Calabria, arrestato sindaco del Pd
«A disposizione delle cosche»
L’accusa contro Domenico Madafferi: concorso esterno in associazione mafiosa.
Il suo nome legato all’impegno a favore dei migranti della Piana di Gioia Tauro
di Carlo Macrì
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SAN FERDINANDO(Reggio Calabria) – Il suo nome è legato all’impegno a favore dei migranti della Piana di Gioia Tauro. Sua è stata la battaglia per la bonifica dell’area dove sorge la tendopoli di San Ferdinando. La procura distrettuale di Reggio Calabria, però, considera Domenico Madafferi, sindaco Pd di San Ferdinando, un politico “a disposizione” della cosca Bellocco e per questo è scattato il fermo per concorso esterno in associazione mafiosa. Al sindaco sono stati concessi gli arresti domiciliari.
«Un politico a disposizione»
In sostanza Domenico Madafferi avrebbe favorito la cosca di ‘ndrangheta di San Ferdinando fornendogli licenze e autorizzazioni per l’apertura di esercizi commerciali, bar, ristoranti, considerati dagli inquirenti operazioni fittizie per ripulire denaro illecito. Con il primo cittadino di San Ferdinando - che è stato anche tra i maggiori oppositori a giugno scorso, delle operazioni di trasbordo delle armi chimiche provenienti dalla Siria, effettuato nel porto di Gioia Tauro - sono stati fermati anche il vice sindaco Santo Celi e un consigliere comunale di minoranza Giovanni Pantano, tra i fondatori del meet up del Movimento 5 Stelle. Ventisei in tutto le richieste di fermo proposte dai magistrati reggini. Lo scorso anno i carabinieri avevano arrestato il comandante e un agente della polizia municipale di San Ferdinando anche loro accusati di aver agevolato la cosca Bellocco. Carlo Macrì
14 ottobre 2014 | 11:06
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