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  1. #1
    Blut und Boden
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    Predefinito Prostitute intellettuali

    Il discorso di John Swinton.

    Quello che segue è il discorso che John Swinton, l'allora redattore-capo del New York Times, pronunciò in occasione di un banchetto con i suoi colleghi presso l'American Press Association:

    "In America, in questo periodo della storia del mondo, una stampa indipendente non esiste. Lo sapete voi e lo so pure io.
    Non c'è nessuno di voi che oserebbe scrivere le proprie vere opinioni, e già sapete anticipatamente che se lo facesse esse non verrebbero mai pubblicate. Io sono pagato un tanto alla settimana per tenere le mie opinioni oneste fuori dal giornale col quale ho rapporti. Altri di voi sono pagati in modo simile per cose simili, e chi di voi fosse così pazzo da scrivere opinioni oneste, si ritroverebbe subito per strada a cercarsi un altro lavoro. Se io permettessi alle mie vere opinioni di apparire su un numero del mio giornale, prima di ventiquattr'ore la mia occupazione sarebbe liquidata.
    Il lavoro del giornalista è quello di distruggere la verità, di mentire spudoratamente, di corrompere, di diffamare, di scodinzolare ai piedi della ricchezza, e di vendere il proprio paese e la sua gente per il suo pane quotidiano. Lo sapete voi e lo so pure io. E allora, che pazzia è mai questa di brindare a una stampa indipendente?
    Noi siamo gli arnesi e i vassalli di uomini ricchi che stanno dietro le quinte. Noi siamo dei burattini, loro tirano i fili e noi balliamo. I nostri talenti, le nostre possibilità, le nostre vite, sono tutto proprietà di altri. Noi siamo delle prostitute intellettuali."

    [Fonte: Richard O. Boyer e Herbert M. Morais, Labor's Untold Story, United Electrical, Radio & Machine Workers of America, NY, 1955/1979]

    John Swinton pronunciò queste parole nel 1880 e la speranza che nell'ultimo secolo la situazione possa essere migliorata può derivare solo dall'affinamento delle tecniche di propaganda che, attraverso i giornali e l'ancora più potente televisione, fanno credere al popolo che esista libertà di stampa, di espressione e di informazione. F

    onte: http://siamolagente.altervista.org/il-discorso-che-john-swinton-da-tenere-sempre-a-mente-quando-leggete-un-giornate-o-guardate-un-tg/

    Il discorso di John Swinton. Coscienze in Rete | 2014
    Ultima modifica di Eridano; 13-11-14 alle 13:47
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  2. #2
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    Predefinito Re: Prostitute intellettuali

    Questo thread è un contenitore di documentazione audio, video e testuale che dimostra la veridicità e la perenne attualità delle parole di Swinton.

    Buon lavoro.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  3. #3
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    Predefinito Re: Prostitute intellettuali

    Juncker, gli accordi col Fisco in Lussemburgo sono regolari

    Il presidente della commissione europea ed ex premier del Granducato è interventuo sul caso suscitato dalla pubblicazione di oltre 550 accordi tra imprese straniere e il governo del Lussemburgo in tema di materia fiscale: "accordi regolari, purché non siano configurabili come aiuti di Stato". Ora serve l'armonizzazione fiscale in Europa

    12 novembre 2014



    BRUXELLES - "Le decisioni fiscali sono prassi consolidata, sono dichiarate legali dalla Commissione purché non discriminatorie, e questo le leggi del Lussemburgo lo prevedono", ha detto il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, intervenendo a sorpresa nella sala stampa della Commissione e sostenendo di contro di lavorare per la trasparenza fiscale in Ue e per un'aliquota comune sulle imprese. "In tutta la mia vita ho lavorato per promuovere l'armonizzazione fiscale in Europa", ha aggiunto Juncker annunciando di aver proposto nella riunione di oggi dell'esecutivo Ue il lancio di una nuova direttiva per lo scambio automatico tra gli stati Ue di informazioni sui trattamenti fiscali anticipati (tax rulings) concordati con le aziende. Il riferimento è una serie di documenti pubblicati dai giornali di tutto il mondo relativi agli accordi tra grandi gruppi e il Fisco lussemburghese (Ata). Questa situazione, che porta ad "una tassazione molto bassa per alcuni, è frutto dell'imposizione fiscale non armonizzata in Ue, e per questo ora sto annunciando che lavoreremo per quello". "Domani al G20 proporrò di allargare il sistema degli scambi automatici di informazioni sui tax ruling". E su queste tematiche "incaricherà il commissario (agli affari economici) Pierre Moscovici di elaborare una direttiva".

    Il caso Lussemburgo e lo scandalo della mancata armonizzazione fiscale di WALTER GALBIATI

    "Nella Commissione europea - ha poi spiegato - non ci sono conflitti di interesse, quando vengono avviate indagini sul rispetto delle regole sugli aiuti di stato negli accordi fiscali con le imprese del lussemburgo". "Non capisco i giornali che scrivono cose come 'Juncker contro Juncker'". Il presidente è finito nel mirino della stampa anche perché come premier del Lussemburgo per 18 anni è stato responsabile delle pratiche fiscali del Granducato oggi sotto inchiesta della stessa Commissione europea per sospetti aiuti di stato illegali. "Non avrò alcuna infleunza - ha puntualizzato Juncker - su quello che verrà fatto e deciso dalla commissaria alla concorrenza Vestager".

    Il presidente ha voluto poi chiudere la polemica sulla sua adeguatezza alla guida della Commissione. "Sono adeguato quanto lo è lei" ha risposto a chi gli chiedeva, durante la conferenza stampa se fosse ancora adeguato a rappresentare le autorità europee. Successivamente ha risposto con un secco "sì" a chi invece gli chiedeva se pensasse che oggi verrebbe rieletto dal parlamento europeo.

    http://www.repubblica.it/economia/20.../?ref=HREC1-14
    Ultima modifica di Eridano; 13-11-14 alle 10:12
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  4. #4
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    Predefinito Re: Prostitute intellettuali

    Il parcheggio percepito


    13/11/2014

    massimo gramellini

    Faranno molto discutere i sensazionali fatti avvenuti ieri nel quartiere Borgo Vittoria di Torino, dove commercianti e semplici cittadini si sono platealmente ribellati a una pattuglia di vigili che si permetteva di multare le auto parcheggiate in doppia fila. C’è stato anche uno strascico giudiziario, due panettieri portati via con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Ma più che la ricostruzione degli eventi, che spetta alla magistratura, mi interessano le ragioni della rissa. I negozianti e gli abitanti del quartiere contestano ai vigili, cioè all’Istituzione, di non intervenire mai in loro difesa, per esempio quando sono vittime di rapine, ma soltanto per creare complicazioni alla vita quotidiana. Secondo i ribelli il parcheggio fugace in doppia fila, quello limitato a una sosta d’emergenza che consenta di correre al bancomat o a comperare il pane, non può essere equiparato alla deriva strafottente di chi abbandona la propria macchina addosso a un’altra per ore. Il codice parla di doppia fila in entrambi i casi, ma tocca al vigile distinguere tra le due situazioni, facendosi guidare dal navigatore satellitare del buonsenso.

    Se nelle mie vene scorresse sangue nordeuropeo, davanti a un ragionamento simile dovrei arrovesciare le pupille e ricordare a panettieri e clienti che una doppia fila è una doppia fila sempre e comunque. Ma poiché, nonostante ogni tanto mi atteggi a moralista vichingo, nel profondo rimango un italo-italiano, preferisco chiudermi in un enigmatico silenzio privo di certezze e illuminato a intermittenza dai lampeggianti.

    La Stampa - Il parcheggio percepito
    Ultima modifica di Eridano; 13-11-14 alle 10:03
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    Predefinito Re: Prostitute intellettuali

    FATE PRESTO

    di Roberto Napoletano 10 novembre 2011


    Il titolo con cui abbiamo deciso di aprire la prima pagina del Sole 24 Ore di oggi l'ho rubato a Roberto Ciuni e a un quotidiano glorioso, il Mattino di Napoli. "FATE PRESTO per salvare chi è ancora vivo, per aiutare chi non ha più nulla" titolava così, a caratteri cubitali, tre giorni dopo il terremoto del 23 novembre dell'80 che sconvolse l'Irpinia, migliaia di morti e una terra straziata.
    Le macerie di oggi sono il risparmio e il lavoro degli italiani, il titolo Italia che molti, troppi si ostinano a considerare carta straccia: un «terremoto» finanziario globale scuote le fondamenta del Paese, ne mina pesantemente la tenuta economica e civile; la credibilità perduta ci fa sprofondare in un abisso dove il differenziale dello spread BTp-Bund supera i 550 punti e i titoli pubblici biennali hanno un tasso del 7,25%.
    Le parole di ieri del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sono nette: «Abbiamo bisogno di decisioni presto e nei prossimi anni per una rinnovata responsabilità e coesione nazionale». «Nuovo governo in tempi brevi o elezioni, l'Italia saprà serrare le fila». Mi ricordano, per intensità emotiva e fermezza, le parole appassionate di Sandro Pertini di ritorno dall'Irpinia nei giorni del terremoto: «Una bambina mi si è avvicinata disperata, mi si è gettata al collo e mi ha detto piangendo che aveva perduto sua madre, suo padre e i suoi fratelli». E, poi, scandendo bene: «Credetemi, il modo migliore di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi».

    Pertini, Napolitano, passando da Luigi Einaudi a Carlo Azeglio Ciampi, solo per fare qualche esempio, il buon nome dell'Italia, dagli anni della ricostruzione e del miracolo economico fino a quelli dell'euro e anche dei giorni nostri è stato sempre garantito da uomini che hanno saputo intrecciare intelligenza tecnica, visione e capacità politica. Possiamo (e dobbiamo) attingere anche oggi a quel capitale di risorse umane per fare in modo che l'Italia recuperi in fretta la fiducia del mondo. Per fare questo, come abbiamo scritto appena qualche giorno fa, non esistono scorciatoie fai da te, si impone la scelta di un governo di emergenza nazionale dove le forze politiche più responsabili (a partire dal Pdl di Berlusconi) decidano di investire su persone che, per la loro storia e i loro comportamenti, abbiano dimostrato di conoscere la lingua dei mercati e degli Stati e abbiano, quindi, le carte in regola per negoziare alla pari nel mondo e convincere gli investitori della solidità e affidabilità dei titoli sovrani italiani.

    Questa è la via maestra, e a questo punto è anche l'unica via possibile per fare uscire il Paese dalle secche di un'emergenza drammatica e restituirgli il credito e l'onore che merita. Bene il maxi emendamento, bene la mobilità nel pubblico impiego, le pensioni di vecchiaia a 67 anni e i primi segnali su liberalizzazioni e privatizzazioni, sia chiaro però che non è sufficiente: lo si approvi ovviamente nei tempi più rapidi possibili con senso di responsabilità, ma non si rinunci (per nessuna ragione al mondo) a giocare la (vera) partita del futuro. Ricordiamoci che, nel breve periodo, anche quel po' di crescita prevista per l'Italia non c'è più, così come è evidente che il nuovo, ulteriore differenziale di spread aggrava i conti di altri 3-4 miliardi. Il rischio che Europa e Fondo Monetario ci aggrediscano con la richiesta di nuovi interventi depressivi è reale anche perché risulterà problematico onorare, in queste condizioni, l'impegno del pareggio di bilancio nel 2013.

    Per questo, a maggior ragione, cari deputati e cari senatori, cade sulle vostre spalle la responsabilità politica (dico politica) di garantire all'Italia un governo di emergenza guidato da uomini credibili che sappiano dare all'Italia e agli italiani la cura necessaria ma sappiano imporre anche al mondo il rispetto e la fiducia nell'Italia. Serve il vostro sostegno politico e la vostra spinta ideale perché si prendano quei provvedimenti complessi che restituiscano al Paese una prospettiva di crescita reale nell'arco di tre-cinque anni e convincano chi compra BoT (nel mondo e in Italia) che può tenere tranquillamente in portafoglio questi titoli perché saranno ripagati con gli interessi dovuti alle scadenze giuste.

    Il Paese è fermo, paga il conto pesantissimo di un logoramento politico e civile che è durato troppo a lungo ed è andato al di là di ogni ragionevolezza. Le crisi finanziarie in genere, questa specifica che riguarda l'Italia in particolare, esigono un segnale forte di discontinuità che permetta di ripartire davvero. Nel '93 il problema era l'inflazione e il governo Ciampi lo affrontò - come era giusto che fosse - con un occhio rivolto all'interno. Oggi il problema è la crescita e ci vuole un occhio rivolto all'esterno. Dipende da noi, solo da noi. Ricordiamoci che siamo sul filo del rasoio. Può andare molto male, ma anche molto bene. Fate presto.

    FATE PRESTO - Il Sole 24 ORE
    Ultima modifica di Eridano; 13-11-14 alle 11:05
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  6. #6
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    Predefinito Re: Prostitute intellettuali

    La piccola Borghezìa (Massimo Gramellini).

    11/06/2011 di triskel182

    Il Borghezio malmenato in Svizzera mentre cerca di ficcare il naso in una riunione di banchieri è la versione caricaturale ma fedele di un nuovo tipo di cittadino che sta crescendo a dismisura in tutta Europa. L’equivalente del «piccolo borghese imbestialito» (così lo definì Gramsci) che nel secolo scorso fornì la base di consenso ai fascismi nascenti. Allora era un reduce della Grande Guerra o un povero cristo impoverito, che nei «pescecani» del capitalismo vedeva gli affamatori e nei socialisti i fomentatori del disordine. Sono cambiati i nomi (adesso i «pescecani» si chiamano «poteri forti»), ma i nemici sono rimasti gli stessi e Borghezio può indifferentemente scagliarsi contro un banchiere o un tunisino: per lui rappresentano le due facce del medesimo complotto globale, ordito da una congrega di finanzieri giudo-pluto-massonici che mirano a distruggere le radici della vecchia Europa, succhiandole i risparmi e invadendola di alieni che pregano Allah.
    Questa piccola Borghezìa europea è ostile alle destre e alle sinistre che si alternano al governo, perché le ritiene entrambe alleate dei miliardari. In Italia ha partorito un esperimento ibrido: il miliardario anti-sistema. Ma più la crisi si aggrava, più la piccola Borghezìa si ritrova a dar ragione alla sua nuova icona continentale, Marine Le Pen: «Mi domando come faccia Bossi a rimanere con Berlusconi: uno che accetta l’euro, l’impero americano e il potere delle banche. Se io mi alleassi con Sarkozy, i miei mi volterebbero le spalle». Pare che se lo stia cominciando a domandare anche Bossi.

    Da La Stampa del 11/06/2011.

    La piccola Borghezìa (Massimo Gramellini). | Triskel182
    Ultima modifica di Eridano; 13-11-14 alle 11:03
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  7. #7
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    Predefinito Re: Prostitute intellettuali

    tutti eccetto Massimo Fini (che però non è un gran che come giornalista)

  8. #8
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    Predefinito Re: Prostitute intellettuali

    Buongiorno di Massimo Gramellini

    26/10/2011

    Punto e virgola


    Grazie alla cortese collaborazione dei magistrati intercettatori Totò Stalin e Peppino Guevara, siamo in grado di fornirvi iltesto della storica lettera all’Unione europea che Bossi ha dettato ieri sera a Berlusconi.

    «Giovanotto, carta penna e calamaio. Scriviamo … Hai scritto? Comincia, su. Signora Merkel, veniamo noi con questa mia a dirvi , una parola sola: a dirvi, che, scusate se sono poche, ma 5 ville in Sardegna noio ci fanno comodo, specie quest’anno che c’è stata una grande moria delle vacche, come voi ben sapete. Punto, due punti, ma sì, Silvio, fai vedere che abbondiamo:abbondandis in abbondandum. Queste ville servono a che voi vi consola-

    consolate, non Consuelo a Linate, non mi far perdere il filo, che ce l’ho tutta qui … a che voi vi consolate dai dispiacere che avreta..avreta, smetti di fare quella faccia: avreta è femminile, Merkel è una femmina, no? Perché - aggettivo qualificativo, ho chiesto a Calderoli - dovete lasciarein pace i pensionati, ché i ministri, che siamo noi medesimi in persona, vi mandano questo… Incartami il contratto delle tue ville, su. Perché i pensionatisono vecchi che invecchiano, che si devono prendere una pensione e che hanno la testa al solito posto che a voi signora Merkel manca, e cioè sul collo. Punto e punto e virgola. Lascia stare, abbonda, che poi dicono che noi padani siamo tirati, siamo provinciali. Salutandovi indistintamente. I ministri Bossi e Berlusconi , apri una parente, (che siamo noi) . Silvio, hai aperto la parente? Chiudila e andiamo a casa. S’è fatto tardi».


    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41
    Ultima modifica di Eridano; 13-11-14 alle 19:33
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  9. #9
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    Predefinito Re: Prostitute intellettuali

    3/11/2011

    La megliocrazia

    Buongiorno di Massimo Gramellini

    Mai come in queste drammatiche ore ci sentiamo di dar ragione all’economista Luigi Zingales quando dice che l’Italia è una peggiocrazia, il governo dei peggiori. La prevalenza del cretino, o comunque del mediocre, raggiunge la sua apoteosi in quella caricatura di democrazia cheè diventata la nostra democrazia. Oggi qualsiasi persona di buonsenso, didestra o di sinistra, riconosce che questa politica svilita dai clown e dallecaste dovrebbe affidarsi ai seri e ai competenti. Figure alla Mario Monti, per intenderci. E ce ne sono tante. Ma qualsiasi persona di buonsenso sa anche che,se i Mario Monti si presentassero alle elezioni, le perderebbero. Perché nonsono istrionici né seducenti. Verrebbero surclassati da chi conosce l’arte della promessa facile e dello slogan accattivante, in quanto una parte non piccola degli elettori è così immatura da privilegiare i peggiori: perignoranza, corruzione, menefreghismo.

    Dirò una cosa aristocratica solo in apparenza. Neppure le sacrosante primarie bastano a garantire la selezione dei migliori. Per realizzare una democrazia compiuta occorre avere il coraggio di rimettere in discussione il diritto di voto. Non posso guidare un aeroplano appellandomi al principio di uguaglianza: devo prima superare un esame di volo. Perché quindi il voto, attività non meno affascinante e pericolosa, dovrebbe essere sottratta a unesame preventivo di educazione civica e di conoscenza minima della Costituzione? E adesso lapidatemi pure.

    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41
    Ultima modifica di Eridano; 13-11-14 alle 20:43
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  10. #10
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    Predefinito Re: Prostitute intellettuali

    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    3/11/2011

    La megliocrazia

    Buongiorno di Massimo Gramellini

    Mai come in queste drammatiche ore ci sentiamo di dar ragione all’economista Luigi Zingales quando dice che l’Italia è una peggiocrazia, il governo dei peggiori. La prevalenza del cretino, o comunque del mediocre, raggiunge la sua apoteosi in quella caricatura di democrazia cheè diventata la nostra democrazia. Oggi qualsiasi persona di buonsenso, didestra o di sinistra, riconosce che questa politica svilita dai clown e dallecaste dovrebbe affidarsi ai seri e ai competenti. Figure alla Mario Monti, per intenderci. E ce ne sono tante. Ma qualsiasi persona di buonsenso sa anche che,se i Mario Monti si presentassero alle elezioni, le perderebbero. Perché nonsono istrionici né seducenti. Verrebbero surclassati da chi conosce l’arte della promessa facile e dello slogan accattivante, in quanto una parte non piccola degli elettori è così immatura da privilegiare i peggiori: perignoranza, corruzione, menefreghismo.

    Dirò una cosa aristocratica solo in apparenza. Neppure le sacrosante primarie bastano a garantire la selezione dei migliori. Per realizzare una democrazia compiuta occorre avere il coraggio di rimettere in discussione il diritto di voto. Non posso guidare un aeroplano appellandomi al principio di uguaglianza: devo prima superare un esame di volo. Perché quindi il voto, attività non meno affascinante e pericolosa, dovrebbe essere sottratta a unesame preventivo di educazione civica e di conoscenza minima della Costituzione? E adesso lapidatemi pure.

    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41
    Mario Monti si è presentato alle elezioni, dopo il colpo di stato dell'imperatore napoletano, è stato eletto, nominato senatore a vita e la situazione è peggiorata.

    Questa è la megliocrazia di Gramellini.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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