Tra Russia e Vietnam cresce la partnership strategica

Tra Russia e Vietnam cresce la partnership strategica

By Filippo Bovo on 27 novembre 2014 Mondo

Su invito del Presidente russo Vladimir Putin, il Segretario Generale del Partito Comunista del Vietnam Nguyen Phu Trong s’è recato in visita ufficiale in Russia dal 23 al 26 novembre. Si va così intensificando e rafforzando la partnership strategica tra i due paesi, che affonda le proprie radici nella storica amicizia fra Vietnam ed Unione Sovietica.
Nel corso del suo viaggio in Russia, il Segretario Generale Nguyen Phu Trong ha avuto colloqui non soltanto col Presidente Vladimir Putin, ma anche con le altre più significative cariche dello Stato, come il Primo Ministro Dmitry Medvedev, col Presidente del Consiglio Federale dell’Assemblea Nazionale V. Matvienko, col Presidente della Duma di Stato I. Melnikov. Non è poi mancato un importante incontro anche con una delegazione del Partito Comunista della Federazione Russa, durante il quale sono stati rimarcati gli stretti legami che uniscono i due partiti. Altri importanti appuntamenti sono stati la visita alla Tomba del Milite Ignoto, al Mausoleo di Lenin, al monumento ad Ho Chi Minh, così come gli incontri con le associazioni e le istituzioni che lavorano nell’ambito dei rapporti tra Russia e Vietnam.
Le relazioni tra i due paesi hanno ripreso ad intensificarsi in seguito alla visita di Vladimir Putin in Vietnam alla fine del 2013, e si stanno rapidamente evolvendo in una partnership strategica vera e propria, conclamata, i cui effetti più positivi già si prospettano all’orizzonte. Non a caso nel corso di quest’incontro Putin e Trong hanno affermato che la cooperazione dovrà estendersi a tutti i campi. Anche i rapporti tra il Partito Comunista del Vietnam e “Russia Unita”, così come con altri partiti russi, non verranno sottovalutati: cooperazione dunque non soltanto economica e commerciale, focalizzata sulle imprese, ma anche politica, incentrata sulle istituzioni.
Naturalmente la parte economica, in tutta questa collaborazione russo-vietnamita, è quella preponderante, con la dichiarazione congiunta dei due leaders di operare in sintonia per raggiungere entro il 2020 l’obiettivo di un interscambio commerciale pari a 10 miliardi di dollari. A tal proposito meritano una particolare menzione delle istituzioni appositamente create come il Comitato Intergovernativo per la Cooperazione Vietnam-Russia, coadiuvato da altri non meno importanti sottocomitati. Ciò sarà propizio anche ad un altro importante obiettivo perseguito da ambo le parti, ovvero il raggiungimento di un Accordo di Libero Scambio fra il Vietnam ed i paesi dell’Unione Eurasiatica, composta da Russia, Bielorussia e Kazakistan.
Ma quali sono i settori economici maggiormente coinvolti da tutta questa collaborazione? Si parla prevalentemente d’estrazione e lavorazione dei minerali, d’industria, d’energia e d’altri settori minori ma comunque non periferici. Importantissimo, per esempio, è l’accordo in materia d’energia nucleare che vedrà la Russia costruire in Vietnam, con le tecnologie più avanzate, la centrale di Ninh Thuan 1. A tal proposito è bene sottolineare come la Russia provvederà anche alla formazione di studiosi e tecnici in materia nucleare presso le proprie università.
Anche le compagnie petrolifere e metanifere russe, come Gazprom e Rosfnet, potranno operare in Vietnam con risultati più consistenti rispetto al passato. La raffineria Dung Quat sarà per esempio modernizzata ricorrendo a tecnologia russa. Va detto, a riguardo, che gli obiettivi in campo energetico che il Vietnam si propone per il 2030 sono davvero molto ambiziosi.
Anche altre compagnie russe, statali e non, saranno coinvolte nella dinamica economia vietnamita: gli accordi spaziano dall’aviazione civile alle costruzioni navali, senza dimenticare il settore ferroviario. La Russia procederà a sviluppare in Vietnam un’industria ferroviaria moderna e del tutto autosufficiente.
Non può essere trascurato, in tutta questa fioritura d’accordi russo-vietnamiti, il settore dell’agroalimentare. La ricerca di un costante miglioramento degli standard qualitativi determinerà anche una collaborazione nel campo veterinario, con l’obiettivo di raggiungere sostanziali progressi anche in ambito zootecnico.
Ovviamente tutti questi settori necessiteranno di una forte sinergia anche in ambito accademico, e qui entra in gioco la cooperazione tra i due paesi per dar vita all’University of Technology of Vietnam, con risorse culturali russe, così come al Centro per la Tecnologia e la Ricerca Scientifica Tropicale Vietnam-Russia. La sinergia scientifica fra i due paesi abbraccerà anche il sistema di navigazione satellitare russo GLONASS, che in Vietnam sarà ulteriormente sviluppato ed implementato.
Ma non è soltanto l’aspetto scientifico, per quanto di fondamentale importanza, a ricevere l’attenzione delle due parti. Per garantire alle imprese russe e vietnamite un clima favorevole ed incoraggiante per investire ed operare, si darà un forte impulso alla Bank of Vietnam-Russia, il cui ruolo per i progetti a lungo termine, in particolare in materia di petrolio ed energia, è indubbiamente strategico.
Non mancano, infine, com’è ovvio e giusto che sia, anche accordi tesi a potenziare il turismo russo in Vietnam così come a ridurre l’immigrazione clandestina, fenomeno comunque già fortemente ridimensionato dalle misure assunte in passato.
Questo per quanto riguarda la natura economica dell’incontro tra Vladimir Putin e Nguyen Phu Trong, perché la loro intenzione è d’estendere la collaborazione russo-vietnamita in tutti gli ambiti possibili. Un’iniziativa certamente lodevole è quella di voler recuperare e tramandare ai posteri la storica amicizia fra i due popoli, risalente come minimo alla comune vittoria nella Seconda Guerra Mondiale e rafforzatasi con l’aiuto offerto dall’Unione Sovietica nei conflitti successivi, con la Francia e gli Stati Uniti. Tanto Putin quanto Trong hanno rinnovato il loro rifiuto di qualsiasi ingerenza da parte di potenze straniere negli affari interni di un singolo Stato sovrano, atteggiamento notoriamente in contrasto con tutti i principi del diritto internazionale.
E’ stato ribadito il comune punto di vista nella condanna e nella lotta al terrorismo, compresa la sua più recente diramazione tecnologica costituita da quello informatico, così come il desiderio di voler affrontare congiuntamente le sfide poste dal cambiamento climatico globale, che impegna tutte le potenze industriali, vecchie e nuove, ad operare in maniera sostenibile per l’ambiente.
L’incontro tra i due leaders, riportano le agenzie, si è svolto in un clima di profonda cordialità.
Fonte

Filippo Bovo