Ue, soldi alle banche tedesche. Briciole alle italiane | Avanti!
Pubblicato oggi l’ultimo dato che riguarda gli aiuti complessivi concessi dall’Unione europea alle banche, e che completa la campagna #prideandprejudice lanciata su Twitter e sul sito dal ministero delle Economia e delle Finanze (Mef). L’iniziativa ha voluto porre l’accento sugli indicatori positivi del nostro Paese “di cui non si parla mai o non abbastanza”: l’avanzo primario, il rapporto deficit-Pil, la dinamica del debito pubblico, il rischio di sostenibilità, i contributi ai fondi salva-Stati e gli aiuti agli istituti bancari. L’obiettivo è stato quello di contenere l’abitudine a sottolineare i dati negativi quali il debito pubblico o la bassa competitività, dimenticando che l’Italia è uno dei paesi principali del mondo sviluppato, il secondo paese per produzione manifatturiera in Europa, la terza economia dell’eurozona. Un paese che negli ultimi venti anni ha saputo tenere i propri conti sotto controllo, collocandosi tra i più virtuosi in Europa e nel mondo.I dati dell’Ufficio Statistico dell’Unione Europea (Eurostat) rivelano come nel periodo della crisi economica (2007-2013) i sistemi bancari e finanziari nazionali di 17 paesi della eurozona abbiano ricevuto aiuti dai governi nazionali con importi parecchio differenti: 4 miliardi di euro per le banche italiane, a fronte dei 247,4 della Germania, in cima alla classifica per dimensione di aiuti e protagonista del salvataggio di “Commerzbank”, dei 165 miliardi percepiti dalla Gran Bretagna che ha nazionalizzato due colossi come Royal Bank of Scotland e Lloyds, e dei 58 della Spagna. Quello dei 4 miliardi è stato un dato già citato dal vicedirettore generale di Bankitalia, Fabio Panetta, alla presentazione degli stress test della Bce per dimostrare come gli istituti bancari italiani partissero con un handicap di base rispetto agli altri, legato proprio alla mancanza di aiuti pubblici.Secondo i calcoli di Eurostat alle banche dell’Unione sono andati 688,2 miliardi di fondi, di cui 517,9 concessi nei Paesi dell’area euro. L’intervento italiano corrisponde quindi a poco meno dell’1% degli aiuti di Stato alle banche erogati nell’eurozona. E il 75% di questo sostegno è già stato restituito alle casse pubbliche.