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Discussione: il sorpasso cinese

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    Predefinito Re: il sorpasso cinese

    La ?nuova normalità? di Xi Jinping è il segreto per rivitalizzare l?economia
    La “nuova normalità” di Xi Jinping è il segreto per rivitalizzare l’economia


    Di Filippo Bovo il 18 dicembre 2014 Mondo

    In Occidente, malgrado il dibattito si sia certamente arricchito per quantità e per qualità negli ultimi anni, la Cina continua ad apparire agli occhi del comune cittadino, vale a dire del cosiddetto “uomo della strada”, come un oggetto misterioso, un’entità astratta. Colpa dei nostri media, che per anni hanno diffuso e ancora s’ostinano a diffondere un’immagine della Cina legata a schemi e stereotipi ormai vecchi e stantii, del tutto inadeguati ad interpretare la realtà di un paese nel frattempo divenuto la prima potenza economica mondiale. La conseguenza più ovvia è che una parte della nostra opinione pubblica, palesemente stanca dell’ovvietà e della banalità del servizio mediatico occidentale, cominci a guardare alla Cina in modo autonomo, con un approccio più pragmatico e meno ideologizzato. In Inghilterra, per esempio, l’ultimo libro del Presidente Xi Jinping, “Il governo della Cina”, ha riscosso un successo inaspettato e sorprendente, collocandosi immediatamente tra i best sellers. E parliamo dell’Inghilterra, ovvero di un paese tradizionalmente molto lontano in termini politici dalla Cina: figurarsi nel resto d’Europa. In Italia i progressi sono più lenti, com’è forse nella tradizione della nostra politica, ma stanno comunque avvenendo: la curiosità intorno alla Cina, al suo modello politico ed economico, alle sue ragioni così come alle sue evoluzioni, d’ora in avanti potrà solo crescere e svilupparsi.
    Xi Jinping ha indubbiamente suscitato ampie curiosità in Occidente: in particolare il suo messaggio, “capire, adeguarsi, e svilupparsi”, è molto piaciuto al pubblico occidentale, che però nella sua inesperienza non vi ha ritrovato i richiami degli antichi Padri della Patria della Repubblica Popolare Cinese, Mao Tse Tung e Deng Xiao Ping, che invitavano ad imparare dagli altri e a modernizzare il paese sempre con grande pazienza ed umiltà. La vera novità rispetto a quest’ultimi, forse, è che stavolta il messaggio non è rivolto solo all’interno del paese, ma anche al resto del mondo, in particolare ai più vicini partners asiatici, coi quali la Cina aspira a dar vita ad una cooperazione ed una partnership improntate sulla fiducia e il vantaggio reciproci. Si parla di “nuova normalità”, una parola d’ordine introdotta già a maggio ma che soprattutto da una settimana domina la politica cinese, in particolare quella economica. Di fronte ad una situazione internazionale che è quella che è, con l’economia cinese che ne risente accusando un rallentamento, la “nuova normalità” dev’essere la “logica principale” da cui ripartire per ripensare la crescita economica nazionale e, in prospettiva, anche quella mondiale. Lo comunica la Central Economic Work Conference, che nei giorni scorsi ha indicato le linee guida da seguire per i prossimi dodici mesi. “L’economia”, dicono i leaders del PCC, “si sta muovendo verso un modello più avanzato di crescita, una più complessa divisione del lavoro, ed una struttura più ragionevole”.
    Per guidare la Cina verso la nuova fase occorreranno nuove riforme da attuarsi nel corso del 2015, riguardanti nove aree: il mercato dei capitali, l’accesso al mercato interno per le banche private, l’accelerazione delle pratiche d’approvazione da parte dei vari settori dell’amministrazione, gli investimenti, i prezzi, i monopoli ed il franchising. L’obiettivo di tutto questo intenso lavoro sarà di “trasformare le riforme in crescita”. Li Keqiang, primo ministro cinese, aveva al riguardo detto che la Cina si sarebbe spostata da una crescita a velocità alta ad una a velocità medio alta in futuro, con tre nuovi motori, ben specificati dall’agenzia Xinhua: lo snellimento delle approvazioni amministrative (perchè “troppe interferenze governative fanno male alla creatività e allo sviluppo del mercato”), lo stimolo agli investimenti privati (“che contribuiscono all’espansione della domanda interna, alla promozione dei consumi e allo sviluppo economico”), e l’approfondimento della riforma dell’innovazione (“fonte di vitalità per l’economia cinese”).
    La “nuova normalità”, assicurano i vertici del PCC, non cambierà gli obiettivi della crescita, ma si focalizzerà sul modello di sviluppo e sulla struttura economica. “La nuova ricetta economica consiste nell’aprire ulteriormente il settore dei servizi alle forze del mercato per renderlo più competitivo”, spiega Sara Hsu, Research Director presso l’Asia Finacial Risk Think-thank ed Assistente di Economia alla State University of New York at New Paltz ad AgiChina, “Molte grandi industrie dei servizi, come quella della sanità, sono dominate dallo Stato o da imprese esterne. L’industria cinese è già sulla strada per aprire i settori dell’Information Technology, dell’energia, delle ferrovie, ed altri settori dei servizi ad una parziale partecipazione privata. Aprire alle forze del mercato l’industria dei servizi potrebbe avere un impatto significativo, ma questo sforzo avrà successo nella misura in cui i leader permetteranno la partecipazione privata in questi settori”.
    Non sarà un percorso facile, quello del nuovo indirizzo economico, giacchè dovrà fare i conti con realtà ed aspetti ampiamente consolidati. La Central Economic Work Conference ne ha già elencati alcuni: per esempio la diversificazione e la personalizzazione dei consumi ed una maggior consapevolezza da parte dei consumatori sulla sicurezza dei prodotti (compresi i servizi) che acquistano. Gli investimenti si stanno dirigendo verso i nuovi settori, e di conseguenza anche le esportazioni si stanno trasformando. Inoltre l’economia dovrà fare i conti anche con l’invecchiamento della popolazione e la diminuzione della forza lavoro nelle campagne, che renderà l’innovazione un fattore sempre più importante nella crescita, e con l’irrigidimento delle norme di protezione ambientale finalizzate a ridurre la dipendenza dal carbone nello sviluppo. “La nuova normalità richiede che sia data una maggiore importanza ai bisogni dei cittadini, alle analisi di mercato ed alla psicologia dei consumi”: in pratica al marketing.
    Dai lavori della Central Economic Work Conference è poi emerso l’impegno della classe dirigente cinese a mantenere una crescita economica stabile per il 2015, con una linea di politica fiscale dinamica ed una politica monetaria prudente, ma molti analisti concordano sulla necessità per la Cina di rivedere i propri obiettivi per l’anno a venire riducendo le aspettative di crescita dal 7,5% (com’è stato negli ultimi tre anni) al 7%. Nel terzo trimestre l’economia è cresciuta del 7,3%, ai livelli più bassi dal 2009, ed entro fine anno si prevede di raggiungere il 7,4%, appena al di sotto dell’obiettivo prefissato del 7,5%. Sempre secondo Sara Hsu, “la leadership cinese è in difficoltà nel mantenimento del tasso di crescita della nazione. Un ulteriore rallentamento è stato previsto da molti analisti, ed è plausibile, dal momento che i settori finanziario ed immobiliare continuano a ristagnare”. Così la crescita al 7% viene vista dall’analista come “un livello informale di crescita del PIL” per il prossimo anno. “Credo che i leader siano seri riguardo alla riorganizzazione dell’economia, e che siano pienamente consapevoli delle restrizioni e della strada che hanno davanti a sé. Non sarei sorpresa se vedessimo un rallentamento nel primo trimestre del 2015 ed una ripresa nel secondo, dopo che le riforme saranno state attuate ed avranno preso piede”.
    Il costante processo di riforma in atto in Cina può dunque regalarci nuove sorprese, consegnandoci la realtà di un paese capace di trasformare, come recitano gli ideogrammi cinesi, la “crisi” in “opportunità”. Anche da questo punto di vista, così come da tanti altri, il “Socialismo con caratteristiche cinesi” continuerà a sorprenderci per molto altro tempo ancora.
    Fonte
    Filippo Bovo

  2. #122
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    Predefinito Re: il sorpasso cinese

    Care,

    la cina è un gigante pidocchioso toutta!
    Grande e ciula!
    Ma vi rendete conto che se domani i cinesi chiedono un euressa a testa di aumento di stipendiA finisce tutto il paese con la culessa per terra?

    Mi soprende che le genie stipendiate (paulhowetta e la fallita di Miami) non ve lo dicano!

  3. #123
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    Predefinito Re: il sorpasso cinese

    Citazione Originariamente Scritto da l'inquirente Visualizza Messaggio
    Care,

    la cina è un gigante pidocchioso toutta!
    Grande e ciula!
    Ma vi rendete conto che se domani i cinesi chiedono un euressa a testa di aumento di stipendiA finisce tutto il paese con la culessa per terra?

    Mi soprende che le genie stipendiate (paulhowetta e la fallita di Miami) non ve lo dicano!
    In Cina lo stipendio aumenta del 13% annuo.

 

 
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