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    Predefinito dati macro-economici Sud

    export primo trimestre 2014: boom Puglia, malissimo la Sicilia

    Esportazioni regioni italiane

    Le esportazioni delle regioni italiane

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    Nel primo trimestre del 2014, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite di beni sui mercati esteri risultano stazionarie per l'Italia nord-occidentale, in aumento per le regioni nord-orientali (+0,9%) e centrali (+1,9%), mentre l'area meridionale e insulare registra una rilevante diminuzione (-3,5%).
    Nel primo trimestre 2014, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, la contenuta espansione dell'export nazionale (+1,5%) è la sintesi di dinamiche territoriali divergenti. L'Italia meridionale registra una crescita significativa (+5,6%) cui seguono l'incremento delle vendite all'estero della ripartizione nord-orientale (+4,5%) e nord-occidentale (+1,7%). Risultano invece in marcata contrazione le vendite all'estero delle regioni dell'Italia insulare (-16,5%) e in debole calo quelle dell'Italia centrale (-0,9%).
    Tra le regioni che forniscono un contributo rilevante alla crescita tendenziale dell'export nazionale nel primo trimestre 2014 si segnalano Emilia-Romagna (+5,9%), Piemonte (+6,9%), Veneto (+2,7%), Puglia (+18,1%) e Marche (+10,5%). Tra quelle che contribuiscono a frenare l'espansione dell'export nazionale si segnalano Sicilia (-15,6%), Toscana (-4,6%) e Sardegna (-18,1%).
    L'aumento delle esportazioni di autoveicoli dal Piemonte, di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, dalla Puglia e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dalle Marche spiega circa il 60% dell'incremento tendenziale dell'export nazionale nel primo trimestre 2014.
    Nello stesso periodo, la contrazione delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana, Piemonte e Veneto e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna contribuisce a frenare l'export nazionale per 1,5 punti percentuali.
    Nel primo trimestre 2014, le province che contribuiscono in misura più significativa a sostenere le vendite sui mercati esteri sono Torino, Taranto, Bergamo, Massa Carrara e Brescia. Milano, Arezzo, Cagliari, Siracusa e La Spezia contribuiscono alla contrazione dell'export.

  2. #2
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    Predefinito Re: dati macro-economici Sud

    variazione PIL 2001-2012: male tutto il Sud, malissimo molise e basilicata



  3. #3
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    Predefinito Re: dati macro-economici Sud

    è possibile mettere questo 3d in rilievo in modo da avere sempre reperibile un luogo dove prendere e inserire dati?

  4. #4
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    Predefinito Re: dati macro-economici Sud

    faccio un commento: pensioni basse e lavoro agricolo o da piccolo autonomo spingono ovviamente all'occupazione anche da pensionato. cosa che non è un reato e, a dirla tutta, molti governi(soprattutto quello berlusconi) ha incentivato:

    Istat: in Calabria 98 pensionati ogni cento occupati | Avanti!

    Istat: in Calabria 98 pensionati ogni cento occupatiPubblicato il 26-09-2014



    La Calabria è la regione italiana in cui è più alta l’incidenza della spesa pensionistica sul Pil (21,83%), il rapporto più basso si registra invece nella provincia autonoma di Bolzano (11,24%). E’ quanto emerge da un’analisi dell’Istat sui trattamenti pensionistici relativa all’anno 2012. Inoltre in Calabria si rileva anche il valore più elevato del rapporto tra pensionati e occupati: 90,1 pensionati ogni 100 occupati. Si proprio così. Un rapporto quasi alla pari.
    Mentre ancora una volta il valore più basso si osserva nella provincia autonoma di Bolzano, con 51,9 pensionati ogni 100 occupati. La spesa pensionistica procapite più elevata, pari a 6.051 euro, è in Liguria, mentre il valore minimo, pari a 3.275 euro, si registra in Campania (anche a causa della diversa struttura per età della popolazione).
    La quota di spesa più elevata (30,0%) è stata erogata nel Nord-ovest, mentre valori prossimi al 20% si sono registrati nel Centro (21,3%), nel Nord-est (20,3%) e nel Sud (18,6%). Il 9,1% è stato corrisposto ai pensionati delle Isole e il rimanente 0,6% a quelli residenti all’Estero. I pensionati del Lazio percepiscono il reddito pensionistico mediamente più elevato (19.163 euro), superiore di quasi il 40% rispetto a quello dei pensionati della Basilicata (13.858 euro), il più basso tra le regioni italiane. Oltre la metà dei pensionati delle Isole (51,4%) e del Sud (50,9%) percepisce un reddito pensionistico mensile inferiore ai 1.000 euro, mentre le quote più elevate di percettori sopra i 5.000 euro al mese sono nel Centro (1,9%) e nel Nord-ovest (1,4%).Ciò è associato anche alla diversa incidenza delle tipologie pensionistiche sul territorio. Nel Nord-ovest le pensioni di vecchiaia sfiorano il 60% del totale mentre quelle assistenziali sono solo il 13,0%. Una situazione sensibilmente diversa si verifica nelle Isole, dove l’incidenza delle pensioni assistenziali e’ del 27,7% e quella delle pensioni di vecchiaia e’ del 40,0%. La più elevata incidenza di pensioni destinate ad ex lavoratori del comparto pubblico si registra nelle regioni insulari (15,0%); valori più bassi si osservano nelle altre ripartizioni, con il minimo nel Nord-ovest del Paese (9,6%).

  5. #5
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    Predefinito Re: dati macro-economici Sud

    disclaimer: ho autocancellato questo post per dati tendenziosi
    Ultima modifica di MaIn; 02-10-14 alle 18:57

  6. #6
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    Predefinito Re: dati macro-economici Sud

    debito per regione
    fonte ilsole24ore:
    Ultima modifica di MaIn; 02-10-14 alle 18:52

  7. #7
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    Predefinito Re: dati macro-economici Sud

    città e criminalità:

    Le città criminali: ecco le più pericolose d?Italia - Attualità - Investireoggi.it

    Una classifica sulle città più pericolose di Italiain base ai crimini che vi sono commessi è stata stilata dal Sole 24 Ore e rivela molte inaspettate sorprese.
    A lasciare maggiormente stupiti, sono le prime posizioni di tale classifica, nella quale si trova principalmente città del Nord: al primo posto Milano, seguito da Rimini, Bologna, Torino e Roma.
    Anche città che notoriamente sono considerate tranquille e sicure, sempre del Centro-Nord, sono posizionate dove non ci si sarebbe mai aspettati: Firenze al settimo posto, Ravenna all’ottavo, Pavia al diciottesimo, Brescia al ventiduesimo e Trieste al trentunesimo.
    Le città, invece, da sempre ritenute poco sicure conquistano posizioni di tutto rispetto: è il caso di Ragusa, piazzata al quarantacinquesimo posto, Trapani al quarantaseiesimo, Reggio Calabria al settantatreesimo ed Enna al centoduesimo posto.
    Napoli, da sempre ritenuta una delle città più criminali e poco sicure, si trova invece soltanto al trentaseiesimo posto, ma altre province campane risultano essere molto più sicure di tante città del Nord: Caserta al posto 82, Avellino al 101 e Benevento al 103.
    Paradossalmente, quindi, molto più sicura la Campania dell’Emilia Romagna, le cui province si trovano quasi tutte nelle prime posizioni della classifica delle città più criminali. La città più sicura d’Italia, dove c’è meno criminalità quindi, è Matera che conquista l’ultima posizione della classifica, la 106.

  8. #8
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    Predefinito Re: dati macro-economici Sud

    qualità della vita nelle province italiane:

    Qualita' della vita: il dossier - Il Sole 24 ORE

  9. #9
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    Predefinito Re: dati macro-economici Sud


  10. #10
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    Predefinito Re: dati macro-economici Sud

    debito capoluoghi, notare come napoli abbia meno della metà del debito di milano e torino:
    http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/S...5-63822369b075

 

 
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