La morte di questa povera ragazza di cui i maas media so sono impossessati è una cosa indubbiamente molti triste, ma è un segnale affinché questi problemi, che si presentano sempre più frequentemente, siano portati all'attenzionme di tutti. In tanti paesi l'eutanasia è una realtà di legge. Certamente nei paesi cattolici come il nostro la cosa fa molto più scalpore. In anni e anni discussioni non siamo riusciti neanche ad avere il testamento biologico!
Il problema è sempre lo stesso i cattolici non vogliono concedere a chi non la pensa come loro la libertà di disporre di se stessi secondo la propria coscienza. Le gerarchio vaticame imperanti, anche se ufficialmemte il cattolicecismo non è più religione di stato, lo hanno fatto con l'aborto e con il divorzio e per forrtuna non sono riusciti nel lolo intento di abrogarli, ma ci hanno provato in ogni modo... Senza i referendum popolari infatti, non avremmo né il divorzio né l'interruzione di gravidanza, cose ormai acquisite come "normali" anche da noi. Qui siamo allo stesso punto. Si cerca di sopprimere il libero arbitrio dei laici. Sarebbe come murare tutte le finestre perché a volte c'è che si butta di sotto, cosa che è per altro accaduta davvero con il povero Mario Monicelli...
Purtroppo la secolare cultura cattolica vuole governare la vita e la morte di tutti, anche dei non credenti e purtroppo c'è un o stato connivente con questi principi illiberali che consente alla chiesa di imporre a chiunque il modo di vivere e di morire. Nella mentalità cattolica il dolore sia morale che fisico è salvifico, è un titolo di merito per il paradiso, è il riscatto al peccato e questo snatura il senso della vita umana. C'è chi soppoerta il dolore facilmente e chi meno, c'è chi non ha peccati da purgare che non ne ha... C'è chi crede e chi non crede e anche chi non crede non ha la libertà di disporre della propria vita che se è un dono, (ma di chì? del caso per chi non crede?) come tale può anche essere rifiutato, ognuno secondo la propria volontà. Togliersi la vita non significa non amarla, ma solo essere consapevoli di doverla rifiutare per non protrarre uno strazio inutile per se stessi e pèer chi ci sta accanto.. Quando la qualità di vita non è più accettabile la buona morte è un atto di pietà necessario. Lo concediamo ai nostri amati animali, ma siamo costretti da una legge illiberale a negarlo ai noi stessi e ai nostri cari.
Brittany riposa in pace, come voleva, perché ha avuto modo di morire dignitosamente senza soffire troppo. In Italia solo i ricchi possono permetterselo, dato che devono recarsi all'estero per poterlo fare. Ancora una volta i poveri sono esclusi da una decisione che TUTTI dovrebbero poter avere modo di prendere.