Gli Ebrei non sono collettivamente responsabili della morte di Gesù
Catechismo, art.n.597: Tenendo conto della complessità storica del processo a Gesù espressa nei racconti evangelici, e qualunque possa essere stato il peccato personale dei protagonisti del processo (Giuda, il Sinedrio, Pilato), che Dio solo conosce, non si può attribuirne la responsabilità all'insieme degli Ebrei di Gerusalemme, malgrado le grida di una folla manipolata (nota 428) e i rimproveri collettivi contenuti negli appelli alla conversione dopo la pentecoste. (nota 429) Gesù stesso perdonando sulla croce (nota 430) e Pietro sul suo esempio hanno riconosciuto l'« ignoranza » (nota 431) degli Ebrei di Gerusalemme ed anche dei loro capi. Ancor meno si può, a partire dal grido del popolo: « Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli » (Mt 27,25) che è una formula di ratificazione, (nota 432) estendere la responsabilità agli altri Ebrei nel tempo e nello spazio:
Molto bene la Chiesa ha dichiarato nel Concilio Vaticano II: « Quanto è stato commesso durante la passione non può essere imputato né indistintamente a tutti gli Ebrei allora viventi, né agli Ebrei del nostro tempo. [...] Gli Ebrei non devono essere presentati né come rigettati da Dio, né come maledetti, come se ciò scaturisse dalla Sacra Scrittura ». (nota 433)
FONTE: Catechismo della Chiesa Cattolica - Gesù morì crocifisso
note:
(428) Cf Mc 15,11.
(429) Cf At 2,23.36; 3,13-14; 4,10; 5,30; 7,52; 10,39; 13,27-28; 1 Ts 2,14-15.
(430) Cf Lc 23,34.
(431) Cf At 3,17.
(432) Cf At 5,28; 18,6.
(433) Concilio Vaticano II, Dich. Nostra aetate, 4: AAS 58 (1966) 743.