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  1. #1
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    Predefinito Un altro crollo finanziario è arrivato

    Sono stato io.

    keinpfusch.net


    Come avrete letto sui giornali, c'e' stato un catastrofico botto in borsa proprio oggi. E probabilmente leggerete ancora di un crollo. Certo, questa volta non e' scoppiata una vera "bolla", ma si sgonfiera' una schiuma, fatta di tante piccole bolle, che vanno dalle cosiddette "startup", al prestito al consumo, e a tutte le porcherie finanziarie che sono state fatte per simulare la crescita, specialmente la finta crescita americana ed inglese, cosi' tanto sbandierata da alcuni giornali come se fosse il frutto della ricetta perfetta. Ma il peggio sta nelle spiegazioni.




    Perche' tutti i giornali, o quasi, sono in mano a finanzieri. E dovranno pure spiegarvi a cosa si deve un blocco dell'economia MONDIALE (c'e' crollo ovunque, persino Cina , India e Brasile non crescono come si e' sempre detto) e l'ennesima crisi che origina sempre dallo stesso cancro, ovvero la finanza cartacea.


    E ce la metteranno tutta, per inventare scuse, ma non ne hanno. Hanno cercato in tutti i modi di causare una guerra con la Russia, per giustificare il botto. Hanno cercato in tutti i modi di creare un Grande Satana (6000 guerriglieri che sgozzano persone nell'unico posto ove sgozzare persone e' legale) nell' ISIS, ma non ha funzionato. La guerra con la Russia non c'e' stata e l' IS sinora non ha commesso attentati in occidente.


    Allora, meglio dargli subito una scusa credibile. OK, lo confesso:




    SONO STATO IO.


    lo so che sembra pazzesco, ma e' sempre piu' credibile rispetto a quelli che scrivono che sia stata la situazione in Grecia a causare tutto. I greci hanno annunciato, infatti, che il bilancio VA BENE, che il pil cresce leggermente, e che potranno togliere alcune tasse di emergenza. E che potranno tornare a finanziarsi sui mercati finanziari a prezzo decente.


    Per cui, rispetto alla scusa greca, e' sempre piu' credibile pensare che




    SONO STATO IO.


    ovviamente non mi crederete, ma farete MOLTA piu' fatica a credere che la colpa sia di Ebola. Un'epidemia che ha ucciso poche centinaia di persone in Africa, in luoghi senza prevenzione e senza igiene, e in occidente ha colpito infermiere che se la sono spalmata addosso e personaggi che sono stati inviati a casa con antibiotici per il raffreddore. Certo, centinaia di morti fanno paura, ma in Africa sono una invisibile percentuale rispetto a quelli che muoiono di malaria, tifo, vaiolo, HIV , denutrizione, parto. Da quando "centinaia di morti in Africa" fanno crollare le borse?


    Cosi' , se proprio dovete credere a qualcosa, e' molto piu' verosimile pensare che




    SONO STATO IO.


    perche' adesso vi diranno che sono i "timori" verso la ripresa, dopo che la Fed ha smesso di fare QE perche' tutto andava bene. Vi diranno che sono "timori" verso la ripresa, dopo che gli USA hanno detto che la ripresa e' modesta perche' le aziende faticano a trovare personale qualificato (ma stranamente gli stipendi non aumentano. Com'e' la storia di domanda e offerta?). Vi diranno che la Abenomics, la miracolosa ricetta che ha tirato su il Giappone, anzi no, ha causato ancora piu' problemi, non ha funzionato. Il perche'? Uh, mumble mumble, Fed: "Le aziende non trovano operai specializzati". La crescita Usa è modesta - Repubblica.it) solo che Wall street e' crollata a picco mentre tutti glorificavano la "ripresa americana", e non si capisce perche'.




    E non ve lo diranno, il perche'. Per questo vi conviene credere che


    SONO STATO IO.



    perche' per quanto incredibile, e' sempre meglio di credere alle PANZANE che gli "economisti" autorizzati dai padroni finanzieri vi verranno a raccontare sui giornali. Non so ancora cosa potranno raccontare, visto che quel bastardo di Putin si ostina a NON fare la guerra e ISIS rimane confinata in Sarcazzistan. Non lo so ancora, cosa vi racconteranno, e so anche che quando qualcuno dira' il vero, come succede qui: Opinion: Brace yourselves for another financial crash - CNN.com voi continuerete a non crederci, perche' , per ordine dei padroni finanzieri, vi scrivono questo:






    capite, si sono sentiti in dovere di prendere le distanze, poveretti. Perche' la verita' non si puo' dire. E siccome non si puo' dire che la massa di derivati e' cosi' grande che basta un 2% di investitori che escono per prosciugare mari di liquidita', allora vi diranno altro. Non sanno ancora cosa. Ma finiranno sempre li':


    SONO STATO IO.

    che e' sempre piu' credibile della panzana secondo la quale la colpa e' tutta della BCEche non stampa soldi. Dopo aver assistito al pomposissimo FALLIMENTO della Abenomics, dopo aver assistito alla misteriosa scomparsa della "ripresa americana" subito dopo la fine del QE, a testimoniare che e' solo un palliativo, pur sapendo che il mondo della finanza puo' assorbire qualsiasi cifra stampiate , ancora siete a proporre di stampare soldi, e a dire che la crisi sia legata a questo. E non vi importa di notare che le crisi arrivino SEMPRE dopo l'annuncio di peggioramenti nel mondo del lavoro.

    Non vi passa per la testa che forse, dopo aver trasformato in precari coloro che ancora un vero lavoro l'avevano , le banche vedono i loro debiti come debiti rischiosi, e per compensare escono dagli altri investimenti? No, ovviamente no. E pur di non dirlo, crederete a qualsiasi cosa. Crederete persino che



    SONO STATO IO.





    Non sanno ancora come nascondere che il sistema finanziario e' malato , che e' abitato da persone che in una societa' sana dovrebbero marcire in qualche carcere, che e' affollato di ciarlatani piu' di una fiera dell'olio di serpente. Non vi diranno mai che il "big money" e' in mano a tossicodipendenti da cocaina e software di qualita' infima scritti da schiavi sottopagati. Non vi diranno che la meta' di coloro che "prendono le decisioni che contano" hanno la fedina penale sporca e l'altra meta' ha bisogno di aiuto psichiatrico perche' crede di essere "the masters of the universe". Non ve lo diranno, e vi posso garantire che, rispetto alle balle che scriveranno, vi verra' molto piu' facile pensare che


    SONO STATO IO.


    vi verra' molto piu' facile crederlo perche' questa crisi durera' MOLTO, perche' la schiuma di speculazioni con cui hanno gonfiato le economie (startup, credito al consumo - la vendita di automobili che supera quella di case. Suvvia, siamo seri! - economia "green", QE , Abenomics) impieghera' di piu' a sgonfiarsi. E colpira' ovunque, nessun posto escluso.


    E per tutto questo tempo, le loro palle non reggeranno. Non reggeranno perche' qualsiasi cosa menzionino rientrera' col tempo, ma la crisi rimarra' li'. E quando tutti i ciarlatani avranno parlato, e quando tutte le scuse saranno smascherate, non vi restera' che pensare una cosa:




    SONO STATO IO.


    Perche' nessuno vi dira' MAI la verita', ovvero la REALE causa di questa crisi, di quella passata, di quella prima, la causa del fallimento del WTO e della globalizzazione in se', e nessuno vi raccontera' mai cio' che i finanzieri non vogliono farvi sapere, nessuno smascherera' MAI la palla che stanno raccontando, e vi restera' solo da dare la colpa a me. Perche' per quanto sia incredibile pensare che sia sempre stato io, sara' ancora piu' difficile per i giornali dei nemici dell'umanita' ammettere una semplice cosa:




    IL LAVORO NON E' UNA COMMODITY.


    e' stato pensare che il lavoro dovesse diventare una commodity che ha fatto partire la globalizzazione fatta di dumping sociale, origine della prima crisi negli anni 2000, mascherata dalla storia delle torri gemelle. E' stato pensare che il lavoro dovesse diventare una commodity che ha portato alla globalizzazione dell' IT, motivo del disastro successivo, lo scoppio della bolla , nel 2004. E' stato pensare che il lavoro dovesse essere una commodity a precarizzare ogni cosa e a trasformare ogni mutuo in subprime, causa della crisi del 2008. E' stato pensare che il lavoro dovesse essere una commodity l'origine dell'elusione fiscale delle multinazionali "multilocalizzate", che hanno dissanguato le casse europee, che hanno causato la crisi dei debiti. E ancora oggi, e' pensare che il lavoro sia una commodity che porta i governi a fare le riforme sempre a senso unico, verso la perdita di salario dei lavoratori.


    Alla base dell'economia c'e' il lavoro. Se il lavoro diventa una commodity, l'economia diventa l'economia delle commodities.


    Ovvero, questo:


    Questa foto contiene solo commodities.


    un mondo fatto di sole commodities.


    Ove si nota una strana mancanza.


    Per esempio, manca qualsiasi traccia di economia. E non puo' essere diversamente, se il mondo intero e' fatto di sole commodities.


    Ma questo vi sembrera' un discorso troppo filosofico. Troppo ad alto livello. Non riuscirete a capire come sia successo che quando i redditi dei lavoratori crescevano allora il mondo andasse meglio, e quando essi vanno calando - perche' il lavoro e' una commodity - allora va tutto in merda, e no, oggi rallenta tutto il mondo, non c'e' nessuno che si salva.


    E non lo ammetteranno nemmeno i finanzieri che controllano i giornali, no. Prima vi diranno che e' rientrata, poi che manca poco, poi che la ripresa e' in arrivo. Ma dovete lavorare un po' di piu'. Perche' il lavoro e' una commodity e voi siete risorse umane. Ma non funzionera' neanche cosi'. E quindi, quando avranno finito le scuse e le cure miracolose, alla fine, loro troveranno il coraggio di dirlo, e voi riuscirete davvero a credere che


    SONO STATO IO.




    ebbene, si.











    La guerra e' pace.
    L'ignoranza e' forza.
    La liberta' e' schiavitu'.
    Il lavoro e' una commodity.
    Sono stato io.


  2. #2
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    Predefinito Re: Un altro crollo finanziario è arrivato

    seguo le borse e mi interesso di finanza anche se il mio lavoro è tutt'altro e di fronte a questi botti assurdi ho una sola considerazione da fare: non ci sto capendo più niente.
    Ultima modifica di sig_rune; 16-10-14 alle 21:22
    non mi disturba l'omosessualità, quanto la sua ostentazione.
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    La democrazia è la forma più subdola di dittatura.
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  3. #3
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    Predefinito Re: Un altro crollo finanziario è arrivato

    Citazione Originariamente Scritto da sig_rune Visualizza Messaggio
    seguo le borse e mi interesso di finanza anche se il mio lavoro è tutt'altro e di fronte a questi botti assurdi ho una sola considerazione da fare: non ci sto capendo più niente.
    Per capirci qualcosa bisogna porsi questa semplice domanda: quali sono quelle istituzioni che quotidianamente destabilizzano il sistema monetario, finanziario ed economico mondiale inondandolo di enormi quantità di denaro creato dal nulla?

    Una volta che si è risposto a questa domanda si è già sulla buona strada.

    Il grave difetto di questo articolo è di non porsi questa domanda.

  4. #4
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    Predefinito Re: Un altro crollo finanziario è arrivato

    Teocomplottismo antifinanziario, cioè, in ultima analisi, antisemita, di bassa lega.

    L'economia finanziaria è ciò che ci rende tutti abbastanza ricchi da lamentarcene. Le bolle (finanziarie o meno) sono sempre esistite, e sempre esisteranno. Non sono evitabili. Hanno la stessa consistenza di un evento naturale. Non sono imprevedibili. O meglio sono prevedibili come i terremoti. Si può dire se, ma non quando.

    Viva l'America

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  5. #5
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    Predefinito Re: Un altro crollo finanziario è arrivato

    Citazione Originariamente Scritto da Claude74 Visualizza Messaggio
    Teocomplottismo antifinanziario, cioè, in ultima analisi, antisemita, di bassa lega.

    L'economia finanziaria è ciò che ci rende tutti abbastanza ricchi da lamentarcene. Le bolle (finanziarie o meno) sono sempre esistite, e sempre esisteranno. Non sono evitabili. Hanno la stessa consistenza di un evento naturale. Non sono imprevedibili. O meglio sono prevedibili come i terremoti. Si può dire se, ma non quando.

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    qui siamo di fronte ad una stagnazione secolare, non ad un semplice rallentamento o ad una bolla

  6. #6
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    Predefinito Re: Un altro crollo finanziario è arrivato

    Citazione Originariamente Scritto da Mister Libertarian Visualizza Messaggio
    Per capirci qualcosa bisogna porsi questa semplice domanda: quali sono quelle istituzioni che quotidianamente destabilizzano il sistema monetario, finanziario ed economico mondiale inondandolo di enormi quantità di denaro creato dal nulla?

    Una volta che si è risposto a questa domanda si è già sulla buona strada.

    Il grave difetto di questo articolo è di non porsi questa domanda.
    e non l'ho capita questa, puoi essere più preciso?
    E' ovvio che per far fare -10% a un titolo ad alta capitalizzazione devi essere un big boy.
    non mi disturba l'omosessualità, quanto la sua ostentazione.
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  7. #7
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    Predefinito Re: Un altro crollo finanziario è arrivato

    Citazione Originariamente Scritto da dedelind Visualizza Messaggio
    qui siamo di fronte ad una stagnazione secolare, non ad un semplice rallentamento o ad una bolla
    e come ti accorgi che è una stagnazione secolare se ci sei dentro?

    A tutte le crisi del capitalismo, che sono state decine, gli anticapitalisti di ogni risma sostengono che è l'ultima crisi, ce è il crollo del sistema, che è la stganazione ecc. è come la storia dell'invasato religioso che vede nel terremoto la fine del mondo.

  8. #8
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    Predefinito Re: Un altro crollo finanziario è arrivato

    Citazione Originariamente Scritto da sig_rune Visualizza Messaggio
    e non l'ho capita questa, puoi essere più preciso?
    googla "tapering", avrai tutte le risposte che cerchi.
    "Quante persone ci sono in questa strada, un centinaio? Quante sono le persone intelligenti, sette, otto? Bene, io lavoro per le altre novantadue" Phineas Taylor Barnum

    UE, mondo, futuro Michio Kaku:
    https://www.youtube.com/watch?v=7NPC47qMJVg

  9. #9
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    Predefinito Re: Un altro crollo finanziario è arrivato

    va bè ma la critica libertaria alle banche centrali non ha nulla a che fare con quella anticapitalista complottista. E' un pò lunga da spiegare, ma diciamo che la BC in quanto "padrona arbitraria" della gestione monetaria di tutti il sistema finisce per fare danni intervenendo (come ha fatto ha fatto la FED col Quantitative easing - allentamento quantitativo ? - il cui funzionamento continua a sfuggirmi). La moneta deve essere liberamente scambiata e prodotta nella quantità che il mercato richiede, ed ogni interbvento che ne allarga la base (fondamentalmente per contrastare il credit crunch) finisce per causare inflazione e tutta una serie di inefficienze da investimento mal riposto che nel medio lungo periodo fanno scadere il taso di crescita economica. Ma le teorie del complotto non c'entrano nulla, anzi... il liberismo è l'opposto di una teoria del complotto

  10. #10
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    Predefinito Re: Un altro crollo finanziario è arrivato

    la "seconda parte" del topic di apertura:

    Ma loro sono pronti?

    keinpfusch.net/


    Ho dovuto - per ragioni di lavoro - assistere all'ennesima convention idiota che cerca di introdurre il TTIP. Hanno provato a proporlo in un comizio in piazza a Düsseldorf, e il tipo che raccontava delle meraviglie del TTIP e' stato costretto a smettere a furia di fischi. Cosi' la nuova strategia per convincere la gente che il liberismo e' giusto consiste nel fare convention "aziendali" , in cui si parla di prodotti, strategie e consulenza, e venderlo - embedded - li' dentro. Una specie di messaggio subliminale mentre parli di lavoro.
    E' una strategia ancora piu' fallimentare, dal momento che il lavoratore e' quello che piu' teme il TTIP, ma non e' questo il punto. Quello che mi chiedo e' se coloro che parlano di "il lavoro come commodity" , che si chiedono se il resto del mondo sia pronto, siano a loro volta pronti.



    La mia sensazione riguardo all'argomento e' che i grandi brand e le grandi aziende stiano li' a sponsorizzare questo mondo fatto di solo mercato, ove "il lavoro e' una commodity" , senza percepire di preciso il significato esatto di quel che vogliono.


    Ne vendono, cioe', solo la parte che gli conviene, fingendo di non conoscere la parte che NON conviene loro.


    Faccio un esempio: ho aiutato un mio amico italiano (col quale avevo lavorato) a trovare un lavoro qui. Ora, di per se' non e' nulla di speciale, ma quando ha lasciato l'azienda per venire qui si e' sentito dire cose incredibili.


    La prima era che il progetto stava per finire e lasciare poco prima della fine sarebbe stato sleale verso l'azienda.


    Molto bello, ma per quale ragione si chiede ad una commodity di essere leale? Avete mai accusato il cemento della vostra casa di essere leale? Avete mai pensato alla lealta' di un sacco di patate che avete comprato? Alla dedizione di un litro di latte?


    La verita' e' che le commodity, essendo beni indifferenziati legati a domanda ed offerta, vanno ad essere comprate da chi paga meglio. Se io sono una commodity, posso lasciare tra mezz'ora, se qualcuno mi offre di piu'. Il tuo progetto va a puttane? Your problem. Precario io, precario tu.


    Ed e' la parte "precario tu" che questi personaggi non riescono a capire.


    Una delle cose che faccio sempre capire al cliente quando inizio una nuova consulenza e' che , appunto, io come consulente sono una commodity. Essendo una commodity, lui non mi puo' dire "tu sei parte del mio team".


    Sarebbe come se io aprissi il frigo, guardassi il formaggio e dicessi "da oggi sei un membro della mia famiglia". In realta' no, il formaggio e' una cosa che ho comprato , e' uguale ad ogni altro formaggio, e poteva comprarlo chiunque altro allo stesso modo. Ovvero, e' un bene indifferenziato.


    Stranamente, quando continuo a tenere nella firma della mia email il nome della MIA azienda , e non di quella del cliente, quando continuo e il mio badge ha ancora la corda della MIA azienda, quando io continuo a chiamare "il cliente" quello che gli interni chiamano "il manager", il disagio inizia si, ma da parte LORO. Eppure, io HO dimenticato la vecchia economia, e mi sto comportando come una commodity.


    La stessa cosa succede come "home office". Se tu distingui i "membri del tuo team" tra "interni" ed "externals", poi non ti devi lamentare se gli "externals" lavorano in Home Office. Sono esterni, giusto? "Esterno" e', a quanto ricordo, un tizio che non e' interno, ovvero non si suppone essere, topologicamente parlando, nello stesso insieme degli "interni".


    Invece, stranamente, loro passano il tempo ad "esternalizzare", ma NON quando gli esterni vogliono stare fuori dall'ufficio. Molto interessante, ma questo mi lascia pensare ad una cosa: che questa merda funzionera' solo fino a quando gli "esterni" continuerano ad essere dei finti interni.

    Sospetto che vi chiederanno di "dimenticare il posto fisso" soltanto sino a quando non lo avrete dimenticato SUL SERIO. Perche' quando avrete dimenticato che bisogna essere per forza DENTRO l'azienda, questa cosa degli "esterni" non gli andra' piu' tanto bene. Dovete dimenticare di essere interni, si, ma dovete anche ricordare di lavorare dentro.



    Voglio dire, questi passano tutto il tempo a enunciare grandi formule, tipo "voi non dovete piu' pensare ad un lavoro per tutta la vita", "non esiste piu' il posto di lavoro, perche' tu non avrai piu' il tuo ufficio sino alla pensione", "deve finire questa mentalita' della fabbrica come seconda casa", ma quando poi la gente FA DAVVERO quel che si dice, allora iniziano a dare di matto.


    Dicono che non esistera' piu' la fabbrica dove timbri il cartellino, e va benone, ma poi quando la gente mette un OoO e se ne va a portare il cane dal veterinario si incazzano: avevamo detto che non si timbrava piu' il cartellino, giusto?


    Onestamente, la mia politica e' stata sempre quella di rendere continuamente presente e chiaro che sono un consulente esterno e non un "membro del team", che io non sono un dipendente ma un consulente, una commodity, per cui se ne vuoi di piu' paghi di piu': quando mi chiedono se posso fare degli straordinari dico sempre "per me e' OK, senti il mio commerciale", ben sapendo che quello stacchera' fattura inesorabile, infallibile, totale.


    Ma questa cosa, a memoria d'uomo, non ha mai infastidito particolarmente ME, ha sempre infastidito il cliente. Quando ero in Italia, e feci il discorso "loro sono membri del team, io sono un consulente esterno", uno dei clienti mi disse che stavo destabilizzando il team. Cosi' gli chiesi per quale motivo stava mettendo la parola "Consulente" nell'indirizo di email che mi aveva assegnato, e si zitti'. Tuttavia so benissimo che la cosa non gli andasse a genio.


    La pura e semplice verita' e' che tanti cocainomani vanno in giro a dire che bisogna abbandonare la vecchia idea di "posto fisso", ma quando poi prendono la persona "as a commodity", pretendono che imiti il vecchio "posto fisso", diventando leale, avendo spirito di squadra, orari prefissati, quando nessuna commodity fa questo. Quello che viene da chiedersi e' se IL PREDICATORE sia pronto alla venuta del suo stesso Dio, insomma.
    Quando dici questo ti citano sempre la Silicon Valley, dove a sentire loro "se si cazzeggia hai la stanza per il pingpong erotico, ma quando si lavora non c'e' orologio". Quasi vero. Quasi.


    Ho conosciuto un certo Paul B. Se avete usato dei tool per la gestione di manifesti java, o qualche tool per la gestione di database (sempre scritti in Java), era proprio quel bestione americano li'. Dico bestione perche' ha l'aria di un tipo non facile da buttar giu' in un campo da football.


    Ora, il Bem ha lavorato per un certo periodo in Europa, tra scandinavia , Germania e Inghilterra, ma ha dovuto smettere. C'era una ragione precisa per questo: lui d'estate non lavora. E' un freelance, giusto? E' uno che e' "imprenditore di se' stesso", giusto?


    E' insomma il simbolo di tutto quello che il "CEO of yourself" dovrebbe essere: professionalmente bravissimo, assertivo, preattivo, manda in calore le finte manager inglesi con le sue spalle grosse , e tutto quanto. Pero' lui non lavora d'estate.


    D'estate prende il suo pickup, una tenda, e se ne va in qualche deserto a fare non so cosa. Non e' il burning man, e' qualche altra cosa - che non conosco - ma si fa meglio in una tenda nel deserto. So che un anno eha invece piantato la tenda in una spiaggia e ha scoperto il surf, ma l'anno dopo e' tornato al deserto.


    A prescindere da come il Bem passa le estati (sono anni che non lo vedo ) , ha dovuto smettere di farlo in Europa. Perche'? Perche' le aziende non si fermano in estate. Ma a Paul fegava zero: era lui il CEO di se' stesso, e se aveva soldi da parte - in realta' due mesi nel deserto costano quanto una settimana in citta' , quindi risparmiava - potete chiudere la VOSTRA azienda e andare nel deserto in una tenda, a fare cose misteriose.(1)


    E qui siamo ancora al punto di partenza: al lavoratore moderno viene si chiesto di "dimenticare" il posto fisso, ma poi viene chiesto di "ricordare" il posto fisso, quando deve comportarsi ALLO STESSO MODO.


    la mia impressione, cioe', e' che tutti questi cazzologi assortiti vadano in giro a dire che "e' finita l'era del posto fisso" , e "e' finita l'era di un lavoro per tutta la vita", " si deve fare come in ammeriga, ammerigameriga, ammerigamerigameriga", ma poi quando si trovano di fronte alle cose che essi stessi hanno predicato, scopriamo cosa intendevano:




    che in termini di DIRITTI dovete dimenticare il posto fisso, ma in termini di DOVERI dovete ricordarvelo, eccome, perche' dovete ancora comportarvi cosi'.


    vorrei vedere cosa succederebbe se un giorno arrivasse qualcuno e convincesse tutti i precari della stessa azienda a lavorare per lui da domani, lasciando scoperta l'azienda. Basta offrire di piu', giusto?


    Allora sarebbe bello fare un bello scherzo a qualche imprenditore, tipo "candid camera":



    1. Sapendo che gli impiegati precari di quell'aienda sono Y
    2. Sapendo che ogni mese guadagnano X
    3. Riempire il posto di manifestini ove qualcuno cerca Y+1 contrattisti a 1,2*X al mese.
    4. Il contratto inizia fra due giorni, quindi bisogna andarsene senza preavviso.


    e poi filmare la reazione del capo quando legge il manifestino.


    Chissa' com'e', non credo rimarrebbe un fanatico sostenitore del "lavoro come commodity".


    Quindi, ripeto: sono convinto che stia per nascere una nuova generazione di giovani che non "pensano piu' al lavoro fisso", quello che mi chiedo e' se esista una generazione di IMPRENDITORI che non pensa piu' al lavoro fisso.


    Anche perche' a casa mia le commodity si pagano per quantita': se vuoi otto ore ne paghi 8, se ne vuoi 10 me ne paghi 10, e cosi' via.


    E cosi' il buon Paul, compagno di bevute e di stinchi di maiale, adesso e' tornato in USA: "gli imprenditori europei non capiscono che non esiste piu' il lavoro fisso", diceva.


    Sti liberisti.


    Mi fa ancora piu' pensare un'altra cosa: il mio ex collega - italianissimo - che oggi lavora in Thailandia. Ad un certo punto ha trovato altro li', e se n'e' andato. Oltre alla solita paturnia del "traditore" (ma il lavoro non era una commodity?) che lascia l'azienda a meta' progetto (del resto, chiunque lasci l'azienda lascia un progetto: tutti lavorano su qualche progetto) e non ha spirito di squadra e non ha lealta' all'azienda, ha scoperto una cosa interessante.


    Quando si era spostato dall' Italia all' inghilterra, infatti, aveva venduto la casa. E aveva capito una cosa: nel "mondo globale" dove il "lavoro e' una commodity", possedere una casa non ha senso alcuno. Se non esiste piu' il lavoro sino alla pensione, perche' dovrebbe esistere la casa sino alla pensione, se nessuno ti fa un contratto per 20 anni, perche' TU dovresti fare un mutuo per 20 anni?


    Ma se aumentiamo la distanza, sino in Thailandia, scopriamo un'altra cosa: che anche possedere un'auto e' tutta questa figata. Spostare un'automobile sino in Thailandia, da Londra, e' una spesa inutile ed ingiustificabile.


    Cosi' ha venduto anche l'automobile. E adesso che ha capito la lezione (e cioe' che siamo nel mondo globale dove lui potrebbe essere a Brasilia domani) , ha detto chiaramente che comprare un'auto non ha alcun senso, che piuttosto conviene rimanere liquidi, e al limite ne affitti una in loco se ti serve.


    Ora, vorrei parlare di questo con un costruttore, o con un industriale: perche' "adesso siamo in un mondo globale" e "non esiste piu' il posto fisso per tutta la vita" significa proprio questo. Che non venderete piu' ne' case ne' auto.


    Nel mondo locale con il posto fisso per tutta la vita, le famiglie comprano una casa e un'automobile, quando non due. Nel mondo globale senza posto fisso per tutta la vita, le persone NON comprano casa e NON comprano automobili. Cosi' la vera domanda e': ma gli IMPRENDITORI sono PRONTI a questa cosa che pure ricordano agli altri con tanta enfasi?
    Due giorni fa, lupus in fabula, la mia banca tedesca mi ha chiamato. Mi ha fatto notare che ho soldi sul conto e che dovrei farne qualcosa. La mia risposta e' stata qualcosa come "penso che prima o poi li spendero', infatti". Che e' appunto, quando "fai qualcosa" coi soldi.


    Ma la banca voleva che io facessi altro, ovvero che li investissi, ovvero che in qualche modo li immobilizzassi. Se fossimo nel vecchio mondo locale col posto fisso sino alla pensione , probabilmente avrei detto di si'.


    Ma oggi devo pensare come se fossi il CEO di me stesso, e solo un cretino immobilizza la cassa della propria azienda in un mondo fatto di rischi ed opportunita'. Se anche i miei rischi sono bassi, io devo "pensare come un imprenditore" e magari domani mi capitera' un'opportunita' , perche' dovrei impegnarmi con la banca per un lungo periodo, quando in un tempo piu' lungo aumenta la possibilita' che io trovi delle opportunita' ? MAgari domani la mia azienda ha degli ottimi risultati, io lo sento dire nei corridoi, e compro un pochino di azioni poco prima dei risultati di Q3. Magari qualche azienda cliente, ove faccio il consulente, annuncera' ottimi risultati, io lo sento dire alla macchinetta del caffe' (o a qualche collega che fa il consulente per finance) e voglio approfittarne. Il mondo e' pieno di opportunita', no? Quindi, meglio rimanere liquidi.


    Insomma, devo ragionare come un CEO, si o no? Siamo nel mondo globale della finanza o no? Perche' volete che io ragioni come un padre di famiglia di 20 anni fa, quando voi stessi predicate che devo ragionare come un CEO del 2014?


    Per comprare il vostro prezioso investimento a cedola fissa?


    Cosi' saro' molto sincero: quando passo un sabato a base di catering finto-matrix servito da simpatici inservienti in vestito bianco (che mi ricordano tanto Fight Club . Non ho assaggiato nessuna zuppa, per sicurezza) , e sento il solito esaltato cocainomane ventiqualcosa-enne che mi parla del mondo che dovremo affrontare dopo il TTIP (che lui da' per scontato) , e finisce le slide con una bella




    Are you ready?




    in rosso, al centro dello schermo, a me viene sempre da rispondere qualcosa come "beh, si".


    Ma poi guardo il mio capo, i miei clienti, le aziende ove faccio consulenza , e mi viene qualche dubbio.


    No, loro non sono pronti. I CEO non ragionano come "ceo di se' stessi".


    Forse perche' fanno i CEO per qualcun altro, certo, ma il problema non e' "il perche'". Non mi interessa sapere che il "CEO di se' stesso" e' per forza di cose piu' robusto del "CEO per qualcun altro", mi interessa sapere che il "CEO per qualcun altro" non e' preparato ad avere di fronte milioni di "CEO di se' stessi", i quali magari decideranno che d'estate non si lavora perche' hanno deciso di andare in tenda nel deserto.


    O, fatto realmente avvenuto, di trovarsi il 60% dei consulenti in meno durante l' Oktoberfest.


    E in azienda c'erano solo quelli che hanno il lavoro fisso fino alla pensione.


    Are YOU ready?




    (1) Oggettivamente , non gli ho mai chiesto se ci andasse da solo. Ma non riesco ad immaginare un essere capace di stare due mesi nel deserto con il bem ingrifato tipo maglio industriale ed essere l'unica cosa scopabile a disposizione. O conosce partner molto robusti, quasi indistruttibili, o nel deserto ci va da solo.

 

 
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