Arriva oggi all’esame del Senato il maximendamento sul Jobs Act, su cui il governo ha messo la fiducia.
ARTICOLO 18 - Quello che da più parti è stato ritenuto un “totem”, non rientrerà nel maxiemendamento. Ci penseranno i successivi decreti delegati a precisare il nuovo spazio di manovra concesso al reintegro. L’impegno politico preso dal governo è orientato alla cancellazione del reintegro nei casi di illegittimo licenziamento economico ma al mantenimento – come promesso alla sinistra del PD – nei casi di licenziamento discriminatorio e disciplinare “tipizzato”, con tipologie da fissare nei suddetti decreti delegati, in modo da ridurre al minimo il margine interpretativo del giudice.
SGRAVI FISCALI - L’emendamento recepirà però una delle maggiori contropartite alla modifica dell’articolo 18, vale a dire la concessione di sgravi fiscali al contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che con il Jobs Act diventerebbe la forma contrattuale di riferimento, nonché più conveniente e perciò privilegiata. Ciò – come sottolineato da ‘Repubblica’ – si traduce in “minori contributi previdenziali e assistenziali da accompagnare, nei primi anni, ad esempio tre, alla deducibilità del costo del lavoro per i nuovi assunti dall’Irap o a specifici bonus”.
L’AVVERTIMENTO SUI NUMERI - “Se il Jobs Act passa con i voti determinanti di Forza Italia, il governo va a casa”. L’ammissione arriva direttamente dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, intervenuta ieri sera alla trasmissione televisiva ‘Ballarò’. Un vero e proprio aut aut ai dissidenti della maggioranza e, soprattutto, dello stesso PD.
Scritto da: Emanuele Vena
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Giusto Manetti Battiloro - Gold Leaf Made in Italy
Buongiorno!
riguardo la riforma del mercato del lavoro "Terra!", il programma condotto da Toni Capuozzo, ha realizzato un bel reportage. In particolare, vi segnalo il servizio dal minuto 15:40 al minuto 28:26.
Francesco
(non so perchè il link mi fa così... volevo mettere direttamente il link alla news sul sito della Manetti!)
Ultima modifica di frabartolini75; 08-10-14 alle 11:04
Quindi l'art. 18 dopo mesi che se ne parla non verrà messo in votazione parlando il maxiemendamento di altro. Renzi ha quindi dovuto fare marcia indietro ma ancora non mi è chiaro il timore, chiaramente infondato, della Pinotti riguardo al voto. A meno che qualcuno tema, giustamente, che nei cosiddetti decreti delegati poi il governo ci metta dentra l'abolizione effettiva dell'art. 18 magari mascherandola nel maxiemendamento. E allora le preoccupazione, ripeto infondate, avrebbero un senso ma son convinto che i senatori piddini voteranno compatti a favore del governo. Han solo fatto un po' di cinema ad uso e consumo dei gonzi.
Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)
Premesso che non sono d'accordo sui modi e non sui contenuti perchè porre la fiducia su una legge delega non lo trovo molto "democratico". Costringere il parlamento a firmare un foglio in bianco non è proprio correttissimo.
Detto ciò mi lascio andare ad una fantasia erotica irrealizzabile: ma se i voti di FI diventassero determinanti perchè FI non rilancia proponendo a Renzi un pacchetto bello grosso di tagli strutturali alla spesa per finanziarci una sontuosa riduzione del cuneo fiscale? Una specie di "larghe intese" come quelle per la riforma costituzionale ma applicata alla finanza ed economia..
Non è FI che da 20 anni girida "più mercato e meno stato" o altri slogan contro la spesa pubblica e a favore del liberismo?
Vabbè ho capito, torno nel mondo reale...
In effetti confesso la mia ignoranza, fino a poco fa, su questi decreti delegati e trovo francamente inconcepibile porre la questione di fiducia su una cosa che non si sa nemmeno, se non a grandi linee, come verrà impostata a POSTERIORI, cioè dopo il voto, dal governo. Sono rimasto allibito, veramente allibito. Ma come può essere costituzionale una cosa del genere? Votare la fiducia su un decreto che il governo farà poi. Siamo alla follia, mi pare. E Napisan che dice? E Grasso? Mah.
Ultima modifica di Gianky; 08-10-14 alle 11:39
Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)
e damiano spedito ai giardinetti
son sinistrati ma mica cojoni
Secondo me è una cosa esattamente da minorati mentali. Come si può chiedere ED OTTENERE un voto di fiducia su una cosa che verrà decisa a posteriori? Non sono esperto di regolamenti parlamentari ma questa cosa mi sembra che andrebbe bene solo se fatta in un manicomio, ma manicomio criminale. Votare la fiducia su un maxiemendamento in cui sono SOLO DIRETTIVE su quello che poi saranno EFFETTIVAMENTE i decreti delegati. Ma quello che sta sul Colle non ha niente da dire? E quelli che voteranno la fiducia su un foglio di carta in bianco? Siamo alla follia, veramente alla follia!
Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)