mi pare che la detenzione degli stranieri sia calata da circa il 40% al 30% negli ultimi due anni.
mi pare che la detenzione degli stranieri sia calata da circa il 40% al 30% negli ultimi due anni.
ho calcolato il peso : solo 4.500 tonnellate.
La cifra era un errore di battitura, come già fatto notare: l'inversione dei due numeri.
Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.
BANCHE: I SOGGETTI INSOLVENTI SONO OLTRE 1,2 MILIONI. SOFFERENZE BANCARIE A 177 MILIARDI DI EURO - Rischio Calcolato
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Nel suo consueto Montlhy Outlook l’Abi ha reso noti i dati sulle sofferenza bancarie, cresciute a settembre di €3 miliardi rispetto ad agosto e di €32,3 miliardi rispetto allo stesso mese del 2013 arrivando ad un totale di circa €177 miliardi. In termini percentuali, nell’ultimo anno sono cresciute del 22,4%, in diminuzione rispetto alla percentuale di inizio anno che era al 27,2%.
Le sofferenze al netto delle svalutazioni sono 81.4 miliardi di euro, e rappresentano il 4.5% degli impieghi e il 20,08% del capitale e delle riserve.
In rapporto al totale degli impieghi, le sofferenze lorde sono salite al 9,3%, in aumento dal 7,5% dello scorso anno.
In dettaglio, il numero di affidati in sofferenza è passato da 594 mila unità nel 2008 ad oltre un milione e duecento mila unità dello scorso giugno, mentre in termini di ammontari le sofferenze sono passate da 41 miliardi del 2008 a 165 a giugno 2014. Se si considera la classe di grandezza fino a 125 mila euro di affidamenti si può riscontrare che che a giugno tale classe ha visto il raggiungimento di oltre un milione di affidati in sofferenza. In altre parole, circa l’83% del totale soggetti insolventi (1.2 milioni) sono risultati tali per via del mancato pagamento di prestiti e/o affidamenti fino a 125 mila euro.
Al volume delle sofferenze sopra descritto (177 miliardi di euro) si aggiungono anche tutti i crediti incagliati, ristrutturati e scaduti, raggiungendo la cifra di 333 miliardi di euro
Benché nel corso degli ultimi mesi si sia assistito ad un miglioramento dei flussi di nuovi prestiti deteriorati e dei flussi di nuove sofferenza, i tassi di deterioramento del credito e di ingresso in sofferenza dei crediti sono ancora ben più alti (circa doppi) rispetto al periodo precedente alla crisi.
Da segnalare che i prestiti al settore privato, negli ultimi due anni, si sono contratti di circa 110 miliardi di euro.
CONCLUSIONI:
- Il ritmo di esplosione delle sofferenze e dei crediti deteriorati, benché migliorato negli ultimi mesi, rimane comunque a livelli di massimo allarme.
- Se nel prossimo futuro non si dovesse assistere ad una inversione del ciclo economico verso un sentiero di crescita robusto e duraturo (ipotesi assi improbabile), le banche si troveranno a dover affrontare significativi peggioramenti dei volumi delle sofferenze e dei crediti deteriorati, che peggiorerebbero significativamente il rapporto con il capitale e riserve.
- Quanto appena affermato è tanto più vero se si considera che, allo stato attuale, i crediti deteriorati (333 miliardi) rappresentano oltre l’80% del capitale e delle riserve.
- Il numero dei soggetti insolventi supera il milione e duecento mila unità, e sono soggetti ai quali è inibita la possibilità di accesso al credito. Questa grandezza peggiora significativamente se si considerano anche tutti i soggetti titolari di posizione incagliate, ristrutturate o scadute.
- Alla luce di quanto quanto sopra esposto è assai difficile immaginare che le banche possano tornare a concedere credito, stante la fragilità del contesto economico e il deterioramento della qualità del credito in ampi strati di soggetti già alle prese con alti livelli di indebitamento.
Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.