C’è un significato concretissimo nella diatriba Renzi-Napolitano per la nomina del ministro degli esteri italiano, un significato che investe la personalità di Renzi. Mi spiego.
Renzi ha molti insistito per mettere una ragazza di 32 anni al posto della Mogherini. Napolitano voleva un personaggio che garantisse esperienza e personalità, alla fine è uscito il nome di Gentiloni che magari non è esattamente quello che avrebbe voluto Napolitano ma certamente rappresenta un notevole passo indietro per Renzi che, ad oggi, il suo governo e la sua corte li ha popolati solo di giovani alla prima esperienza o di personaggi a lui assolutamente devoti e Gentiloni è vero che è, così come Renzi, prodotto della Margherita ma non è parte, pur essendo renziano, della cerchia ristretta dell’ex sindaco di Firenze.
Ora a me questo modo renziano di circondarsi di personaggi fedelissimi o talmente giovani da essere per forza a lui sottomessi e quindi facilmente manovrabili mi ricorda tanto la stessa situazione che i diversi dittatori hanno sempre adottato: circondarsi di personaggi mediocri per avere sempre un corte di fedelissimi e del tutto manovrabili.
Questa situazione mi preoccupa, e del resto tutto il modo di muoversi di Renzi mi piace sempre meno (confesso che all’inizio avevo posto nella sua dinamicità molte speranze), quindi ecco che lancio il mio ACHTUNG, italiani attenzione, occhi aperti orecchie attente, perché mi sembra che sotto questo "compagno" ci sia qualcosa di più che non le sole parole.