Quando lavoravo, mi mandarono in missione in Umbria.
Poichè non era servita da treni, mi autorizzarono all'uso del mezzo privato.
Evidentemente andai dal mio meccanico per fare dare un controllo all'auto, prima di partire.
Spiegai al meccanico il perchè, ed un altro cliente (che conoscevo) mi chiese se gli potevo dare un passaggio fino a Roma.
Così la mattino presto partimmo.
Al primo rifornimento, voleva pagare il pieno lui: ma gli spiegai che l'importo mi sarebbe stato rimborsato.
Mi offrì il caffè e poi un panino (non il pranzo, che mi avrebbe rubato un'ora).
Risultato: io non spesi nulla (anticipai solo); lui non spese nulla (a parte il caffè: ma credo che me lo avrebbe offerto anche senza il passaggio).
Me ne ricordo perchè fu un compagno di viaggio amabilissimo: cominciò con una lezione di storia, passando all'orografia delle Calabrie, sfoderando un repertorio di operette che canticchiava mia nonna, insomma facendomi passare in fretta quelle dodici ore che altrimenti sarebbero state monotone (e quindi, forse, pericolose).