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Discussione: Le 8 accuse di Calvino

  1. #11
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    Predefinito Re: Le 8 accuse di Calvino

    Citazione Originariamente Scritto da nomeutente Visualizza Messaggio
    come spesso accade, le tue risposte hanno odore di putrefazione e sazietà religiosa

    e come ti è stato già detto, continua pure a credere e perseverare nelle tue credenze, nella tua cecità e pochezza spirituale, nelle tue catechesi ottenebranti

    ciò che è scritto, semplicemente e chiaramente nei Vangeli e negli altri Libri raccolti nel Nuovo Testamento resta ben scritto

    in nessuna parte si parla, ad esempio, di ostie a forma circolare e piatta del peso di qualche grammo, la cui composizione simbolica o pratico artigianale che fosse sarebbe quella del pane e del vino

    vai pure a rileggere le Scritture, sia mai il Signore ti concedesse grazia e luce per comprendere

    il pane è pane, un solo pane il quale necessita di essere rotto e distribuito

    il vino è vino ed altresì necessita di essere distribuito nel medesimo calice
    le scritture caro nomeutente ti contraddicono, visto che sia Cristo che Paolo sono ben chiari sulla natura di quel pane e di quel vino

    e vorrei anche dirti che pure i protestanti usano il pane a forma di ostia o simile, mi sapresti dire dove nella Scrittura è scritto che debba essere così?

    come vedi non ci vuole niente a rigirare la frittata è da idioti accusare tanto per accusare
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  2. #12
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    Predefinito Re: Le 8 accuse di Calvino

    Le scritture sono cosi chiare che esistono mille interpretazioni possibili...

    é diverso anche l'uso del pane nei culti riformati anzichè nelle ss messe.
    Basta vedere che atteggiamento di condivisione hanno le prime...
    NO ALL'INVIO DI ARMI IN UCRAINA!!!

  3. #13
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    Predefinito Re: Le 8 accuse di Calvino

    Citazione Originariamente Scritto da Haxel Visualizza Messaggio
    le scritture caro nomeutente ti contraddicono, visto che sia Cristo che Paolo sono ben chiari sulla natura di quel pane e di quel vino

    e vorrei anche dirti che pure i protestanti usano il pane a forma di ostia o simile, mi sapresti dire dove nella Scrittura è scritto che debba essere così?

    come vedi non ci vuole niente a rigirare la frittata è da idioti accusare tanto per accusare
    appunto, nella vostra fantasia, per mano di qualche fanfarone con cappello colorato e qualche formula magica credete di poter far credere a chiunque che.....

    prima che parlare di natura essenziale e spirituale il che, di certo, non si addice al tuo livello di comprensione, prova a rileggere meglio quello che ti è stato scritto

    la distribuzione di una tale "ostia" non centra un bel nulla con quanto indicato chiaramente e semplicemente, negli insegnamenti dati e rivelati dal Signore Gesù Cristo ai Suoi santi e seguaci di ogni tempo, in merito alla cosiddetta "ultima pasqua" e "prima santa cena"

    è inutile che tu rifugga dalla realtà dei fatti alla ricerca di chissà quale buco teologico o escatologico che fosse

    per il resto, dato che si è arrivati a discutere anche di altro, voglio sperare con dovuta discrezione, che tu abbia meglio compreso cosa intendesse Calvino nel suo punto di accusa n. 3
    ........ma il dono di Dio è la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore.
    (Romani 6:23)

    chiese e comunità cristiane evangeliche

  4. #14
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    Predefinito Re: Le 8 accuse di Calvino

    [QUOTE]
    Citazione Originariamente Scritto da Leviathan Visualizza Messaggio
    Le scritture sono cosi chiare che esistono mille interpretazioni possibili...
    3 per la precisione e due comunque ammettono la presenza reale

    é diverso anche l'uso del pane nei culti riformati anzichè nelle ss messe.
    Basta vedere che atteggiamento di condivisione hanno le prime...
    è vero
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  5. #15
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    Predefinito Re: Le 8 accuse di Calvino

    Citazione Originariamente Scritto da nomeutente Visualizza Messaggio
    appunto, nella vostra fantasia, per mano di qualche fanfarone con cappello colorato e qualche formula magica credete di poter far credere a chiunque che.....

    prima che parlare di natura essenziale e spirituale il che, di certo, non si addice al tuo livello di comprensione, prova a rileggere meglio quello che ti è stato scritto

    la distribuzione di una tale "ostia" non centra un bel nulla con quanto indicato chiaramente e semplicemente, negli insegnamenti dati e rivelati dal Signore Gesù Cristo ai Suoi santi e seguaci di ogni tempo, in merito alla cosiddetta "ultima pasqua" e "prima santa cena"

    è inutile che tu rifugga dalla realtà dei fatti alla ricerca di chissà quale buco teologico o escatologico che fosse

    per il resto, dato che si è arrivati a discutere anche di altro, voglio sperare con dovuta discrezione, che tu abbia meglio compreso cosa intendesse Calvino nel suo punto di accusa n. 3
    nomeutente caro, chi ha parlato di distribuzione? leggi bene

    ad ogni modo ti ringrazio,si ho capito cosa intendeva Calvino, e dico semplicemente che sono punti di vista
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  6. #16
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    Predefinito Re: Le 8 accuse di Calvino

    Citazione Originariamente Scritto da Haxel Visualizza Messaggio
    nomeutente caro, chi ha parlato di distribuzione? leggi bene

    ad ogni modo ti ringrazio,si ho capito cosa intendeva Calvino, e dico semplicemente che sono punti di vista
    non a caso si usa dire in proverbio, per indicare chiarezza e semplicità "pane al pane e vino al vino"

    nel tuo caso però, vuoi per questioni ideologico religiose, vuoi per questioni di indottrinamento catechistico, vuoi per altro..... il pane ed il vino così bene indicati nelle Scritture in moltissimi esempi, tratti dal Vecchio e dal Nuovo Testamento sono equiparabili ad una qualche ostia sacra a marchio di moneta di stato vaticano, di fattura e composizione poco nota

    oh, se il Signore non avesse concesso grazia! chissà quanti sarebbero rimasti ancora inginocchiati ed a bocca aperta......
    Ultima modifica di nomeutente; 05-11-14 alle 13:35
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  7. #17
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    Predefinito Re: Le 8 accuse di Calvino

    Citazione Originariamente Scritto da nomeutente Visualizza Messaggio
    non a caso si usa dire in proverbio, per indicare chiarezza e semplicità "pane al pane e vino al vino"

    nel tuo caso però, vuoi per questioni ideologico religiose, vuoi per questioni di indottrinamento catechistico, vuoi per altro..... il pane ed il vino così bene indicati nelle Scritture in moltissimi esempi, tratti dal Vecchio e dal Nuovo Testamento sono equiparabili ad una qualche ostia sacra a marchio di moneta di stato vaticano, di fattura e composizione poco nota

    oh, se il Signore non avesse concesso grazia! chissà quanti sarebbero rimasti ancora inginocchiati ed a bocca aperta......
    un giorno mi dirai che cosa significa per te la frase " chi non discerne il corpo e il sangue di Cristo commette un giudizio contro se stesso"
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  8. #18
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    Predefinito Re: Le 8 accuse di Calvino

    Citazione Originariamente Scritto da Haxel Visualizza Messaggio
    un giorno mi dirai che cosa significa per te la frase " chi non discerne il corpo e il sangue di Cristo commette un giudizio contro se stesso"
    nessuno mai qui, e più particolarmente parlo in mio conto, ti ha mai negato la possibilità di confronto su svariati argomenti

    e ciò, nonostante i tuoi forti limiti di ragionamento e di comprensione, conseguenza dell'influenza religiosa cattolico romana che ti tiene soggiogato

    la frase da te virgolettata può senz'altro essere oggetto di nuova discussione

    te lo dico nella consapevolezza che qualsiasi spiegazione e testimonianza che riguarda il Cristo, il Vivente nei secoli dei secoli, e la Sua Chiesa, il Suo Corpo, presenta distese infinite
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  9. #19
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    Predefinito Re: Le 8 accuse di Calvino

    Citazione Originariamente Scritto da Leviathan Visualizza Messaggio
    8 Accuse Contro la Messa...Giovanni Calvino (1509-1564)
    Se ai tempi di Paolo un abuso ordinario della Cena poteva accendere l’ira di Dio contro i Corinzi, tanto da punirli severamente, cosa dovremmo pensare dello stato di cose al giorno d’oggi? Noi vediamo, attraverso l’intera estensione del Papismo, non meramente delle profanazioni della Cena, ma perfino un’abominazione sacrilega stabilita al suo posto.
    In primo luogo, essa è prostituita per vile guadagno (I Timoteo 3:8) e mercanzia.
    Secondo, è mutilata poiché si è tolto di mezzo l’uso del calice.
    Terzo, è mutata in un altro aspetto mediante il fatto che è divenuto abituale che uno solo partecipi alla sua propria festa separatamente, essendo eliminata ogni altra partecipazione.
    Quarto, non vi è spiegazione del significato del sacramento, ma un mormorare che si accorderebbe meglio ad un incantesimo magico, o ai detestabili sacrifici dei Gentili piuttosto che all’istituzione del nostro Signore.
    Quinto, vi è un numero interminabile di cerimonie, che abbondano in parte di inezie, in parte di superstizione, e di conseguenza di manifeste polluzioni.
    Sesto, vi è la diabolica invenzione del sacrificio che contiene un’empia blasfemia contro la morte di Cristo.
    Settimo, è adattata ad intossicare dei miseri uomini con una fiducia carnale, mentre la presentano a Dio come se fosse un’espiazione, e pensano che con questo incanto essi scacciano tutto ciò che è dannoso, e ciò senza fede e ravvedimento. No, di più, mentre confidano che sono armati contro il diavolo e la morte, e sono fortificati contro Dio con una certa difesa, essi si avventurano al peccato con molta più libertà, e divengono più ostinati.
    Ottavo, un idolo è ivi adorata al posto di Cristo.
    In breve, è piena di ogni specie di abominazione.
    (Tratto dal Commentario a I Corinzi 110)
    Per comprendere bene il Calvinismo è assolutamente indispensabile conoscere la sua fonte primaria, ovvero il "Catechismo Calvinista" che espone tutte le dottrine della Bibbia dal punto di vista della teologia di Giovanni Calvino.

    IL CATECHISMO DI HEIDELBERG
    Introduzione Storica
    Heidelberg è una cittadina tedesca che dal 1559 al 1720 fu la capitale del Palatinato, la regione sud-occidentale della Germania. Nel corso del 1500, la Riforma Protestante si era imposta nella nazione tedesca mediante l’opera di Martin Lutero e il susseguente radicamento sociale e politico del Luteranesimo. Tuttavia, diversi protestanti tedeschi lessero l’Istituzione della Religione Cristiana di Giovanni Calvino; inoltre, le università svizzere di Zurigo e Ginevra esercitarono una grande influenza in tutto il mondo protestante, anche in Germania. Così, il Calvinismo finì per influenzare molti Luterani, soprattutto tra i ceti più elevati della società tedesca.

    Come anche altre delle regioni in cui era suddivisa anticamente la Germania, il Palatinato era un elettorato, ossia una sorta di feudo il cui Principe era un elettore. I Principi elettori erano sette nobili che all’epoca dovevano votare per la scelta dell’Imperatore del Sacro Romano Impero, ed erano quindi personaggi molto importanti, dal notevole peso politico. Nel 1559 divenne "elettore" per la regione del Palatinato Federico III. Federico era un uomo timorato di Dio; difatti era stato soprannominato "il pio". Egli interpretava il suo ruolo politico secondo il modello dei Re d’Israele, i quali si erano impegnati a onorare e a far onorare la parola di Dio. A seguito di una disputa sulla Santa Cena, Federico cercò di farsi un’idea propria; così accolse la persuasione calvinista relativa alla presenza spirituale di Cristo nel sacramento della Cena. In seguito, vari teologi riformati visitarono Heidelberg: Teodoro Beza, Zaccaria Ursino e Gaspare Olivetano.

    Nel periodo in cui Federico fu elettore, Heidelberg divenne la Ginevra della Germania, la città di rifugio degli esuli riformati di tutta Europa. Federico fu la mente che architettò la stesura e la pubblicazione del Catechismo di Heidelberg. Siccome dopo la Pace di Augusta del 1555 ciascun Principe elettore doveva stabilire la confessione religiosa della propria regione (in base al cosiddetto principio del cuius regio, eius religio), Federico diede una svolta in senso riformato. Convocò a Heidelberg Ursino e Olivetano, i quali – soprattutto Ursino – lavorarono alla stesura del Catechismo di Heidelberg.

    Zaccaria Ursino (1534-1584) fu l’autore principale del Catechismo. Formatosi all’Università di Wittenberg sotto la guida di Filippo Melantone, studiò anche a Strasburgo, Basilea, Ginevra e Parigi. In un primo tempo, Federico III aveva convocato a Heidelberg anche Pietro Martire Vermigli, ma quest’ultimo, impossibilitato di lasciare Zurigo, indicò in Ursino una validissima alternativa. Così, Ursino giunse a Heidelberg nel 1561.

    Gaspare Olivetano (1536-1586) studiò legge a Orléans e Bourges vee in seguito si dedicò alle Scritture alla teologia rispettivamente sotto la guida di Calvino, Bullinger, Vermigli e Beza. Federico invitò Olivetano a Heidelberg nel 1560 al fine di dirigere il Collegium Sapientiae. Insegnò per poco tempo dogmatica all’Università, prima di essere chiamato dal Concistoro di Heidelberg come teologo e predicatore.

    Nel gennaio del 1563 il Catechismo di Heidelberg fu approvato da un apposito comitato, ma la sua pubblicazione fu accolta malvolentieri dai Luterani, la cui reazione fu molto polemica. Praticamente, Federico era l’unico riformato in mezzo a una moltitudine di nobili Luterani. Nel 1566, alla presenza dell’Imperatore Massimiliano II, la maggioranza dei Principi presenti alla Dieta di Augusta e l’Imperatore stesso condannarono Federico. Nella sua difesa dinanzi all’Imperatore e ai Principi, Federico disse: «[…] in questioni di coscienza e di religione non riconosco più di un Signore, che è il Signore dei signori e il Re dei re. […] Perciò, al riguardo io servo al comando del mio Signore e Salvatore Gesù Cristo, il quale si aspetta da me che preservi pura la sua religione con riverenza. Non posso, dunque, lasciare che Vostra Altezza l’Imperatore abbia alcuna autorità sulla questione. […] Trovo conforto nella certezza incrollabile che il mio Signore e Salvatore Gesù Cristo ha donato a me e a tutti credenti, promettendo che tutto ciò che perderò per amore del suo nome mi sarà restituito cento volte tanto nel mondo a venire». Fu così che il Catechismo di Heidelberg divenne uno dei maggiori strumenti di edificazione nella storia delle chiese protestanti, riformate ed evangeliche.

  10. #20
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    Predefinito Re: Le 8 accuse di Calvino

    Citazione Originariamente Scritto da Shirel Levi Visualizza Messaggio
    Per comprendere bene il Calvinismo è assolutamente indispensabile conoscere la sua fonte primaria, ovvero il "Catechismo Calvinista" che espone tutte le dottrine della Bibbia dal punto di vista della teologia di Giovanni Calvino.

    IL CATECHISMO DI HEIDELBERG
    Introduzione Storica
    Heidelberg è una cittadina tedesca che dal 1559 al 1720 fu la capitale del Palatinato, la regione sud-occidentale della Germania. Nel corso del 1500, la Riforma Protestante si era imposta nella nazione tedesca mediante l’opera di Martin Lutero e il susseguente radicamento sociale e politico del Luteranesimo. Tuttavia, diversi protestanti tedeschi lessero l’Istituzione della Religione Cristiana di Giovanni Calvino; inoltre, le università svizzere di Zurigo e Ginevra esercitarono una grande influenza in tutto il mondo protestante, anche in Germania. Così, il Calvinismo finì per influenzare molti Luterani, soprattutto tra i ceti più elevati della società tedesca.

    Come anche altre delle regioni in cui era suddivisa anticamente la Germania, il Palatinato era un elettorato, ossia una sorta di feudo il cui Principe era un elettore. I Principi elettori erano sette nobili che all’epoca dovevano votare per la scelta dell’Imperatore del Sacro Romano Impero, ed erano quindi personaggi molto importanti, dal notevole peso politico. Nel 1559 divenne "elettore" per la regione del Palatinato Federico III. Federico era un uomo timorato di Dio; difatti era stato soprannominato "il pio". Egli interpretava il suo ruolo politico secondo il modello dei Re d’Israele, i quali si erano impegnati a onorare e a far onorare la parola di Dio. A seguito di una disputa sulla Santa Cena, Federico cercò di farsi un’idea propria; così accolse la persuasione calvinista relativa alla presenza spirituale di Cristo nel sacramento della Cena. In seguito, vari teologi riformati visitarono Heidelberg: Teodoro Beza, Zaccaria Ursino e Gaspare Olivetano.

    Nel periodo in cui Federico fu elettore, Heidelberg divenne la Ginevra della Germania, la città di rifugio degli esuli riformati di tutta Europa. Federico fu la mente che architettò la stesura e la pubblicazione del Catechismo di Heidelberg. Siccome dopo la Pace di Augusta del 1555 ciascun Principe elettore doveva stabilire la confessione religiosa della propria regione (in base al cosiddetto principio del cuius regio, eius religio), Federico diede una svolta in senso riformato. Convocò a Heidelberg Ursino e Olivetano, i quali – soprattutto Ursino – lavorarono alla stesura del Catechismo di Heidelberg.

    Zaccaria Ursino (1534-1584) fu l’autore principale del Catechismo. Formatosi all’Università di Wittenberg sotto la guida di Filippo Melantone, studiò anche a Strasburgo, Basilea, Ginevra e Parigi. In un primo tempo, Federico III aveva convocato a Heidelberg anche Pietro Martire Vermigli, ma quest’ultimo, impossibilitato di lasciare Zurigo, indicò in Ursino una validissima alternativa. Così, Ursino giunse a Heidelberg nel 1561.

    Gaspare Olivetano (1536-1586) studiò legge a Orléans e Bourges vee in seguito si dedicò alle Scritture alla teologia rispettivamente sotto la guida di Calvino, Bullinger, Vermigli e Beza. Federico invitò Olivetano a Heidelberg nel 1560 al fine di dirigere il Collegium Sapientiae. Insegnò per poco tempo dogmatica all’Università, prima di essere chiamato dal Concistoro di Heidelberg come teologo e predicatore.

    Nel gennaio del 1563 il Catechismo di Heidelberg fu approvato da un apposito comitato, ma la sua pubblicazione fu accolta malvolentieri dai Luterani, la cui reazione fu molto polemica. Praticamente, Federico era l’unico riformato in mezzo a una moltitudine di nobili Luterani. Nel 1566, alla presenza dell’Imperatore Massimiliano II, la maggioranza dei Principi presenti alla Dieta di Augusta e l’Imperatore stesso condannarono Federico. Nella sua difesa dinanzi all’Imperatore e ai Principi, Federico disse: «[…] in questioni di coscienza e di religione non riconosco più di un Signore, che è il Signore dei signori e il Re dei re. […] Perciò, al riguardo io servo al comando del mio Signore e Salvatore Gesù Cristo, il quale si aspetta da me che preservi pura la sua religione con riverenza. Non posso, dunque, lasciare che Vostra Altezza l’Imperatore abbia alcuna autorità sulla questione. […] Trovo conforto nella certezza incrollabile che il mio Signore e Salvatore Gesù Cristo ha donato a me e a tutti credenti, promettendo che tutto ciò che perderò per amore del suo nome mi sarà restituito cento volte tanto nel mondo a venire». Fu così che il Catechismo di Heidelberg divenne uno dei maggiori strumenti di edificazione nella storia delle chiese protestanti, riformate ed evangeliche.
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    Catechismi/Catechismo di Heidelberg
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    Il Catechismo di Heidelberg
    Un’esposizione della fede cristiana riformata classica


    Indice generale

    Catechismo di Heidelberg

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    Origine del catechismo di Heidelberg

    I catechismi di solito adempiono a tre funzioni: (1) Istruire persone di ogni età nei con­tenuti della fede cristiana; (2) come preparazione per la personale confessione di fede pubblica; (3) Per affermare pubblicamente la fede. Il Catechismo di Heidelberg (1563) adempie a queste tre funzioni.

    II Palatinato, a sud e ad ovest di Mainz, divenne luterano net 1546 sotto il principe elet­tore Federico li, ma ben presto idee calviniste si diffusero nell’area e sorse un acceso dibat­tito sulla questione della “presenza reale” di Cristo nel pane e ne! vino delta Cena del Si­gnore. Quando Federico III il Pio (1515 - 76) ereditò la zona, si interessò a queste dispute e volle approfondire egli stesso la tematica. Si convinse cosi che l’articolo Xl della Confessio­ne di Augusta era papista, ed optò per una posizione calvinista. Per promuovere la sua posizione, anche se i principi luterani gli erano avversi, Federico mise come professori alla facoltà teologica di Heidelberg, la sua capitale, persone di persuasione riformata, e comin­ciò a riformare il culto nel Palatinato. Al fine di riconciliare le fazioni teologiche, introdur­re la riforma e difendersi contro i principi luterani, Federico chiese alla facoltà di teologia di redigere un nuovo catechismo che potesse essere usato nelle scuole come manuale di istruzione, guida per la predicazione e confessione di fede. Sebbene fossero molti ad essere coinvolti nel progetto (incluso lo stesso Federico), i due “architetti” più noti del Catechismo furono Gaspare Olivetano e Zaccaria Ursino. Il testo tedesco, con prefazione di Federico III, venne adottato da un sinodo ad Heidelberg il 19 gennaio 1653. Fu tradotto in latino al tempo della sua pubblicazione.

    Il Catechismo di Heidelberg è importante per almeno tre ragioni: (1) Fu tradotto in nu­merose lingue ed adottato da molti gruppi, rendendolo l’affermazione di fede riformata più popolare; (2) sebbene fosse nato nel più bel mezzo di una disputa teologica. esso è irenico nello spirito. moderato nel tono, devozionale e pratico nel suo atteggiamento, espone la teologia riformata come dettata da Federico III, ma le idee luterane non furono in esso ignorate. L’assenza delta polemica (ad eccezione delta D&R 80, l’uso di un linguaggio chia­ro, come pure il suo fervore, riuscirono a farlo adottare anche fuori dal Palatinato; (3) L’organizzazione strutturale del catechismo è insolita. Le 129 domande e risposte sono di­vise nelle tre parti in cui può essere suddivisa la lettera ai Romani. Le domande 1-11 trat­tano del peccato e della miseria umana; le domande 12-85 si interessano della redenzione in Cristo e della fede; le ultime domande sottolineano la gratitudine umana per l’amore di Dio espressa in azione ed ubbidienza. Le domande sono ulteriormente strutturate cosicché l’intero catechismo si possa coprire in 52 domeniche. Inoltre il Catechismo presenta la concezione riforma del Credo Apostolico e dei Dieci Comandamenti. L’uso delta prima persona singolare incoraggia l’uso del catechismo come personale confessione di fede.

    Introduzione originale del 1563
    Si chiama Catechismo, nella nostra religione cristiana, una breve e semplice esposizione orale degli elementi principali delta dottrina cristiana, in base alla quale si richiede e si ria­scolta, dai giovani e da coloro che hanno bisogno d’istruzione, ciò ch’essi hanno imparato.

    Poiché, fin dalle origini delta Chiesa cristiana, tutti I santi si sono dal cura di educare I loro figlioli nel timore del Signore, a casa, a scuola ed in chiesa; e lo hanno fatto senza dub­bio per i seguenti motivi, che giustamente debbono indurre noi pure a farlo.

    In primo luogo essi hanno ben considerato che l’innata malvagità prenderebbe sviluppo e corromperebbe quindi la Chiesa e lo Stato, se non le si ovviasse in tempo con la sana dot­trina. Inoltre li ha indotti a ciò l‘ordine esplicito di Dio (Is. capp. 12 - 13; De. capp. 4, 6, 11) la dove il Signore dice così: “E questi comandamenti (cioè I Dieci Comandamenti) che oggi ti do ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figlioli ne parlerai quando te ne star ai seduto in casa tua. quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai (De. 6, 6-7).

    Ed infine, proprio come I figlioli d’Israele. dopo la circoncisione, quando giungevano all’età dell’intelligenza. venivano istruiti nel mistero di quel segno del patto come pure nel patto di Dio cosi anche i nostri figlioli, dopo aver ricevuto il Battesimo, debbono essere educati alla vera fede e disciplina cristiana, affinché, prima di venire ammessi alla Mensa del Signore, confessino la propria fede dinanzi a tutta la Comunità cristiana.

    Quest’uso di studiare il Catechismo, che ha origine nel comandamento di Dio. è durato nella Chiesa cristiana fino a che il funesto Satana, per mezzo dell’Anticristo che è il Papa, ha infranto anche questo come ogni altro buon ordinamento, ed in luogo di esso ha stabili­to le sue unture e i suoi schiaffetti ed altri obbrobri, che chiama Cresima.

    Perché il Catechismo dev’essere tenuto nella maniera seguente:

    Anzitutto, poiché la gente d’un tempo è cresciuta nel papismo senza aver Catechismo, e si dimentica facilmente degli elementi della religione cristiana. si ritiene necessario che ogni Domenica e giorno di festa nei villaggi e nel borghi e parimenti anche nelle città pri­ma che ci si levi a predicare, il Ministro legga al popolo chiaramente ed intelligibilmente una porzione del Catechismo, in modo ch’esso vanga letto interamente in nove Domeniche.

    La prima Domenica si leggerà lino alla Parte 2°;
    la seconda fino all’articolo su Dio Figlio; la terza lino alla D. relativa all’ascen­sione di Cristo;
    la quarta lino alla D. : In che ti aiuta il credere in tutto ciò;
    La quinta fino alla Santa Cena;
    la sesta lino alla parte 3° del Catechismo;la settima lino alla D. : Che cosa esige Dio col quinto comandamento
    l’ottava fino a La Preghiera;
    la nona fino alla fine della preghiera.
    Ogni decima Domenica il Pastore deve leggere. prima delta Predica, le Parole con cui ad ognuno viene ricordata la sua vocazione, come sono indicate alla fine del Catechismo.
    Inoltre nel pomeriggio di ogni Domenica, nell’ora conveniente per ciascuna località, si deve tenere una predica Catechistica nel modo seguente. Il Ministro anzitutto. dopo il can­to dell’Inno, dirà il Padre nostro ed invocherà da Dio che a sua Parola venga rettamente intesa e quindi leggere intelligibilmente ai popolo i Dieci Comandamenti. Poi deve interrogare i catecumeni che non possono ancora imparare le Domande su cui si predica. e deve ordinatamente introdurli, anzitutto e per qualche tempo al testo, e poi anche gradatamen­te alle Domande.

    Dopo di ciò faccia egli ripetere ad alcuni dei giovani un certo numero di Domande del Catechismo (che noi, a questo scopo, abbiamo diviso per Domeniche), che saranno spiega­te nelle Prediche successive e particolarmente nella seguente, e che essi abbiano precedentemente imparate a scuola o a casa. Dopo che queste saranno state cosi recitate da alcuni in presenza della Comunità. il Ministro spiegherà ed esporrà semplicemente e brevemente alcune Domande seguenti, in modo che almeno una volta all’anno si predichi su tutto il Catechismo.

 

 
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