Vent’anni dopo l’inizio dell’inchiesta Mani pulite, l’Italia non si è ancora data una legge anticorruzione davvero efficace. E mentre si moltiplicano gli allarmi sui danni miliardari che il sistema delle mazzette infligge all’economia e al fisco, il Pdl fa quadrato per evitare che le pene vengano inasprite e che i politici coinvolti nelle inchieste vengano tenuti lontani dal Palazzo. In parlamento è chiara “la volontà del Pdl di bloccare ogni modifica che riguardi i reati di corruzione, concussione e simili”, spiega a ilfattoquotidiano.it Angela Napoli, deputata di Fli in Commissione giustizia della Camera.
Prima di passare la mano ai tecnici di Mario Monti, il governo Berlusconi ha respinto in blocco tutte le proposte che potevano rendere più efficace il contrasto al malaffare politico-
Prima di passare la mano ai tecnici di Mario Monti, il governo Berlusconi ha respinto in blocco tutte le proposte che potevano rendere più efficace il contrasto al malaffare politico-amministrativo. “Per esempio l’incandidabilità dei politici coinvolti in inchieste giudiziarie, l’unificazione dei reati di concussione e corruzione, la confisca dei beni ai corrotti, l’introduzione di controlli effettivi sugli appalti e in particolare su quelli con procedura d’urgenza stile Protezione civile”, elenca Napoli. Una selva di emendamenti bocciati senza appello dall’asse Pdl-Lega.
da Il Fatto Quotidiano del 27.12.2012
Il Governo Monti aveva tentato di aumentare le pene relative a corruzione, concussione, falso in bilancio ma, come sappiamo e come il pezzo riportato qua sopra rammenta, il PDL di Berlusconi, nella sua totalità e con gran chiasso, ha sempre fatto muro contro queste ipotesi.
Ora la corruzione dilaga a macchia d'olio: i berlusconidi come Matrix, come Svicolone e come altri qua sopra SANNO CHI RINGRAZIARE.