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    Predefinito I Tudor - Nascita, apogeo e fine di ua dinastia

    ENRICO VII ED ENRICO VIII


    La storia d'Inghlterra è un lungo succedersi di sanguinose lotte interne per il potere, prima fra Sassoni e Normanni, poi per la successione dei figli di Enrico II, Riccardo Cuor di Leone e Giovanni Senzaterra, e come se non bastasse dopo la guerra dei Cento Anni con la Francia, la guerra delle Due Rose devastò il paese per un trentennio con alterne vicende, senza che nessuna delle due parti riuscisse a prevalere definitivamente sull'altra. Erntrambe le fazioni ritenevano diu avere diritto altrono essendo tutte entrambe deriv anti due rami diversi del ceppo dei Plantagenti, la dinastia normanna che regno sull'Inghilterra a partire dal 1066. La rosa bianca degli York e la Rosa rossa dei Lancaster riuscirono finalmente nel 1485 a raggiungere un compromesso, quando Elisabetta di York, accettò di unirsi in matrimonio con l'ultimo erede dei Lancaster per parte di madre, con Enrico Tudor conte di Richmond fondando così una nuova dinastia, appunto quella dei Tudor. Enrico Tudor venne incoronato come Enrico VII re d'Inghlterra. Lo stemma della nuova casa regnante fu non a caso una rosa doppia, la cui corolla esterna era di colore rosso e quella interna di colore bianco. Quella rosa bicolore sarebbe stata il simbolo dei Tudor fino al 1603, alla morte di Elisabetta I.


    Un grave problema per Enrico VII furono le casse reali: quando egli salì al trono le trovò praticamente svuotate dalla guerra annosa che dilaniava il paese, ma riuscì a rimettere in sesto le finanze attraverso una severa politica monetaria, lasciandole discretamente piene per il suo successore. Alla sua morte Enrico aveva rimesso in piedi le finanze del paese, aveva tenuto lontano i pretendenti al trono ed aveva rafforzato il sistema giudiziario. Enrico VII ed Elisabetta di York ebbero quarttro figli, due maschi e due femmin e: Arturo, Enrico, Margherita e Maria. Enrico VII fu un monarca saggio, pio, amante della giustizia e amato dal popolo, che finalmente poteva godere della pace e della stabilità del trono. Gli si poteva imputare un solo difetto l'avarizia, senza la quale però non sarebbe mai riuscito a risanare il tesoro di stato quasi azzerato dai trenta anni di guerra.


    Il primogenito Arturo venne fidanzato con Caterina D'Aragona, figlia delle maestà cattolicissime di Spagna. Isabella di Castiglia e Ferdinando D'Aragona, per sancire un'alleanza fra Spagna e Inghilterra. Nel 1502, dopo soli quattro mesi dal matrimonio, Arturo, principe di Galles (cioè erede al trono) moriva a causa della cosi detta “febbre miliare” (o malattia del sudore), un morbo che periodicamente infestavano l'Inghlterra, che non necessariamente portava alla morte, ma che colpiva in Arturo, un organismo già debole e di salute malferma, fin dall'infanzia. Pare che i due sposi non avessero neppure consumato le nozze, proprio a causa de cattivo stato di salute del principe. Caterina restava cosi vedova con il titolo di principessa del Galles.


    Nel 1503 moriva prematuramente anche Elisabetta di York moglie amatissima del re, a causa di un parto difficile.
    Enrico VII moriva nel 1509, lasciando il trono al secondogenito appena diciottenne, che divenne re come Enrico VIII. Subito dopo l'incoronazione egli sposò la vedova del fratello per sanare la posizione di Caterina d'Aragona e restituirle il ruolo di regina d'Inghilterra che il matrimonio con Arturo le aveva promesso. Per poter sposare la vedova di suo fratello, Enrico dovette chiedere una speciale dispensa al papa poiché il diritto canonico non consentiva il matrimonio fra cognati. La dispensa venne concessa probabilmente anche in considerazione della non avvenuta consumazione delle nozze fra Arturo e Caterina. Questo particolare del matrimonio con la cognata sarà in seguito una delle ragioni che Enrico addurrà anni dopo, per ottenere lo scioglimento del matrimonio da Caterina.


    Inizialmente le nozze fra Caterina ed Enrico VIII sembravano andare a gonfie vele, dal punto di vista dell'accordo vfra gli sposi. Unico neo era la mancanza di un erede, a causa di gravidanze non portate a termine das pòarttye della regoina, di neonati nati morti o vissuti pochissimo tempo, fino a cher nel febbraio del 1516 non nacque fin almente Maria, che ripeteva nel nome quello della sorella prediletta di Enrico VIII, andata sposa al vecchio re di Francia Luigi XII, anch'ella rimasta vedova dopo pochi mesi dalle nozze e tornata qundi alla corte d'Inghilterra. Maria, che era molto bella, come ci mostramo i suoi ritratti, ebbe per questo il soprannome di “rosa dei Tudor”. Giovane, bella e vivace, Maria si innamorò di un gentiluomo di corte, Charles Brandon amico e compagno d'infanzia di Enrico che in quel momento era in missione diplomatica in Fancia. Per il matrimonio con una principessa reale occorreva il consenso del re che però tardava ad arrivare, per cui i due si sposaro senza il consenso di Enrico VIII, il che faceva di Brandon un traditore. Malgrado la condanna, dopo le suppliche al fratello, finalmente nel 1515 i due poterono convolare a nozze con il perdono del re. L'altra sorella di Enrico, Margherita maggiore di lui, era andata sposa a Giacomo IV Stewart re di Scozia, sarà madre di Giacomo V e quindi nonna di Maria Stuarda.


    Dopo la nascita di Maria, Caterina d'Aragiona ebbe diverse gravidanze che non riusciva a portarte a termine oppure i èpartoriva dei neonati non sopravviveno che poco tempo e la mancanza di un erede maschio impensieriva i ministri ed i Lord. Pur non vigendo in Inghilterra la legge salica che impediva alle donne di salire altrono, si riteneva che una regina contraendo matrimonio avrebbe potuto essere influenzata dalla volontà di un marito al quale in teoria doveva obbedienza e quindi si temeva che non avrebbe governato in piena libertà di decisione. Tuttavia al momento sembrava che Enrico non si preccupasse troppo della questione, sperando sempre che prima o poi Caterina gli avrebbe dato l'erede maschio. Tuttavia nel 1519 Enrico aveva avuto un figlio naturale maschio, Henry Fitzroy (che significa appunto figlio di lre) da una dama di corte della regina, Elizabeth Blount. Il problema della successione infatti cominciava a divenire per Enrico un problema sempre più grave da risolvere. Intanto al bambino furono assegnati una residenza e beni pari a quelli dell'unica figlia legittima del re, la principessa Maria che era l'erede al trono, ma che aveva salute malferma e ciò richiedeva un eventuale sostituto alla successione in caso di morte di Maria. Perciò al bambino venne assegnato il titolo di duca di Richmiond, che lo legittimava alla successione e contemporaneamente veniva educato a corte, in previsione del compito di regnante. Sfortunatamente Fitzroy morirà all'età di quindici anni. Intanto per Maria, fin dalla prima infanzia, si progettavano fidanzamenti strategici con personaggi importanti delle corti europee, che garantisserto alleanze politicamente vantaggiose. In un primo tempo vi fu un progetto di fidanzamento coin il Delfino di Francia e poi niente meno che con Carlo V d'Asburgo di ben sedici anni maggiore di lei e futuro imperatore del Sacro Romano Impero.


    Delle vicende matrimoniali di Enrico VIII si è scritto e riscritto. La ripulsa del papa a concedere lo scioglimento del matrimonio con Caterina d'Aragona causò lo scisma dalla chiesa di Roma, ma non fu solo quel rifiuto a produrre la separazione da Roma. Era già da parecchio che gli inglesi vedevano di mal occhio le intromissioni del clero nella politica inglese, Roma era lontana e la politica in glese anelava ad una indipendenza di giudizio che Roma non consentiva. Il conflitto fra cattolicesimo e politica si riproponeva come ai tempi di Enrico II e Becket: la corona inglese insofferente delle ingerenze cattoliche fin almente aveva un motivo per liberarsene. E pensare che in gioventù Enrico VIII aveva scritto un dotto trattato teologico in difesa dei sette sacramen ti fra lui il matrimonio e che dichiarava la suipremazia papaple, contro lo scisma luterano che gli guadagno da parte del papa Leone X (nel 1521) il titolo, mai prima concesso ad un monarca di “defensor fidei”. Quel titolo gli venne ovviamente revocato, con l'aggravante della scomunica nel 1534 all'atto della separazione della Chiesa d'Inghlterra da quella di Roma.
    Non bisogna mai farsi ricattare dalla stupidità altrui.
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  2. #2
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    Predefinito Re: I Tudor - Nascita, apogeo e fine di ua dinastia




    Enrici VII Tudor




    Enrico VII Tudor






    Elisabetta di York





    Arturo Tudor





    Enrico VIII




    Caterina D'Aragona
    Ultima modifica di Xenia888; 01-10-14 alle 18:10
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  3. #3
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    Predefinito Re: I Tudor - Nascita, apogeo e fine di ua dinastia

    MI scuso non ho fatto iun tempo a rimpiccolire lìimmagine di Enrico VII
    Non bisogna mai farsi ricattare dalla stupidità altrui.
    (Umberto Eco)

  4. #4
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    Predefinito Re: I Tudor - Nascita, apogeo e fine di ua dinastia

    come sempre questo forumista posta copia incolla!
    Cosa vorrebbe apportare nello sviluppo cognitivo?

  5. #5
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    Predefinito Re: I Tudor - Nascita, apogeo e fine di ua dinastia

    Citazione Originariamente Scritto da L'angelo Visualizza Messaggio
    come sempre questo forumista posta copia incolla!
    Cosa vorrebbe apportare nello sviluppo cognitivo?
    Un'affermazione e un'interrogativo piuttosto impegnativi, no?

  6. #6
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    Predefinito Re: I Tudor - Nascita, apogeo e fine di ua dinastia

    Citazione Originariamente Scritto da L'angelo Visualizza Messaggio
    come sempre questo forumista posta copia incolla!
    Cosa vorrebbe apportare nello sviluppo cognitivo?
    Questa forumista (lo sai benissimo che sono femmina!) non ha mai copiato né incollato alcunché. A molti interessano le cose che scrivo per cui vedi di piantarla. Se a te non ti interessano fai a meno di venire a leggere, non sei mica obbligata! I tuo giudizi "MI RIMBALZANO", tanto perché tu lo sappia. Anzi adesso ti metto nella lista degli ignorati, così mi risparmio di leggere le tue cattiverie gratuite, cara acidona! Il tuo apporto cognitivo qui, se il mio fosse scarso, nel tuo caso è uguale a zero, dato che sai solo fare commenti malevoli e non posti che quelli, per una inspiegabile antipatia personale poiché per fortuna che non ci conosciamo.

    Personalmente sono convinta che tu sia un clone di qualcun altro con cui ho avuto dovergenze politiche, ma anche se così non fosse non cambia nulla, sei una persona sgradevole che sfoga le sue frustrazioni quitidiane nella virtualità della rete, perché probailmente il mondo reale non la gratifica a sufficienza. Addio cara! Stammi bene...
    Ultima modifica di Xenia888; 02-10-14 alle 11:53
    Non bisogna mai farsi ricattare dalla stupidità altrui.
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