la prima università statale al mondo, oltre che l'unica del Regno di Napoli, e ha costituito un modello esportato ovunque con successo.
    Quando dici "un tempo", a che epoca ti riferisci, in particolare?
    ho dato un'occhiata, hai ragione, Napoli nasce non come università degli studenti ma per editto imperiale.
    si tratta di una eccezione.
    preferisco le università che nascono spontaneamente per volontà corporativa degli studenti.
    comunque interessante l'esperienza storica deella federico II

  5. #55
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    Predefinito Re: la plebe napoletana si ribella. E io sto con la plebe

    ma guarda un po ..... ora de magistris anche lui distingue tra legalità e giustizia .
    alla fine del video dice: non sono più uomo di legge ma uomo di giustizia.
    bravo!
    queando lui rompeva il cazzo con la legalità io raccomandavo sempre di stare attenti a questa maledizione della legalità.
    comunque si è ricreduto e sono contento

    http://video.corrieredelmezzogiorno....0-adfa1176661f
    Ultima modifica di uqbar; 01-10-14 alle 19:37

  6. #56
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    Predefinito Re: la plebe napoletana si ribella. E io sto con la plebe

    vedete come sono scemi?
    leggete il link sotto e noterete che non si capacitano del fatto che si possa convivere secondo giustizia senza regole scritte, senza burocrati.
    perchè questo?
    perchè le scuole e le univwersità sono diventate degli stipendifici per cui l'ignoranza galoppa e trionfa, maestrini e professorini che ci capiscono una mazza e sicuramente meno dei poveri studenti.
    l'ansia codificatoria, l'ansia di sottomissione della spontaneità, la cosiddetta legalità formale, tipica dei deboli e degli squallidi questa volta però non avrà spazio.
    ecco, consiglio al Mite che era interessato all'argomento di studiare come e perchè il diritto dell'internet non può essere codificato in forma scritta.
    e attenzione che il fatto che non ci siano regole scritte ciò non significa che non esista un diritto dell'internet.
    esiste eccome!
    segui i miei consigli Mite.

    ecco il link dei fessacchiotti tratto da "repubblica.it"

    Una Costituzione per Internet, ecco la prima bozza
    In dirittura d'arrivo la Carta dei diritti che il 13 ottobre sarà presentata ai parlamenti europei. Innovazione, sicurezza e tutela della libertà d'espressione tra le linee guida. La presidente Boldrini a Repubblica: "Internet favorisce la democrazia

    Una Costituzione per Internet, ecco la prima bozza - Repubblica.it

  7. #57
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    Predefinito Re: la plebe napoletana si ribella. E io sto con la plebe

    Vabbé leggiti la storia del diritto romano di Arangio ruiz, le istituzioni di diritto romano di Guarino, Il diritto penale romano di Pugliese. Poi leggiti I volti della giustizia e del potere di Damaska. Poi leggiti un qualsiasi testo di diritto comparato, penale, civile, costituzionale, quello che ti pare. Poi fammi sapere se a Roma non c'erano, e come, leggi scritte, anche e soprattutto civili, e se nei paesi anglosassoni la legge scritta è una cosa vergognosa. Fai pure con calma, non ho fretta.
    E' qui che vuoi il trionfo della ragione ellenica / qui dove perfino l'alfabeto è un segno dell'obbrobrio da distruggere? (Luzi, Libro di Ipazia)

  8. #58
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    Predefinito Re: la plebe napoletana si ribella. E io sto con la plebe

    Citazione Originariamente Scritto da uqbar Visualizza Messaggio
    ma guarda un po ..... ora de magistris anche lui distingue tra legalità e giustizia .
    alla fine del video dice: non sono più uomo di legge ma uomo di giustizia.
    bravo!
    queando lui rompeva il cazzo con la legalità io raccomandavo sempre di stare attenti a questa maledizione della legalità.
    comunque si è ricreduto e sono contento

    L'ironia di de Magistris: «La prima cosa che farò? Mi prendo un caffè sospeso» - Video - Corriere Del Mezzogiorno TV
    Insomma, il tipo che ha tamponato e minacciato Vanvitelli e quello che butta sotto una vecchia guidando senza assicurazione sono da considerarsi degli eroi della nuova Napoli abbiamo capito...
    E' qui che vuoi il trionfo della ragione ellenica / qui dove perfino l'alfabeto è un segno dell'obbrobrio da distruggere? (Luzi, Libro di Ipazia)

  9. #59
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    Predefinito Re: la plebe napoletana si ribella. E io sto con la plebe

    Citazione Originariamente Scritto da uqbar Visualizza Messaggio
    vedete come sono scemi?
    leggete il link sotto e noterete che non si capacitano del fatto che si possa convivere secondo giustizia senza regole scritte, senza burocrati.
    perchè questo?
    perchè le scuole e le univwersità sono diventate degli stipendifici per cui l'ignoranza galoppa e trionfa, maestrini e professorini che ci capiscono una mazza e sicuramente meno dei poveri studenti.
    l'ansia codificatoria, l'ansia di sottomissione della spontaneità, la cosiddetta legalità formale, tipica dei deboli e degli squallidi questa volta però non avrà spazio.
    ecco, consiglio al Mite che era interessato all'argomento di studiare come e perchè il diritto dell'internet non può essere codificato in forma scritta.
    e attenzione che il fatto che non ci siano regole scritte ciò non significa che non esista un diritto dell'internet.
    esiste eccome!
    segui i miei consigli Mite.

    ecco il link dei fessacchiotti tratto da "repubblica.it"

    Una Costituzione per Internet, ecco la prima bozza
    In dirittura d'arrivo la Carta dei diritti che il 13 ottobre sarà presentata ai parlamenti europei. Innovazione, sicurezza e tutela della libertà d'espressione tra le linee guida. La presidente Boldrini a Repubblica: "Internet favorisce la democrazia

    Una Costituzione per Internet, ecco la prima bozza - Repubblica.it
    Questa è anche peggio dei romani e dei paesi anglosassoni che non ammettevano / ammettono le leggi scritte e del teppista che aggredisce Vanvitelli da considerarsi eroe e dei teppistelli pre camorristi dei quartieri che sarebbero diversi dai camorristi e sarebbero "pasoliniani" (quando Pasolini avrebbe constatato la loro distruzione morale ed antropologica, la loro definitiva omologazione... e quanto al loro essere diversi dai camorristi posso suggerire la lettura di Andare ai resti, edizione Derive Approdi?)... Ma come ti vengono? Sono sconcertato, veramente.
    E' qui che vuoi il trionfo della ragione ellenica / qui dove perfino l'alfabeto è un segno dell'obbrobrio da distruggere? (Luzi, Libro di Ipazia)

  10. #60
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    Predefinito Re: la plebe napoletana si ribella. E io sto con la plebe

    Citazione Originariamente Scritto da uqbar Visualizza Messaggio
    ma guarda un po ..... ora de magistris anche lui distingue tra legalità e giustizia .
    alla fine del video dice: non sono più uomo di legge ma uomo di giustizia.
    bravo!
    queando lui rompeva il cazzo con la legalità io raccomandavo sempre di stare attenti a questa maledizione della legalità.
    comunque si è ricreduto e sono contento

    L'ironia di de Magistris: «La prima cosa che farò? Mi prendo un caffè sospeso» - Video - Corriere Del Mezzogiorno TV
    Non è che si sia ricreduto: piuttosto, ora come allora, ritiene di essere nel giusto. Le leggi, come è noto, si applicano in maniera diversa a seconda che i loro effetti colpiscano gli amici oppure i nemici. Nello specifico, De Magistris ha fatto di tutto, arrampicandosi sugli specchi per cercare di dimostrare che la "legge" (quella scritta) gli dava ragione, dopodiché ha dovuto necessariamente ripiegare sulla "giustizia".

 

 
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