Originariamente Scritto da
Monsieur
Come ben sai, il fatto che Berlusconi e Brunetta siano passati dalla maggioranza all'opposizione non c'entra col cambio del governo. Ciò detto, io ero favorevole al ribaltone a Palazzo Chigi quando i più, renziani compresi, erano come minimo scettici. Ma adesso si tratta di giudicare le scelte del governo per quello che sono.
Sul confronto Tasi Imu, che non mi pare dirimente né di attualità (la Tasi l'ha comunque messa il governo Renzi) c'è da dire che la Tasi a differenza dell'IMU è di competenza comunale, che le detrazioni dell'IMU non erano progressive per la ricchezza ma per il numero di figli e quindi complessivamente la Tasi è più equa ed obiettiva. La Uil, se non sbaglio, fece anche una ricerca il cui risultato era che era meno costosa per le famiglie dei lavoratori la Tasi dell'IMU. Ciò detto, concluderei la discussione sull'imposta immobiliare qui perché non mi pare molto significativa.
Sulle regioni, non credo che si debba trattare di "credere". Non dovrebbe essere questione di fede. Il presidente di Regione che l'ha presa meglio, Enrico Rossi, ha annunciato baldanzoso che la sanità pubblica diventerà sempre più costosa, ovviamente distinguendo progressivamente, solo che già oggi la distinzione progressiva esiste, sia a livello di ticket che a livello di tassazione generale col risultato che a pagare sono i lavoratori onesti.
Se ci sono degli sprechi, è bene che vengano indicati. Evidentemente non è che Renzi deve "perdere tempo" a farlo, ma mi parrebbe un lavoro molto adatto ai burocrati (usando il termine senza accezioni negative!) dei ministeri. Tagliare come fa Renzi significa solo colpire i servizi, la loro qualità e quantità e l'occupazione pubblica.
Io dal 2008 ricordo invece le critiche severissime mosse ai tagli agli enti locali di Berlusconi e Tremonti.