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  1. #1
    birra al popolo
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    Predefinito Il distretto produttivo

    Da Napoli il novanta per cento dei soldi falsi al mondo

    Cinquantasei ordinanze. Non ci sono prove del coinvolgimento della camorra. "Inventata" persino una banconota da 300 euro spacciata in Germania. Coinvolta anche la madre di Fortuna, la bimba morta a Caivano in circostanze misteriose
    di DARIO DEL PORTO

    26 novembre 2014

    L'ottanta o addirittura anche il novanta per cento delle banconote false distribuite in Europa, Nord Africa e in altri paesi del mondo viene prodotta a Napoli o in Campania. Prevalentemente euro, ma anche dollari. È il dato che emerge dalle indagini coordinate dalla Procura di Napoli e condotte dai carabinieri di Caserta e del nucleo antifalsificazioni che hanno portato all'emissione di 56 ordinanze di custodia cautelare, 29 delle quali in carcere. Un provvedimento di divieto di dimora è stato notificato a Domenica Guardato, la mamma di Fortuna Loffredo, la bimba morta in circostanze misteriose cadendo dal palazzo dove abitava con la famiglia al Parco a Verde di Caivano: dovrà dunque lasciare il luogo in cui si è consumata la tragedia. Ma la donna nega di essere coinvolta nella vicenda. Alla fase esecutiva dell'indagine hanno preso parte anche i carabinieri del comando provinciale di Napoli diretti dal colonnello Antonio De Vita.

    Nel mirino sono finiti i presunti appartenenti al cosiddetto "Napoli Group". Una holding composta da tecnici abilissimi, altamente specializzati, capaci di inventare e piazzare una banconota da 300 euro in Germania. Esperti in grado inoltre, di organizzare l'attività anche all'estero, persino in Colombia ma soprattutto nell'Europa dell'Est, principalmente in Romania, dove istruiscono la criminalità locale sulle tecniche di falsificazione.
    Non ci sono elementi per dire che l'attività fosse gestita anche dalla camorra, sottolinea il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo. Ma la diffusione del fenomeno e l'allarme generato presso gli uffici centrali delle autorità europee, induce i magistrati napoletani a chiedere che anche questo reato venga inserito fra quelli di competenza della Procura Antimafia. Basti pensare, ha sottolineato il pm della direzione nazionale antimafia Maria Vittoria De Simone, che il danno stimato dall'entrata in vigore dell'euro è di oltre 500 milioni.

    Le indagini, partite nel 2012 da un'indagine della stazione dei carabinieri di Casagiove, sono state avviate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e poi coordinate dal pool della Procura di Napoli diretto dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice con il pm Giovanni Conzo. Le verifiche sono state effettuate dai carabinieri di Caserta guidati dal comandante Giancarlo Scafuri e dal nucleo antifalsificazioni diretto dal colonnello Ferace.

    "Cosariello", "ambasciata", "l'americano" per indicare il dollaro: questo il gergo del "Napoli Group"'. Banconote e monete venivano designate con altri nomi, anche nel tentativo di depistare gli investigatori in caso di intercettazioni. Le monete, in particolare, venivano indicate come "scarpe", "pavimenti", "cartoline" e "gnocchi". La banda, oltre ai soldi, falsificava anche "Gratta e vinci" e marche da bollo.

    Il "Napoli Group" aveva ottenuto "il controllo completo del mercato internazionale mediante la distribuzione di rilevanti quantitativi di denaro falso immesso in Italia e in ogni parte del mondo". Francia, Spagna, Germania, Romania, Bulgaria, Albania, Senegal, Marocco, Tunisia e Algeria i Paesi più colpiti. Nel corso dei due anni di indagini finora svolti sul "Napoli group" sono state sequestrate 5500 banconote e monete false di vario taglio per un totale di 1 milione di euro circa. Le monete, in particolare, venivano realizzate in un laboratorio di altissima specializzazione a Gallicano, alle porte di Roma


    Da Napoli il novanta per cento dei soldi falsi al mondo - Repubblica.it

  2. #2
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    Predefinito Re: Il distretto produttivo

    Quando capiranno i settentrionali che dobbiamo farci una nuova nazione che non includa quelle terre? quelli sputtanano il nome italia da una vita



  3. #3
    Lumbard
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    Predefinito Re: Il distretto produttivo

    Citazione Originariamente Scritto da Quayag Visualizza Messaggio
    Quando capiranno i settentrionali che dobbiamo farci una nuova nazione che non includa quelle terre? quelli sputtanano il nome italia da una vita

    straquotone

  4. #4
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    Predefinito Re: Il distretto produttivo

    Direi che fanno conoscere il nome itaglia per quello che è e che vale.
    Siamo noi che purtroppo siamo forzatamente considerati itagliani senza esserlo.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  5. #5
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    Predefinito Re: Il distretto produttivo

    questa è di Italo Balbo :
    con la "pacificazione" della Libia, si ventilava la possibilità di aggiungere al parlamento itaglione una decina di deputati libici. quasi tutti i fascisti erano scandalizzati dal fatto che al parlamento venissero associati anche dei libici. al che Balbo sbottò : ma non abbiamo già dei deputati calabresi ? e allora quale sarà la differenza ?

  6. #6
    Lumbard
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    Predefinito Re: Il distretto produttivo

    Citazione Originariamente Scritto da dimecan Visualizza Messaggio
    questa è di Italo Balbo :
    con la "pacificazione" della Libia, si ventilava la possibilità di aggiungere al parlamento itaglione una decina di deputati libici. quasi tutti i fascisti erano scandalizzati dal fatto che al parlamento venissero associati anche dei libici. al che Balbo sbottò : ma non abbiamo già dei deputati calabresi ? e allora quale sarà la differenza ?


  7. #7
    email non funzionante
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    Predefinito Re: Il distretto produttivo

    Citazione Originariamente Scritto da dimecan Visualizza Messaggio
    questa è di Italo Balbo :
    con la "pacificazione" della Libia, si ventilava la possibilità di aggiungere al parlamento itaglione una decina di deputati libici. quasi tutti i fascisti erano scandalizzati dal fatto che al parlamento venissero associati anche dei libici. al che Balbo sbottò : ma non abbiamo già dei deputati calabresi ? e allora quale sarà la differenza ?
    Il fascismo non è mai stato identitario come il succedaneo movimento sopra le Alpi , né razzista in senso biologico , infatti nessuno lo incolpa di milioni di morti .
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  8. #8
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    Predefinito Re: Il distretto produttivo

    ripropongo una famosa lettera del conte Salmour da non dimenticare MAI
    Al conte di Cavour, sul Mezzogiornod'ItaGlia

    Roma, 20 luglio 1858. Dal Duca Gramont di Salmour al ConteCamillo Benso di Cavour.

    "Del resto siate sicuro che se non sarete in guerracon gli altri Stati dell'ItaGlia Meridionale, non sarete mai amici e neanchealleati sinceri. E ciò non è affatto a causa della differenza radicale deicostumi, del carattere, della mentalità, delle consuetudini,di tutto: in unaparola. Questa differenza, tutta a Vostro vantaggio, è certamente una delle piùnotevoli che esistano in Europa, e la Razza sia degli Stati Romani che di Napoli è più lontana daltipo Piemontese di quanto non siate Voi dallo Svedese, dall'Inglese e perfinodal Lappone. Chiamiamo le cose col loro nome: non c'è razza umana piùimbastardita nel morale, più avvilita, più depravata di questa. E'letteralmente incapace di alcunché di buono se non di mentire su se stessa edusare il suo notevole intelletto naturale a mascherare la realtà del suocarattere. Nulla potrebbe accadere di più infausto al Piemonte che di aprireagli Italiani del Mezzogiorno (Sud) le porte del suo Parlamento e della suaAmministrazione, poiché con loro entrerebbero immancabilmente la venalità, lacodardia, l'impostura e la concussione. Tutto ciò che è insito nel sangue ditutte le classi è la causa di ogni male. Nessuno osserva la legge, qualunquesia: dura o clemente. Il despotismo è la regola per tutti. Non accusatene ilGoverno, sarebbe ingiusto, poiché non potrebbe agire altrimenti senzacontravvenire alle usanze. D'altronde non gli si obbedisce e non obbedisce, epoi coloro che governano sono dello stesso sangue dei governati e tutti sicapiscono. Alcuni oppositori dicono che fuori di Roma nelle legazioni èun'altra razza. Vi ho creduto dapprima, ma mi sono profondamente ricreduto.Sono altrettanto vili, incapaci, un po' più corrotti, ecco tutto. Questarazza, ricordate ciò che Vi dico, sarà il flagello d'ItaGlia e chiunque sogniper il Nord delle province italiane un avvenire nazionale deve ricacciare colpiede questi ateniesi servili, artisti mancati, avvocati ciarlieri, strillonida caffé, soldati di pane pepato che non meritano di essere raffrontati agliardimentosi Piemontesi. Non perdete più tempo ad occuparvi di loro, credetemi,essi hanno la cancrena che si propaga. Solo il tempo, con l'industria, potràcambiare questa natura bastarda e trascinarli al seguito degli altri Popoli, alseguito del Piemonte forse, e allora il loro governo che è carne della lorocarne e ossa delle loro ossa muterà con loro. Più lo osservo e più ne sonocerto. Ma ho detto abbastanza su questo Popolo: io lo disprezzo".
    (da Carteggio Cavour-Salmour, a cura della CommissioneReale Editrice dei Carteggi Cavouriani, Editore Zanichelli, Bologna, 1936- ).


  9. #9
    Sospeso/a
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    Predefinito Re: Il distretto produttivo

    Ormai è tardi. Nessuno lo ha ascoltato ...purtroppo!

 

 

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