"Solo nella comunità diventa dunque possibile la libertà personale" Marx-Engels
Non ci caschiamo più
Fabrizio Marchi
La manifestazione dello scorso 25 ottobre promossa dalla CGIL è stata senza dubbio una boccata d’ossigeno per tutti coloro che non si rassegnano ad essere considerati una mera appendice (precaria e precarizzata) del Mercato e delle sue sorti magnifiche e progressive.
Una bella e partecipata manifestazione che, insieme ad altre, penso a quelle dei sindacati di base ma anche quelle del M5S, ci dice, anche con molta evidenza, che in questo paese, nonostante tutto, nonostante cioè un quarantennio di offensiva economica, sociale, politica, ideologica e culturale neoliberista, c’è ancora un potenziale popolo non ancora piegato ai dogmi e ai diktat del neoliberismo, che non concepisce il Mercato (e il Capitalismo) come una sorta di nuova religione secolarizzata ma come una forma storica dell’agire umano. Quindi una “cosa” che in quanto tale può essere anche modificata, riformata, rivisitata e perché no, aggiungiamo noi, anche superata, magari non domani e neanche dopodomani e neanche fra cent’anni ma in un possibile futuro orizzonte, sia pure di là da venire. Comunque una “cosa” che non può incombere come un’ incudine sulle vite di tutti noi, che non può dominare la nostra esistenza perché l’umano viene prima dell’economico e non viceversa. Il nostro umore, i nostri stati d’animo, la nostra condizione psicologica ed esistenziale non possono essere scandite e determinate dall’andamento dello spread.
Segue: Non ci caschiamo più - Comunismo e Comunità