Molti lo sanno, ma tutti conoscono le loro predisposizioni. Già dalle medie si evidenza chi è predisposto per la tal materia e non per l'altra. E la scelta successiva parte appunto da questo e non indirizzerai a ragioneria chi è negato per la matematica, così non invii al classico chi lo è per l'italiano.
Quanto al Manzoni ... se così fosse non vedo perchè analogo discorso non possa essere fatto per meccanica.
Sono infatti notevolmente ridotte anche se dal mio punto di vista sono ancora troppo. La maggior parte di quell'insegnamento andrà totalmente perduto ed è quindi inutile.
Ma esiste anche l'aspetto pratico di storia e letterature dove, appunto, decidessi di esserne l'insegnante.
Certo è che io in latino ero un genio, sempre il massimo dei voti. per me era di una semplicità incredibile. Oggi non ricordo più nulla. Senza parlare del manzoni e dei promessi sposi che ti obbligano a leggere a scuola. Li avevo in odio. Salvo poi, anni dopo, rileggerlo per conto mio, libera dagli schemi e dagli stereotipi degli insegnanti, e poterlo finalmente apprezzare. Ma il mio preferito in assoluto è guerra e pace, il 'mattone' per eccellenza. mattoni poi che io non riesco a trovare.
Il problema è molto complesso.
Io ho una certa età , a suo tempo (allora non esisteva la media unica) frequentai i tre anni di ginnasio , dove si studiava solo Latino , Italiano , Matematica , Disegno (ad esempio non c'era Scienze).
Dopo mi iscrissi ad un istituto tecnico e successivamente mi laureai in una facoltà tecnico - scientifica.
Ritengo che il Latino sia utile , se non fondamentale , perchè abitua la mente , e questo in epoca adolescienziale , alla logica e alla schematizzazione razionale.
Inoltre abitua a scrivere bene in Italiano : all'istituto tecnico avevo sempre voti alti nella materia , diversamente ad esempio dai miei compagni che provenivano dai vari "avviamenti" , agrario , industriale , commerciale.
Credo che il Latino , assieme alla Matematica , abitui al ragionamento e predisponga sia alla sintesi che all'analisi.
Pensate che a distanza di quasi 50 anni il Latino me lo ricordo ancora : sum, es, est , sumus , estis , sunt........fuissem , fuisses , fuisset , fuissemus , fuissetis , fuissent.... :sofico:
Persino le eccezioni : Andromaca , così come Venosa e Atene , si scrive solo al plurale : Venusiae , Athenae , Andromaches , così come anomala è la conigazione del verbo ferre (portare) : fero - fers - tuli - latum - ferre.
Ma come dicevo all'inizio , quello della didattica è un problema molto complesso , per cui probabilmente , anzi sicuramente , ci potrebbero essere altri metodi o materie formative che abituino la mente alla razionalità , al metodo alla sintesi e all'analisi.
E questo soprattutto oggi , dove nella trasmissione della conoscenza non esiste più solo la comunicazione diretta docente - discente , ma esistono tantissimi altri efficaci mezzi di comunicazione e apprendimento.
Bisogna prendere atto, anche a scuola, che non siamo tutti identici come tanti piccoli robot nei quali inserire un programma che fa bene per tutti. Questo metodo ha portato ad una scuola pessima che si colloca ai più bassi livelli. Bisogna invece favorire le soggettività, ci sono ragazzi che sono piccoli geni matematici ma peccano nella grammatica e vengono penalizzati, mentre se non te la cavi con la matematica ma sei bravo in italiano allora vai abbastanza bene. Poi ci lamentiamo della fuga di cervelli all'estero. Noi li ammazziamo in culla da piccoli se non sono identici e uguali a come i preconcetti mediocri di questa nostra scuola pensa che debbano essere.
Eisiste sicuramente la questione dell'indirizzo.
Chi è così fortunato da avere da giovanissimo una chiara visione delle proprie propensioni, la capacità di capire cosa lo appassiona davvero e soprattutto come farlo diventare un mestiere, difficilmente lo convincerai che determinate materie "servono".
E' altrettanto vero che per i molti che non sanno o non vogliono legittimamente decidere troppo presto è opportuno che abbiano una preparazione di base quanto più vasta possibile.
Ma il discorso sul latino va ben oltre.
Il latino no nè una materia "strumento" come lo sono la fisica,la matematica,la letteratura.
Non può avere alcuna utilità pratica il saper tradurre una versione, ma per riuscirci in modo disinvolto bisogna sviluppare prima una materia universale : l'elasticità mentale.
Ogni versione di latino richiede la capacità interpretativa, l'analisi dei possibili significati dei termini e il saperli contestualizzare.
In nessuna altra attività scolastica o comunque di studio si impara e si fa proprio il concetto di relatività.
Tutte queste attività cerebrali se sviluppate poi forniranno al cervello capacità di analisi in ogni attività futura,ingegneria compresa.
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile, onora gli onesti"
ED ALLORA SPIEGATEMI IL PERCHE' i ns. bimbi del Nord quando vanno a "SQUOLA" poi escono con "SCENDIMI IL GIUOCO", "MI HANNO IMPARATO" ed il mitico "MINCHIA ZIO FA'"....fa parte dell'NUOVO ITAGLIANO dei docenti del Nord o NODDE' ??
Anche se tutti......IO NO !!
Ihihihihihihih.... Non importa che non si capisca una sega.... L'importante è che si ripeta.... Povera italia, povero vaticano... Saran contenti i lelebvriani e i post lefebvriani.... E anche i cattolici tradizionalisti..... Quelli rivoluzionari, però no......... :gluglu: