Originariamente Scritto da
Shirel Levi
Per comprendere bene il Calvinismo è assolutamente indispensabile conoscere la sua fonte primaria, ovvero il "Catechismo Calvinista" che espone tutte le dottrine della Bibbia dal punto di vista della teologia di Giovanni Calvino.
IL CATECHISMO DI HEIDELBERG
Introduzione Storica
Heidelberg è una cittadina tedesca che dal 1559 al 1720 fu la capitale del Palatinato, la regione sud-occidentale della Germania. Nel corso del 1500, la Riforma Protestante si era imposta nella nazione tedesca mediante l’opera di Martin Lutero e il susseguente radicamento sociale e politico del Luteranesimo. Tuttavia, diversi protestanti tedeschi lessero l’Istituzione della Religione Cristiana di Giovanni Calvino; inoltre, le università svizzere di Zurigo e Ginevra esercitarono una grande influenza in tutto il mondo protestante, anche in Germania. Così, il Calvinismo finì per influenzare molti Luterani, soprattutto tra i ceti più elevati della società tedesca.
Come anche altre delle regioni in cui era suddivisa anticamente la Germania, il Palatinato era un elettorato, ossia una sorta di feudo il cui Principe era un elettore. I Principi elettori erano sette nobili che all’epoca dovevano votare per la scelta dell’Imperatore del Sacro Romano Impero, ed erano quindi personaggi molto importanti, dal notevole peso politico. Nel 1559 divenne "elettore" per la regione del Palatinato Federico III. Federico era un uomo timorato di Dio; difatti era stato soprannominato "il pio". Egli interpretava il suo ruolo politico secondo il modello dei Re d’Israele, i quali si erano impegnati a onorare e a far onorare la parola di Dio. A seguito di una disputa sulla Santa Cena, Federico cercò di farsi un’idea propria; così accolse la persuasione calvinista relativa alla presenza spirituale di Cristo nel sacramento della Cena. In seguito, vari teologi riformati visitarono Heidelberg: Teodoro Beza, Zaccaria Ursino e Gaspare Olivetano.
Nel periodo in cui Federico fu elettore, Heidelberg divenne la Ginevra della Germania, la città di rifugio degli esuli riformati di tutta Europa. Federico fu la mente che architettò la stesura e la pubblicazione del Catechismo di Heidelberg. Siccome dopo la Pace di Augusta del 1555 ciascun Principe elettore doveva stabilire la confessione religiosa della propria regione (in base al cosiddetto principio del cuius regio, eius religio), Federico diede una svolta in senso riformato. Convocò a Heidelberg Ursino e Olivetano, i quali – soprattutto Ursino – lavorarono alla stesura del Catechismo di Heidelberg.
Zaccaria Ursino (1534-1584) fu l’autore principale del Catechismo. Formatosi all’Università di Wittenberg sotto la guida di Filippo Melantone, studiò anche a Strasburgo, Basilea, Ginevra e Parigi. In un primo tempo, Federico III aveva convocato a Heidelberg anche Pietro Martire Vermigli, ma quest’ultimo, impossibilitato di lasciare Zurigo, indicò in Ursino una validissima alternativa. Così, Ursino giunse a Heidelberg nel 1561.
Gaspare Olivetano (1536-1586) studiò legge a Orléans e Bourges vee in seguito si dedicò alle Scritture alla teologia rispettivamente sotto la guida di Calvino, Bullinger, Vermigli e Beza. Federico invitò Olivetano a Heidelberg nel 1560 al fine di dirigere il Collegium Sapientiae. Insegnò per poco tempo dogmatica all’Università, prima di essere chiamato dal Concistoro di Heidelberg come teologo e predicatore.
Nel gennaio del 1563 il Catechismo di Heidelberg fu approvato da un apposito comitato, ma la sua pubblicazione fu accolta malvolentieri dai Luterani, la cui reazione fu molto polemica. Praticamente, Federico era l’unico riformato in mezzo a una moltitudine di nobili Luterani. Nel 1566, alla presenza dell’Imperatore Massimiliano II, la maggioranza dei Principi presenti alla Dieta di Augusta e l’Imperatore stesso condannarono Federico. Nella sua difesa dinanzi all’Imperatore e ai Principi, Federico disse: «[…] in questioni di coscienza e di religione non riconosco più di un Signore, che è il Signore dei signori e il Re dei re. […] Perciò, al riguardo io servo al comando del mio Signore e Salvatore Gesù Cristo, il quale si aspetta da me che preservi pura la sua religione con riverenza. Non posso, dunque, lasciare che Vostra Altezza l’Imperatore abbia alcuna autorità sulla questione. […] Trovo conforto nella certezza incrollabile che il mio Signore e Salvatore Gesù Cristo ha donato a me e a tutti credenti, promettendo che tutto ciò che perderò per amore del suo nome mi sarà restituito cento volte tanto nel mondo a venire». Fu così che il Catechismo di Heidelberg divenne uno dei maggiori strumenti di edificazione nella storia delle chiese protestanti, riformate ed evangeliche.