Lo hanno preso a calci e pugni. Gli hanno fratturato la mandibola, provocandogli anche un trauma cranico. Vittima dell’aggressione, avvenuta sabato notte in via Sammartini in zona Centrale, è un professore universitario di 56 anni. Curato inizialmente al pronto soccorso del Fatebenefratelli, è ora ricoverato in un ospedale della città emiliana in cui vive. «È un cliente abituale del mio locale, quando lo hanno picchiato era appena uscito - dice Felix Cossolo, titolare dell’Afterline, uno dei più noti gay bar in città - lo ho trovato in una pozza di sangue. Non è la prima volta che succede. Picchiano i miei clienti perché sanno che spesso non denunciano, per paura di dovere dichiarare la propria omosessualità. Gli aggressori sono sempre gli stessi. A quanto sappiamo sono rom minorenni».
Una banda. Cinque, sei al massimo. Aspettano fra le auto parcheggiate l’uscita dei clienti dai cinque locali notturni di via Sammartini frequentati da omosessuali, al punto che la strada è detta 'gay street'. Rapinano i più deboli: ragazzi giovani, chi ha bevuto troppo, chi appare spaventato. A volte come nel caso del professore non rubano, si limitano a picchiare.
«Le aggressioni notturne in via Sammartini negli ultimi mesi sono state decine, le denunce poche - dice Cossolo - è un massacro e va fermato». Lo stesso professore avrebbe comunicato al posto di polizia del Fatebenefratelli solo informazioni generiche sulla violenza subita. «L’augurio è che lui, come gli altri aggrediti, faccia una denuncia dettagliata di modo da potere avviare un’indagine - dice Rosaria Iardino, consigliere comunale del Pd - con l’assessorato alla Sicurezza stiamo lavorando per presidiare via Sammartini con efficacia. Intanto, invito le vittime a scrivermi a
mariarosaria.iardino@comune.milano.it Io, gay, mi impegno a raccogliere le segnalazioni e aiutare le forze dell’ordine».
Milano, prof insultato e picchiato da un gruppo di rom: "Aggressione omofoba" - Repubblica.it